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La prima settimana è finita. Sembra passata solo un'ora da quando sono entrata in collegio per la prima volta, ma eppure eccoci qua, seduti in aula magna ad ascoltare il discorso del preside.

-...e ora nominerò i peggiori e i migliori della settimana- 

-Signorina Cerio, signor Di Piero, complimenti. Voi due siete risultati i migliori della settimana- dice, mentre io do un grande abbraccio a Sofia.

-Sarà per la prossima Giò- dico a Giordano, che sperava veramente tanto di superare Cravattino.

-Ora passiamo ai peggiori- riprende.

-Signorina Mongelli, signor Crivellini, voi due siete i peggiori di questa settimana- conclude, congedandoci.

-Grande Maaarco- dico, battendo il cinque a Marco.

-Oh, ma sai a me quanto me frega? Tanto sempre casino faccio-

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-Seconda? Com'è possibile?- commento, studiando la classifica.

Sento delle braccia che mi cingono i fianchi e qualcuno che poggia la testa nell'incavo del mio collo.

Non ho bisogno di voltarmi per capire chi è.

-Complimenti Ferrara- mi sussurra Davide all'orecchio, lasciandomi un bacio sul collo proprio sopra il segno violaceo di sua fattura che ancora non è sparito completamente.

Io gli affondo una mano nei capelli.

-Complimenti anche a te per...il terzultimo posto, Vavalà- rispondo, ridendo.

-Oh, vi prego, scollateli- commenta Giordano, tirando Davide da dietro per farlo staccare da me.

-Ti da così tanto fastidio Giò?- gli chiede Davide, cercando di riavvicinarsi a me.

-Non è che mi da fastidio. E' che temo di morire di diabete per eccesso di dolcezza- risponde lui, facendomi ridere.

In questa prima settimana, io e Davide abbiamo legato veramente tanto. Abbiamo scoperto di avere praticamente tutto in comune, a partire dalla passione per il disegno alle cose più banali, come le serie tv in comune. Nonostante tutto vada benissimo, ho sempre il pensiero fisso di Mattia, ho sempre il suo volto in mente. Continuo a sognare quel giorno di quattro anni fa, quando lo vidi per la prima volta. Oggi abbiamo l'opportunità di telefonare a casa, e io ne approfitterò anche per fare una veloce telefonata proprio a Mattia. Chissà, forse sentire la sua voce mi aiuterà a schiarirmi le idee.

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-MA SEI SERIA?- urla Esa, seduta sul letto affianco al mio.

-HAI A DISPOSIZIONE UN FREGNO GALATTICO COME DAVIDE E ANCORA TI INTERESSA DI MATTIA?- continua.

-Devi averlo amato veramente tanto...- commenta Moska.

-Perché lo hai detto al passato?- le chiedo, sorridendo.

Lei mi guarda scettica.

-Forse perché anche il bidello ha capito che vi siete innamorati l'uno dell'altra?- risponde, mentre si sistema i capelli in due trecce laterali.

Io arrossisco violentemente.

-Innamorata...di Davide? Pfff, no. Siamo solo buoni amici- rispondo, girandomi di spalle per nascondere il mio rossore.

-Lo dicevano anche Hardin e Tessa in "After", e sappiamo tutti com'è andata a finire- commenta Ylenia, che intanto sta divorando una decina di goleador nascoste dietro la tenda.

-Weeee, fin quando saremo in collegio dovrete fare i bravi- aggiunge Giulia Scarano.

-Cosa devo passare- rispondo io, coprendomi la faccia con un cuscino.

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-Mamma? Mamma, mi senti?-

-Fede? Oddio, sei tu?-

Finalmente mia madre risponde al telefono, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

-Tesoro mio, come stai?- mi chiede, mentre cerca di trattenere le lacrime.

-Io sto benissimo mamma. Sono tutti simpaticissimi e i professori sono molto bravi...-

-Qualche ragazzo carino c'è?- mi interrompe lei, facendomi arrossire.

-Oh..beh. Uno forse c'è...-

-Come si chiama? Quanti anni ha? Di dov'è? Cosa...-

-Mamma mamma, calmati!- la fermo, ridendo.

-Si chiama Davide, ha 16 anni e vive a Bologna- dico alla fine, sentendo in lontananza la voce di mia sorella che chiede "chi è? Chi è?".

Dopo quasi un quarto d'ora di chiamata, i saluti a mia sorella e le lacrime conclusive di mia madre, decido finalmente di mettere in atto il mio piano.

Compongo proprio quel numero, quel numero che mi ero ripromessa di non comporre più. Dopo solo uno squillo, sento una voce dall'altra parte.

-Matti?- dico, mentre le mani mi tremano come foglie smosse dal vento.

-Ehi Fede- risponde lui, mentre dietro la sua voce si sente una musica altissima e una moltitudine di schiamazzi.

-Oh, ciao. Come stai?- gli chiedo, giocherellando con il filo del telefono.

-Bene bene, tu? Com'è questo collegio?- risponde, ma non sembra poi così interessato all'argomento.

-Diciamo bene dai. A parte la campanella della sorvegliante di mattina e le lezioni di matematica- continuo, ridendo.

E' ancora lei? sento una voce sotto quella di Mattia.

-Vai lì, sto arrivando- sussurra, pensando che io non lo senta.

Mandala a quel paese Matti, non hai più bisogno di lei, continua la voce, che ormai ho riconosciuto.

E' Chiara, una ragazza che per tutta l'estate c'ha provato con Mattia. Ora, a quanto pare, è riuscita a conquistare il suo bottino.

-Allora, dicevamo?- continua poi, come se non fosse successo nulla.

-Dicevamo che sei un coglione- rispondo, con le lacrime che minacciano di uscire.

Riattacco subito il telefono, chiedendo vivamente ai telecamera-man di tagliare quella scena. Raccolgo dentro di me tutta la forza che ho, sforzandomi con tutta me stessa di non piangere. Mi alzo di scatto dalla sedia, correndo verso le camerate. Entro senza dire nulla in quella maschile, dove sono tutti in piedi e stanno improvvisando una partita di calcetto con dei fazzoletti arrotolati. Vado decisa verso Davide. Cosa avevo detto? Che stavo cercando di non piangere? Ecco, appena incrocio i suoi occhi, tutte le lacrime che avevo trattenuto fino a quel momento, iniziano a sgorgare dai miei occhi. Mi fermo ad appena un metro da lui, coprendomi il viso con le mani.

-Ehi...- inizia, avvicinandosi a me.

-Raga lasciamoli soli- sento dire da Giordano, mentre io lo ringrazio silenziosamente. 

Sento le braccia di Davide che si avvolgono intorno alla mia schiena, e il tessuto della sua camicia che mi fa il solletico alla fronte. Dopo pochi secondi, questa è già zuppa per colpa delle mie lacrime. Io mi stringo forte a lui, mentre mi maledico mentalmente per la mai stupidità. Perché non ero stata ad ascoltare le mie compagne? 

-Sto per dirti che la mia camicia ci metterà tre giorni ad asciugarsi se continui a piangere, ma preferisco tacere- dice lui, facendomi ridere.

-Cos'è successo?- mi chiede, ritornando serio.

-E' per M-Mattia...- riesco a dire, tra un singhiozzo e l'altro.

-MATTIA? CHE HA FATTO QUELLO STRONZO?-

Io rido, alzando finalmente lo sguardo e incontrando i suoi occhi. Sembra incredibile, ma con due sole frasi è riuscito a risollevare il mio umore. Ora Mattia non è più un mio problema, ho la mente completamente libera. C'è solo lui.

-Sai che c'è, Vavalà?- gli dico, non riuscendo a smettere di sorridere.

-Forse è arrivato il momento di ricambiare quel bacio-

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Ciao a tutti! Allora allora, scusatemi per questo finale in sospeso, ma ho veramente troppe idee in mente e serve un altro capitolo per metterle insieme. Entro stasera, o anche prima, lo avrete 😉  Intanto volevo ringraziarvi infinitamente per aver fatto arrivare questa storia a quasi 600 letture in così pochi giorni 💕 Veramente, vi amo 3000 ❤️

-greta 🦋

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