-24-
E' mattina, e finalmente potremmo partire per la gita. Devo dire di non aver mai visto Di Piero così felice. Infatti, oggi visiteremo Anagni, la "città dei papi". Per chi non lo sapesse, Andrea ha una vera e propria ossessione per la chiesa e tutto quello che ci sta intorno. Usciamo fuori dalle camerate, trovandoci davanti i nostri compagni maschi.
-Buongiorno, principessa- mi saluta Davide, incamminandosi verso di me.
-Who who who, cos'è tutta questa dolcezza?- rispondo io ridendo, lasciandogli un bacio sulle labbra.
-ECCOLI QUA! RIUSCITE A STARE STACCATI PER DUE SECONDI?- esclama Giordano, facendo ridere tutto il resto della classe.
Davide sorride, allungando le mani verso la mia cravatta e addirizzandola.
-Ecco, ora sei ancora più perfetta di prima- dice poi, continuando a sorridere.
Dopo una "fantastica" porzione di olio di fegato di merluzzo, e una bella colazione, siamo pronti per andare in gita.
O quasi.
Infatti, a rovinare i nostri piani, è la professoressa Gottlieb. Passiamo così una buona oretta a fare inutili esercizi per correggere la nostra postura che, secondo praticamente tutto il collegio, è enormemente sbagliata.
---------------------------------------
-PROF, CI SALVI LA PREGO!- urlo, appena vedo Raina fare capolino dalla porta.
-Sarà contenta di sapere, signorina Ferrara, che sono qui proprio per questo- risponde lui, mentre sia noi che la prof iniziamo a ridere.
Così, finalmente, usciamo dalla classe. Varchiamo per la prima volta dopo quattro settimane il cancello del collegio. E' una situazione quasi strana, a dire la verità.
Iniziamo a camminare, e a camminare, e a camminare...
Alla fine, Giordano si offre di portarmi sulle spalle per il resto del tragitto. Dopo le smorfie fatte da Davide (che ovviamente voleva impedirmelo), salgo sulle spalle del mio migliore amico.
Arriviamo davanti a una grande chiesa. Non venitemi a chiedere il nome preciso, perché non ho la minima idea di quale sia. Giulia Matera e Ale Guida iniziano a parlare di Anagni, di perché sia così importante, eccetera eccetera.
-COS'HAI DETTO?- urla Davide, interrompendo continuamente il ragazzo che prova a parlare.
-Ascoltate bene però, allora..-
-NOOON SI SENTE, NON SI SENTE NIENTE- replichiamo io, Giordano e Davide in coro.
-BASTA RAGA AVETE ROTTO- sbotta Alessandro, mentre noi scoppiamo a ridere.
La stessa sorte tocca alla Matera, che però ci fa molto meno caso rispetto ad Ale. Dopo un' "interessantissima" spiegazione, entriamo finalmente nella struttura. Appena salite le scale, ci troviamo davanti una gigantesca statuta in marmo di Papa Bonifacio. Inutile dire che Di Piero è più che felice di raccontare la sua storia. Davide si siede sul pavimento, tirando per una mano anche me.
-Ohi, Fede!- mi chiama Giulia Scarano, mentre Raina è distratto.
-Eh?- chiedo io, sporgendomi un pò verso di lei.
-Ci mettiamo a rotolare per tutta la stanza?- continua lei, rivolgendomi un sorriso complice.
-E me lo chiedi pure? Ogni cosa pur di non ascoltare più Andrea-
Passo la parola anche a Davide e a tutte le persone che sono dal mio lato.
-1, 2, 3 VIA!- urla la Scarano, e tutti iniziamo a rotolare.
Non so perché, ma Giordano decide di rimare in piedi. Raina rimane impassibile, cosa che mi sembra abbastanza strana.
Dopo aver rotolato per tutta la stanza, finalmente ci alziamo e riandiamo verso i nostri posti.
-Che chica mala che sei mamma mia- commenta Giordano, mentre io scoppio a ridere.
-Che c'è? Sicuramente è stato meglio rotolare che ascoltare due minuti in più della spiegazione di Di Piero. Senza offesa, Dipy, sai che ti voglio bene- rispondo io, mandando un bacio volante ad Andrea, che è abbastanza sconvolto.
-Oh Giù- dico io, rivolta a Giulia Scarano.
-Quando il preside ci chiede chi è stato, andiamo noi due- continuo, mentre Davide sbianca all'improvviso.
-O mio Dio. Stai sicura che se entri in quella stanza, te ne vai direttamente a casa- mi dice, con sguardo distante.
-E nooo, mo secondo te mi può espellere solo per aver rotolato in una stanza? Neanche il pelatone ne sarebbe capace-
-No, ti può espellere per tutte le cose che hai fatto in queste settimane- replica lui, mentre io mi tolgo la giacca.
-Stai tranquillo, Dadone. Ho promesso a Marco di prendere il diploma anche per lui. Se al preside venisse in mente di espellermi, farei un casino che non finirebbe mai-
-Stai attenta, Fede. Non voglio assolutamente che tu te ne vada-
-Infatti non me ne andrò, puoi stare tranquillo-
Mi sporgo verso di lui per far incontrare le nostre labbra.
-Se me ne vado, chi mi porterà a letto come un sacco di patate ogni sera?- aggiungo, facendolo ridere.
-Nessuno, solo io ho il permesso di farlo- risponde, poggiando la testa sulla mia spalla.
----------------------------------------
Siamo in fila davanti all'aula magna, e stiamo per entrare. Non appena siamo dento, notiamo tutti due cose.
La prima: il nostro amato pelatone è tornato.
La seconda: ci sono due ragazzi proprio accanto a lui.
-No raga, so due gemelli tamarri!- commenta Esa, mentre io devo mordermi il labbro per non scoppiare a ridere.
In effetti, tamarri ci sembrano e come.
-Bentornati, signori collegiali- ci saluta il preside, facendoci segno di metterci a sedere.
-Come avrete notato, accanto a me ci sono due persone a voi sconosciute. Loro sono i gemelli Prezioso, Leonardo e Andrea- continua, indicandoci prima il ragazzo a destra e poi quello a sinistra.
Sono praticamente identici, non riesco assolutamente a distinguerli.
-Perfetto, nuovi casinisti- sussurra Di Piero.
Per una volta in vita mia, non posso che dargli ragione.
Se ci sono delle persone con la faccia più da casinisti in questo collegio, quelli sono i gemelli Prezioso.
-Loro hanno appena fatto il test d'ingresso, proprio come voi. Se lo supereranno...-
-Avranno la giacca rossa- conclude Giulia Matera.
-Esatto, signorina. Prenderanno direttamente la giacca rossa-
-Che bastardo- sussurro io, beccandomi un'occhiata divertita di Davide.
-Signor Zigliana, signor Dago, sareste così gentili da accompagnare i signori Prezioso in camerata?- chiede il preside.
-Signor sì- risponde Luca, con la sua solita voglia di vivere pari a zero.
Appena i due gemelli escono dalla stanza, tutti iniziamo a commentare l'accaduto.
-Dai, non sono bruttissimi...- inizia Esa, lanciando un'occhiata alla porta appena chiusa.
-I pantaloni di quello a destra, credo Leonardo, sono bellissimi- aggiunge Ylenia, facendomi ridere.
-Ce ne fosse uno alto, UNO!- continua Luna, sistemandosi i capelli dietro la schiena.
-Sembrano proprio tamarri comunque- dice Sofia, seduta accanto a me.
-Dai raga, magari saranno simpatici- rispondo io.
-Sono pugliesi raga. Sono fantastici sicuro!- riprende Giulia Scarano, pulendosi gli occhiali con un lembo della camicia.
-Ehi Dadone- dico io, notando che il ragazzo sta abbastanza in silenzio.
-Che c'è, preferivi che arrivassero due gemelle femmine?- continuo, sedendomi sulle sue gambe.
-Ho visto il collegio 3, quello con Cora e Marilù. Forse preferisco che siano due maschi...- risponde lui, facendomi ridere.
-Anche con loro, tanto, il mio tamarrone resterai sempre tu- aggiungo, spettinandogli i capelli, mentre lui fa il labbruccio.
-Onorato, signorina Ferrara- commenta, sorridendo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro