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CAPITOLO 20

ALZATI E COMBATTI

È semplice volere una seconda opportunità dopo aver sbagliato.
Lo si desidera, si implora per averla ma questa è la parte più semplice.
La parte ardua è meritarsela e coglierla.
Steve sapeva che riavere Bucky era un dono, un'occasione che non poteva perdere ma invece di pensare a lui non faceva che riflettere una certa donna mora, con un sarcasmo e un sorriso temibile.
Aveva paura di Rhea, di cosa significasse per lui.

<<Doveva essere qui tre minuti fa>>

Sam e Bucky guardarono l'amico scendere dal maggiolino, sbattendo la portiera.
Si sedette sul cofano e incrociò le braccia sul petto, guardandosi in giro con fare agitato.
Barnes scese per primo, seguito rapidamente dall'altro.
Erano in un parcheggio aperto, coperti solo dal piano superiore di cemento. Riuscivano a vedere gli aerei prendere il volo da Berlino.

<<Smettila di agitarti, arriverà>>commentò Sam.<<Sarà da qualche parte a rubare una pistola>>

<<E se è scappata?>>

Barnes inclinò il capo<<Be', tutto è possibile con Rhea.>>

<<Non sei d'aiuto>>lo rimproverò Wilson.

<<Sono sincero, la conosco. Non si fida di nessuno, giustamente>>

<<Non si fida più di noi, per Fury>>ricordò Rogers.<<Non dovevo lasciarla andare>>

<<Nessuno può trattenerla, Steve. Lo dovresti sapere, si è liberata da una prigione delle Nazioni Unite da sola.>>

Sam confermò<<Tornerà solo se lo vuole, forse è meglio così. Capiremo le sue intenzioni>>

<<Sì, se torna ci sarà ancora speranza>>

Barnes non capì, o forse non volle capire. <<Speranza per cosa?>>

Stava per rispondere quando un'auto si accostò alla loro, dal modello indistinto capirono tutti che non si trattava di Pierce. Rhea adorava le auto colorate, la sua Mustang per esempio.
Ma questa era di un triste marrone.
Sharon Carter parcheggiò davanti a loro, col finestrino abbassato e per questo Bucky fece una smorfia, si fece avanti.

<<Non dovrebbe essere qui>>

Steve non capì la sua espressione contrariata<<È un'amica. Ci ha portato un regalo>>

<<Adoro i regali>>disse Sam con sarcasmo.

Rogers si fece avanti appena ella scese ma Barnes si sentì a disagio, sapeva che cosa sarebbe potuto succedere se Sinner l'avesse vista.
Pregò che continuasse ad essere in ritardo.
Steve si comportò con totale innocenza<<Che ti è successo?>>

La bionda si toccò la guancia, dove c'era un taglio circondato da un livido<<L'altra sta peggio>>

Captain America non sapeva che si riferiva a Rhea e Sharon non voleva ammetterlo, non sapeva ancora cosa lui pensasse della sua nemesi.
Quando il bagaglio si aprì Steve fece un respiro di sollievo, tutte le loro armature erano lì.

<<Grazie, sono in debito>>

<<Lo metterò in conto>>gli sorrise<<So che stai facendo ciò in cui credi, come a Washington>>

<<Non è come a Washington. Sto ferendo delle persone a cui tengo questa volta>>

<<Credo che ti perdoneranno>>

<<E perdoneranno te per questo?>> domandò schietto<<Ti verranno a cercare, sarai una traditrice>>

<<Lo so ma zia Peggy mi ha insegnato che solo noi possiamo definirci, non è compito degli altri.>>

Rhea non sapeva affatto come definire sé stessa, stare da sola per due ore era servito a poter riprendere fiato.
Ma alla fine non era rimasta sola, Alexander l'aveva perseguitata.
Aveva rubato dei soldi da un bancomat, facendolo esplodere da lontano con i suoi poteri e nel caos della gente che correva per prenderli si era intromessa.
Sapeva bene come nascondersi, quindi aveva comprato ciò che le aggradava perché sapeva che il tempo di scappare era finito.
Tornare da Steve, Bucky e Sam fu molto più difficile del previsto.
Una parte di lei le urlava di rubare un'auto e dirigersi verso Long Island ma dall'altra non faceva che camminare verso l'aeroporto.
Non era in grado di capire se era il suo cuore o la sua mente ad aver scelto per lei, ma era ormai troppo tardi per ripensarci.
Perché era già arrivata.
Quando scese dalla moto sportiva requisita, blu elettrica, portò con sé il telefono usa e getta comprato.
Il primo a vederla, dato che aveva parcheggiato lontano, fu Bucky.
Aveva percepito la sua presenza ancora prima di vederla togliersi il casco, quasi la sua anima richiamasse la sua.
Perse un battito e lei notò quell'espressione, tanto che gli sorrise appena.
Fu un riflesso passato.

<<Iniziavate a preoccuparvi, vero?>>

Sam si voltò<<Oh Dio, eccome! La puntualità non è il tuo forte>>

<<Be' scusa ma sono un tantino ricercata, arrivare non è stato facile>>

Bucky alzò un sopracciglio<<Ti sei fermata a mangiare, vero?>>

<<Solo una ciambella al cioccolato e non giudicarmi, i carboidrati sono miei amici, Terminator>>

<<Che cos'è un Terminator?>>

Ella sorrise, pronta a rispondergli quando allungò lo sguardo. Sapeva di averlo fatto per trovare Steve ma era stato anche istintivo, improvviso e fu altrettanto improvviso il stato di sorpresa.
Il suo sorriso morì, lentamente.
Stava per dare di matto, pensò, perché avrebbe amato un secondo round con Sharon Carter.
Questa volta l'avrebbe fatta a pezzi, quindi fece un passo avanti con i pugni stretti.
Ma non poté farne altri, non ci riuscì.
Le mancò il fiato, forse le mancò anche la terra sotto i piedi.
Carter si avvicinò vorticosamente a Steve, posò una mano sulla sua spalla e lo baciò.
Rogers non sapeva bene come reagire, ma forse per il ricordo di Peggy ricambiò.
Fu come se un fulmine travolgesse Rhea fino a togliere ogni fibra di energia dal suo corpo. I suoi polmoni erano vuoti, alla ricerca di aria a lei proibita.
Le labbra erano schiuse e asciutte, come se fossero state lontane dall'acqua per decenni.
Non doveva provare nulla, lo sapeva ma la verità è che fece un male cane. Quella scossa la penetrò, attraversando e fermando i battiti del suo cuore.
Che senso aveva se ora batteva?
Lei non avrebbe mai più avuto un simile affetto, pensò.

<<Stai bene?>>le chiese Sam, con un sopracciglio alzato.

Bucky non comprese la domanda, o meglio il suo vero senso. Perché non aveva la minima idea che si riferisse al suo migliore amico.
Si voltò, per mirare la bellezza disarmante di ella, si sentiva umano al suo fianco ma in quel momento non lo notò neppure.
Era ancora intenta a guardare Steve e Sharon.

<<Io... devo fare una cosa>>

Si girò di scatto<<Cosa? Ora? Sei appena arrivata>>

Ella guardò Barnes, che le si parò davanti.
I suoi occhi ghiaccio si agganciarono a quelli intensi di lei.
Volle liberarsi di quella sensazione, di lui.

<<Non ho intenzione di scappare, Sergente Hydra>>

La guardarono andare dalla parte opposta, con passo sempre più svelto. Sam passò uno sguardo da Steve a Bucky, fino a tornare a Rhea ma ella non c'era più.
Era sparita, di nuovo.

<<Merda, dov'è finita?>>

Ella aveva usato la propria energia per sollevarsi sul secondo piano scoperto, forse non era un ottima strategia perché poteva essere vista, ma non le importava.
Si nascose tra due auto e si sedette a terra, cercando di fare lunghi respiri.
Le girava la testa, la nausea non tardò ad arrivare.
Prese il cellulare e chiamò la sola persona che davvero voleva sentire e rispose urlando.

<<Finalmente, Rhea! Perché non hai chiamato prima?>>

<<Sono stata aggredita, accusata, arrestata e torturata. Diciamo che ero occupata>>le disse<<Ho aspettato di essere al sicuro per chiamarti>>

<<Qualcosa non va?>>

<<Non hai sentito tutto quello che ho successo?!>>

<<Oh si, ho sentito ma c'è altro. Sembri tanto, tanto arrabbiata>>

<<Succede quando fai entrare nella tua vita Steve Insopportabile Rogers>> brontolò.

L'altra sorrise<<Sei riuscita a scappargli?>>

<<Potrei farlo, proprio ora>>

<<Oddio, sei tu che l'hai salvato da Rumlow e ora te ne penti?>>la sgridò.

<<Non ho detto che me ne pento, so che era la cosa giusta da fare. E mi ringrazia facendosi succhiare la faccia da quella sanguisuga bionda>>

Il medico fece un verso<<Mi sono persa decisamente qualcosa>>

<<Sharon Stronza Carter>>

<<Oh! Non sentivo quel nome da anni! Noi la odiamo ancora?>>

Corrugò la fronte<<Noi?>>

<<Chi odi tu lo odio pure io. Il Capitano non ha idea di quanto l'ha combinata grossa!>>

<<Non c'è nulla da ridere! >>sbuffò.

<<Io rido per te. Sei gelosa>>

Alzò le sopracciglia<<Fingerò di non averti sentito, Palmer>>

<<Guarda che puoi ammetterlo. Steve Rogers è il primo uomo che fai avvicinare dopo Dean, in più è davvero affascinante...>>

<<Non si tratta affatto di questo, di lui! I Carter e Pierce sono nemici, lo saranno sempre>>la interruppe.<<E il solo motivo per cui sono qui è perché glielo devo. Ho un debito>>

<<E allora? Non offenderti, tesoro ma da quando ti interessano queste cose?>>

<<Da quando mi ha salvata. È diventato un criminale a causa mia, due volte>>ricordò<<E non posso abbandonare Barnes, sono la sola che può trattenere il Soldato d'Inverno>>

<<Lui non è una tua responsabilità. E tu hai bisogno di cure>>

<<Sì...lo so, papà è tornato>>ammise.

<<Maledizione, mi dispiace tanto>>

<<Per il momento non ho alcuna perdita di memoria o sintomi di stanchezza, infermità. Il mio corpo reagisce bene davanti ad uno scontro. Ma non credo che anche il mio cuore faccia lo stesso>>

<<Rhea...>>

Trattenne le lacrime<<Ha fatto male, fa ancora male. Il modo in cui mi hanno guardata, in cui mi hanno rinchiusa e quando...quando mi hanno sparato con le armi di Fury...>>

<<Oh mio Dio, non avevano il diritto di farlo! Potevano causarti una crisi epilettica!>> esclamò furente.

<<Forse me lo merito in fondo. >>

<<Tu non meriti nulla di questo!>>disse commossa<<Non dirlo più, so che sei stanca ma devi lottare ancora un po'>>

<<È più di un po'. Bucky dice che c'è un macchinario che può ridarmi la memoria ma ci vorranno dei giorni per trovare la base...>>

Sospirò e la interruppe<<Tu non puoi aspettare giorni. Sai cosa devi fare >>

<<Non lo so, non so se ho altra scelta>>

<<Rhea, è una tua decisione ma non potrai tornare indietro una volta fatta.>>disse cauta<<Devi assicurarti che questo sia quello che desideri. Puoi fuggire e tornare o puoi svelargli la verità>>

<<La verità è tutto ciò che cerco dal giorno in cui mi sono svegliata sul cadavere di mio padre. Devo avere quei ricordi, sono una bomba orologiaia senza. Non so chi sono senza. >>

<<Tu sai bene chi sei, ciò che di male hai fatto non è importante. Questi Avengers hanno buone intenzioni ma loro non sono la tua famiglia>>

Chiuse gli occhi<<Lo sto facendo per mia famiglia, Christine. Quindi ho davvero bisogno di te>>

<<Farei di tutto per te>>

Sorrise e si pulì il viso, tentando di essere coraggiosa.<<Resterai?>>

<<Certo, ti stiamo aspettando>>

<<Guarda il cielo.>>mormorò<<Sto arrivando.>>

Entrambe volevano dirsi molto di più ma si sarebbero presto rincontrate, confessando quanto avessero paura di perdersi a vicenda.
Una migliore amica è una migliore amica.
Un tempo si era fidata di Natasha, credendo di aver trovato qualcuno come Palmer ma vederla accanto a Fury, sia prima che dopo aver ucciso suo padre era stato troppo.
Ed ora lei era insieme a coloro che volevano ingabbiarla, forse ucciderla.

<<Va via, non ho voglia di parlare con te.>>

Alexander scrollò le spalle, restando tra le due macchine<<Lo so ma non esiste modo per sfuggire dalla propria mente. E c'è una piovra cancerosa intorno al tuo cervello, i suoi tentacoli stanno arrivando ovunque>>

<<È orribile>>fece una smorfia disgustata.

<<È ciò che provi, ti manca l'ossigeno>>le disse<<E se resterai con loro questo finirà per ucciderti>>

<<Io sto già morendo, papà>>la voce le tremò.

<<Ma non sei sola.>>

Era così stanca di combatterlo, di essere continuamente arrabbiata con lui.

<<Lo sono senza di te. Tu sei la sola persona al mondo che mi abbia mai capita, non Dean, non Jason, tu. Tu che mi hai fatto più male di chiunque, alla fine le tue braccia sono sempre state la mie cura.>>fece un passo avanti<<Hai idea del dolore, persino fisico, che provo nel poterti vedere e non poterti neppure sfiorare? Vorrei un abbraccio. Uno solo e ti giuro, papà, che ritroverei tutta la forza per continuare. >>

<<Allora torna a casa, a Long Island. E' lì che sono>>

<<Non so se sono pronta>>

<<Perché? È tuo dovere tornare per Rob...>>

<<Lo so! Certo che lo so e mi manca, da impazzire. Ma ho paura>>ammise<<Tornare significa aver fallito, potrei perdere il controllo e fare del male a chi amo>>

<<O forse significa che puoi fare di meglio quando starai meglio>>

Alzò gli occhi al cielo<<Papà, è una stronzata...>>

<<No, stare bene non è una stronzata! E' importante, tu sei importante.>>sollevò la voce<<Fallire non è sbagliato, ti insegna sempre qualcosa. Prendi fiato, lasciati cadere, ma fallo a casa. Al sicuro, con chi ami e poi quando sarai pronta alzati e combatti>>

Sentirlo le fece piacere, la scaldò dalla sensazione si solitudine e rabbia.
Era arrabbiata con così tante persone, persino con sé stessa per essersi fidata.
Voleva dare tutta la colpa a Steve o a Bucky, come se fosse tornata perché era stata obbligata dalle loro promesse.
Ma non era vero.
Era stata una sua scelta.

<<Allora?>>

Tornò a guardarlo confusa<<Allora cosa?>>

<<Alza il culo!>>urlò.

Rhea non poté che non obbedire subito ma lo fece ridendo, prese un bel respiro e questo le fece bene.
Ricordò perché è giusto aggrapparsi alle cose buone.
Si pulì i vestiti e lui le fece l'occhiolino.<<Grazie, papà>>

<<Mostragli chi sei, Piccola Piovra. Non chi credono che tu sia>>

Lei lo superò, asciugandosi le guance e quando si girò, pronta a ribattere, non lo vide più.
Era sola, lo era sempre ma vederlo le dava l'illusione di poter sopportare il resto.
E le illusioni fanno sia male che bene.
Si strinse a sé stessa e scelse, liberamente, di fare ciò che credeva giusto.
Non era più la donna di un tempo e doveva rispettarlo, tornare indietro non era un'opzione.
Quindi camminò fino alle scale e lentamente scese, tenendosi alla larga da qualsiasi telecamera.
Passò di nuovo davanti all'auto che aveva preso prima, quasi volesse essere tentata di scappare.
Sharon se n'era andata e c'era un furgone parcheggiato accanto al maggiolino, mentre un gruppo di persone stavano conversando.
Rogers era sulle spine, continuava a guardarsi intorno e quando i suoi occhi finalmente trovarono Rhea trovarono anche altro.
Ella indossava un maglia nera, aderente a maniche corta con una sorta di intreccio di cinture sul petto.
Essa entrava in un paio di jeans chiari, elastici, coperti da questi altissimi stivali di tessuto chiusi intorno alla sua vita.
I suoi capelli castani erano legati all'indietro, in modo basso.
Le sue stesse mani erano coperte dagli stessi guanti di sempre, dell'Hydra e li stava usando per rompere il cellulare usa e getta. Una volta fatto lo lanciò dietro di sé, per terra.

Lui la chiamò, per attirare la sua attrazione<<Rhea...>>

Ma ella non lo degnò nemmeno di uno sguardo, non poteva cedere. Tutti gli altri si voltarono e lei li raggiunse, fino a fermarsi di fianco a Bucky.

<<Tu devi essere la Dottoressa Pierce>>

Mise una mano sul collo, non era più abituata a sentirsi chiamare così<<Quello che ne resta>>

<<Sono Clint Barton>>

<<Non dovresti essere in pensione?>> domandò curiosa.

<<Mi annoiavo>>sorrise.<<E con me ho portato un'amica>>

Steve era molto curioso di quella situazione, vederla interagire con loro in modo così tranquillo lo sorprese.
Si chiese perché non potesse essere civile anche con lui, invece di doverlo istigare.
Wanda fece un passo in avanti, i suoi capelli castani erano lisci e lasciati sul vestito nero<<Ho sentito molto parlare di te>>

<<Tutte cose cattive, mi auguro>>le sorrise maliziosa.

<<Non ti dispiace che lo siano?>>

Wanda si sentiva molto vicina a lei, era la prima volta che si vedevano ma avevano molto in comune. I poteri, l'Hydra, aver perso chi amavano.
Scosse il capo e guardò Bucky, lui ricambiò lo sguardo<<Nessuno può dirmi chi sono o cosa sono in grado di fare. E sicuramente non me lo dirà Thaddeus Ross>>

<<Forte!>>

Ella si voltò e scorse un uomo dai capelli neri, il viso entusiasta.
Steve tentò di nuovo di interagire con lei ma lo ignorò<<Lui è la nostra nuova recluta>>

<<Tic Tac>>sussurrò Sam.

<<Ant-Man. Scott Lang>>lo corresse l'uomo.

Lei sorrise<<Che cosa sai fare, Scott Lang?>>

<<Un mucchio di cose. Prima ero un ladro ma poi ho rubato la cosa sbagliata al tipo sbagliato, Pim..>>

<<Non abbiamo tempo per questo>>commentò Steve.

<<Ma avevi tutto il tempo per parlare con la tua ragazza, no?>>ribatté lei.

Lo disse senza neanche guardarlo, il che fu molto peggio.
Bucky trattenne un sorriso, sapeva perché era arrabbiata con lui e lo capiva. Steve no, restò sbigottito.

Lui aprì la bocca<<Lei non è...>>

<<Hai detto Pim? Hank Pim?>>chiese lei, interrompendolo.

Scott spalancò gli occhi<<Oh si, lo conosci?>>

<<Conosco il suo lavoro, sono un'ammiratrice. Volevo fare un dottorato sul Regno Quantico e la sua manipolazione della materia tempo-spaziale è rivoluzionaria, si potrebbe usare per viaggiare da un punto all'altro>>

<<Lui diventa piccolo e poi grande>>spiegò Sam.<<Non è così straordinario>>

Lei sorrise<<Invece è forte.>>

<<Tu di più>>arrossì Scott.

<<Oh no, io mi limito ad essere un'assassina con un'alter ego e dei super poteri cosmici>>fece una smorfia sarcastica<<Giusto, Braccio di Ferro?>>

Riuscì a strappargli un sorriso<<Qualcosa del genere>>

Rogers passò lo sguardo da uno all'altro e non riuscì a interpretare la situazione.
Perché riusciva a parlare e a guardare Bucky in quel modo?
Non voleva essere crudele ma alla fine il Soldato d'Inverno era stato tra i volti che l'avevano torturata.
Quindi perché doveva avercela con lui e non con James?
Le sirene nell'aeroporto iniziarono a suonare, Wanda usò le sue capacità per essere sicura di ciò che stava succedendo.

<<Stanno evacuando l'aeroporto>>

Clint annuì<<Sanno che siamo qui.>>

<<Come?>>domandò Sam.

<<Io ho una domanda migliore, perché siamo qui?>>chiese Scott.

Rhea sospirò e guardò verso la pista<< C'è un deposito, un hanger di proprietà dei Pierce. Il solo che può essere riuscito a scoprirlo è Stark>>

<<Hai un jet?>>chiese sorpresa Wanda.

<<Non è un Jet. Questo è...diverso>>

<<È dello SHIELD>>spiegò Bucky, ricordando.

Steve alzò un sopracciglio<<Dell'HYDRA intendi>>

<<Fa lo stesso>>alzò le spalle Rhea.

Barton guardò l'orologio al polso<<Abbiamo una decina di minuti prima di andare allo scoperto>>

<<Lo facciamo?>>chiese Sam.

Rhea li guardò tutti, tranne Rogers.
Sapeva che stavano rischiando grosso ma non era tanto sciocca da credere che fosse per lei, neanche si conoscevano.
Voleva essere sincera, per non apparire migliore di ciò che era.

<<So che siete qui per voi stessi, per la libertà e non per me o Barnes. Non m'importa, vi capisco e spero che capirete me. Io devo arrivare a quell'hanger, a qualsiasi costo e non mi farò fermare o rallentare da nessuno>>

Wanda sorrise divertita<<Lei mi piace un sacco>>

<<Inquietante ma giusto>>ammiccò Clint.

<<Ci arriverai>>mormorò Steve, cercando il suo sguardo ma non lo trovò.

Era ora di prepararsi.
Sam andò subito verso le proprie cose, messe sul furgone e così gli altri si sparpagliarono.
Rhea stava per voltarsi quando Rogers le sbarrò la strada, non poté evitare i suoi occhi questa volta.
Erano un lago di aspettative.

<<Dovremo lottare>>

<<Contro i tuoi amici, per l'esattezza>>disse a disagio, cercò di nascondere il senso di colpa.

<<Non mi hanno dato altra scelta>>mormorò<<Ma non posso farlo in questo modo>>

<<Quale modo?>>

<<In questo>>indicò entrambi<<Ti comporti come se non avessimo un passato, come se fossimo nemici ma siamo dalla stessa parte, Rhea>>

<<Per adesso.>>

Sospirò<<Ascolta, non posso giustificare Nick...>>

<<Smettila di tirare fuori Fury>>

<<Ma tu non perdoni mai?>>chiese ad un tratto.

<<No>>strinse i denti<<Nicholas Fury è un morto che cammina e quando avrò smesso di torturarlo andrò a casa sua e ucciderò la persona che più ama. Ecco quando sarà finita.>>

Tentò di superarlo ma la prese per un braccio<<Non credo ad una parola. Tu ami la tua famiglia e lui ne fa parte>>

<<Lui ha ucciso la mia famiglia.>>disse, provò una fitta di dolore al ricordo di quel tradimento.

<<Allora sii migliore>>

<<Non mi va>>alzò le spalle.<<E non mi va di giustificare nemmeno te, Steve.>>

<<Se sei arrabbiata con me perché ho portato gli altri da te...>>

Si divincolò dalla sua presa<<Io sono sempre arrabbiata con te, Captain Stella>>

<<Ma perché?!>>

Fece una smorfia. Come poteva non arrivarci? <<Forse dovresti chiederlo alla tua Barbie di sottomarca>>

<<Sharon?>>

<<Hai un'ossessione per le Carter. Forse sei tu ad aver bisogno di un terapeuta invece di Bucky, e di uno bravo>>

Ella lo superò e gli diede le spalle<<Cos'hai contro di lei?>>

<<Il solo fatto che esiste è il mio problema.>>

La guardò andare verso Scott, immaginando una linea sottile tra i loro corpi.
Steve si sedette a peso morto sul bordo del furgone, sconsolato e nervoso.
Non riusciva proprio a capire come capirla, era persino più difficile di un tempo.
Bucky gli si avvicinò, posò una mano sulla sua spalla<<Stai bene?>>

<<Continuo a fare la cosa sbagliata con lei>>

<<In realtà se te lo fa notare è una cosa buona, significa che le importa.>>spiegò.

<<Le importa di cosa?>>

<<Ti ha appena visto con una Carter, amico>>mormorò Bucky con sopracciglio alzato.<<Una che ha contribuito ad uccidere suo padre>>

Fece una smorfia confusa<<Quindi?>>

<<Quindi i Carter sono nemici naturali dei Pierce>>

<<Cosa? E da quando?!>>sgranò gli occhi.

<<È una faida che va avanti da 70 anni. Si odiano da morire>>spiegò, passandogli lo scudo<<Qualcuno ha ucciso qualcuno e da allora è guerra.>>

<<Non lo sapevo, io...>>

<<Lo so e lo sa anche Rhea. Le passerà>>

Steve sapeva che Bucky voleva confortarlo, ma farlo significava dire una bugia bianca. Ella non se ne sarebbe dimenticata tanto presto, si sentiva tradita e lui doveva rimediare.
Sharon era stata una buona amica ma non sarebbe mai stata più importante di Rhea, non per lui.
Non c'era neanche paragone, pensò.

<<Forse. Ma come può perdonarmi per aver coperto la morte di Fury?>>

Si sedette accanto a lui<<Stai fraintendo tutto. Non è con te che c'è l'ha ma con sé stessa>>

<<E con Nick?>>

<<Ha ragione su quello>>rispose sincero<<Fury non aveva il diritto di uccidere Alexander>>

<<Perché non lo odi?>>chiese confuso.

<<Perché non era un uomo cattivo, era un uomo disperato. Non è mai stato crudele con me, in realtà a volte mi mostrava il suo lato migliore. Mi ha parlato di cose che sapeva che non avrei mai potuto divulgare>>raccontò<<Era disarmato, ormai solo. Non era una minaccia, doveva essere arrestato e interrogato. Questo separa i buoni dai cattivi. Nel momento in cui Fury ha premuto il grilletto non ha ammazzato solo l'uomo ma anche la figlia, una parte di lei è morta>>

<<Come lo sai?>>

<<Perché è così che mi sento io. Entrambi siamo stati privati della nostra umanità per così tanto tempo che abbiamo paura di sentire di nuovo qualcosa. E le emozioni che riaffiorano prima sono la rabbia, il dolore e il panico.>>

<<E la delusione?>>chiese.

<<Amico...>>

<<Ti ho deluso, dovevo sapere che eri vivo>>ammise<<E solo Dio sa quante volte ho già deluso lei>>

<<Come lo avresti fatto?>>

<<Poteva restare. Il giorno della caduta dello SHIELD, è venuta in ospedale e poi ha scelto di andarsene, di essere un fantasma>>gli raccontò<<Se fossi stato bravo, migliore forse sarebbe rimasta. L'avrei salvata da tutto questo>>

<<Non puoi salvare tutti>>sussurrò<<Ora hai un'altra occasione, cerca di non sprecarla>>

<<Ma ha un costo questa volta. Lottare per voi, per arrivare a trovare gli altri cinque soldati, significa dover combattere contro gli Avengers>>

Rhea era decisamente nervosa, ma quello stato d'animo le dava una sorta di potere.
La rabbia le stava d'incanto, per questo non aveva alcuna paura di dover affrontare gli Avengers.
Una parte di lei si sentiva entusiasta di potersi mettere alla prova, non sapeva ancora bene cosa Sinner era in grado di fare ma quando c'era uno scontro riusciva a saperne di più.
Sperava solo che il suo stato di salute non la indebolisse.
Ant-man l'affiancò, ella fissò la sua tuta rossa con un mezzo sorriso.<<Pronto ad essere un ricercato?>>

<<Sai che novità.>>ridacchiò<<E poi Cassie capirà>>

<<La tua ragazza?>>

Si mise il casco<<Mia figlia.>>

Si voltò a fissarlo di scatto, come se avesse detto qualcosa di tremendamente scioccante.
Perse un battito all'idea che lui stesse facendo questo senza avere niente in cambio, nonostante avesse qualcuno che lo stava aspettando.
Lei combatteva per quello, per andare a casa.

<<Sei pronta?>>domandò una voce di fianco a lei, era in tedesco.

Quando si girò, riconoscendo la lingua e la voce vide Bucky.
Aveva una giacca nera stretta ma il braccio era ben visibile <<Ho un déjà-vu>>

<<Era un rito. Prima di ogni missione io te lo chiedevo e tu rispondevi...>>

<<Finché siamo insieme>>rispose di nuovo in tedesco.

Lui sorrise ed ella ammirò quel raro evento<<Sicura di vedermi solo nei tuoi incubi?>>

<<Questo è sdolcinato persino per te, Sergente Hydra>>

<<Hai scelto quel soprannome solo per irritarmi?>>

Alzò le spalle<<Funziona?>>

<<Forse. Ma non mi sembra giusto, meriti anche tu un soprannome irritante>>commentò sarcastico, quasi dimenticandosi della situazione<<Che ne dici di "Doll"?>>

<<È sessista chiamare una donna Bambola!>>

<<Non era sessista ai miei tempi, era un complimento>>

<<Allora torna in questo tempo e non chiamarmi così>>trattenne una risata.

<<Smetterò quando lo farai tu, Doll>>

I due risero e Steve li sentì, li guardò dal furgone e fece una smorfia smarrita.
Da quando aveva rivisto Bucky, settant'anni dopo, non lo aveva mai visto fare neanche un sorriso e lo aveva capito ma ora insieme a lei sembrava il ragazzo di una volta.
Lo stesso che facilmente rimorchiava delle belle ragazze.
Ma Rhea era diversa, era off-limits per entrambi.
Wanda vide quello sguardo e, involontariamente, gli lesse la mente.

<<Sono arrivati>>commentò Clint.

Tutti si voltarono verso la pista e li videro tagliare il cielo: Iron-Man e War-Machine. Steve sapeva che la cosa migliore da fare era tentare di trovare una strana diplomatica, erano ancora amici.

<<Restate qui>>

Captain America corse fuori dal parcheggio, andando sotto il sole e qualsiasi possibile telecamera lo vide.
I due atterrarono a pochi metri di distanza.

<<Quanta gente che si incontra all'aeroporto. Non lo trovi curioso?>>

Rudy annuì<<Molto curioso>>

<<Sta' a sentire, Tony. Tu non conosci la verità, sono stati incastrati da quel dottore, lo psichiatra>>

Rhea restò ferma come ordinato ma non gli piaceva vederlo lì da solo, soprattutto quando dal nulla apparve Black Panther.
I due si salutarono ma era ben ovvio che T'Challa voleva solo vendetta. Non gli avrebbe mai permesso di toccarla.

<< Ross mi ha concesso 34 ore per portarvi da lui, questo 24 ore fa. Aiuti il fratellino?>>

<<Inseguite le persone sbagliate.>>

<<Il tuo giudizio è un po' distorto>>ribatté infastidito<<Barnes è il tuo vecchio migliore amico e Pierce, lei è la compagna giusta>>

Rhea non capì che diavolo volesse dire quella frase, guardò Bucky ma lui scosse la testa.

<<Lei non ha mai attaccato Vienna>>

<<Ha ucciso molti altri innocenti>>disse Rudy<<Hai idea del numero? Della brutalità che ha usato?>>

<<Non aveva il controllo e anche Bucky. Non hanno alcuna colpa per ciò che non potevano controllare, ma possono fare qualcosa adesso. Ci sono altri cinque super soldati, devo fermarli>>

<<Steve>>

Lui si voltò e fu lì che tutti videro Natasha.
Rhea si sentì pervadere da un senso di tradimento, di sofferenza.
Non voleva combatterla ma sentiva che se lo meritava, si era fidata di lei e lei aveva scelto Fury, di farla arrestare.
Non poteva credere che fosse la stessa che si era fatta sparare per salvarla.
Fu allora che reagì.
Oltrepassò la linea, uscendo alla scoperto prima che Bucky potesse afferrarle il polso. Avanzò sui suoi tacchi come se non fosse sotto il mirino di persone molto pericolose, la sua audacia era affascinante.
Tutti la videro, Rogers si voltò.<<Ti avevo detto di restare lì>>

<<Dimmi una sola volta in cui io abbia fatto ciò che hai chiesto.>>lui inclinò la testa, arrendendosi<<Ecco, appunto.>>

<<Ciao, Dottoressa, da quanto tempo>>mormorò Tony.

<<Ciao un cazzo, il tuo amichetto ha cercato di uccidermi>>disse indicando Rudy.

<<Scusalo, non voleva ucciderti. Solo farti addormentare. Io ho fatto una cosa simile con Hulk>>

<<Sai cosa stai scatenando?>>le chiese Natasha<<Vuoi che finisca così?>>

<<Non ho iniziato io ma sì, se devo la farò finire così>>

Steve sapeva che Rhea non cercava di punirla, diceva la verità.
Erano loro che lavoravano per Ross, lo stesso che l'aveva resa la cattiva.

<<Va bene, ho perso la pazienza>>sbuffò Tony.<<Bimbo Ragno!>>

All'improvviso qualcuno volò sopra le loro teste e afferrò lo scudo di Cap, legandogli i polsi.
Quando atterrò, su un container bianco, tutti poterono scorgerlo.
Ella fece una smorfia, non sapeva se ammirare la mossa o restare sorpresa che ci fosse un tizio vestito da ragno.

<<Ottimo, ragazzo>>

<<Grazie, Signor Stark. L'atterraggio poteva venire meglio>>disse rapidamente il giovane<<Capitano, sono un grande fan>>

<<Ti ha morso un ragno?>>chiese Rhea ad un tratto, di nuovo incapace di concentrarsi.

<<Oh si, come lo sai?>>

Sorrise<<Mutazione animale, è fantastico!>>

<<Rhea, non ora>>sussurrò Steve, guardandosi i polsi.

Annuì<<Oh giusto.>>

Ella mosse la mano all'indietro e all'improvviso la ragnatela divenne fumo.
Rogers non se lo aspettava e così coloro che le erano davanti.
Ma ella non se ne curava, era interessata al nuovo membro, non come una persona normale ma come se fosse ancora la donna di un tempo, amante delle scoperte scientifiche.

<<Nuova recluta>>disse Steve<<Sei stato occupato>>

<<E tu sei stato un'idiota. Hai trascinato Clint qui, hai portato Wanda via da un luogo sicuro. Sto cercando di impedirti di divedere gli Avengers!>>

La mora non disse nulla, sapeva che la questione era tra i due leader ma si sentì di nuovo il colpa. Non aveva mai pensato di diventare la donna colpevole di aver diviso gli Avengers.
E non aveva mai voluto nulla di questo, ma solo trovare una cura per il suo cervello e tornare a casa.
Ma Steve non se ne pentiva.

<<Lo hai fatto tu quando hai firmato>>

<<Ora basta!>>esclamò infuriato<<Tu ci darai in custodia Barnes, pacificamente. Metterò una buona parola per lui, lo giuro! Un tempo era un eroe. Ma Pierce è la persona più ricercata del pianeta, verrà condannata per i suoi crimini e ce la consegnerai, perché siamo noi! O arriverà una squadra speciale senza alcun rimorso per le maniere sgarbate e dovrai vederla soffrire di nuovo, è quello che vuoi?!>>

Quando lui si voltò per guardarla, ella capì cosa aveva inteso quando le aveva detto che non aveva avuto altra scelta.
Perché era così, Steve non aveva alcuna decisione da prendere perché vedeva una sola strada: quella di proteggerla.
Un tempo l'aveva abbandonata, gli era chiaro e questa volta non l'avrebbe fatto.
Lei sorrise appena, come aveva un anno prima, in quell'auto quando aveva parlato del loro bacio.
Sì, era sempre arrabbiata con lui ma allo stesso tempo non lo era mai.

<<Ho appena riavuto quello che volevo>>disse alzando il mento.<<E questa volta non lo sacrificherò>>

Rhea si sentì parte di qualcosa, non sapeva di cosa, ma sapeva che insieme a Steve poteva fare qualunque cosa.
Allungò un braccio, e questa volta, quando roteò il polso lo scudo di vibranio venne strappato a Spider-Man e un'aurea azzurra lo riportò a Captain America, che lo prese al volo.
Questo era il segnale, capì Bucky e quando fece un passo in avanti lo fecero tutti gli altri.
Sam, Clint, Scott e Wanda si mostrarono sotto la luce del sole, ma non furono i soli.
Atterrò Visione e Rhea restò incatenata alla sua presenza, osservò la pietra che aveva in viso e si sentì attratta da essa. Come se fossero vecchie conoscenti.

<<Che facciamo?>>domandò Bucky.

Erano tutti in fila, uno davanti all'altro e Rhea avrebbe definito quello scontro solo come una Guerra Civile.
Ella non ricordava le sue capacità ma veniva fuori che sapeva sempre usarle quando era necessario, quindi scelse di abbandonarsi al destino, al suo corpo e a tutti i suoi riflessi.
I migliori o i peggiori.
Tutto per tornare a casa.
Steve non esitò<<Combattiamo>>

ANGOLO AUTRICE

Ciao!
Una guerra civile ormai è inevitabile, così come la verità.
Credete che Rhea svelerà il suo più grande segreto? E credete che Steve riuscirà a farsi perdonare?
A proposito di questo, chi ha ragione per voi? Fury o Rhea?
Commentate, votate e seguitemi.
Un abbraccio, miei lettori!

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