𝐏𝐎𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈.
❝ non sento niente. ❞

⸻ "𝐀𝐇, 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐎 𝐌𝐈𝐎, 𝐒𝐓𝐀𝐕𝐎 𝐈𝐍𝐈𝐙𝐈𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐀 𝐏𝐑𝐄𝐎𝐂𝐂𝐔𝐏𝐀𝐑𝐌𝐈. 𝐇𝐎 𝐏𝐎𝐑𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐐𝐔𝐀𝐋𝐂𝐔𝐍𝐎 𝐂𝐎𝐍 𝐍𝐎𝐈", 𝐃𝐈𝐒𝐒𝐄 𝐒𝐋𝐔𝐆𝐇𝐎𝐑𝐍 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘 𝐄 𝐑𝐎𝐍 𝐄𝐑𝐀𝐍𝐎 𝐄𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈 𝐍𝐄𝐋𝐋'𝐀𝐔𝐋𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐏𝐎𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈, 𝐄𝐍𝐓𝐑𝐀𝐌𝐁𝐈 𝐈𝐍 𝐑𝐈𝐓𝐀𝐑𝐃𝐎. Alexandria alzò lo sguardo dal libro tra le mani, alzò gli occhi al cielo e tornò ad esso.

"Ron Weasley, signore." si presentò Ron. "Ma sono terribile con le pozioni. Una minaccia, in realtà, quindi probabilmente lo farò solo—"

Harry afferrò Ron prima che potesse andarsene, dandogli uno sguardo compiaciuto quando fu in grado di fermarlo.

"Sciocchezze! Noi ti sistemeremo. Qualsiasi amico di Harry è un mio amico. Porta qui i tuoi libri", disse il professore.

"Mi dispiace, signore, in realtà non ho ancora ricevuto il mio libro", disse Harry con uno sguardo di scuse. "Nemmeno Ron".

"Non preoccuparti, prendi i tuoi libri dall'armadio. Ora—" Slughorn finalmente guardò indietro alle pozioni nel mezzo della classe "—Come stavo dicendo, ho preparato alcuni intrugli stamattina. Chi può dirmi cosa sono queste pozioni?"

Alexandria lo sintonizzò. Non solo perché stava iniziando ad annoiarsi, ma perché era davvero, davvero stanca.

Si strofinò gli occhi, già pianificando di dormire non appena le sue lezioni furono finite.

La sua testa si alzò quando Hermione Granger disse: "—Amortentia. È la pozione d'amore più potente del mondo. . . Si dice che abbia un odore diverso per ogni persona, a seconda di ciò che la attrae".

Alexandria lo sintonizzò questa volta, accigliandosi quando notò che quasi tutti si scambiarono sguardi o arrossendo.

"Odora di qualcosa?" Chiese Draco, che uscí dallo stato in cui si trovava, non prestando affatto attenzione alla classe, né alla pozione.

Draco annusò, le guance si arrossirono. "Sì?" Chiese invece, cercando di dimenticare quello che aveva appena sentito.

"No", borbottò sinceramente Alexandria, scuotendo la testa. "Non sento odore di niente."

"Forse hai il raffreddore?"

Annuì, ma il suo cipiglio non andò via: gli occhi non lasciarono mai la pozione. "Forse. . ."

E poco prima che Slughorn rifilasse il coperchio sulla pozione, Alexandria annusò un odore distinto di mele verdi, qualcosa che la confondeva ancora di più.

Dove l'aveva sentito?

"—Chiunque faccia una pozione perfetta del Draught of the Living Death otterrà questa piccola fiala di fortuna liquida", disse la professoressa Slughorn, catturando finalmente di nuovo la sua attenzione. "Ora, via tutti voi andate!"

"Il chiaro vincitore! Eccellente, eccellente, Harry! Buon Dio, è chiaro che hai ereditato il talento di tua madre". Disse Slughorn, poche ore dopo.

Harry sembrava estremamente a disagio nell'essere paragonato a sua madre, poi indicò la pozione di Alexandria. "Signore, il suo è migliore del mio."

"Sciocchezze, Potter", la ragazza alzò gli occhi al cielo, anche se entrambi sapevano che Harry aveva ragione.

Non voleva attirare l'attenzione di Slughorn, mentre Harry non voleva la stessa cosa per se stesso.

Harry la fissò, mentre lei gli diede semplicemente un sorriso. A entrambi non piaceva il loro nuovo professore — Alexandria credeva che l'uomo portasse vergogna ai Serpeverde, mentre Harry era solo a disagio con lui — poiché l'uomo ha quasi sempre cresciuto i suoi genitori.

"Beh, come promesso, una fiala di fortuna liquida!" Esclamò il professore, dandola a Harry.

"Chi è il principe mezzosangue?" Harry chiese non appena raggiunse Alexandria.

La ragazza aggrottò le sopracciglia. "Perché?"

Harry indicò il libro delle pozioni in mano. "Questo libro. Gli apparteneva. Chi è lui?"

"Piton".

"Cosa?" Sbollentò Harry, non sapendo se l'aveva sentita correttamente. "Piton si definiva il principe mezzosangue?"

"Sì." Alexandria annuì. "È mezzosangue il nome da nubile di sua madre era Prince".

"Piton è un mezzosangue?" ripetè sotto shock.

"Sì", annuì di nuovo la ragazza. "Ora, se non ti dispiace, sono davvero stanca e vorrei fare un pisolino. Ci vediamo in giro."