-27-
Sono solo dieci minuti, ma a me sembrano anni. Non apro bocca con nessuno, neanche con Giordano, nonostante lui continui a tranquillizzarmi.
E' solo quando vedo correre Davide fuori dalla porta che ritorno a sorridere. Vedo Giulia che si avvicina a lui. Cerca di abbracciarlo, ma lui è più veloce. Senza neanche voltarsi per scusarsi, guarda nella mia direzione, mentre sventola la giacca rossa come una bandiera di vittoria.
Io, con le lacrime agli occhi, corro verso di lui, abbracciandolo come non avevo mai fatto prima.
-Ce l'hai fatta...- dico, tra un singhiozzo e l'altro.
-Certo che ce l'ho fatta, te l'avevo promesso- risponde lui, accarezzandomi i capelli.
Tutti gli altri compagni si stringono intorno a noi, alcuni, come Esa e Sofia, in lacrime come me.
Quando mi stacco da Davide, lui indossa la nuova giacca. Incredibile come può essere bellissimo persino con un abbinamento di colori così orribile.
-Allora? Come sto?- mi chiede, notando che lo sto fissando.
-Vorrei dire di merda, ma mentirei- rispondo io, scompigliandogli i capelli ridendo.
Nella mia felicità, non mi sono neanche accorta di quello che sta succedendo intorno a me. Infatti, Rebecca è appena uscita dalla porta, ed è intenta a fare a pezzi la sua pagella. Tra le mani non ha nessuna giacca rossa.
Tutti sono già corsi verso di lei, così io e Davide decidiamo di fare lo stesso.
-Me ne vado raga. Non potete fare niente- annuncia la ragazza.
Ylenia è già in lacrime. Non posso biasimarla. In fondo, lei e Rebecca sono diventate veramente amiche qui dentro.
-Mi mancherai, mini Ferragni- dico io, abbracciandola.
Certo, non avrò legato molto con lei, ma è comunque qualcuno della nostra "famiglia" che se ne va.
Dopo i saluti di tutti, Rebecca si prepara per lasciare definitivamente il collegio.
-Io mo vado dal preside- sento dire da Giulia Scarano.
Non ho neanche il tempo di fermarla, che lei è già corsa va come una saetta.
-Oh merda- sussurra Davide, alla mia sinistra.
-GIULIA!- le urla dietro Esa, ma ormai lei è già nell'ufficio del preside.
------------------------------------
Rebecca è appena andata via, e tra di noi regna un'atmosfera da funerale.
Come se non bastasse, Giulia non è ancora tornata, e io inizio ad avere veramente paura.
Davide sta camminando avanti e indietro per il cortile da forse dieci minuti, mentre io sono poggiata con la testa sulla spalla di Giordano.
Né io né lui pronunciamo alcuna parola. Semplicemente rimaniamo in silenzio.
Tutta la felicità che ho provato nel vedere Davide ancora con me, è svanita in pochi attimi.
-Oh, Fede!- dice Giordano, scuotendomi per una spalla.
Io mi alzo di scatto, vedendo Giulia venire verso di noi.
Addosso, però, ha ancora la giacca blu.
Vedendo le nostre facce preoccupate, si affretta a spiegare.
-Non sono ancora fuori. Il pelatone ha detto che sono nel "limbo"- spiega, venendosi a sedere accanto a me.
-Oh, santo Poseidone, mi avevi fatto prendere un colpo- commento io, abbracciandola.
-Ma...dovrò stare in isolamento- aggiunge dopo un pò.
-Non mi importa dell'isolamento. Basta che non ritorni a Manfredonia prima del dovuto- rispondo, facendola ridere.
Dopo tutti questi avvenimenti, la quinta settimana può finalmente iniziare.
--------------------------------------
Devo ammetterlo: oggi il discorso del preside è stato più interessante del solito. Il pelatone del nostro cuore, infatti, ci ha annunciato che andremo per una seconda volta in gita. Questa volta, passeremo persino una notte fuori dalle mura del collegio. Inoltre, verso la fine, ci consegna le lettere dei nostri genitori. La mia povera Giulia Scarano, però, non avrà la possibilità di leggerla.
Appena ci viene dato il permesso di alzarci, io mi incammino verso una delle tante finestre, sedendomi sul muretto proprio sotto di essa. Apro la lettera, che è stata decorata con dei disegni da parte di mia sorella. Sorrido nel vederli. Poi, già con le lacrime agli occhi, inizio a leggere le parole di mia mamma.
-"Cara Fede, si lo so, non ti saresti mai aspettata di leggere qualcosa da parte mia diversa da un messaggio sul telefono. E invece eccomi qui, a scrivere a mano una lettera indirizzata alla persona che amo di più al mondo. Devi sapere che qui non è lo stesso senza di te. Ogni sera, non vedo più la luce della tua camera aperta fino a tardi, che ti aiuta a leggere uno dei tuoi tanti libri. Non ti vedo più seduta nelle posizioni più assurde sulla sedia della tua scrivania, intenta a disegnare, dipingere e creare. Non sento più la tua tipica frase "MAMMA! IO ESCO!". Non sento più le canzoni dei One Direction, sparate a tutto volume dalle casse in salone. Mi manca veramente ogni cosa di te. E tua sorella...neanche inizio a raccontarti. Dico solo che, ogni notte, dorme col tuo cuscino stretto nelle braccia. Persino Firenze sembra vuota senza di te. Spero, comunque, che tu stia stando bene, lì in collegio. Devo dire che mi hai sorpreso. Ero convinta che saresti stata espulsa il primo giorno, perché ti saresti rifiutata di indossare una gonna. Ovviamente scherzo, non ti arrabbiare. Quello che ti voglio dire è: arriva fino alla fine Fede, dai il massimo come sempre, e sii te stessa, perché sei perfetta così come sei. Ti amo 3000 -"
P.S. Sto morendo dalla voglia di conoscere quel Davide
Chiudo la lettera, asciugandomi gli occhi. Dado, intanto, è già da un pò vicino a me, con un braccio stretto intorno alla mia vita. Sentire le parole di mia mamma mi ha fatto veramente commuovere, ma allo stesso tempo mi hanno dato una carica aggiuntiva per andare avanti.
-Ecco, ce l'hai fatta- dice Davide, asciugandomi con un angolo della sua camicia le lacrime restanti.
-NO, IO IN STAMPATELLO MAIUSCOLO NON LEGGO NIENTE- ci interrompe una voce, che io riconosco subito.
E' Giordano.
Mi precipito verso di lui, che è già stato circondato da quasi tutti i nostri compagni.
-Giò, che è successo'- gli chiedo, sedendomi accanto a lui su una panchina.
-La lettera di mamma. E' tutta scritta in stampatello maiuscolo. Io mi rifiuto di leggerla- risponde lui, senza guardarmi negli occhi.
Io non riesco a credere alle sue parole.
-Giò, so quanto questa cosa ti dia fastidio, ma è pur sempre una lettera di tua madre. Scommetto tutte le mie cose dei One Direction che è scritta al cento per cento col cuore- continuo io, cercando di farlo ragionare.
-Ma la deve leggere e basta! Ceh, è da sua madre!- commenta Giulia Matera.
Io devo contare fino a dieci per non alzarmi e tirarle uno schiaffo ancora più forte di quello dell'altra volta.
-Vieni con me, in aula. La leggo prima io, poi ti do il permesso di correggerla con la penna rossa- riprendo dopo un pò, prendendo per una mano Giordano e facendolo alzare.
-Dieci punti per Serpeverde! Ferrara è riuscita a non ammazzare Matera di botte- mi sussurra Davide a un orecchio, quando gli passo vicino.
-Di questo passo vinceremo la coppa delle Case, puoi starne tranquillo- rispondo io, ridendo, per poi seguire Giordano nell'aula.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro