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-E' INUTILE CHE FAI QUELLA FACCIA, DAVIDE VAVALA'! HAI FATTO UNA CAZZATA. UNA CAZZATA CON LA C MAIUSCOLA- urlo, sedendomi su una panchina in cortile e incrociando le braccia al petto.

Davide si siede vicino a me, e con molta cautela ricomincia a parlare.

-Fede, fai bene ad essere arrabbiata con me. Lo sai come sono. Troppo impulsivo-

Io lo guardo negli occhi, aggrottando la fronte.

-Anche io sono impulsiva, forse anche piรน di te. Ma almeno sono abbastanza intelligente da NON LANCIARE UN AEROPLANINO DI CARTA DURANTE LA LEZIONE DELL PETOLICCHIO- dico alla fine, alzando la voce per la troppa frustrazione.

Davide abbassa lo sguardo, sembrando tutto a un tratto interessatissimo alle sue scarpe.

-Mi devi promettere solo una cosa- sussurra dopo un pรฒ.

-Cosa?- incalzo io.

-Se il preside non mi manda in gita, tu vacci lo stesso. Te lo meriti, non hai fatto nulla di male. Non meriti di essere punita per qualcosa di cui io sono al cento per cento responsabile. Me lo prometti?-

Io sento gli occhi prudermi, mentre cerco di trattenere le lacrime.

-Come dovrei fare senza di te?- dico, tra un singhiozzo e l'altro.

Davide mi avvolge un braccio intorno alle spalle, poi mi da un dolce bacio sulle labbra.

-Io sono sempre qui Fede- risponde, indicando con un dito il mio cuore.

-E tu sarai sempre nei miei pensieri. Notte e giorno. Non ti dimenticherรฒ neanche per un istante-

Nel sentire quelle parole, il mio cuore sembra riscaldarsi. Mi fiondo tra le braccia di Davide, mentre lui mi stringe forte a se. Vorrei poter rimanere cosรฌ per sempre.

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E' mattina, e prima della gita veniamo tutti convocati dal preside in cortile.

-Signori collegiali, come sapete state per partire per la gita. Mancano solo gli abiti adatti e poi il pullman partirร . Ma, ahimรจ, non tutti si sono guadagnati questo "premio"...-

Subito lancio uno sguardo preoccupato a Davide, Esa e Giordano.

Ho promesso a Dado di essere forte. Non crollerรฒ cosรฌ davanti a tutti.

-Signorina Cristini, lei si รจ rifiutata di partecipare alla lezione di musica, rivolgendo al professore un'espressione enormemente maleducata- dice il preside, mentre Esa si alza.

-Signor Francati-

Io trasalisco, stringendo la mano del ragazzo (seduto accanto a me) nella mia.

-Lei ha ritenuto "noiosa" la lezione della professoressa Barbiero. Non รจ cosรฌ?-

Lui annuisce, riuscendo perรฒ a fissare il preside dritto negli occhi.

-E ora passiamo ai due "piloti" del nostro collegio-

Il mio cuore perde un battito, mentre sento un nodo mi stringe la gola.

-Ma, mentre gli aeroplani del signor Dago trovano un perfetto punto d'atterraggio, quelli di Vavalร  sono ben piรน lasciati al caso- commenta il preside, mentre i due ragazzi nominati si alzano.

Io trasalisco, anche se so esattamente cosa sta per succedere.

-Voi quattro, signori, non andrete in gita-

Davide mi lancia uno sguardo, uno sguardo che conosco fin troppo bene.

Mi sta chiedendo, senza parlare, di resistere.

Io sento un vuoto al posto del cuore. Riesco a trattenere le lacrime, anche se tutto intorno a me sembra fermarsi. Tutti i suoni intorno a me sono confusi, come se stessi sentendo tutto dall'interno di una gabbia di plexiglas.

Senza neanche girarmi verso i miei quattro compagni, seguo la sorvegliante, che ci guida in camerata per farci vestire.

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FLASHBACK

Io continuo ad osservare tutti i ragazzi, non rimanendo particolarmente colpita da nessuno. Poi, perรฒ, vedo arrivare un ragazzo in maglietta blu, che indirizza lo sguardo verso di me e sorride. Sorrido anch'io, mentre Sofia nota chi sto guardando.

-EHEHEHEH maglia blu ha fatto colpo eh?- dice, tirandomi una scherzosa gomitata.

-Cosa? Chi?- rispondo, staccandomi dalla finestra e arrossendo di colpo.

-Ehhhh cosa sono quelle guance rosse?- scherza Esa.

-Oh insomma ragazze! Non lo conosco neanche...- rispondo, frenando l'istinto di guardarlo di nuovo.

-Ma lo farai molto presto- conclude Giulia Scarano, sfregandosi le mani.

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-Fede? Ti senti bene?- mi chiede Sofia, scuotendomi per una spala.

Senza neanche rendermene conto, siamo giร  sul pullman, pronti per la gita.

-Io...si, mi sento bene- rispondo, anche se non รจ affatto cosรฌ.

-Senti, Davide mi ha chiesto di darti questo-

Sentire il nome del ragazzo mi da una scossa d'energia.

-Non abbiamo avuto il tempo di salutare lui, Giordano, Esa e Bonny- mi spiega lei, mentre si fruga in tasca.

Dopo pochi secondi, vedo comparire nella sua mano un pennarello.

No, non รจ un pennarello qualunque.

Lo prendo in mano, mentre un sorriso a trentadue denti mi compare sul viso.

Quello รจ il pennarello che Davide usa per tutti i suoi disegni. Non so quante volte glielo avrรฒ visto usare, mentre รจ seduto accanto a me in classe.

Lo stringo forte tra le dita, mormorando un piccolo "grazie".

-Forza Fede, lui non vorrebbe vederti cosรฌ giรน di morale- continua Sofia, abbracciandomi.

Io ricambio il gesto, anche se con la testa sono a tutt'altra parte.

Sono proprio lรฌ, in collegio, insieme a Davide.

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-GUARDA QUEL CAGNOLINOOO!- urlo io, iniziando a correre come una bambina di cinque anni che va a prendersi un gelato.

-MAGNESIOOO!- continuo, mentre Alessandro accorre al mio richiamo.

Iniziamo tutti e due a coccolare un bellissimo cagnolino che, a quanto pare, dovrebbe stare di guardia per gli animali.

-Raga, mi sa che vi conviene venire di lร . Vedo avvicinarsi qualcuno- ci avverte Ylenia.

Io mi alzo di scatto, riconoscendo subito la figura sfocata in lontananza.

-NO RAGA! E' LA PETO!- grido, mettendomi le mani nei capelli.

Inutile dire che si scatena il caos generale.

-Giuro che io mi butto da quel dirupo- sentenzia Leo, togliendosi il cappello da pescatore.

-Mi associo- rispondo io, annuendo.

Sbuffando, inizio ad incamminarmi verso la prof.


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