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[001] dungeons & dragons

capitolo uno
dungeons & dragons






                 ERA RARO CHE SUCCEDESSE QUALCOSA AD HAWKINS, una città sperduta dell'Indiana in cui tutti conoscevano tutti e i giorni si susseguivano uguali, con la stessa monotona routine noiosa. Non c'era nulla con cui intrattenersi e, per questo motivo, molti ragazzi sognavano di abbandonare la cittadina per raggiungere dei luoghi più grandi e conosciuti, come New York, Los Angeles e San Francisco, che godevano di molta popolarità grazie alla loro grandezza e bellezza.

C'era chi, però, aveva deciso di combattere quella monotonia e quella noia che molti non riuscivano a digerire. Quei ragazzi non facevano nulla di eclatante a dire il vero, ma semplicemente stavano insieme e si divertivano mentre il tempo scorreva veloce senza che se ne rendessero conto. Ridevano e scherzavano e, in quel modo, riuscivano a spezzare quella monotonia che, da sempre, invadeva Hawkins.

E proprio in quel momento, in una fredda sera del 6 novembre 1983, quattro ragazzi erano chiusi nello scantinato di casa Wheeler, e, seduti intorno ad un tavolo, erano intenti a giocare — da più di dieci ore — al gioco che preferivano in assoluto: Dungeons & Dragons.

Ed era così che riuscivano a non sentire quella noia che, invece, la maggior parte delle persone soffriva.

Al piano superiore della casa, invece, Nancy Wheeler e Nathalie Henderson — le rispettive sorelle di Mike e Dustin — erano stese sul letto della prima e parlavano del più e del meno, scambiandosi le news di cui erano venute e conoscenza.

Le due ragazze si erano conosciute grazie ai loro fratellini e avevano immediatamente fatto amicizia. Viaggiavano sulla stessa lunghezza d'onda, si trovavano d'accordo su innumerevoli questioni e potevano chiacchiere di qualsiasi cosa senza alcuna vergogna. Questo senza dubbio aveva contribuito a farle diventare migliore amiche, sebbene nell'ultimo periodo passassero poco tempo insieme in quanto Nancy aveva iniziato a frequentare Re Steve Harrington, il più popolare della scuola, il più rubacuori, il più sfacciato e il più forte a basket.

Insomma, era il cliché più cliché della storia.

Nathalie e Steve non avevano un rapporto idilliaco, a dire il vero. Sicuramente non si odiavano — anche perché non si conoscevano — eppure non riuscivano a stare nello stesso posto per più di due secondi senza insultarsi. Il più delle volte era lui a iniziare, e, sebbene Nathalie cercasse di trattenersi solo ed esclusivamente per la sua amica Nancy, era più forte di lei: doveva rispondere a Steve Pallone Gonfiato Harrington.

Che fosse chiaro, non erano veri e propri litigi, ma più un punzecchiarsi continuo che, molto in fondo, li divertiva, anche se probabilmente non lo avrebbero mai ammesso a voce alta.

Il punto era che la ragazza non riusciva davvero a comprendere per quale dannato motivo Nancy si fosse presa una cotta per lui; insomma, senza dubbio era un bel ragazzo, ma erano diametralmente opposti: lui era un amante delle feste e passava il tempo a divertirsi, tornare a casa tardi e a bere senza fermarsi neanche per respirare; lei era la classica ragazza della porta accanto che mai disobbediva ai genitori.

Nell'ultimo periodo, però, stava cambiando.

Nathalie non era stupida, ed era ben consapevole del fatto che durante l'adolescenza si cambiasse. Lei per prima era cambiata, ma non lo aveva fatto per un ragazzo, a differenza di Nancy che, per entrare a far parte del gruppetto idiota del suo fidanzato, stava facendo non pochi cambiamenti, come mentire — e lei non mentiva mai —, allontanarsi dai suoi amici, ubriacarsi e fare la ragazza cool che se ne fregava della scuola (e, per intenderci, quella stessa ragazza sognava di andare al College).

Quella non era Nancy, ma solo una bambola nelle mani di Steve.

Principalmente era questo il motivo per cui non le andava giù la loro frequentazione, ma c'era anche un altro punto fondamentale, o meglio, due: Tommy e Carol, nonché amici di Steve ai quali, ovviamente, anche Nancy si stava avvicinando. Quei due erano delle serpi velenose; parlavano male di chiunque e giudicavano le persone con una sola occhiata. Erano cattivi da far schifo, e Nathalie non comprendeva come Nancy potesse passare anche solo cinque minuti in loro compagnia.

Lei avrebbe preferito di gran lunga rotolarsi in un'ortica.

La ragazza sospirò profondamente e si girò verso sinistra, guardando Nancy intenta ad avvicinarsi al telefono poggiato sul comodino. «Che fai?» le chiese con curiosità, poggiandosi sui gomiti per guardarla meglio.

Nancy fece un piccolo sorriso e si accomodò sul letto. «Tra poco dovrebbe chiamare Steve. Sai... me l'ha promesso» disse con sguardo innocente, speranzosa che il ragazzo chiamasse davvero, mentre Nathalie cercò di non sbuffare.

Le aveva ripetuto parecchie volte di stare attenta a quel ragazzo — soprattutto perché erano molto diversi ed era strano che, improvvisamente, lui si interessasse a lei — ma Nancy non faceva altro che difenderlo, definendolo sincero e buono.

Da quel momento, Nathalie aveva smesso con le raccomandazioni: dopotutto la sua amica era grande e vaccinata, ma sperava davvero che Steve fosse sincero con lei. Non avrebbe mai voluto che soffrisse, men che meno per uno come lui.

«Oh Faccia Da Culo Steve chiama?» domandò divertita, ricevendo un'occhiataccia dalla sua amica.

«Non chiamarlo così. Se solo lo conoscessi-»

«Capirei che in realtà è un bravo ragazzo che nel tempo libero raccoglie soldi da donare all'UNICEF?» la fermò, sfogliando distrattamente una della tante riviste che Nancy aveva in camera.

«No — rise — ma capiresti che è un tipo okay» le disse, facendole arricciare il naso.

«Uno con quei capelli non può essere un tipo okay» le fece presente, strappandole l'ennesima risata.

«Ehi, ha dei bei capelli!» lo difese.

Nathalie la guardò come se fosse pazza. «Sul serio, Nance? Sembra la criniera di un cavallo, e, per inciso, sto seriamente offendendo i cavalli».

La Wheeler dovette fare appello a tutte le sue forze per non scoppiare a ridere, soprattutto perché lei impazziva per i capelli di Steve.

«D'accordo — la Henderson si mise in piedi dopo aver lasciato una veloce occhiata all'orologio — Io vado giù dai marmocchi. Buon sesso telefonico» e fuggì via prima di poter sentire le urla della sua amica.

Era arrivato il momento di andare a prelevare Dustin e tornare a casa, altrimenti la loro mamma si sarebbe senza dubbio arrabbiata. Così, dopo aver abbandonato la stanza di Nancy, Nathalie scese nel seminterrato, dove presto sentì le voci delle quattro pesti che adorava.

La ragazza aveva un davvero un gran bel rapporto con Dustin e i suoi migliori amici Will, Lucas e Mike. Spesso e volentieri si ritrovava a giocare con loro a D&D, e un tempo si univa anche Nancy, ma adesso aveva altro a cui pensare. La Henderson, però, non avrebbe mai smesso di giocare con quei ragazzini che, anche nelle giornate noiose, riuscivano a farla ridere e a far trascorrere velocemente il tempo.

Man mano che scendeva le scale silenziosamente, sentiva la voce di Mike farsi sempre più vicina. «Arriva qualcosa, qualcosa che ha fame di sangue. Un'ombra cresce sul muro alle tue spalle, ti inghiotte nel buio. Fra poco sarà qui...»

«Che cos'è?» chiese Will eccitato, strappando un piccolo sorriso a Nathalie. Non c'era niente da fare: aveva un debole per quel ragazzo che, tra i quattro, sembrava essere il più fragile, capace di spezzarsi con un soffio di vento.

Dustin sbuffò. «E se fosse il Demogorgone?! Oh Gesù, siamo fregati se è il Demogorgone!» scosse la testa con fare drammatico.

«Non è il Demogorgone!» disse immediatamente Lucas, convinto delle sue parole.

Mike fece un sorriso e batté la sua staction figura sul tavolo. «Un'armata di trogloditi attacca il rifugio!»

«Trogloditi» rise Henderson Junior, guardando il suo amico Lucas.

«Te l'ho detto» gli fece presente quest'ultimo.

I quattro ragazzi ridacchiarono tutti insieme, fin quando il silenzio cadde sullo scantinato. Nathalie fermò i suoi passi, pronta a spaventare i quattro ragazzi.

«Un attimo... avete sentito? — mormorò Mike, guardandosi attorno — Quel rumore... Bum, bum! Non veniva dai trogloditi. No, quello... veniva da qualcos'altro».

Ed ecco che, con un salto, Nathalie si ritrovò nello scantinato insieme ai ragazzini. «Dal Demogorgone!» esclamò a voce alta, facendoli sobbalzare mentre Mike piazzava proprio il Demogorgone sul tavolo.

«Oh porca puttana!» urlò Dustin, portandosi una mano sul petto e guardando sua sorella.

«Sei tutta matta, Nathalie? Mi hai fatto venire un infarto!» Lucas le puntò il dito contro, mentre Mike e Will ridacchiavano divertiti.

Nathalie incrociò le braccia sotto il seno. «Se ti fosse venuto un infarto, saresti già bello che morto» gli fece presente la ragazza con un sorriso sghembo.

Nathalie si sedette sull'ultimo scalino, osservandoli con un sorriso accennato, e i quattro, a loro volta, una veloce occhiata piena di ammirazione dovuta certamente al fatto che le volessero tremendamente bene.

Dustin spesso si vantava di difenderla con i suoi amici pervertiti, che, parlando di lei, si ritrovavano a dire quanto fosse fantastica e bella. E Nathalie era davvero bella, motivo per cui tutti gli amici di suo fratello avevano avuto una cotta per lei.

Non era solo per il fisico e per il forme accentuate, ma era il viso a renderla così affascinante. Aveva dei lineamenti dolci, che diventavano ancora di più tali quando metteva in mostra il suo sorriso capace di illuminare un'intera stanza buia. Gli occhi erano di un marrone chiaro, quasi tendente al verde. Grandi, vispi e curiosi, guardavano tutto e tutti con estrema attenzione, studiavano ogni cosa e ogni persona. Spesso erano in grado di mettere a disagio, ma non in maniera intenzionale, e questo perché non c'era mai alcuna malizia e nessun giudizio negli sguardi che lanciava.

E poi, beh, senza dubbio l'adoravano per il suo carattere e per il fatto che giocasse con loro.

I ragazzi tornarono a prestare attenzione al gioco, e a prendere parola fu Mike. «Will, tocca a te!»

«Non lo so!» rispose il ragazzo, visibilmente nel panico.

«La palla di fuoco!» propose Lucas.

Will scosse la testa. «Poi dovrei lanciare un tredici o più!»

«Troppo rischioso! Incantesimo di protezione!» propose Dustin, strappando un sorriso a sua sorella: era così felice che avesse degli amici come loro con cui passare il tempo.

«Non fare la femminuccia! Palla di fuoco!» insistette Lucas.

«Fai l'incantesimo!» ribatté il fratellino di Nathalie.

Mike sbatté le mani sul tavolo e fermò l'acceso battibecco. «Il Demogorgone è stanco dei vostri sciocchi bisticci! Avanza verso di voi! Bum

«La palla di fuoco!»

«Un altro passo, bum

«Incantesimo di protezione!»

«Ruggisce rabbioso!»

Will, alla fine, fece la sua mossa. «Palla di fuoco!» gettò i dadi, ma uno di essi cadde per terra.

«Oh merda!»

«Dov'è andato?»

«Non lo so!»

«È tredici?»

«Non lo so!»

Nathalie, con il volto poggiato sul palmo della mano, si lasciò sfuggire una risata divertita: erano così piccoli ed innocenti, e adorava il fatto che si immergessero totalmente in quel gioco — sembrava davvero lo vivessero in prima persona.

Mike, però, non sembrava divertito quanto lei. «Non ridere! Aiutaci a trovarlo!»

«Preferisco stare seduta, ma grazie comunque dell'invito» la ragazza fece un sorriso innocente, continuando a guardare i ragazzi intenti a cercare uno stupido dado.

«Oh mio Dio, oh mio Dio» continuava a mormorare Dustin, che intanto si massaggiava le tempie con le mani.

«Sì Dustin, Dio è chi dovrai pregare se tornerai tardi a casa» gli fece presente sua sorella che, però, venne totalmente ignorata dal ragazzino.

Nathalie, che odiava essere ignorata, aprì la bocca per dire qualcos'altro — che sicuramente sarebbe stato un insulto — ma per fortuna Karen la fermò in tempo. «Mike!» richiamò suo figlio, aprendo la porta dello scantinato.

Ma i ragazzi ignorarono anche lei.

«Oh Dio, che fine ha fatto?»

«Non lo trovo!»

«Mike!» ripetette la donna con autorità.

«Mamma, siamo in piena Campagna!» sbuffò suo figlio, che non aveva alcuna intenzione di smettere di giocare.

«Vuoi dire alla fine. Sono le otto e un quarto!» gli fece presente, indicando l'orologio con l'indice.

Karen non sembrava accettare alcuna replica e si allontanò per raggiungere la cucina. Mike salì velocemente le scale, chiedendole altri venti minuti. Ovviamente ricevette un no come risposta.

Nathalie decise di prendere le redini della situazione. «Okay, fine del gioco, Dust. Domani c'è scuola» si alzò dallo scalino e batté le mani, invitando i ragazzi a prepararsi.

«La stiamo progettando da due settimane!» sbuffò suo fratello, pronto a rimettere le sue cose nello zaino per andare via.

«E state giocando da ben dieci ore. Sapete cos'avreste potuto fare in questo tempo? Uscire, prendere un po' d'aria e incontrare gente nuova. Magari delle ragazze» li provocò Nathalie, ben consapevole del fatto che quei quattro ancora non pensassero ad innamorarsi.

«Avresti potuto farlo anche tu!» ribatté Lucas con un sorriso sghembo, e la ragazza rise. No, non aveva tutti i torti.

«Colpita e affondata» alzò le mani a mo' di difesa e scosse la testa divertita.

Nathalie non odiava affatto l'amore e nemmeno aveva difficoltà ad attrarre i ragazzi. Tutt'altro. Solo che era fermamente convinta del fatto che nessuno dei suoi pretendenti fosse quello giusto. Insomma, erano degli idioti che avrebbero fatto di tutto per un briciolo di popolarità. A lei invece non interessava quella roba. Voleva un ragazzo che fosse gentile ed altruista di suo, che non volesse necessariamente piacere agli altri, ma che fosse solo ed unicamente se stesso.

Beh, finora non aveva incontrato nessuno così, e forse non sarebbe accaduto per un po', ma sicuramente non si sarebbe strappata i capelli per questo — non che morire zitella, o addirittura vergine, rientrasse nella sua lista dei desideri, comunque.

«L'ho trovato!» esclamò improvvisamente Will, attirando l'attenzione di Lucas. «Il sette vale?» chiese.

«Era un sette? Mike l'ha visto? — domandò il ragazzo, e l'amico scosse la testa — Allora non vale» e Nathalie trattenne una risata, pensando a quanto Lucas fosse furbo.

«Ehi ehi sorellona, vuoi un po' di pizza?» le chiese Dustin, mostrandole lo scatolone contenente tutto ciò che loro avevano lasciato.

«Quand'è che sono diventata un bidone dell'immondizia?» chiese ironicamente prima di voltarsi e salire al piano superiore insieme ai tre.

Dopo aver salutato i signori Wheeler, uscirono tutti insieme dalla casa di Mike, e Nathalie salì in sella alla sua bici rossa — Dio, non vedeva l'ora di prendere la patente e di smettere di muoversi con la bici e l'autobus.

«Siete pronti ad andare?» chiese ai tre.

Aspettò che i marmocchi si salutassero — e ridacchiò quando sentì Dustin dire che Nancy era diventata una vera stronza, e Lucas rispondere che era una conseguenza del fatto che adesso uscisse con quella testa di cavolo di Steve Harringtone, dopodiché, partirono tutti verso casa.

Erano solamente le otto e mezza ed Hawkins era totalmente vuota. Loro erano gli unici che ancora girovagavano per le strade buie, illuminate solo dalla fioca luce dei lamponi, e Nathalie iniziò a canticchiare Wish You Were Here dei Pink Floyd.

Lanciò una veloce occhiata a Lucas che, abitando in un quartiere diverso, si divise da loro. Poco dopo toccò anche a Will, che vinse la gara contro Dustin, e, finalmente, i fratelli Henderson arrivarono sani e salvi a casa.

Dustin aspettò che sua sorella scendesse dalla bici e, una volta fatto, la guardò. «La signora Wheeler ci ha intrattenuti, okay?»

Inizialmente Nathalie non capì, ma poi ridacchiò divertita. «Stai diventando bravo a dire le bugie».

«Affare fatto?» ripetette il ragazzino, allungando la mano verso di lei.

Lei nascose un sorriso divertito e sospirò. «Ti avrei salvato il culo a prescindere, nanerottolo» gli passò una mano tra i capelli ricci.

Dustin sorrise felice. «Sei la migliore sorella del mondo!»

«Puoi dirlo forte» mormorò la ragazza prima di tirare fuori le chiavi ed entrare in casa, pronta a mentire a Claudia circa il loro ritardo di ben mezz'ora.

Eppure, aveva una strana sensazione alla bocca dello stomaco che non intendeva andare via.











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piccolo spazio per dirvi che questa storia sarà molto, molto slow burn, quindi i nostri due protagonisti, che attualmente sembra si odino — but si odiano davvero? —, impareranno con il tempo ad apprezzarsi, e inizieranno ad avvicinarsi dalla seconda stagione in poi; nella prima, ci saranno solo dei momenti in cui seppelliranno l'ascia di guerra, ma steve harrington è parecchio odioso e torneranno presto ad odiarsi.

quindi, possiamo dire che la prima parte sarà un po' "di passaggio", anche perché, come sappiamo, steve non è un personaggio ricorrente. nei capitoli riguardanti la seconda stagione, invece, tutto inizierà a cambiare, giurin giurello, ma ci vorrà comunque del tempo, anche perché due che si odiano non possono improvvisamente mettersi insieme come se niente fosse, o sbaglio?

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