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chapter one
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⋅˚₊‧ ୨ Serata fra cugine ୧ ‧₊˚ ⋅
𝐏assare una giornata in spiaggia é la cosa più rilassante che possa esserci. Il suono delle onde contro il bagnasciuga, l'odore di sale che rilascia il mare durante il giorno, il sole cocente che pian piano abbronza la pelle.
Ma quella non era una giornata soleggiata, anzi era tutto il contrario.
Le nuvole grigie governavano il cielo e il leggero venticello precedeva una delle solite tempeste a cui eravamo tutti abituati: l'uragano Agatha.
Ogni volta distrugge qualsiasi cosa gli capiti davanti: distrugge case, sdradica alberi, frantuma vetri e danneggia reti elettriche.
Ma anche se Agatha é in arrivo, questo non potrà fermare me e June nell'andare in spiaggia.
« Charlotte potresti mettermi la crema solare sulle spalle? » domandò June alzando i suoi occhiali da sole vintage.
« Non c'é traccia di un raggio di sole, il cielo e completamente coperto dalle nuvole e tu metti la crema solare? Sei pazza da legare » risi frugando nella mia borsa mare in cerca del tubetto di crema.
« Quando ti ustionerai non venire a lamentarti con me! »
Non appena la trovai aprí il tappo e ne misi una quantità media sulla punta delle dita, poi la spalmai nelle spalle di June.
Appena finí la crema bianca e densa mi aveva completamente sporcato le mani, aveva macchiato le mie unghie ed era arrivata persino in mezzo agli anelli.
« Adesso ho le mani completamente bianche » sbuffai violentemente e mi alzai dal telo mare, mi diressi verso l'acqua e lavai le mani.
Nel mentre una tromba d'aria passò sopra di noi, portando con se il mio telo mare e alcuni oggetti sparsi per la spiaggia.
« June é meglio se torniamo a casa » guardai il cielo che pian piano si faceva sempre più grigio.
« Siamo qui da così poco! » esclamò la bionda.
« Vuoi essere trascinata da Agatha allora? Perché posso lasciarti benissimo qui se vuoi » dissi sarcastica.
Nel mentre mi legai i lunghi capelli biondi in una crocchia scombinata e mi diressi verso la mia borsa, tirando fuori un pareo rosa confetto, abbinato al mio costume del medesimo colore, e lo avvolsi attorno alla vita.
« Okay, andiamo capo » June alzò le mani in segno di resa e si alzò dal telo mare, aggrovigliandolo e mettendolo sotto il braccio.
Raccogliemmo le nostre cose, infilammo le ciabatte e ci dirigemmo verso la mia auto.
In fin dei conti non abitavamo poi così lontano dalla spiaggia ma era sempre colpa mia se prendevamo l'auto.
Che dire, amo la comodità.
Salimmo in auto, infilai la chiave e misi il moto.
Dopo poco arrivammo a casa Cooper: un'enorme villa circondata da un maestoso giardino verde; dietro l'edificio vi si trovava una piscina dall'acqua azzurra e chiara.
Amavo quella casa, anche se non era la mia. Lí non imparai a camminare, lì non dissi le mie prime parole, ma non sempre "casa" é una singola cosa. Può essere un luogo, cosí come possono essere diversi, ma "casa" possono essere anche le persone.
Da quando i miei genitori sono morti in quel maledetto incidente stradale, io vivo insieme ai
miei zii.
Loro mi hanno sempre trattata come figlia ma soprattutto non mi hanno mai fatto mancare nulla. Sin da subito mi hanno accolta e circondata da amore e affetto, e per questo non li ringrazierò mai a sufficienza.
Parlando invece dei miei cugini, June ed Aiden, per me sono come dei fratelli. Ci siamo sempre potetti e mai ci siamo separati, senza di loro non sarei la persona che sono oggi.
Arrivammo a casa e parcheggiai il veicolo sul vialetto. June scese dall'auto e corse verso il retro della casa.
« Io vado in piscina! » urlò, sventolando in aria la mano per attirare la mia attenzione.
Io avevo bisogno solo di una doccia fredda. Dopo una giornata in spiaggia l'acqua gelida mi faceva sentire meglio.
Corsi dentro e salì velocemente le scale per dirigermi nel bagno. Buttai di fronte la porta della mia camera la borsa mare e mi diressi verso il bagno.
Non appena aprí la porta vidi uno scenario che non mi aspettavo assolutamente di trovare: una ragazza, dalla pelle bianca come il latte e i capelli corvini, era seduta sul lavandino a gambe aperte e Aiden era di fronte a lei, con una mano sotto la sua gonna.
Non voglio nemmeno immaginare cosa stesse facendo.
Nel mentre i due si stavano baciando con passione, erano così coinvolti che non si erano nemmeno accorti della mia presenza.
« Mio dio, non sul lavandino! » dissi con tono disgustato.
I due saltarono in aria dallo spavento e io sogghignai.
Aiden tolse la mano dalla gonna della corvina e quest'ultima iniziò a sistemarsi freneticamente la gonna.
« Charlotte! » urlò Aiden.
Li superai e mi tolsi il pareo rosa, poi alzai lo sguardo verso di loro e i piccioncini avevano gli occhi posati su di me.
« Beh? Volete restare qui a godervi lo spettacolo o andare a fare le vostre cose da un'altra parte? Oh, magari in camera » li provocai.
La ragazza scese dal lavandino e prese per mano Aiden.
« Vaffanculo Char » ringhiò lui.
« Che bella dimostrazione di affetto Aiden, ti voglio bene anche io! » scherzai, mostrando il mio sorriso smagliante.
Non appena i due furono fuori dal bagno, chiusi la porta a chiave e mi buttai sotto la doccia, aprí l'acqua fredda e mi rilassai, con l'acqua gelata che attraversava tutto il mio corpo.
Un'ora dopo fui fuori dalla doccia. Ci stavo troppo tempo a lavarmi, é vero, ma era colpa di tutti quei prodotti per i capelli e per il corpo che mettevo. Sono letteralmente ossessionata con la cura del copro, che posso farci.
Asciugai i capelli con un'asciugamano di spugna e con ancora l'accappatoio addosso andai in camera mia.
La mia camera e la mia cabina armadio potevano fare benissimo concorrenza a quelle delle grandi star, di certo avrei vinto io.
Aprí la porta e purtroppo all'interno della camera c'era poca luce. Di solito grazie alla grande porta finestra entrava così tanta luce da accecarmi, ma quel giorno era chiusa a causa di Agatha, che stava arrivando piú velocemente del previsto.
A compensare però c'erano le pareti bianche, che conferivano alla stanza maggiore spazio ma soprattutto luce. Il grande letto matrimoniale posto al centro con la coperta rosa confetto, faceva contrasto con tutto quel bianco.
I mobili, anch'essi bianchi, erano ovunque. La libreria, piena zeppa di libri, CD, dischi in vinile e borse vintage di alta moda, era uno dei miei pezzi preferiti.
Alla sinistra del letto c'era una grande porta scorrevole che portava senza dubbio al mio pezzo preferito della camera: la mia preziosa cabina armadio.
Aprí la porta e iniziai a scegliere quali vestiti indossare, e dopo una decina di minuti scelsi una gonna a pieghe bianca e un top di un azzurro accesso, il quale si abbinava perfettamente ai miei occhi.
Con i capelli umidi uscì dalla camera e mi diressi in soggiorno, buttandomi nel divano e accendo la tv. Netflix e serie tv, amavo passare i pomeriggi così.
Dieci minuti dopo dalle scale scesero Aiden e la ragazza del bagno, lui l'accompagno alla porta e dopo un bacio a stampo la corvina lasciò casa nostra.
« Carina lei » gli dissi.
« Hai detto bene, carina » mio cugino si sedette accanto a me.
« Non riesco a capirti, dopo tutto questo tempo pensi ancora a lei? » stoppai la serie e buttai il telecomando sul divano.
« Charlotte lei é perfetta » Aiden mi guardò con sguardo nostalgico.
« Ti sei lasciato con Sarah da tantissimo, come fai ad esserne ancora innamorato? »
« La nostra storia é durata poco ma é stata intensa » si giustificò.
« Beh, lei adesso sta con Topper »
« Quel coglione non la lascia da sola un minuto, pensa sia un fragile oggetto da proteggere in un'ampolla di vetro, ma lui non sa che Sarah é forte » strinse i pugni sul divano con forza, la sua rabbia stava iniziando a salire.
Aiden ha sofferto di attacchi di rabbia. Tutto iniziò un paio di anni fa, quando la storia con la mia migliore amica, Sarah Cameron, finí, lui diventò un'altra persona.
Stava giorno e notte in camera a tirare pugni nel suo sacco da box e chiunque osasse rivolgergli la parola, sbottava e urlava senza riuscire a controllarsi. In quello stato, accecato perennemente dalla rabbia avrebbe potuto fare qualsiasi cosa contro la sua volontà.
I miei zii lo portarono da uno psicologo, e dopo alcune sedute di terapia e grazie all'aiuto degli psicofarmaci, Aiden riuscì a controllare la sua rabbia per un bel po'.
Negli ultimi tempi però continua ad essere nervoso. Il motivo? Non ne vuole parlare. Ho provato a parlare con lui centinaia di volte, ma senza risultati. Aiden é difficile da convincere.
« Ti prometto che un giorno tirerò un pugno in faccia a Topper » gli presi il viso e lo guardai dritto negli occhi.
« Ma adesso calmati »
Aiden si liberò dalla mia presa e appoggiò la sua schiena sul divano.
« June dov'é finita? É andata a fare sesso con Rafe? » rise Aiden.
« E anche se fosse? Quale sarebbe il problema? » la voce di June spuntò alle nostre spalle.
La bionda aveva i capelli completamente bagnati e indossava un top bianco senza spalline e un pantaloncino dal lavaggio chiaro.
« Lo sai che non vuole una relazione seria, vero J? Ti stai solo illudendo » replicò suo fratello.
« E anche se fosse? É un mio problema den, non sono cose che ti riguardano » June si sedette a gambe incrociate sopra il tappeto che si trovava di fronte la televisione.
« Certo che mi riguarda, sei mia sorella »
« Di certo non vengo a dirti cosa faccio con Rafe »
« Beh, allora me lo dirà Char » disse il moro guardandomi con fierezza.
« Io? » risi indicandomi il petto con il dito.
« Si tu, qual'é il problema? »
Scoppiai a ridere. Se Den pensava che gli andassi a riferire ciò che June mi confidava, si sbagliava di grosso.
Come io non dico nulla sulle cose che lui mi racconta, la stessa cosa faccio con June, sbaglio?
« Te lo scordi » dissi continuando a ridere e asciugando una finta lacrima.
« Siete due antipatiche del cazzo, io me ne vado » Aiden si alzò dal divano e tramite la rampa di scale andò in camera sua, lasciando me e June nel salotto.
Nel mentre i miei zii arrivarono in casa.
« Ciao ragazze, siamo tornati » esordì mia zia.
« Come va lì fuori? » domandai, sperando che questa volta la tempesta non avrebbe distrutto tutto. In fin dei conti, la speranza é l'ultima a morire.
« Agatha sta già distruggendo tutto, ho già chiamato gli elettricisti e i domestici, domani verranno a sistemare tutto » mio zio si tolse le scarpe e si diresse verso le scale.
« Dov'é Aiden? »
« il ragazzo é un po' frustrato, starà tutta la sera chiuso in camera sua, che facciamo invece noi? » disse June alzandosi dal tappeto.
Mi venne in mente solo una cosa: serata fra cugine.
Ogni volta che organizzavamo questa serata ci divertivamo un mondo: bevevamo alcolici, sceglievamo outfit, ci truccavamo a vicenda, guardavamo qualche film romantico strappalacrime ma soprattutto parlavamo di gossip, il nostro hobby preferito.
Quando finivamo di fare tutte le cose il lista andavamo a dormire alle 4 per poi, la mattina successiva, svegliarsi a mezzogiorno.
La guardai sorridendo e lei mi capí al volo.
« Serata fra cugine? » le domandai, spegnendo la tv e alzandomi di scatto dal divano.
« Puoi contarci »
Corremmo in camera mia e passammo la serata fra le risate e i gossip.
Ogni volta che passavo una serata del genere con mia cugina June mi sentivo bene, riuscivo a spazzare via tutti i pensieri negativi e divertirmi senza pensare a nulla. Era questo quello che mi serviva, passare una giornata in totale spensieratezza.
| sele's note |
primo capitolo della storia su JJ!! Come vi é sembrato? Io totalmente innamorata di Charlotte.
Mi raccomando, non siate lettori silenziosi, lasciate una stellina e qualche commento <3!
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