𝐒𝐆𝐀𝐓𝐓𝐀𝐈𝐎𝐋𝐀𝐑𝐄 𝐅𝐔𝐎𝐑𝐈.
❝ non sarà solo una guerra harry, sarà un massacro. ❞

⸻ 𝐎𝐑𝐀 𝐄𝐑𝐀 𝐈𝐋 𝟑𝟎 𝐀𝐆𝐎𝐒𝐓𝐎. Le cose stavano lentamente iniziando a tornare alla normalità, con grande sollievo di Alexandria. Mancavano altri due giorni alla fine della pausa estiva e all'inizio del suo quarto anno. Tom le aveva detto molte volte che andava bene per lei stare a casa, non fidandosi di Silente, ovviamente, ma lei si era rifiutata. Quindi, hanno escogitato un piano: Barty Crouch Jr. avrebbe preso il posto di Moody per tenere d'occhio Silente. Per quanto riguardava i Potter, Tom e i mangiamorte li stavano cercando in alto e in basso — volendo ucciderli nel modo più doloroso possibile — ma si è scoperto che si nascondevano sotto l'incantesimo di Fidelius.

In questo momento, erano le 2 di pomeriggio.

Alexandria aveva ricevuto una lettera all'inizio di quel giorno da Harry Potter, che aveva chiesto loro di incontrarsi.

Dopo molti giuramenti magici, quando era sicura che sarebbe venuto da solo, ha accettato.

Quindi, eccola qui ora—

Indossando un cappuccio, Alexandria stava per sgattaiolare fuori dal maniero.

Aprí la finestra della sua camera da letto e si buttó quasi cadendo a terra. Aveva dimenticato che la sua camera da letto era al terzo piano, che era dove si trovava anche la stanza di Tom, e la stanza di Sirius e Remus.

"Cazzo", ha maledetto quando le luci si sono improvvisamente accese.

"Dove pensi di andare?" Chiese una voce vicino alla porta.

Girandosi lentamente, Alexandria sorrise innocentemente. "Ciao, papà."

Tom incrocò le braccia e si stese sulla porta, guardandola. "Ripeto: dove pensi di andare?"

"A fare una passeggiata", scrollò le spalle la figlia. "Avevo bisogno di schiarirmi le idee."

"Questo maniero è enorme. Puoi fare una passeggiata all'interno."

"Arie fresca, papà. Sai cos'è, giusto?" Ha preso in giro.

Alzò gli occhi con affetto. "Lex, non hai capito, vero? Ti ho quasi perso. Non andrai da nessuna parte finché non sarò sicuro che sarai al sicuro".

Guardò la finestra, improvvisamente tranquilla. "Andrò con Raven." Lei suggerì.

Raven era il nome del suo cavallo. Potrebbe essere stato comune, ma grazie al fatto che il suo cavallo era nero come la pece, lo adorava.

Tom alzò un sopracciglio. "Lex—"

"Per favore, padre." Ha praticamente implorato, godendosi il modo in cui i suoi occhi si sono ammorbiditi. "Tornerò, lo prometto. Ho la mia bacchetta e i pugnali se succede qualcosa".

"Bene, ma non andare troppo lontano."

Circa 10 minuti dopo, Alexandria si dimise dal suo cavallo, dandole un colpo d'amore. "Resta qui, va bene?"

Raven annuì.

Guardandosi intorno, Alexandria notò una figura nera che camminava verso di lei. "Stai attento la prossima volta, Potter, altrimenti ti avrei ucciso". derise

Harry Potter abbassò il cappuccio, sembrando colpevole. "Mi dispiace tanto per quello che ti è successo. . ."

"Cosa? Per avermi quasi ucciso?" Ha fatto una risata fredda, con le lacrime agli occhi.

Harry ha provato a ingoiare il nodulo in gola. "Non lo sapevo, Alexandria. I miei genitori— loro— mi hanno detto di darti il bicchiere d'acqua, dicendo qualcosa sul fatto che hai sete. . ."

"Mi fidavo di te abbastanza da bere l'acqua che mi hai dato", ha dichiarato Alexandria. Non si poteva negarlo ora: le lacrime erano sicuramente nei suoi occhi. "Hai cercato di avvelenarmi." sussurrò, la voce incrinata.

Certo, se la conoscessi abbastanza bene, vedrresti come fosse tutta una finta.

Diamine, non le importava nemmeno che Harry l'aveva avvelenata. Tutto ciò che le importava era la vendetta.

Alexandria era sempre stata brava a manipolare le persone, quindi il suo atto credibile non era stato una sorpresa.

"Non lo sapevo!" Esclamò, le lacrime che gli cadevano sul viso. "Mi sento così in colpa, Alexandria. Ti ho quasi ucciso. . ."

"Da quando gli eroi si preoccupano per i cattivi?" Chiese la ragazza. "Questo è quello che sono per te, giusto? la cattiva. Spinta alla follia dall'odio".

"Io, non lo so. . . Sono confuso, Alexandria. Lo sono davvero."

"La luce ha cercato di uccidermi. Il buio mi ha salvato. Non è abbastanza?"

Harry si sedette a terra, alcuni ramoscelli che si spezzavano. Si strofinò il viso con ansia. "Mi dai la colpa?"

"Ti biasimo per tutto", sussurrò la ragazza, seduta accanto a lui. "Ma puoi cambiarlo. È quello che vuoi, giusto?"

"Certo!"

"Vieni. Vieni da noi, Harry. Ti salveremo. Ti mostreremo l'amore, non la manipolazione. Ti aiuteremo."

"Prima o poi ci sarà una guerra, vero?" Sospirò Harry.

"Questa non sarà più solo una guerra, Harry", disse Alexandria, guardando le stelle. "Sarà un massacro"