𝐄𝐒𝐓𝐀𝐓𝐄 𝐄 𝐍𝐄𝐈 𝐆𝐔𝐀𝐈.
❝ Alexandria sei andata contro tutti i miei ordini!. ❞

⸻ 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐓𝐎𝐌 𝐀𝐏𝐏𝐀𝐑𝐕𝐄 𝐍𝐄𝐋 𝐌𝐀𝐍𝐈𝐄𝐑𝐎 𝐒𝐄𝐑𝐏𝐄𝐕𝐄𝐑𝐃𝐄 𝐕𝐈𝐃𝐄 𝐒𝐔𝐀 𝐅𝐈𝐆𝐋𝐈𝐀, 𝐒𝐀𝐏𝐄𝐕𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐂'𝐄𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐀𝐋𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐂𝐇𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐀𝐍𝐃𝐀𝐕𝐀, 𝐄𝐑𝐀 𝐈𝐍𝐒𝐎𝐋𝐈𝐓𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐓𝐑𝐀𝐍𝐐𝐔𝐈𝐋𝐋𝐀. "Cosa hai fatto?" Tom ha chiesto con un sopracciglio alzato mentre entravano nel suo studio.

"Su una scala da 1 a 10, quanto saresti arrabbiato se dicessi che ho la pietra?" Sua figlia ha chiesto, non guardandolo.

"100."

"Non era sulla scala—"

"100." Tom interruppe, con il viso che si fece severo mentre si accovacciava davanti a sua figlia per raggiungere la sua altezza. "Alexandria, cosa hai fatto?"

Rimase in silenzio, semplicemente tirando fuori lentamente una pietra rossa dalla tasca e dandola a Tom, che aveva le labbra separate dallo shock e dalla rabbia.

Non dando un'altra occhiata alla pietra, Tom fece un respiro profondo e guardò indietro a sua figlia. "Ricordami quello che ti ho detto".

"Io—"

"Ora."

Sospirò. "'Lex, non cercare di prendere la pietra in nessuna circostanza.'" Ha ripetuto quello che aveva detto.

"E cosa hai fatto?"

"Ho preso la pietra."

Tom rimase in silenzio, non volendo scagliarsi accidentalmente su sua figlia.

Alexandria lo guardò. "Padre, Quirrell è letteralmente morto! Non avresti potuto prendere la pietra se non fossi andata lì—"

"Sai anche perché volevo la pietra?"

". . .No."

Il viso di Tom è rimasto severo. "La pietra rende le persone immortali se la pozione che la riguarda viene prodotta correttamente. Sapendo che vuoi iniziare a fare missioni a 13 anni e non ho potuto fermarti, stavo progettando di darti la pozione".

". . .Vuoi che io sia immortale?"

"Alexandria, sei andata contro i miei ordini". Tom ha sottolineato, non rispondendole. "Se avessi dovuto perderti quando hai attraversato la scacchiera della scuola, la pietra non sarebbe servita a nulla. Saresti morta per niente. Avrei potuto perderti."

"Non lo sapevo, padre. . ." borbottò.

L'uomo sospirò e si strofinò il ponte del naso.

Gli occhi di Alexandria si spalancarono di orrore quando la guardò in attesa. "Padre—"

"Ora."

Rimase ferma, guadagnandosi un piccolo bagliore da lui. "Bene." Mormorò, tirando fuori il pugnale dalla scarpa e dandoglielo.

L'ha preso, dandole un'occhiata. "E l'altro".

Tirando fuori un altro pugnale dall'altra scarpa, lei glielo diede.

"E l'altro". Tom ha ripetuto in attesa, prendendolo.

"Questo è tutto".

"Non puoi mentirmi, Alexandria Eleanor Serpeverde."

Strinse le labbra, tirando fuori un pugnale nascosto. "Questo è tutto". Ripeteva, guadagnandosi un sopracciglio sollevato dall'uomo, facendole sospiro.

Tom le ha tolto il quarto pugnale, che lei ha dato con riluttanza. "E quelli nella tua stanza."

"Non puoi essere serio!"

"Non farmelo ripetere".

"Cosa farò alle mie lezioni di pugnale?!"

"Non ne userai nessuno". Tom ha risposto, facendole cadere la faccia.

"Guarda, so di aver commesso un errore, ma questo è troppo—"

"Sai che non lo è." Ha detto. "Avresti potuto essere catturata o peggio— uccisa".

"Pensi che io sia così impotente?"

"So che sei potente. Tuttavia, non potente come Silente. Per quanto ne sapevamo, avrebbe potuto incantare gli ostacoli solo per facilitare le cose a Potter. Perché pensi che io abbia mandato qualcun altro piuttosto che te? Non avrei corso il rischio e nemmeno tu avresti dovuto farlo."

"Padre, per favore. Prometto di non andare più contro i tuoi ordini".

Gli occhi di Tom si sono ammorbiditi, facendo contrarre le labbra perché sapeva che stava vincendo. "No. Dovresti essere nei guai, non darmi quello sguardo!" Distolse lo sguardo quando le cadde il viso, sapendo che si sarebbe arreso.

"Padre."

"No."

"Padre, per favore."

Tom rimase in silenzio, sapendo che era vicino a cedere. Guardò di nuovo sua figlia, che si stava accigliando, facendolo sospirare.

I suoi occhi si sono illuminati quando ha tirato fuori uno dei suoi pugnali e gliel'ha dato.

"Per ora tengo gli altri. Puoi riavere le lezioni, ma non farmene pentire". Tom disse, cercando di non sorridere quando sua figlia gli baciò la guancia e si precipitò felicemente fuori dalla stanza.