Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

7

Cleo Horan

Harry fottuto Styles.

La mia serata si era rovinata nel momento in cui quel figlio di puttana si era tolto la maschera e mi aveva guardata con quegli occhi enigmatici. Non potrei mai dimenticare quegli occhi, mi ricordavano quelli di suo padre, anche se erano più chiari. Fu abbastanza per mandarmi un brivido lungo la schiena e innescare tutti i miei istinti.

Quella era l'ultima cosa che potevo mai immaginare accadesse, e ora ero così tanto sull'attenti e arrabbiata che erano quasi le cinque del mattino, e non avevo dormito.

Stavo fumando il secondo pacchetto di sigarette seduta semplicemente sul mio divano, erano accese solo le luci della cucina e non ero completamente nel buio prima che il cielo divenne un po' più chiaro fuori la finestra. Mi piaceva l'oscurità comunque, mi aiutava a pensare mentre inalavo il fumo, ignorando l'indolenzimento del collo.

Ho corso più veloce che ho potuto quando ho visto quella guarda di sicurezza perché sapevo che mi sarei cacciata in un sacco di guai se più persone mi avessero vista. Se Harry stava partecipando a quell'asta significava che molti clienti del padre erano lì... quindi ero nel territorio nemico.

Mi chiesi se mia madre lo sapesse o anche se il nostro nuovo cliente lo sapesse, o se quel posto era stato scelto semplicemente per non sospettare niente. Beh, ora avevano un motivo per farlo.

Il maledetto casino che mi ero lasciata dietro era abbastanza per rendere curioso chiunque riguardo a quello che era successo. Ma avevo la sensazione che Harry non avrebbe detto a nessuno di me... no, se la sarebbe vista da solo e mi sarei dovuta aspettare una vendetta. Sarebbe quello che farei io, e non era nemmeno nei miei piani dire a qualcuno cos'era successo stasera.

Mia madre mi darebbe fastidio e mi ricorderebbe quando sconsiderata e stupida fossi stata, e non me ne fotteva un cazzo.

Era il segno che avevo avuto un'altra possibilità di uccidere quel bastardo malato.

E non avrei mancato la prossima volta, lo avrei aspettato ora. Ero stata così vicina, comunque... ero sul punto di prendere un altro coltello per pugnalarlo dritto nel cuore quando eravamo stati interrotti, e sapevo che non avevo colpito da nessun'altra parte importante quando l'avevo pugnalato nel fianco, anche se stava sanguinando molto.

Speravo che almeno fosse svenuto e avesse provato molto dolore, ma era uno psicopatico. Mi aveva letteralmente strappato il coltello afferrandolo per la lama e tagliandosi la sua stessa mano, probabilmente cercando di spaventarmi.

Ma non ero spaventata e l'avevo avvolto attorno alle dita perché era troppo facile da decifrare. Era più lento di me, ma più forte... avevo avuto abbastanza tempo per analizzare il modo in cui muoveva il suo corpo, soprattutto quando mi aveva pressata rudemente contro il muro e usato la sua gamba per fermarmi dal raggiungere i miei coltelli. Era attento e puntuale, ma ciononostante prevedibile.

Gli uomini erano tutti uguali, e sapevo che toccandoli delicatamente mentre erano aggressivi era una distrazione, per questo l'avevo fatto quando mi stava strangolando.

I lividi che avevo sul collo erano brutti e di un rosso profondo, le impronte delle sue dita potevano essere facilmente viste ed era un costante promemoria dell'odio che provavo per lui. E avrei dovuto indossare maglie a collo alto fino a quando si sarebbe sfumato così le persone non ne avrebbero chiesto al riguardo, ma ora stavo indossando solo un top e l'intimo, dopo una doccia fredda per lavare via il sangue di Harry e il suo tocco dalla mia pelle.

Avevo anche quasi perso la mia voce, il dolore alla gola mi stava tenendo sveglia, insieme al livido sul mio stomaco dove il suo gomito mi aveva colpita molto forte. Gli avrei fatto più male, lo sapevo... ma il danno che mi aveva causato era di più rispetto a quello che avrei dovuto consentire. Ero stata fortunata a trovare una via d'uscita prima che qualcuno potesse vedermi all'asta, e andarsene dal retro significava togliersi i tacchi così che potessi correre più veloce e raggiungere qualche posto più sicuro per chiamare un uber di nuovo.

Avevo lasciato che la mia rabbia prendesse il sopravvento e ciò mi aveva quasi uccisa, se non avessi trovato un modo per scrollarlo di dosso mi avrebbe strangolata a morte senza esitazione. Sebbene avevo avuto più della reazione che mi aspettavo quando gli avevo chiesto di fare più forte. Potevo resistere ancora, ero abituata al dolore... non aveva idea di quanto fossi migliorata dall'ultima volta che ci eravamo incontrati. Avevo molta più pratica ed esperienza, non mi conosceva per niente.

Ma beh, aveva una pistola e mi aveva sparata due anni fa, il che era piuttosto diverso rispetto a stasera perché non era armato.

E sapevo solo che l'avrei rivisto molto presto, e questa volta avrei saputo cosa aspettarmi. Non l'avevo riconosciuto all'inizio a causa dei capelli lunghi, ed era anche un po' cambiato.

Aveva più muscoli ma niente di eccessivo, la sua postura lo faceva sembrare più alto ma forse era solo la mia memoria a giocarmi brutti scherzi. La sua espressione comunque... sembrava spietato e insensibile, senza un minimo di compassione dietro i suoi occhi. Proprio come me.

Mi chiesi se fosse stato veloce a riconoscermi, ma anche lui era sembrato momentaneamente confuso. Non riuscivo a credere che era stato quello che aveva catturato la mia attenzione nel cortile principale, lo avevo letteralmente fissato e pensato che fosse sexy, era disgustoso.

Era uno shock per entrambi ed era chiaro che il tempo passato separati aveva solo intensificato la rabbia e l'odio che ci consumava dentro. Credeva ancora che mio padre avesse qualcosa a che fare con la morte di sua madre, e io volevo ancora che suo padre pagasse per aver ucciso il mio.

Harry aveva visto quando mio padre era sulle ginocchia ed era stato sparato in testa. Non ha fatto niente e ha guardato, e sapeva che fossi lì.

Ero da sola con mio padre sulla casa in spiaggia delle vacanze, aspettando mia madre e mio fratello, e avevamo commesso l'errore di non essere armati. Desmond ed Harry avevano agito troppo velocemente e colto di sorpresa, mi ricordo solo di essere stata colpita in testa molto forte cazzo e di svenire.

Quando mi svegliai ero legata ad una sedia, un paio di metri lontana da mio padre. Mi girava la testa e le mie orecchie fischiavano sempre più forte mentre i secondi passavano. Sapevo di avere una commozione celebrale. Mi faceva troppo male per processare quello che stava accadendo ma riuscii a vedere quando trascinarono mio padre al centro del salone, l'avevano forzato ad inginocchiarsi sul pavimento prima che Desmond cacciasse semplicemente fuori la pistola e lo sparasse, senza esitazione o ultime parole.

Occhio per occhio, come dicono loro. Ma mi rifiutavo di credere a questo senza delle prove che collegassero mio padre alla morte della mamma di Harry. Niente ma un semplice testimone che sarebbe potuto essere stato pagato da Desmond così che potesse toglierselo dai piedi.

Sarebbe stata una mossa intelligente per guadagnare più territorio e clienti, e dato il modo in cui Desmond aveva trovato velocemente una fidanzata così giovane, potete confermare che non mi ero bevuta questa merda.

Mio fratello e mia madre non erano ancora sicuri in cosa credere, e sono stata così incazzata con loro per non essersi fidati completamente di mio padre sin dall'inizio. La verità era che nessuno avrebbe mai saputo cosa ha fatto mio padre o in cosa fosse coinvolto... nessuno conosceva tutta la verità.

Ma Desmond non mi aveva uccisa quel giorno, Harry mi aveva solo colpita in testa un'altra volta prima di andarsene, quindi non ebbi alcun tempo per pensare al fatto che avevo appena visto morire mio padre proprio di fronte a me.

Mi svegliai due giorni dopo in ospedale.

Sì, era molto difficile distinguere cos'era reale e cosa non lo era dai dolorosi ricordi che avevo, ma la cosa che non potrei mai dimenticare era lo sguardo crudele nei loro occhi quando uccisero mio padre... senza fare alcuna domanda.

Era la ragione per cui ero segretamente terrificata dalle pistole, non avrei mai potuto reggerne una di nuovo senza avere un attacco di panico, e ci avevo provato molte volte mentre ero sola. Conservavo ancora la pistola di mio padre nel mio armadio, nessuno lo sapeva tranne Niall.

Quindi era semplice: avrei ucciso Harry e suo padre. Mi sarei assicurata di tenere mia madre e mio fratello al sicuro e dovevo uscirmene fuori con un buon piano per mantenere escluso il mio nome da questa storia.

Nessuno doveva sapere che fossi stata io, non mi interessava.

Ma ora dovevo ancora focalizzarmi sul mio nuovo lavoro, che mi avrebbe tolto un sacco di tempo. Quindi dovevo portarlo a termine il prima possibile così potevo focalizzarmi su Harry.

Avevo già inserito la chiavetta nel mio computer di riserva, dove non avevo nessuna sorta di file personale nel caso in cui ci fosse una spia o qualcosa del genere. Avevo imparato a fare attenzione in questa linea di affari, specialmente quando il cliente era così losco. La maggior parte di loro non rivelavano nemmeno mai la loro identità, pagavano e basta.

E io portavo a termine il lavoro.

Sarebbe stato estremamente difficile concentrarsi a causa di Harry, mi stava avvelenando la mente. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era il nostro incontro e l'adrenalina che ancora mi correva alta, e dovetti fermarmi più volte dall'andare a cercarlo o scoprire dove viveva.

Ma avevo deciso di aprire i file sulla chiavetta invece e spendere lunghe ore a leggere le informazioni, cercando di conoscere le mie prossime quattro vittime.

Quando realizzai, il Sole era già luccicante ed erano le nove passate, e avevo quasi finito un altro pacco di sigarette, che non mi aiutava per niente ad alleviare il dolore nella gola.

Mi ero persa a leggere i file, c'erano foto e praticamente ogni tipo di informazione che si può avere su una persona. Gruppo sanguigno, indirizzo, nomi dei figli, posti di lavoro... qualcuno aveva fatto un lavoro molto buono ad assumere un detective privato per questo, letteralmente dovevo solo trovarli e ucciderli.

Erano tutti uomini, intorno ai cinquant'anni o più, ma non tutti erano di New York. Dovevo viaggiare per questo lavoro, il che era un po' una palla.

Erano benestanti e capi delle loro compagnie, ma non riconoscevo nessuno di loro.

L'avrei chiesto dopo a mia madre, forse qualcosa le sarebbe sembrato familiare. Ma era un lavoro normale, uccidevo chi dovevo senza fare domande, ed ero molto brava in questo.

Forse potevo cominciare con il bersaglio numero uno: Mark Tomlinson.

Era di New York e un avido cliente di un altro strip club che non avevo mai sentito prima, era un posto abbastanza famoso perché era anche un nightclub.
Un altro uomo prevedibile, ci andava probabilmente dopo il lavoro e sarebbe stato così semplice per me ucciderlo.

Sapevo che June fosse amiche con una delle ragazze che lavorava lì, quindi era anche meglio per ottenere più informazioni riguardo a lui e avrei trovato modi più semplici per beccarlo lì da solo. Era un posto che molti uomini di Desmond visitavano, e mi chiesi se Mark fosse suo amico.

Il telefono cominciò a suonarmi e mi spaventò a morte, costringendomi a distogliermi dai miei pensieri e vidi il numero di mia madre sullo schermo. Cazzo, avevo dimenticato di chiamarla. Mi allungai a prendere il telefono, ora realizzando quando grezze fossero le mie nocche per aver dato a pugni in faccia Harry. Essere ambidestra era tornato utile la notte scorsa.

«Sì, Catherine». Sospirai, alzandomi dal divano e dirigendomi in cucina così da potermi preparare il caffè, avevo deciso di rimanere nel mio appartamento oggi così da poter pianificare cosa avrei fatto dopo.

«Sono tua madre, non chiamarmi così, Cleodora» disse offesa e repressi la voglia di attaccarla per aver usato il mio nome intero, ero stanca «com'era l'asta? Non mi hai chiamata, è andato tutto bene?».

«Sì, mamma...» feci un respiro profondo mentre mi appoggiai contro il piano da lavoro, ignorando il dolore che si irradiava dal mio stomaco, abbastanza per ricordarmi di nuovo di quegli occhi penetranti.
«è andato tutto alla perfezione».

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro