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02

CHAPTER TWO
Cosa mi aspetterà?

✧ ✧ ✧

Le otto spaccate. Questo era l'orario che segnava l'orologio di Andy, eppure nessuno era pronto a riceverlo. Il grande cancello incombeva sulla sua persona e dato lo stile nouveau poteva sbirciare al suo interno e vedere l'immenso cortile che contornava la casa.
Ancora nessuna telefonata dal capo o dal presunto cliente. Andy suonò il citofono un paio di volte ma nessuna risposta gli venne data.
Il pensiero che fosse tutta una farsa rimase come un parassita nel suo cervello per tutto il tempo.
Si era preparato al meglio per quella missione. Manco avesse dovuto incontrare la Regina d'Inghilterra in persona.
Dopo un paio di sbuffi suonò una terza volta il citofono e finalmente il cancello si aprì cigolando e rivelò un sentiero abbastanza grande da poter usare la macchina. E così fece.
"Alla buon'ora... Hanno l'orologio in ritardo?"
Guidò per quei pochi metri sotto il viale alberato che indirizzava direttamente alla facciata di casa sentendo i piccoli sassolini che venivano schiacciati dalle ruote.
Appena fermò la macchina esattamente davanti all'entrata, Andy rimase quasi a bocca aperta a vedere la grandezza di quella casa. O meglio, villa. Sembrava quasi un castello agli occhi di Andy.
Di ville ne aveva viste a bizzeffe dato il suo lavoro ma erano tutte con uno stile architettonico moderno e noioso e insipido.
Andy scese dal veicolo salendo quei quattro scalini che davano al portone d'ingresso che con sua grande sorpresa era socchiuso. Non voleva entrare senza permesso; si guardò attorno alla ricerca di una presenza a cui poter chiedere informazioni. Gli sarebbe andato bene anche un fantasma in quel momento, ma nessuno si fece vivo.
Così decise di aprire il portone ed entrare di sua spontanea volontà.
Il silenzio fu l'unico elemento ad accoglierlo. Un silenzio tombale quasi inusuale.
Impugnò la pistola e con passo felpato si fece spazio in quel lungo corridoio da cui si ramificavano diverse stanze. Controllò se ci fosse qualcuno di ambiguo e pericoloso come da protocollo, ma era solamente circondato da oggetti da esposizione, opere d'arte, sculture di putti e ninfe in marmo bianco e mobili di legno ben curati. Sorpassò il soggiorno nel quale il divano e la poltrona non occupavano abbastanza spazio da riempirne la stanza; continuò per quella che sembrava un'altra sala giorno, questa volta con un pianoforte nero come la pece, un tavolino da caffè in vetro e un paio di sedie ben decorate in oro. Andy immaginava facessero molte feste tra ricchi, di quelle in cui si suona e si sta in silenzio a bearsi della melodia sorseggiando del tè all'inglese.
"Come nei film..." Mormorò tra sé.
"Scusi, come dice signore?"
Andy si voltò di scatto impugnando per bene la pistola. Colui che parlò si ritrovò un'arma puntata praticamente in faccia, ma non mosse ugualmente un muscolo.
L'uomo davanti ad Andy era un maggiordomo.
Sì, come nei film: era vestito di tutto punto, ordinato, pulito e con uno smoking che lo faceva sembrare un pinguino.
"Il mio nome è Alfie, lavoro qui come maggiordomo. Immagino che lei sia la nuova guardia del corpo."
Andy rilassò i muscoli sentendo che l'atmosfera fosse meno ambigua di prima ma rimase sull'attenti ugualmente nel caso fosse successo qualcosa.
"Può anche posarla... quella"
Concluse Alfie come se dire la parola «pistola» potesse mandarlo direttamente all'inferno.
Andy mise l'arma al suo posto dietro la cintura.
Una cosa però aveva notato nelle parole di Alfie.
"Cosa intende con «nuova guardia del corpo»?"
Alfie si accorse del suo sbaglio ma rimase professionale.
"Avevamo bisogno di un cambiamento".
Andy annuì non convinto della risposta, ma ormai sembrava averci fatto l'abitudine a non riceverne nemmeno una detta bene.
Alfie fece segno a Andy di seguirlo e si incamminarono passando per le miriadi di stanze di quel castello.
"Mi hanno detto che avrei avuto altre informazioni raggiunta la destinazione. Le otterrò da lei o...?" Chiese Andy impaziente. Il capo non lo aveva ancora contattato e gli sembrava strano dato che il giorno prima si assicurò che lo avrebbe fatto.
"Lei cosa sa?"
"So che dovevo venire a questo indirizzo. Niente di più"
Alfie lo squadrò da testa a piedi appena si fermarono davanti ad una grande porta in legno.
"Tanto basta. I suoi ordini sono di rimanere davanti a questa porta, e se sente dei rumori, di intervenire."
Andy era confuso. Tutta quella segretezza per cosa?
Cosa c'era dietro a quella porta?
Appena Alfie fece marcia indietro tornando da dove fosse venuto, il panico prese per un secondo il sopravvento in Andy.
"Aspetti! È tutto quello che ha dirmi?!"
"Non si preoccupi. Se la caverà!" Rispose Alfie continuando a camminare lasciando così la guardia del corpo da sola.
Andy guardò a destra e poi a sinistra lungo il corridoio. Disse a se stesso che non aveva firmato per fare da guardia del corpo a dei probabili oggetti di lusso. Perché sì, era l'unica cosa che gli venne in mente che ci potesse essere dietro a quella porta.
"Ma che cazzo..." Imprecò a bassa voce.

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