Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

𝐄𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢.

PHYTON's POV

«Mi passi il porridge?» mi chiede Pansy, la sua voce stranamente serena, quasi cantilenante.

«Certo,» rispondo distrattamente, il mio sguardo che vaga oltre la tavola.

Cosa le prende oggi?
Il pensiero mi attraversa la mente con un'ombra di divertita curiosità mentre osservo la sala grande. Tutto sembra al suo posto: i professori parlano sommessamente tra loro, Umbridge, con il suo insopportabile sorriso forzato, mangia il suo solito cibo rosa, e Gazza, piegato come un vecchio corvo, le porge il vassoio con forchette di ogni misura. Nonostante l'apparente normalità, un senso di inquietudine mi stringe il petto.

La mia attenzione scivola verso la tavola dei Tassorosso. Lì, tra i volti silenziosi e le risate smorzate, quel posto vuoto spicca come una ferita aperta. Nessuno ha avuto il coraggio di occuparlo, e tutti sembrano aspettare che, miracolosamente, Cedric possa tornare a reclamarlo.

«A cosa stai pensando?» La voce di Pansy mi riporta bruscamente alla realtà. Questa volta vuole il miele.

«Nulla di importante,» mento con un sorriso vago. «Solo... sento che sarà una giornata diversa.»

Pansy mi osserva con un sopracciglio sollevato. «Se lo dici tu,» mormora, prima di chinarsi verso di me con fare cospiratorio. «Hai visto in fondo alla sala?»

La seguo con lo sguardo e capisco subito a cosa si riferisce. Draco è lì, accanto a Astoria Greengrass, entrambi composti, troppo perfetti per sembrare naturali.

«E quindi?» le rispondo, fingendo indifferenza.

«Oh, andiamo, sai benissimo di cosa parlo.» Pansy emette una risatina soffocata. «A dirla tutta, ti preferivo accanto a lui. E non sono l'unica.»

La fisso per un istante, incredula. «Sul serio?»

«Sul serio,» risponde con un tono insolitamente sincero. «Sai, un tempo avevo una cotta per lui. Chi non l'ha avuta? Ma Draco è... come dire... un muro di ghiaccio. Ti lascia avvicinare quel tanto che basta per farti desiderare di più, e poi ti chiude fuori.»

Pansy sospira, e per un momento il suo sguardo si fa più distante, quasi malinconico.

«Ma tu,» continua, puntandomi un dito, «tu hai qualcosa che nessuna di noi ha mai avuto. Quando vi guardavate, era come se il mondo si spegnesse intorno a voi. Con Astoria non c'è nulla di tutto questo. Guarda lui ora. Finge, come sempre. È bravo a fingere, ma non con te. Mai con te.»

Il cuore mi batte un po' più forte, ma mi costringo a mantenere un'espressione neutra. «Non so di cosa tu stia parlando.»

«Oh, certo,» ribatte Pansy con un sorriso ironico. «Puoi mentire a te stessa, ma non a me. Io credo in voi. E prima o poi, vedrai, sarete di nuovo dove dovete essere: insieme.»

Prima che possa rispondere, un suono fastidioso interrompe la nostra conversazione.

«Studenti e studentesse!»
La voce della Umbridge squilla nella sala come un coltello contro il vetro.

Tutti si voltano verso di lei, compresi i professori, che sembrano visibilmente esasperati.

«Oggi è un giorno meraviglioso!» proclama la preside, fregandosi le mani con entusiasmo. «La primavera è arrivata, e con essa una notizia che renderà le vostre giornate ancora più luminose!»

La sala si riempie di mormorii, ma la Umbridge non si lascia scoraggiare.

«A fine anno,» annuncia con un sorriso troppo largo per sembrare sincero, «ci sarà un ballo di classe! E sarà un ballo in maschera!»

Un silenzio carico di aspettativa cade sulla sala. Persino gli studenti più apatici sembrano interessati. Ma il mio sguardo non è più rivolto verso il podio.

Lo vedo.

Raven.

È seduta alla tavola dei Serpeverde, ma sembra lontana anni luce. Con il capo chino, disegna cerchi invisibili sul tavolo con un dito. La fronte le brilla di sudore, e il suo respiro sembra troppo rapido, come se stesse lottando contro qualcosa di invisibile.

«Hai sentito?» Pansy mi scuote leggermente il braccio, il suo viso acceso di entusiasmo.

Ma io non rispondo. Non riesco a staccare gli occhi da Raven.

C'è qualcosa in lei, qualcosa che non riesco a definire. Una sorta di oscurità che sembra avvolgerla, come un'ombra che nessuno, tranne me, può vedere.

Qualcosa sta per accadere. E qualunque cosa sia, non posso ignorarla.

Qualche ora dopo

Attraverso i corridoi con passo rapido, il respiro affannato mentre stringo un paio di libri contro il petto. La biblioteca chiuderà a breve, e non posso permettermi di non ripassare almeno qualche paragrafo di Storia della Magia. Non c'è nulla di peggio di quella materia – eppure so che se non lo faccio adesso, la mini-festa organizzata dai Serpeverde per stasera mi assorbirà completamente.

Ma il destino è un burlone. Proprio quando sto per svoltare l'angolo, eccoli lì: Draco e Blaise, immersi in una conversazione animata nel cortile. Ridono. Un suono che pensavo di non sentire più tra loro.

Mi fermo, il cuore che sobbalza. Non vedo quella complicità da anni. Tutti noi abbiamo dubitato che sarebbero mai tornati ad essere amici. Erano inseparabili una volta, un legame più forte del sangue. E ora eccoli, come se quei due anni di silenzio non fossero mai esistiti.

Aspetto che finiscano di parlare, poi mi avvicino a Draco, il battito accelerato per motivi che preferisco non analizzare.

«Allora?» gli chiedo, abbassando la voce. «Che piani hai per stasera?»

Lui sospira, passandosi una mano tra i capelli biondo platino. «Non lo so. Daphne non mi lascia un attimo. È... estenuante.»

«E da quando ti preoccupi di essere educato?» gli domando, incrociando le braccia.

«Non si tratta di educazione. Le ho promesso che non avrei mai ferito Astoria, e ora mi ritrovo invischiato in una ragnatela che nemmeno io so come sciogliere.»

Gli lancio un'occhiata scettica. «Ah, il nobile Malfoy. Stai diventando un poeta o cosa?»

Un sorriso si disegna appena sulle sue labbra. «Mi piace quando mi guardi così. Sembra quasi che stai per fulminarmi con quegli occhi.»

Arrossisco – non un rossore visibile, spero. «Smettila, Malfoy.»

Ma lui non smette. Afferra la mia mano, costringendomi a guardarlo negli occhi. «Andiamo, forza.»

«Dove? Che fai?» chiedo mentre mi trascina lungo i corridoi.

«Nascondiamoci.»

Prima che possa protestare, mi ritrovo chiusa in uno sgabuzzino della biblioteca, il respiro corto per la corsa e... per lui.

«Che diavolo, Draco! Perché tutta questa fretta?»

Lui si limita a fissarmi. «Stava arrivando Astoria con i suoi seguaci. Non avevo voglia di una scenata.»

«Ah, certo. Un Malfoy che fugge. Questa è nuova.»

Si appoggia alla porta, il volto improvvisamente serio. «Phyton, tu davvero pensi che io abbia perso la testa per lei?»

«Dovrei?» replico, incrociando le braccia.

Lui scoppia a ridere, un suono graffiante e incredulo. «Sei ridicola. Non posso credere che tu lo pensi davvero.»

Non rispondo. Non posso. Sto combattendo una battaglia interna che non voglio ammettere nemmeno a me stessa.

Dopo qualche istante di silenzio, lui si avvicina, posandomi le mani sui fianchi. «Sei arrabbiata?»

«No,» mento, sfogliando distrattamente l'agenda per non guardarlo negli occhi.

Lui mi solleva il mento con due dita. «Sai che adoro quando fai così? Quando fai la dura.»

«Basta, Malfoy,» dico, ma la mia voce tradisce ogni intenzione.

Lui sorride e, prima che possa allontanarlo, mi stampa un bacio sulla fronte. «Stasera ti aspetto nella zona sofà.»

«Zona sofà?» alzo un sopracciglio, cercando di non sorridere.

«È il nuovo nome. L'angolo dei fidanzati.»

Lo guardo mentre esce. La sua figura scompare tra le ombre dei corridoi, ma l'impronta che lascia dentro di me è tutt'altro che sfumata.

Ore nove di sera

Mi fisso nello specchio, il cuore che batte forte. Rosso. Era proprio necessario un abito rosso?

«Andiamo?» Amelia bussa alla porta, il viso illuminato dall'eccitazione.

«Un attimo,» rispondo, sistemando l'orlo dell'abito per la centesima volta.

«Sei perfetta!» esclama lei, esasperata. «Andiamo, non far aspettare Blaise!»

Sorrido. «Vai avanti. Ti raggiungo.»

Chiusa la porta, guardo il medaglione che stringo tra le mani. È pesante, troppo. Sembra quasi che il suo peso non sia solo fisico. Devo lasciarlo qui?

Alla fine, lo indosso. Una sensazione di gelo mi attraversa mentre il metallo tocca la pelle. «Non stasera,» sussurro, come fosse un incantesimo. «Ti prego, non stasera.»

La sala comune è un mare di voci e risate. La musica rimbomba contro le pareti di pietra, eppure il mio arrivo sembra catturare l'attenzione generale. Fischi e saluti mi accompagnano mentre scendo le scale.

«Ehi, imbecilli, smettetela di fissare la mia donna!» Draco si alza, il viso duro, ma i suoi occhi brillano di qualcosa che non riesco a definire.

Lo ignoro, passando oltre. Sono ancora troppo arrabbiata per sopportarlo.

«Phyton!» mi segue fino al bancone, dove ordino un drink.

«Che vuoi?» chiedo, senza nemmeno guardarlo.

«Che diavolo stai facendo?»

«Bevendo,» rispondo seccamente, sorseggiando il mio bicchiere.

La sua mano si chiude attorno al mio polso, non forte, ma abbastanza da costringermi a girarmi. «Sai cosa stai facendo, e ti prego di smetterla.»

Lo guardo, il ghiaccio nel mio bicchiere riflesso nei miei occhi. «Forse dovresti tornare al tuo sofà, Malfoy. Non vorrei che le tue "amiche" ti aspettassero troppo.»

DRACO'S POV

La osservo mentre si allontana, il vestito rosso che ondeggia con ogni passo. È bellissima. Ed è un tormento.

Torno alla zona sofà, ma il rumore intorno a me è ovattato. Non riesco a concentrarmi su niente. Astoria dice qualcosa, ma non ascolto. I miei occhi sono sempre su di lei.

La vedo ridere con qualcuno del settimo anno, e il mio sangue ribolle.

Non ce la faccio più.

«Andiamocene,» dico ad Astoria, alzandomi di scatto.

«Cosa? Perché?»

«Andiamocene di sopra!» insisto, trascinandola via.

Arrivati nella mia stanza, mi lascio cadere su una poltrona. «Fanculo,» mormoro, passandomi una mano tra i capelli.

«Vuoi dirmi che succede?»

«Niente.»

«Non sembra "niente". È per lei, vero? È per Phyton.»

Le sue parole sono come uno schiaffo. Mi alzo, afferrando una sigaretta. Non rispondo.

Ma poi un grido spezza l'aria.

«AIUTO! PRENDETELA!»

La musica si ferma. Tutto si ferma.

E il mio cuore sprofonda.

So chi è.
E so che è iniziato qualcosa di terribile.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro