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[006] povera macchina fotografica

capitolo sei
povera macchina fotografica





                              QUELLA MATTINA NATHALIE NON AVEVA PROPRIO alcuna voglia di andare a scuola, ma come si sarebbe giustificata con sua madre? Oltre ad aver messo quintali di trucco per nascondere la sua stanchezza ed essere stata più di un'ora sotto la doccia per togliersi di dosso la schifosa puzza di birra, aveva anche dei dolori lancinanti ai piedi. Questo perché lei e Nancy, alle due di notte, avevano dovuto abbandonare casa Harrington a piedi poiché Barb, sotto invito della Wheeler, era andata via da sola.

Nathalie non la biasimava affatto, tutt'altro. L'avevano lasciata praticamente da sola: lei era crollata sul divano e Nancy era andata a fare sesso con Steve.

Sì, alla fine il ragazzo era riuscito ad infilarsi nelle sue mutandine, e durante il tragitto che avevano percorso insieme, Nancy non aveva fatto altro che parlare a Nathalie del suo timore, ovvero quello di essere stata solo usata da Steve, in quanto l'aveva anche trattata con diffidenza dopo aver fatto sesso. La Henderson non era stupita: dopotutto cosa poteva mai aspettarsi da Steve? Ma sperò con tutta se stessa che la sua amica non fosse stata una botta e via, altrimenti lo avrebbe senza dubbio preso a sassate in faccia.

Come se non bastasse, Nathalie, una volta tornata a casa sua, aveva anche parlato con Dustin e scoperto altro. Undici, infatti, con l'uso della tavola da gioco di Dungeons & Dragons, aveva detto ai ragazzi che Will si trovava nascosto nella parte opposta della tavola ed era minacciato da un'imprecisata figura rappresentata con la miniatura del mostro Demogorgone.

Quindi anche un fottutissimo gioco — in questo caso D&D — era diventato reale.

Nathalie non sapeva più distinguere la realtà dalla fantasia, in quanto tutto sembrava essersi mischiato. Insomma, cos'era vero e cosa no? Il Demogorgone esisteva davvero? E quindi esistevano anche gli alieni e Babbo Natale? Insomma, era tutto veramente assurdo.

Nathalie fermò tutti quei pensieri prima di raggiungere Nancy, la quale camminava lungo il corridoio e si guardava attorno spaventata.

«Ehi Nance, che succede? Hai commesso un omicidio e hai paura che ti abbiano scoperta?» scherzò, affiancandola.

«No. È solo che-» sospirò. «Mi sento come se tutti mi fissassero e sapessero» si confidò con lei.

«Cosa? Che Harrington ha rubato la sua purezza?» domandò teatralmente, accennando un sorriso divertito.

«Abbassa la voce!» borbottò Nancy, imbarazzata.

Nathalie rise e si osservò intorno. Alcuni la guardavano, era vero, ma solo perché stava diventando popolare e perché era la fidanzata di Re Steve Harrington. «Nance, a me sembra solo che ti guardino per invidia. Sai, Harrington è la star e tu sei la "fortunata" — fece presente — Se stare con lui si possa ritenere una fortuna» sussurrò l'ultima frase.

Nancy si fermò nel corridoio e la guardò. «Ma se- se l'avesse detto?»

«Sai tutte le cose negative che penso di lui — iniziò Nathalie, facendola annuire — ma non credo che l'abbia detto a qualcuno. Io... io credo che tu gli piaccia davvero» mormorò, e almeno lo sperava.

«Wow, lo stai dicendo davvero?» scherzò Nancy.

«Nah, credo di essere ancora un po' ubriaca. Dammi mezz'ora e torno ad insultarlo» si strinse nelle spalle con un mezzo sorriso in volto.

«A proposito, stai bene?» domandò preoccupata la sua amica.

Nathalie annuì lievemente. «Sì. Le birre hanno reso sopportabile perfino Harrington».

La sua amica sospirò. «Hai bevuto davvero molto ieri. Per fortuna Steve ha avuto l'idea di farti riposare sul divano. Ti ci ha portato lui» a quelle parole, Nathalie si fermò.

Steve aveva avuto la premura di prenderla in braccio e portarla sul divano per farla riposare? Davvero lo aveva fatto? Cavolo, il mondo stava andando davvero a puttane.

«L'ha fatto davvero? — chiese la castana flebilmente. Nancy annuì e lei sospirò — Oddio, mi tocca ringraziare Steve Harrington?» sbuffò esasperata.

«Credo di sì» ridacchiò la Wheeler prima di avvicinarsi al suo armadietto.

Nathalie si allontanò per raggiungere il suo. Lo aprì e posò dei libri, non smettendo di pensare alle parole di Nancy: Steve, notando il suo pessimo stato, l'aveva portata in salotto.

Cosa diavolo stava succedendo a Steve Harrington?

La castana smise di pensarci e si guardò attorno alla ricerca di Barb, ma non era vicino il suo armadietto. A Nathalie sembrò strano per due motivi: la rossa era sempre una delle prime, e, inoltre, quel giorno avevano lezione insieme — e Barbara andava sempre a prelevare la sua amica con la forza, in quanto non aveva alcuna voglia di entrare nell'aula di matematica.

La Henderson pensò che forse avesse preso freddo e fosse raffreddata, o che magari volesse prendersi un giorno di riposo, ma questo non era affatto da lei. Prima di saltare a conclusioni affrettate, però, decise di aspettare. Will era scomparso, ma non per forza anche Barb. Probabilmente non aveva sentito la sveglia o non stava bene. Sì, era sicuramente così.

Nathalie chiuse l'armadietto e si voltò per raggiungere Nancy, ma rimase ferma per qualche secondo quando la vide insieme a Steve intenti a baciarsi. La castana sorrise lievemente, felice che il ragazzo non l'avesse soltanto usata, ma poi quel sorriso si spense pian piano. Faceva la menefreghista, eppure anche lei avrebbe voluto accanto qualcuno che la ritenesse importante.

Sospirò esausta e raggiunse l'aula di matematica.

• • • •

                      NATHALIE SI TROVAVA IN MENSA CON UN vassoio pieno tra le mani e non aveva la più pallida idea di dove sedersi. Barb non c'era e Nancy era insieme a Steve, Tommy e Carol. Certo, era stata invitata, ma aveva "gentilmente" declinato l'invito.

Sospirò arresa e camminò diretta verso l'unico tavolo libero, fin quando si sentì chiamare da qualcuno. «Ehi Henderson!» Caleb, uno dei giocatori di basket, l'affiancò.

Nathalie lo guardò, provando un senso di disgusto nel sentirsi chiamare in quel modo. L'unico che lo faceva era Steve, e stranamente le dava fastidio che lo facesse anche qualcun altro — o forse, semplicemente, non era abituata.

«Caleb, ciao» salutò la ragazza prima di sedersi.
Lei e Caleb non avevano mai parlato tanto, soprattutto perché lui era molto introverso. Certo, faceva parte della squadra di basket, ma non aveva molti amici. Di solito se ne stava sempre con il suo gruppetto composto da lui e altre due persone, eppure questo non sembrava toccarlo affatto.

«Senti, ho visto che tu e Nancy-» si fermò, forse per trovare le parole giuste da dire. «Beh, insomma, lei si sta avvicinando a Steve Harrington, quindi mi chiedevo se ti andasse di stare con noi... sai, per non restare sola».

Nathalie lo guardò a quelle parole.

Era ben consapevole del fatto che non sarebbe rimasta sola, in quanto aveva altri amici e sicuramente presto l'avrebbero raggiunta, eppure Caleb non sembrava male — già solo il fatto che non facesse le cose per piacere agli altri, era un punto in più.

E poi Nathalie doveva ammetterlo: era davvero carino. Aveva i capelli neri come la pece e gli occhi color smeraldo; il suo viso era dolce e il sorriso le trasmetteva molta tranquillità. Poiché giocava a basket era ben piazzato, e sembrava un tipo okay, quindi accettò la sua offerta.

«Per me va bene» annuì con un sorriso.

Caleb ricambiò e fece cenno ai suoi amici di avvicinarsi. I tre si sedettero accanto a Nathalie, la quale riconobbe il ragazzo come Tom — non conosceva il suo cognome — e la ragazza come Robin Buckley. Le due non avevano mai parlato prima di allora, ma non era troppo tardi per conoscersi e fare amicizia.

Nathalie si trovò davvero bene con loro, sebbene spesso si sentisse osservata. Quando si girava, però, nessuna la stava guardando e pensò che fosse solo una grande paranoica.

Invece la ragazza aveva più che ragione perché a guardarla, di tanto in tanto, era proprio Steve Harrington che, circondando le spalle di Nancy con il suo braccio, le lanciava delle veloci occhiate.

Steve pensava che Nathalie potesse puntare davvero più in alto. Poteva realmente essere la ragazza più popolare della scuola, eppure si ostinava a frequentare i perdenti come Jonathan Byers, Caleb e quegli altri due ragazzi di cui non conosceva il nome.

Insomma, loro due sarebbe potuti davvero essere il Re e la Reginetta del ballo, ma lei... Dio, lei era così strana.

Harrington scosse la testa e si concentrò su Nancy, l'unica di cui realmente gli importasse qualcosa.

• • • •

                 NANCY E NATHALIE AVEVANO PASSATO TUTTA la giornata scolastica divise. La prima era stata con Steve e la sua banda di idioti, mentre la seconda aveva fatto la conoscenza di nuovi studenti. Era assurdo, ma aveva preferito stare con tutti loro piuttosto che con Nancy. Non era Nancy in sé il problema, ma le persone con cui passava il tempo. Nathalie avrebbe davvero voluto farsele piacere, ma era più forte di lei: non ci riusciva.

Caleb, Robin e Tom erano tre ragazzi simpatici e aveva passato del tempo piacevole con loro. In particolare Robin le sembrava una persona davvero fantastica che, però, spesso utilizzava l'ironia come arma di difesa. Era come se volesse, attraverso le sue battutine, costruirsi un muro, una scudo.
Nathalie invece pensava che fosse una ragazza bellissima, oltre che simpatica, e le dispiaceva aver fatto la sua conoscenza solo in quel momento.

La castana, che passeggiava e chiacchierava insieme a Caleb, si salutò con quest'ultimo e raggiunse finalmente Nancy, la quale si trovava vicino ad un telefono. Aveva il volto e gli occhi preoccupati; sembrava così spaventata.

«Nance, che ti prende?» domandò, avvicinandosi a lei.

La ragazza sospirò. «È per Barb. Non è da lei assentarsi a scuola» mormorò.

«Già, ho notato — annuì Nathalie, poggiandosi al muro — I suoi-»

Prima che potesse finire la frase, Nancy la fermò. «Ho appena chiamato. Barb non ha dormito a casa. E Tommy ha detto che era già andata via quando lui e Carol se ne sono andati. Capisci? È così-»

«Strano, sì» terminò per lei Nathalie.

Aveva cercato di non essere paranoica, aveva allontanati i brutti pensieri... eppure non poteva non pensare al fatto che Barb fosse scomparsa nello stesso modo di Will: improvvisamente, senza che nessuno se ne accorgesse.

Dio santo, Hawkins si stava trasformando in una cittadina maledetta.

«Dobbiamo denunciare la sua scomparsa, Nance» disse immediatamente Nathalie, preoccupata per la sua amica. Chi diavolo era che faceva scomparire degli adolescenti?

«Non sono ancora passate nemmeno ventiquattro ore... — le fece notare Nancy, e in effetti aveva ragione — Possiamo... possiamo aspettare ancora un po'? Non voglio credere che sia... scomparsa».

«Okay, va bene» mormorò Nathalie.

Le due ragazze, sconvolte, uscirono insieme dalla struttura e camminarono verso il parcheggio. La loro attenzione, però, fu catturata da Steve, Tommy e Carol, i quali circondavano Jonathan Byers. I tre gli avevano strappato lo zaino dalle mani e avevano iniziato a lanciarselo tra di loro. Ma davvero?

«Non ci credo» sussurrò tra sé e sé Nathalie, aumentando il passo e avvicinandosi a loro.

Stavano superando qualsiasi limite possibile.

«Cosa sta succedendo?» fu la prima cosa che chiese, guardando Steve come se fosse un cane a tre teste.

Ora non si limitavano più a prendere in giro le persone? Andavano anche ad infastidirle?

«Che succede, Steve?» domandò anche Nancy.

«Oh ecco le protagoniste!» ridacchiò sguaiatamente Carol.

Nathalie aggrottò le sopracciglia. «Di che diavolo stai parlando?» chiese confusa, lanciando una veloce occhiata alle fotografie che Steve stringeva tra le mani.

«Lo schifoso ci stava spiando ieri notte» Carol guardò Jonathan come se fosse un verme da schiacciare.

Tommy passò due fotografie a Nathalie: una di essa ritraeva lei stesa sulla sdraio intenta a ridere insieme a Barb, mentre nell'altra c'era Steve che, con lei in braccio, rientrava in casa per adagiarla sul divano.

Nonostante la situazione, Nathalie doveva ammettere che Jonathan fosse davvero bravo. Riusciva a cogliere l'attimo. Per esempio, nella prima aveva colto uno dei pochi momenti in cui stava ridendo di vero cuore, mentre nella seconda, beh, c'era semplicemente Steve che la guardava intensamente. Sembrava la stesse studiando, ammirando — o forse era lei ad essere troppo smielata e romantica.

Nathalie gli lanciò un veloce sguardo, che venne immediatamente ricambiato, prima di rivolgersi a Jonathan. «Perché l'hai fatto?»

«Stavo cercando mio fratello» si giustificò Byers, ma i suoi occhi lo tradivano. Aveva lo sguardo colpevole, quello di chi veniva colto in flagrante.

«No, questo si chiama stalking!» ribatté Steve, che dalla situazione sembrava essere divertito. A lui non importava delle fotografie; voleva solo che Nancy e Nathalie — in particolare quest'ultima — capissero che Jonathan non fosse un agnellino, tutt'altro.

«Forse questa la conservava per dopo» disse Carol con malignità, passando una foto a Nancy. C'era lei di schiena intenta a togliersi la maglia. Ops, un po' esagerato, forse.

La Wheeler era senza parole, così come Nathalie. Sì, insomma, andava bene tutto, ma questo era davvero troppo. Eppure le dispiaceva vedere quell'espressione mortificata sul suo volto. Era una persona molto chiusa, e questo non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione... ma non c'era niente da fare: era colpevole e lo sapeva.

Nathalie, però, lo conosceva. Sapeva quanto Jonathan fosse una persona onesta e leale, ed era convinta che dietro non ci fosse alcuna malizia. Forse voleva solo, come aveva pensato lei, cogliere l'attimo. In fondo non era questo che facevano i fotografi? Certo, senza dubbio aveva sbagliato a fotografarli senza il loro permesso — e lui per primo lo sapeva — ma la Henderson era sicura che quelle fotografie non avrebbero mai fatto il giro della scuola.

«Vedi, si capisce che sa che ha sbagliato — Steve si avvicinò a lui — però è questo il brutto dei pervertiti. È innato in loro, sai. Non possono farne a meno» e strappò le foto.

Nathalie deglutì irritata. A Steve non importata un fico secco delle fotografie; voleva solo metterlo in ridicolo davanti a tutti, e non poteva accettarlo. Insomma, se avesse voluto difendere Nancy andava bene, ma era palese che volesse solo mettere a disagio Jonathan.

«Sai, Harrington, credo che Jonathan abbia capito di aver sbagliato» fece un passo in avanti, guardando il ragazzo.

Steve era incredulo. «Lo stai difendendo? Dopo questo-» indicò i pezzetti delle foto sull'asfalto. «lo difendi?»

Era davvero assurdo che stesse dalla sua parte. Provava qualcosa per lui? Avevano forse una relazione segreta?

Quei pensieri gli fecero pulsare la vena sul collo dalla rabbia e dal disgusto. Dio, non poteva cadere così in basso, dai.

Nathalie tentò di ribattere, ma venne bruscamente fermata dal ragazzo. «Ti portiamo via il giocattolino» tirò la macchina fotografica dal suo zaino.

«Steve...» sussurrò Nancy. Sì, Jonathan aveva sbagliato, ma Steve stava superando il limite.

«No, la macchina fotografica no!» disse Jonathan agitato. Quella era l'unica cosa che avesse. L'unico modo per potersi allontanare dalla realtà che lo circondava. Riponeva tutto nella fotografia.

«Ehi, Harrington — lo richiamò Nathalie, alzando il tono della voce — Non oltrepassare il limite. Non farlo».

Steve la guardò e fece una risata amara. «È tutto okay. Ecco qua, tieni» allungò la macchina fotografica verso Jonathan, e, nel momento in cui quest'ultimo tentò di afferrarla, la lasciò cadere per terra, facendola rompere in mille pezzi. Che povero coglione.

«Sei davvero un idiota! Ma cosa ti dice il cervello?!» sbraitò Nathalie contro di lui, guardandolo con un misto di rabbia, disgusto e delusione.

Harrington la osservò per qualche secondo prima di scuotere la testa allibito. «Andiamo, la partita comincia» si limitò a dire, portandosi con sé Nancy e i suoi due tirapiedi.

Steve non era mai stato arrabbiato come in quel momento. Nathalie aveva difeso a spada tratta quel pervertito, nonostante lui volesse solo aiutarla e difenderla.

Ma che poi, cosa gli importava? Assolutamente niente, ma stare con Nancy significava aiutare anche la sua stupida migliore amica, no? Ed era solo questo il motivo per cui faceva il 'carino' con lei, non perché gliene importasse qualcosa.

O almeno voleva convincersi che fosse così.

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