"first day"
"Quindi il tuo segno zodiacale è Scorpione?!"
Clara scoppiò a ridere mentre Stefan le passava il libro di grammatica inglese. Avevano camminato uno di fianco all'altra per venticinque minuti e si erano detti più cose in quella mezz'ora di quante la Forbes se ne fosse mai detta in una vita intera con, ad esempio, Elena Gilbert. Ed Elena la vedeva praticamente tutti i giorni, essendo la sorella della sua migliore amica e l'ex babysitter del suo fratellino Jeremy.
Aveva scoperto che Stefan era figlio di militari e che quindi, nonostante fosse nato a Mystic Falls, aveva passato la vita a trasferirsi in continuazione, almeno fino ad allora. I suoi erano morti in un incidente -il silenzio che si era creato tra i due dopo che Stefan l'aveva ammesso, comunque, non era stato affatto imbarazzante e anzi, Clara aveva maggiormente confortato il castano restando zitta piuttosto che iniziando a blaterare. Gli aveva persino stretto la mano cercando di fargli capire che gli era vicina, per un millesimo di secondo prima di lasciarla andare come se si fosse scottata, nell'imbarazzo più totale- e ora Stefan sarebbe rimasto a vivere nella sua pensione poco distante dal centro di Mystic Falls assieme allo zio Zach. Faceva di cognome Salvatore e aveva, come questo preannunciava, origini italiane. Aveva un fratello ma non si parlavano da anni. Portava sempre con sè un anello su cui era inciso lo stemma della famiglia e che voleva sempre tenere a portata d'occhio dato che gli ricordava delle belle estati passate in Toscana durante la sua infanzia. Il suo colore preferito era il blu, sapeva suonare la chitarra ma non lo faceva da quelli che sembravano secoli, aveva una passione poco sana per la storia che era, di conseguenza, la sua materia preferita a scuola, ed era di segno Scorpione.
"Sì, ma non sono un grande fan dell'astrologia, quindi non tormentarmi per favore!" Esclamò il castano sorridendo dolcemente. Per tutto il tempo in cui non le aveva raccontato dettagli della sua vita passata, l'aveva aiutata a terminare gli esercizi di grammatica, materia nella quale, Stefan doveva ammetterlo, era molto più brava ed esperta lei.
"Tranquillo, non lo sono nemmeno io. La mia sorellina minore lo è, però. Quindi fammi un fischio se hai voglia di farti leggere la mano, che so dove andare." Clara sorrise a sua volta, pensando a Paige.
Il Salvatore approfittò di quel suo momento di distrazione per squadrarla da capo a piedi, lo sguardo colmo di tenerezza. Aveva visto da come ne parlava che la Forbes voleva alle sue due sorelle un bene dell'anima, e lui non potè fare a meno di rispettarla ancora di più per questo.
In fondo, anche lui aveva avuto un fratello, anni prima.
Il suono della campanella distrasse i due ragazzi e fece sobbalzare la bionda, che chiuse il libro con uno scatto. "Devo correre in classe, ma è stato un vero piacere conoscerti, Stefan."
"Anche per me, Clara. Ora devo andare a segnarmi per le lezioni, ma ci vediamo in giro." Rispose il castano sorridendole. Lei sorrise di rimando, prima di fargli un cenno di saluto con la testa, avviandosi verso l'aula di matematica.
Non si girò neppure una volta mentre si allontanava da quel ragazzo dal fascino intrigante, con cui aveva legato in pochissimo tempo dopo un incontro a dir poco disastroso. Tuttavia non potè fare a meno di ripensare alla passeggiata di quella mattina più volte durante la giornata, specialmente poco dopo averlo salutato e specialmente a causa di Bonnie ed Elena, che la fermarono nel corridoio nel giro di appena trenta secondi per tartassarla di domande sul ragazzo nuovo che stava attirando l'attenzione di tutti gli studenti della Mystic Falls High School.
E con cui lei, Clara Forbes, aveva fatto una passeggiata di quasi trenta minuti.
***
"Uno scandalo, ecco cos'è!"
"Caroline, smettila di essere drammatica." La Forbes maggiore posò la mano sinistra sul braccio della sorella, che sembrava non avere alcuna intenzione di darsi una calmata.
"Cla, tu non capisci." Ribattè la minore, sospirando e lasciandosi cadere teatralmente su una sedia. La causa di tutti i suoi problemi, che stava confidando da ormai quindici minuti alla povera sorella maggiore, era il fatto che Elena avesse incontrato Stefan Salvatore prima di lei.
"Capisco che sicuramente non puoi definire tutto questo uno scandalo." Rispose Clara, sarcastica e saccente allo stesso tempo.
Caroline sbuffò, praticamente sbattendo la testa contro il tavolo. Erano entrambe sedute al tavolo della cucina e avevano appena finito di prepararsi per andare al Grill, il bar della città. "Va bene. Ma devi ammettere che Elena ha davvero una fortuna sfacciata, a volte."
"Caroline, anch'io ho passeggiato con Stefan. Lui non è un oggetto miracoloso e intoccabile che puoi solo ammirare da lontano. Se ti facessi un minimo di coraggio, forse potresti andare a parlare con lui e non ricavare tutte le informazioni sul suo conto da me. Non penso sia giusto per nessuno dei due." La rimproverò Clara, ripassandosi la matita sul contorno delle labbra. Nella mano destra reggeva uno specchietto che usava per assicurarsi di non sbavarla o peggio.
"Va bene. Domani, a scuola, gli parlerò. Contenta? E poi è una cosa completamente diversa se gli parli tu o se gli parla Elena. Tu sei tu e lei... è lei."
"Okay, questa è la cosa più stupida che io ti abbia mai sentito dire. Fai un bel respiro e vatti a sistemare i capelli, che poggiare la testa sul tavolo non ha giovato affatto ai tuoi boccoli. Se proprio ci tieni, ora gli scrivo un messaggio e lo invito al Grill." Ribattè Clara, cercando il cellulare nella sua borsetta di pelle.
Il volto di Caroline si illuminò, prima di rabbuiarsi completamente. "Vedi?! Se tu sei riuscita ad avere il suo numero, figurati se non ce l'ha anche Elena. Ci scommetto cinque dollari che verrà con lei."
La maggiore non riuscì a trattenere un pesante sbuffo. "Andata. Guarda, ora non gli scrivo neanche, per dimostrarti che lamentarsi di Elena e metterle tutte le colpe addosso non ti porterà a nulla. So come ti senti, davvero, Care. Ma se ci tieni a parlare con Stefan, fallo. Domani. Dato che oggi non verrà, perchè non sarà Elena a invitarlo. Senza offesa, potremmo dichiararci vincitrici anche solo vedendola venire da sola: non esce di casa da mesi, in pratica. Sinceramente, quand'è l'ultima volta che l'hai vista ad una festa?"
Caroline sorrise debolmente, prima di avvicinarsi alla sorella per stritolarla in un abbraccio. Clara si ritrasse con un urletto, terrorizzata di essersi sbavata il trucco, prima di posare la matita e ricambiare la stretta della minore, con un sorriso stampato in faccia.
Nemmeno quindici minuti dopo, le due ragazze erano all'entrata del Grill assieme a Bonnie Bennet, e Caroline si stava comportando esattamente come Clara le aveva detto di non fare.
"Il suo colore preferito è il blu e il suo segno zodiacale è Gemelli. Ci sposeremo a Giugno." Finì di dire la Forbes più piccola prima di fare un sorrisetto.
Clara le lanciò un'occhiataccia mentre Bonnie le chiese come avesse fatto a scoprire tutte quelle cose. Per fortuna e soprattutto per amore della sorella la Forbes maggiore non disse una parola, limitandosi a maledirla in silenzio e a portare l'attenzione su Paige, che era seduta al bancone poco più avanti a parlare con Jeremy Gilbert.
"Vado a salutare Jeremy." Disse Clara velocemente prima di abbandonare la sorella assieme a Bonnie.
In realtà, l'unico motivo per cui si era alzata così in fretta era che aveva visto Matt Donovan dirigersi verso di loro e le era salito un forte istinto omicida. Già non era propriamente tranquilla a causa delle continue paranoie amorose della sorella, se si fosse aggiunto anche il "ragazzo senza speranza che purtroppo credeva di averla" con i suoi viaggi mentali su Elena, Clara sarebbe sicuramente esplosa.
Sia Caroline che Bonnie sapevano quanto la Forbes odiasse che Matt non riuscisse ad accettare la fine della sua relazione con la Gilbert, e per questo non dissero nulla quando la videro allontanarsi a tutta velocità dal loro tavolo.
Mentre si faceva strada verso il bancone, Clara sospirò. Se c'era una cosa di cui Elena aveva bisogno, quello era il tempo per guarire e dei buoni amici che la aiutassero a farlo. E l'ultima cosa che le serviva era un ex-ragazzo ossessionato da quello che un tempo c'era stato tra loro e che ormai era decisamente svanito. Infatti, la bionda era convinta che, anche se Miranda e Grayson Gilbert non fossero mai morti, la relazione tra Matt ed Elena non sarebbe durata ancora a lungo. Lui era una sottospecie di toporagno; lei era stupenda e ne avrebbe avute di storie d'amore epiche. Era inutile che continuasse a sprecarsi con lui, e purtroppo il Donovan non ci era ancora arrivato. Anzi, peggio, non l'aveva accettato e non aveva alcuna intenzione di farlo.
La voce di Jeremy Gilbert la distolse dai suoi pensieri. "Riri! Cosa ci fai qui?"
"Mi ubriaco per non pensare all'inizio della scuola, ovviamente. Tu?"
Il castano le sorrise in modo così spontaneo da scaldarle il cuore. "Cerco un po' d'erba per la stessa ragione, direi. Sei qui con mia sorella?"
"Per tua fortuna non è ancora arrivata. Su, fumiamoci la marijuana prima che arrivi. Abbiamo dieci secondi, nove, otto..." Clara amava la relazione che aveva con Jeremy. Quando era più piccolo, fino a quattro anni prima in realtà, gli faceva da babysitter ogni volta che Grayson e Miranda dovevano andare a un qualche evento o quando erano semplicemente oberati di lavoro e non riuscivano a tornare a casa entro l'ora di cena. Elena, in quel periodo, era molto concentrata sulle feste e sulla sua vita sociale e quindi non trovava mai il tempo di badare al fratellino, che rischiava spesso di passare il sabato sera solo in casa ad appena nove anni.
Ed era così che si era formata l'amicizia tra Jeremy e Clara: tra una serata e l'altra dove i due vedevano un film (solitamente horror, nonostante la Forbes provasse a opporsi ogni volta) e mangiavano una pizza assieme, finendo con l'addormentarsi l'uno sull'altra durante gli ultimi dieci minuti. Migliaia di risate alleggiavano tra le mura di casa Gilbert quando Clara faceva il suo ingresso. Jeremy l'adorava e lei gli voleva un bene talmente grande da considerarlo un fratello, spesso e volentieri. E inoltre, Miranda e Grayson la pagavano fior di dollari (dieci dollari a serata, che per una giovane Clara corrispondevano a due paia di jeans nuovi al mese, una fortuna quindi) per sprecare un venerdì sera in casa anzichè ad un festino, perciò non c'erano svantaggi da nessun punto di vista nel fare da babysitter a quel piccolo scalmanato.
Da quando Jeremy aveva iniziato il liceo i due si erano un po' allontanati ma avevano recuperato il loro rapporto quell'estate, quando Clara si era presentata a casa dei Gilbert con in mano due cartoncini di pizza e una lattina di coca-cola pretendendo che il piccolo la lasciasse entrare. Da quella serata, era andato a trovarlo almeno due volte a settimana per aiutarlo a superare la morte dei genitori. Intento in cui era riuscita per metà, in un certo senso, dato che nonostante fossero passati appena pochi mesi Jeremy ora sorrideva di nuovo; tuttavia, Clara sapeva che il fumo non avrebbe portato il piccolo da nessuna parte, ma non aveva il coraggio di dirgli nulla al momento. Già Elena continuava a torturarlo, se ci si fosse messa anche lei, probabilmente Jeremy avrebbe avuto un crollo mentale o qualcosa del genere.
Quindi lo supportava in praticamente qualsiasi cosa facesse, nella speranza di farlo sentire un pochino meglio. "Comunque se stavi cercando Paige, sappi che oggi non verrà."
"Oh." Jeremy si rabbuiò, e sul suo viso trasparì un'ombra di malinconia e tristezza per appena un secondo. Sorrise un attimo dopo, cercando di rimediare. "Fa niente. Quando la vedi, se stasera torni a casa, salutala da parte mia."
"Certo, Jeremy. E comunque stai tranquillo, la vedrai domani per la festa d'inizio anno." Disse, e il Gilbert annuì, gli occhi non più completamente spenti.
Clara invidiava il rapporto che Jeremy aveva con la sua sorellina minore, Paige. Quei due erano amici da quando si erano conosciuti grazie alle loro famiglie, ormai un decennio prima, e non avevano mai litigato. Neppure una volta. Si sostenevano e si aiutavano senza mai chiedere troppo l'uno all'altra, e viceversa. Quell'estate, era stata Paige a supplicare sua sorella di andare a far visita a Jeremy, perchè convinta che l'avrebbe aiutato così facendo. E aveva effettivamente avuto ragione. Infatti, il Gilbert e Paige si conoscevano talmente bene da sapere di cosa l'altro avesse bisogno senza nemmeno dirselo. Comunicavano, eppure non parlavano affatto.
Clara li adorava, per quello. Un rapporto del genere lei non l'aveva mai avuto e non sapeva se le sarebbe mai capitato di incontrare qualcuno che la comprendesse così al volo, ma non era per nulla gelosa della sorellina. Anzi, era contenta che avesse un amico tanto affidabile e su cui avrebbe sempre potuto contare. Se lo meritava: Paige era una persona dolce, solare e buona.
"Allora dille anche che ci vediamo domani." Iniziò Jeremy, prima di bloccarsi. Spostò lo sguardo da Clara a un punto sopra la sua spalla, prima di riportarlo di nuovo su di lei. "Se avevi intenzione di chiedermi dov'era Elena, sappi che è appena arrivata. E c'è un ragazzo con lei."
La Forbes si girò verso l'ingresso e rimase a bocca spalancata quando vide al fianco della bruna un ragazzo alto, dalla pelle chiarissima e due occhi verdi come smeraldi.
Subito i suoi occhi corsero verso la sorella, Caroline, che non riusciva a staccarli dal pavimento. Non se lo meritava, pensò Clara. Aveva ragione, e non era giusto che fosse sempre Elena la prima scelta di chiunque. Non era affatto giusto.
"Io vado, ci vediamo dopo." La salutò Jeremy prima di andarsene, avendo capito che la bionda aveva bisogno di consolare la sorella in quel momento.
"A dopo." Sussurrò in risposta la Forbes, prima di avviarsi lentamente verso il tavolo dove erano seduti Matt, Bonnie, Caroline, Elena e Stefan.
"Allora, sei nato a Mystic Falls?" Stava chiedendo Caroline, le mani incrociate sotto il mento e i gomiti poggiati sul tavolo. Stefan fece per rispondere, quando vide Clara avvicinarsi.
"Clara." Disse in un soffio, facendo girare tutti i presenti verso la Forbes, che in risposta prese una sedia e si sedette di fianco alla sorella.
Caroline le sorrise. "Ora dovrei chiedervi se vi conoscevate già, o come vi siete conosciuti, ma direi che lo sappiamo tutti qui."
Clara le tirò una gomitata, sibilandole di stare zitta. L'altra la ignorò, facendo una risatina. "Che c'è? Non si parla d'altro, a scuola. Del ragazzo nuovo e della ragazza più grande che gli fa fare un tour del liceo."
"Sei all'ultimo anno?" Chiese Stefan, interrompendo il silenzio imbarazzante che si stava per creare a causa della Forbes di mezzo. La bionda gli sorrise, grata per aver cambiato argomento.
"Sì, però probabilmente quest'anno avrò delle materie in comune con voi, tipo biologia o chimica, dato che seguo corsi più legati alle materie umanistiche e quindi sono più indietro in quelle scientifiche. Sembra strano, ma è una cosa normale qui- Oddio, in realtà è normale in tutte le scuole in America, credo. Scusate, dovrei seriamente imparare ad informarmi prima di sparare cazzate. Non credete più a nulla di quello che vi dico." Abbassò lo sguardo, ancora più imbarazzata di prima, sentendo le guance tingersi di rosso.
Si rianimò in pochi secondi, mentre Stefan le rispondeva. "Spero di averti in uno dei miei corsi, allora. Così potrai raccontarmi com'è prepararsi al diploma." Ridacchiò, e gli altri lo seguirono a ruota.
Clara trovò la forza di puntare gli occhi in quelli del ragazzo nuovo, trovandolo già intento a fissarla. Sorrise di nuovo mentre gli faceva un timido cenno col capo, cercando di fargli capire quanto gli fosse grata per averla salvata da una quasi-figuraccia.
Lui sorrise in risposta, annuendo. Poi Caroline riprese a fargli domande a raffica, e lui tornò ad avere occhi solo per Elena, come se nulla fosse successo.
SPAZIO AUTRICE
ciao belli, come va?
nn so a voi ma a me questa storia sta prendendo sempre di più. ditemi cosa ne pensate di clara, io la amo già<33
il prossimo capitolo arriva venerdì, quindi niente ci vediamo tra una settimana:))
bacioni<3
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