-23-
E' il giorno prima della gita, e siamo tutti super gasati. Non possiamo sfuggire, però, alle ultime due lezioni della giornata. Entriamo tutti in classe, dove il professor Maggi ci sta già aspettando. Quando tutti abbiamo preso posto, lui ci espone l'attività da svolgere oggi.
-Voglio che ognuno di voi descriva la sua "città ideale". Non ponete limiti alla vostra fantasia. Siete liberi di scrivere qualunque cosa vi passi per la mente- ci spiega, mentre io inizio già a pensare a cosa scrivere.
-A te basta che ci siano i One Direction e stai benissimo- commenta Davide, facendomi l'occhiolino.
-Beh, non ti stai sbagliando- rispondo io, mentre estraggo qualcosa dalla tasca.
Davide la vede, strizzando gli occhi per la sorpresa.
-Un santino di Harry Styles? Sei seria?- dice, prendendolo in mano.
-L'ho portato fin qui da Firenze. Mi protegge sempre- replico io, scoppiando a ridere.
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Quando abbiamo tutti finito di scrivere il tema, Bonny si fa avanti per leggere il suo.
Diciamo che la sua descrizione ricorda quasi uno dei pianeti di Star Wars, con tubi e montagne russe come mezzi di trasporto, situato nello spazio e via dicendo.
-Come chiamerebbe questa città, signor Dago?- gli chiede Maggi, visibilmente divertito.
-La chiamerei "Astrobonny"- risponde lui, mentre tutti scoppiamo a ridere.
-Beh, forse verrei a farci un giro- continua il prof, per poi chiedere a me di leggere il tema.
-La mia città ideale sarebbe priva di ogni forma di inquinamento, priva di ogni forma di violenza e di cattiveria. Ovviamente, vi dovrebbero vivere tutti i miei attori e cantanti preferiti, giusto per farmela piacere un pò di più....-
-E quali sono questi cantanti e attori, signorina?- mi interrompe Maggi, incrociando le braccia.
-Beh, attori sicuramente Tom Holland e tutti gli altri della Marvel. Cantanti OVVIAMENTE gli One Direction- rispondo.
Finisco di leggere il tema, ricevendo persino i complimenti del prof.
Le due ore passano molto velocemente, e il prof Carnevale è già entrato in classe. Il compito di oggi mi affascina molto. Infatti, dobbiamo dividerci in due gruppi e realizzare dei filmati. Io faccio parte del gruppo dei "Patacca", capeggiati dal mio adorato Magnesio. Insieme a me, oltre a lui, ci sono Luca, Ylenia, Rebecca, Giulia Scarano, Linda, Bonny, Giordano e Davide. Corriamo in camerata a prendere dei cuscini, e ce li infiliamo sotto le camicie, per far finta di avere una pancia enorme. Magnesio recupera il suo tutù rosa, e lo indossa sopra il pantalone. Sulle note di "ci vuole un fisico bestiale", Luca inizia a riprendere alcune scenette. Poi, Davide si fa procurare un lenzuolo e una bomboletta di vernice nera. Sul lenzuolo scrive "NON ci vuole un fisico bestiale". Dopo la scritta, aggiunge anche la sua firma: un grande occhio aperto.
-Proprio un'artista- commento io, lasciandogli un bacio sulle labbra.
-Modestamente- risponde lui, sorridendo.
Tornando in collegio, passiamo vicino alla stanza dei sorveglianti. E la porta è aperta.
-Luca! La porta!- dico io, tirando il ragazzo per una manica.
-Oh merda!- commenta lui, correndo a chiamare gli altri.
Io entro per prima, avvicinandomi al mio armadietto. Trovo subito il braccialetto che Mattia mi aveva regalato. Lo prendo tra le mani, per poi incamminarmi verso la finestra.
La apro, mentre un lieve venticello mi fa svolazzare i capelli intorno al viso. Guardo il bracciale un'ultima volta, poi lo lancio il più lontano possibile. Sicuramente sarà atterrato da qualche parte in cortile, ma poco me ne importa. Alla fine volevo solo liberarmene.
-Ehi- dice Davide, posandomi le mani sui fianchi.
-Ti sei liberata di quel coso?- mi chiede, poggiando la testa sulla mia spalla.
-Certo, non desideravo altro da giorni- rispondo io, accarezzandogli i capelli.
-EHI, VOI DUE PICCIONCINI! VOLETE RESTARE LI' A SBACIUCCHIARVI, O VOLETE VENIRE A MANGIARE ANCHE VOI?- urla Luca.
-Arriviamo, arriviamo- dico io, ridendo.
Gli altri miei compagni hanno appena saccheggiato i loro armadietti, riemergendone con numerosi pacchi di patatine e di marshmallow.
-Pensavate veramente di morire di fame, a quanto vedo- commento io, riferita a nessuno in particolare.
Davide si avvicina a Magnesio per prendere un pacco di pringles. Poi riviene verso di me.
-Vuole delle patatine, signorina?- mi chiede, mimando la voce e le movenze di un cameriere.
-Ma grazie, signor Vavalà- dico io, trattenendo le risate.
Alla fine finiamo insieme tutto il pacco. Già queste patatine erano buone prima. Immaginate adesso, dopo più di quattro settimane a mangiare schifezze. E la cosa è peggiorata. Infatti, da quando la Peto è diventata preside, ogni mattina ci tocca ingoiare un cucchiaio intero di olio di fegato di merluzzo.
-Raga, ma che state a fa?- dice Giulia Matera, entrando insieme alla sua squadra nella stanza dei sorveglianti.
-Abbiamo pensato bene di farci uno spuntino. La porta era aperta, perciò non potevamo stare fermi- spiega Magnesio, mentre si infila in bocca tre marshmellows di fila.
-Rega, secondo me ci conviene finì de mangiare in cortile. Non vorrei che i sorveglianti ci scoprissero così- dice Giordano, che alla fine non ha mangiato granché.
Detto fatto. Corriamo, sia i Patacca che i Pericolo, sotto al gazebo. Mettiamo tutto il cibo "rubato" su una panchina, finendolo di mangiare.
-Di Piè, e che cazzo!- dice ridendo Giulia Matera, mentre il nostro Onorevole divora un pacco di patatine.
Insomma, alla fine divoriamo tutto il cibo che avevamo. I sorveglianti ovviamente ci scoprono, e ci rispediscono subito in collegio.
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-Gli autori del furto si facciano avanti- dice la sorvegliante, appena arriviamo in cortile. Io e tutta la mia squadra ci facciamo avanti. Davide mi rivolge un sorriso, stringendomi una mano nella sua dietro la schiena.
-Signorina Ferrara, guarda caso lei è sempre presente in queste bravate. Lo sa che ad un certo punto si raggiunge il limite, vero?- mi chiede.
-Certo, scusate- rispondo io, mentre accanto a me Davide trattiene il fiato.
-Vedremo cosa fare con voi. Ora tornate dentro, forza!-
Così, ci avviamo di nuovo verso l'aula.
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A cena, i sorveglianti si presentano con un vassoio pieno di patatine fritte. Io sento brontolare il mio stomaco solo a vederle.
-Siccome i Patacca hanno già fatto rifornimento di patatine questo pomeriggio, direi che hanno lo stomaco troppo pieno per altro cibo. Pericolo, voi potete servirvi- annuncia la sorvegliante.
Io, Davide e Luca iniziamo a urlare "infami" a tutti i componenti dell'altra squadra. Ovviamente siamo ironici. Anche perché riusciamo ad ottenere anche noi delle patatine, grazie soprattutto a Esa e Sofia.
Appena arriviamo in sala relax, troviamo una sorpresa. La chitarra di Sofia. Io mi siedo accanto a lei, per sentirla suonare meglio.
-Oh oh, prova con una canzone dei One Direction!- le suggerisco io.
Lei inizia a suonare le note di "Night Changes", mentre io, ovviamente, canto a squarciagola.
-Aspetta, mi è venuta un'idea!-
Prendo Davide e altri miei compagni per un polso, e faccio segno a Sofia di seguirmi. Arriviamo fino all'aula di musica. Mi siedo al pianoforte, mentre Sofia si siede accanto a me. Non so come, ma riesco a ricordarmi le note di tutta la canzone, mentre quelli che mi sono portata dietro rimangono a bocca aperta. Non si sarebbero mai aspettati di vedermi suonare così, lo intuisco dai loro sguardi stupiti. Quando finiamo di suonare, loro scoppiano in un grande applauso, che noi cerchiamo in tutti i modi di fermare, poiché i sorveglianti ci potrebbero sentire.
Prima di uscire dalla stanza, sento Davide che mi poggia una mano sul braccio. Mi giro verso di lui, vedendo che è praticamente senza parole-
-Tu...tu sei...- inizia a dire.
-Fantastica, stupenda, strabiliante, magnifica?- gli suggerisco io.
-Più di tutte queste cose messe insieme- risponde lui, cingendomi i fianchi con le mani.
-Grazie, Vavalà- dico io, avvicinandomi a lui e sfiorandogli il viso con le labbra.
Alla fine, un bacio è inevitabile.
-Prima o poi morirò per eccesso di sdolcinatezza, ne sono sicuro al mille per mille- commenta Giordano.
Noi due ridiamo in contemporanea. E' tutto troppo bello, mi sembra quasi impossibile.
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