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CAPITOLO 18

CONSEGUENZE

Fare la cosa giusta, a volte, non è un fatto oggettivo.
Ci sono leggi, culti, che prefissano delle regole, dei concetti ma soprattutto dei confini.
E restare dentro quelle linee è come essere imprigionati, incatenati a qualcosa che non puoi vedere, o toccare, o sentire ma sai che è lì. Sai di averne paura.
Le persone prendono decisioni solo a causa di quella paura, scelgono se affrontarla e varcare ogni soglia possibile, o scelgono di restare dentro quel confine, di rispettare e indietreggiare.
Ma cos'è giusto o sbagliato? Come sai che mettere un piede fuori dal limite stabilito è sbagliato?
È questo il punto, non lo puoi sapere.
Solo perché qualcuno ci impone di saperlo, non significa che lo sappia, che sia oggettivo.
Perché il bene e il male non sono mai davvero divisi da una barriera, si mischiano in una pericolosa sfumatura. Quindi, la vera domanda che devi porti, non è se puoi attraversare quella linea o se è giusto farlo. Si tratta di ciò che vuoi e se sei disposto a prendertelo.
Steve aveva imparato che i desideri sono cancerogeni, tossici.
Ne esprimi uno e non sei in grado di controllare quelli che vuoi dopo.
Mentre venivano trasportati a Berlino tentava di pensare a qualsiasi cosa a parte che a quello che aveva visto.
Ma ogni volta che sbatteva le palpebre o che i suoi polmoni si riempivano d'aria, riusciva a vederla e a sentirla.
Vedeva Rhea, a terra, e la sentiva gridare.
Quello non era sembrato giusto, anche se tutti ripetevano che lo era.
E Bucky era stato rinchiuso in una cella blindata, completamente legato a delle serrature e non si era opposto.
Non aveva più nulla per cui combattere, si sentiva perso, solo, colpevole.
Quando Steve e Sam arrivarono non erano di buon umore e questo anche grazie al loro compagno di viaggio: T'Challa.
Durante il trasporto gli aveva confessato di essere la Pantera Nera, l'eroe del Wakanda e che non avrebbero potuto tenerlo lontano da Rhea.
Davanti ai tre si presentarono diverse persone, c'erano una marea di soldati ma anche un viso amico.
Sharon camminava verso di loro, accompagnata da un uomo sulla cinquantina.
Rogers vide Bucky ma non la cella di Rhea, ciò lo innervosì<<Che cosa gli farete?>>

<<Quello che dovremmo fare a voi>>commentò l'altro<<Valutazione psicologica ed estradizione>>

<<Lui è Everett Ross, vicecapo della Task Force>>

Wilson sospirò<<Un altro Ross?>>

<<Sono un Ross diverso>>ammise<<Non approvo le procedure usate per immobilizzare Sinner ma ubbidisco agli ordini.>>

Steve avanzò<<Lei dov'è?>>

<<Non possiamo mettere il Sergente Barnes e la Dottoressa Pierce nello stesso piano, insieme sono una testata nucleare e nessuno di noi vuole saltare in aria>>

<<Non è una risposta. Voglio vederla con i miei occhi e giuro su Dio che se le avete torto ancora un capello...>>

<<Le vostre armi sono sotto chiave e così anche i vostri amici, le minacce non aiuteranno la loro posizione.>>Lo interruppe con voce gentile<<Oh, vi daremo una ricevuta, per la armi, ovviamente>>

T'Challa studiò l'espressione amareggiata del Capitano mentre Sam sembrava ancora piuttosto arrabbiato<<Spero di non affacciarmi alla finestra e vedere qualcuno che vola con la mia roba>>

I tre seguirono l'agente Everett, la struttura era molto grande e ben protetta.
Era inusuale una simile forza militare, soprattutto per solo due persone.

<<Vi sistemeremo in un ufficio, invece di una cella e fatemi il favore di restare lì>>

<<Non intendo andare da nessuna parte finché Sinner è qui>>commentò T'Challa.

Fu allora che arrivarono su un corridoio sospeso su un fiume e Natasha gli arrivò incontro, affiancando Steve.
Ella tentò di sorridergli ma lui non la degnò di uno sguardo.

<<Ti avevo chiesto di non peggiorare le cose, a Vienna, in modo abbastanza esplicito>>

Ed era vero.
Dopo l'esplosione era riuscita a contattarla e lei lo aveva pregato di non muoversi, di non andare a cercare Rhea o Bucky.

<<Forse non sarebbero peggiorate tanto se tu mi avessi aiutato>>

Ella sospirò<<Ho firmato gli Accordi, Steve e non posso muovermi>>

<<Credevo che per lei lo avresti fatto. Credevo che Rhea fosse importante anche per te>>

<<È così>>

<<E allora dov'eri?>>chiese<<Non l'hai vista, non hai visto che cosa le hanno fatto>>

Corrugò la fronte confusa<< L'hanno sedata perché si è ribellata>>

<<Col cazzo che l'hanno sedata>>sussurrò Wilson.

<<Sam>>lo chiamò Rogers a disagio.

<<Che cos'è successo?>>

Steve si voltò a guardarla<<Le hanno sparato con lo stesso prototipo di Fury, non una volta, ma talmente tante volte da farle gridare disumanamente.>>

<<È stata la cosa più orribile che abbia mai visto>>mormorò Sam<<Queste persone non possono essere i buoni, le persone buone non fanno cose tanto orribili>>

Natasha prese un bel respiro<<Ma è viva, dobbiamo mantenerla tale>>

<<E così anche Bucky.>>annuì Steve<<Credevo di sapere chi era il nemico, ma onestamente non so più contro chi sto combattendo>>

Natasha si sentì profondamente in colpa, quasi umiliata da quelle parole.
Non aveva idea di ciò che avevano fatto, non erano uscite informazioni ma non poteva dubitarne, doveva lavorare sodo e trovare un modo per aiutare la sua amica.
Ma doveva anche restare aggrappata alla legalità, non voleva essere una criminale di nuovo.
Sentirono, ancora prima di vederlo, Tony Stark discutere ad alta voce mentre T'Challa cambiava stanza.
Arrivarono ad un enorme sala di controlla, circondata da schermi e un ufficio sollevato di vetro, da cui uscì il miliardario al telefono.

<<Il Segretario Ross voleva farvi causa, l'ho accontentato>>salutò i due.<<Vi aspettavate di non avere conseguenze?>>

<<Abbiamo visto da vicino le conseguenze>>borbottò Sam, scontroso.

<<Non riavrò quello scudo, dico bene?>>

Natasha annuì<<Tecnicamente è proprietà del governo, anche le ali>>

<<Sei di ghiaccio>>scosse la testa Wilson.

Tony alzò le spalle<<Steve se ne intende. A proposito, possiamo parlare, Cap?>>

Rogers fece cenno a Sam di tenere gli occhi aperti ed entrò nell'ufficio insieme ad Iron-man, andò verso l'altro capo della stanza e cercò di vedere meglio gli schermi.
Riuscì subito a vedere la cella di Bucky ma solo dopo inquadrarono quella di Rhea.
Gli mancò il respiro, era svenuta ma rinchiusa nella stessa gabbia dell'amico, in più aveva un vetro ad alto voltaggio intorno ad essa.

<<Voglio farti vedere una cosa, l'ho presa dall'archivio di mio padre>>mormorò alzando una custodia nera<<È molto appropriato>>

Entrambi si sedettero<<Di cosa si tratta?>>

<<Sono le penne di Roosevelt, del 1941, con cui firmò la Carta Atlantica con Churchill>>spiegò<<Fornì appoggiò agli alleati nel momento del bisogno>>

<<Per qualcuno ha avvicinato il nostro paese alla guerra>>

<<Sì, ma senza tu non saresti qui. Ti sto offrendo un ramoscello di ulivo>>

Rogers cercò di guardare altrove, ovvero sui monitor dei suoi amici<<Pepper è qui? Non l'ho vista>>

<<Siamo...siamo...>>

<<Aspettate?>>domandò interessato.

<<No, decisamente no. Ci siamo presi una pausa, non ci sono colpe>>

<<Mi dispiace, davvero>>ammise sincero.

<<Anni fa l'ho quasi perduta e così distrussi le mie armature, poi abbiamo dovuto eliminare l'Hydra, poi Ultron per colpa mia e poi, e poi, e poi...non mi fermo mai. Perché la verità è che non voglio fermarmi! Ma non voglio neppure perderla. Proprio come tu non vuoi perdere Rhea>>

Steve si sentì accaldato <<Tony...>>

<<Vedo il modo in cui la guardi, Steve, il modo in cui hai combattuto per lei.>>

<<Questo non c'entra nulla, glielo devo. Non è come credi>>

<<Lo è, e lo capisco. L'ho conosciuta e non rimanerne ammaliato è impossibile. È una donna unica ma pericolosa, al punto da farci ritrovare tutti qui, persino il tuo amico>>

<<Non è stata colpa sua, non ha fatto nulla di ciò che è accusata e nemmeno Buck>>li difese<<Quando vedo una situazione che va in rovina non posso non intervenire, vorrei evitarlo ma non posso>>

<<Non è vero.>>

Sorrise un poco<<Non è vero, a volte...>>

<<A volte vorrei darti un pugno su quei bei dentini! Ma non voglio vederti andare via. Abbiamo bisogno di te>>disse riferendosi agli Avengers<<Finora non è successo nulla di irreparabile, se firmi renderemo le ultime 24 ore legittime. Barnes andrà un centro psichiatrico americano e il Wakanda non potrà prendere Rhea>>

Si raddrizzò<<E chi la prenderebbe?>>

<<Steve, devi capire che c'è una differenza tra Sinner e il Soldato d'Inverno. Lui è un super soldato con un passato da eroe con con alter ego ma lei...insomma, hai letto la sua cartella Hydra?>>

<<La maggior parte era annerata>>

<<Bene, te lo dirò io. Lei ha poteri cosmici, dato che li ha presi dal Tesseract quando aveva dieci anni. Il Tesseract ha modificato il suo DNA, al punto da creare un'evoluzione reattiva! Immaginalo come un istinto di sopravvivenza, del tipo che può vedere al buio. Le puoi sparare, dare fuoco o farla finire sotto un palazzo ma niente, non si fa niente! Oh, dimenticavo, combatte tanto bene da aver messo K.O. la Vedova Nera e te>>

<<So che le sue abilità sono spaventose ma non è una minaccia>>

<<E se venisse attivata?>>

<<Solo Alexander Pierce poteva farlo ed è morto>>

<<È questo il punto, è morto!>>gli ricordò<<Mio padre ha sempre detto che non bisogna mai provocare un Pierce>>

Steve non sapeva di cosa stesse parlando, non aveva mai sentito parlare della famiglia Pierce prima di conoscerla.<<Rhea risponde sempre alle provocazioni ma non significa che debba essere torturata per questo>>

<<Ho saputo che gli agenti di Ross sono stati bruschi nell'arresto di Rhea...>>

<<Allora sai come ci sono riusciti. Dimmelo.>>

<<Lo SHIELD è caduto e i loro giocattoli sono stati sparsi ovunque. Il Generale Ross li ha trovati in tempo, prima del nostro amico>>parlava di Fury.<<Ha dato l'ordine di neutralizzarla e di prendere Barnes ma non accadrà mai più>>

<<Non credo tu possa giurarmelo.>>

<<No ma posso garantire per Barnes, per Wanda...>>

<<Per Wanda?>>domandò alzandosi.

Annuì<<È confinata con Visione, anche se non direi confinata dato che ha una piscina olimpionica e una sala cinema. Non è male come protezione>>

<<Protezione? Quella la chiami protezione?>> poi indicò il monitor<<Quello che hanno fatto a Rhea è protezione?! Hanno paura di loro e vengono massacrate per questo>>

<<Hanno lavorato entrambe per l'Hydra. Wanda non è cittadina americana, non permettono un visto per un'arma di distruzioni di messa>>

<<È innocente!>>

Tony urlò di più<<Mi hai scocciato! Io faccio ciò che deve essere fatto, per prevenire qualcosa di peggio>>

Steve scosse la testa e chiuse la custodia delle biro. Era arrabbiato, lo era continuamente.

<<Io non firmerò, Tony. E dopo quello che ho visto ne sono completamente sicuro. Volete mettere in catene pure me? Fatelo ma non lascerò che qualcuno mi fermi dal proteggere le persone in cui credo.>>

I due si guardarono in cagnesco, non era la prima volta ma forse era più seria.
Aveva sempre discusso per questione di carattere, non di fatti.
Qualcuno entrò nella stanza, ovvero Sam e guardò entrambi con curiosità. <<C'è il caos>>

<<Il caos?>>domandò Steve, smarrito.

Wilson mosse un mano per far aprire la porta con la fotocellula e i tre sentirono, vedendo anche, molti agenti correre dicendo la stessa cosa.<<È sveglia! Sinner è sveglia!>>

Rhea cercò di battere le palpebre, nel tentativo di mettere a fuoco la realtà.
Ma la realtà non sembrava tale, vide il riflesso di sé stessa su due diversi vetri.
Non aveva più la coda e la chioma le scivolava sul collo, ribelle.
Cercò di muoversi ma sentì solo qualcosa di freddo e duro proibirle di farlo.
La sua mente ragionò rapidamente, non solo capendo di essere in una gabbia ma persino il modello.
Aveva i polsi nudi e serrati, cosi come le caviglie coperte ancora dagli stivali.
Avrebbe voluto concentrarsi sulla situazione ma l'emicrania che aveva degenerò in fretta.
Anche il corpo le faceva male, era indolenzito e non sentiva quella sensazione da Washington.
I ricordi la colpirono come dei flash, ricordò il blitz, T'Challa, Bucky e Steve.
Durante il suo sonno aveva sognato qualcosa di bello, non sapeva come faceva a saperlo dato che lo aveva già scordato ma lo sentiva.
Sentiva che non era quella la realtà in cui voleva vivere.
Apparvero diverse persone davanti lei, dopo essere entrati da una porta sigillata.
Almeno una decina di soldati armati e poi tre davanti a loro.
Sharon, Everett e Natasha.
La medesima si morse un labbro, era molto più difficile guardarla così rispetto da una telecamera.
Cosa che stava facendo Steve, Tony e Sam.
Everett si avvicinò ad un tavolo dov'erano disposti i suoi oggetti personali.

<<Non toccare i miei guanti>>mormorò, cercando disperatamente di non mostrare quanto stesse patendo.

Nat le sorrise o almeno ci provò<<Ciao, Doc.>>

Rhea la osservò meglio, le donavano i capelli rossi più lunghi. Ma oltre quello le sembrò di non riconoscerla.

<<Ci conosciamo?>>chiese spaesata.

Tutti sembrarono confusi, ella sgranò gli occhi<<Sono io, ricordi?>>

<<Credevo di avere un'amica tempo fa, una russa a cui avevo permesso di guidare la mia sacra Mustang. Un'amica che si è presa una pallottola per me>>

Ella fece un respiro di sollievo<<Non è divertente>>

<<Nemmeno essere in una cella blindata tedesca RES-3000, con doppia porta di acciaio sigillata ad alta tensione.>>commentò<<Eh sì, so che ci sono 24 microtelecamere qui dentro.>>

<<Credi di intimidirci?>>domandò Everett.

<<Credo di averlo già fatto>>sorrise<<O non sarei qui e con qui intendo al piano sotterraneo della sede internazionale di Berlino, per precauzione avete messo il Sergente Barnes al livello superiore. Mi sbaglio?>>

Stark rise guardando la telecamera e così anche Sam, mentre Steve sapeva che il suo modo di reagire era una difesa.
Era spaventata.
Li stava provocando perché solo così poteva studiarli, lo aveva fatto anche a Washington con la chiavetta rubata, aveva attaccato i file dell'Hydra con dei virus.

<<Non ti sbagli mai, Doc>>

<<Sono un po' lusingata, soprattutto perché vi siate presi il disturbo di spendere tutti questi soldi per me. Solo questa cella vale 530 mila dollari, ops, euro. Pagate bene il personale? Stasera torneranno a casa con un po' di lividi>>

Sharon incrociò le braccia<<Avremmo speso anche di più se fosse stato necessario. Da qui non puoi fare nulla, Pierce>>

<<Non dirmi cosa non posso fare.>>la mirò, con voce molto più dura<< Potrei fare molto qui, tipo darti fuoco, Carter. E questo sì che sarebbe divertente>>

<<Vuoi vedere quanto è divertente...>>

<<Ora basta voi due>>sbuffò Everett.

<<Perché? Non ho ancora iniziato ad insultare il suo outfit ma ci stavo per arrivare>>mormorò Rhea, sarcastica.

<<Noi siamo qui per interrogarti, non per litigare. Conosciamo il tuo curriculum, quello della Dottoressa Pierce e poi quello di Sinner. E abbiamo il diritto..>>

<<Voi non avete alcun diritto>>

<<Rhea...>>la chiamò Natasha, come se la supplicasse.

<<E di sicuro non ricordo che qualcuno mi abbia elencato i miei diritti mentre mi sparavano con modelli non brevettati di armamenti energetici.>>la interruppe<<Mi avete trattata come un animale, ci avete trattati come animali. Cosa vi aspettavate? Il comitato di benvenuto dell'Hawaii?>>

<<Razionalità, ecco cosa. Per questo io sono qui e non uno psichiatra>>

Ella strinse i pugni<<Ma Barnes avrà uno psichiatra. Non so se offendermi per la poca professionalità sanitaria o essere sollevata di non apparire come un instabile pazza. Nel dubbio resto incazzata>>

<<Tu non sei affatto una donna come le altre>>ammise Everett.

<<Si, me lo hanno detto in tanti, tesoro>>gli sorrise.

Natasha scosse la testa divertita, le faceva piacere vedere che non era cambiata<<Sempre la stessa, grazie a Dio>>

<<No, non grazie a Dio. Grazie a me. Mi sono dovuta trascinare da sola fuori dalle macerie di Washington>>le rinfacciò.

<<Bene, parliamone>>disse pronto Everett.<<Perché hai scelto di restare morta?>>

<<Per non ritrovarmi agenti addestrati che sparassero alla mia Luois Vittuon e rinchiudessero in una cella super ermetica?>>ribatté.

<<Hai avuto complici nell'ultimo anno?>>

Pensò a Christine, immaginò la sua preoccupazione e si odiò per questo.<<Sono sola come un cane>>

<<Il Soldato d'Inverno quando ti ha trovata?>>

<<Quando lo ha fatto Captain America>>e poi guardò la telecamera<<Immagino che non sia in catene ma l'avete denunciato, vero?>>

<<Sì>>

<<Oh, ho trasformato il bravo ragazzo d'America, l'ho reso cattivo. Sono davvero una strega>>

Steve sospirò e scrollò le spalle. Natasha annuì<<Al momento è in custodia con Sam, è molto preoccupato per te>>

<<Non lo sarebbe se mi avesse lasciata andare>>

Stark guardò Steve, notò la sua espressione colpevole e capì che ella aveva ragione.
Se non l'avesse cercata allora non avrebbe portato quelle persone da lei o Bucky.

<<Nemmeno tuo padre ti ha lasciata andare>>

Rhea lo guardò con meno sicurezza<<Cosa?>>

<<Alexander Pierce aveva il controllo della tua mente, quando sei stata colpita alla testa hai riavuto i tuoi ricordi più recenti e l'interruttore di Sinner si è spento. Si è più accesso?>>

<<No, certo che no>>

<<Allora perché hai ucciso Brock Rumlow?>>

Chiuse gli occhi, l'emicrania la colpì <<Aveva una bomba>>

<<E i wakandiani nell'edificio?>>

<<Non l'ho fatto apposta, era pieno di C4 e ho tentato di sollevarlo più lontano possibile. Non ci sono riuscita>>

<<Perché?>>

<<Perché non me lo ricordo! Non ricordo come usare i miei poteri, devo imparare tutto da capo.>>li riaprì.<<Ascoltate, so perché sono qui. Ho fatto cose orribili, e anche Barnes ma noi non eravamo a Vienna. Io ero già a Bucarest e lui anche, dato che mi seguiva da giorni>>

<<Te lo ha detto lui?>>domandò Natasha.

<<Sono la sua ossessione>>si limitò a dire e Steve si chiese di cosa parlasse<<Il punto è che non sono stata io, non ho messo alcuna bomba destinata alle nazioni unite. Mi hanno incastrata con un fotomontaggio o una maschera di silicone! Il vero attentatore è in giro, a piede libero. Io non avrei mai fatto una cosa simile>>

<<Perché no?>>domandò Everett.

Ella sgranò gli occhi<<Perché no?>>

<<Sì, perché no? Questi accordi sono stata ideati da persone potenti, i quali hanno distrutto la tua reputazione, il tuo lavoro, la tua famiglia. Il Generale Ross ti ha pubblicamente ritenuto la responsabile della distruzione dello SHIELD>>

<<Thaddeus Ross è un coglione>>

Ci furono un mucchio di persone che evitarono di non ridere, tutti a parte Sam, e Nat fece un sorrisetto.
Ella era incorreggibile, pensò Rogers.
Rhea era in una gabbia ma si comportava come se fosse su un trono.

<<Hai assassinato il Consiglio Internazionale della Sicurezza>>le ricordò Everett.

A questo distolse lo sguardo<<Non ero in me>>

<<No, eri Sinner. Tuo padre te lo ha ordinato, ti ha ordinato di assassinare e distruggere per l'Hydra...>>

<<Non è andata così. Non sapeva sempre ciò che faceva l'Hydra, non sapeva tutto>>scosse la testa.

Un esempio? Alexander non sapeva del tumore. Lui era una pedina dell'Hydra e aveva avuto buone intenzioni ma come tutti gli uomini aveva ceduto al fanatismo.
Avere grandi sogni non significa essere cattivi.

<<Lui ti ha ordinato di costruire un sistema aerospaziale per uccidere 20 milioni di persone, sapeva molto bene ciò che faceva>>

Nat sospirò contrariata<<Questo non c'entra nulla con Vienna>>

<<Certo che c'entra, agente Romanoff. Lui l'ha resa ciò che é>>

<<È questo che volete? Che io chieda scusa? Che dica che rimpiango la mia esistenza e l'essere figlia di mio padre?>>

<<Sarebbe un inizio>>

<<Non accadrà>>ammise dura<<Vorrei dire ed essere ciò che vi aspettate ma non posso. Non posso fingere di essere qualcuno che non sono, perché non me lo ricordo! E perché anche se ci riuscissi io sceglierei di avere sempre lo stesso padre>>

<<È un altro movente>>mormorò Sharon, compiaciuta.

Everett sbuffò come se gli dispiacesse<<Lei ha ragione. Ci stai dando solo conferme che sei stata tu a mettere quella bomba>>

<<Cosa?! No, non l'ho mai detto>>

<<Sì, invece. Non rimpiangi nulla, non provi minimamente rimorso mentre Barnes è affranto. Tu non provi nulla, a parte rabbia per i colpevoli>>

<<Per quelli che hanno sterminato la tua famiglia>>continuò Carter, provocandola.

<<Questo non è vero>>mormorò guardando Natasha.<<Lo sai, Nat, che io non sono...>>

<<Un killer potenziata? Lo sei in fin dei conti>>la interruppe Everett.<<Hai perso molto, persino la tua memoria, la tua psiche è stata tartassata dai lutti. Hai perso tutti, come tuo cugino...>>

Sharon andò a prendere uno degli oggetti personali e lo alzò<<O come il tuo Dean Pierce.>>

Quando Rhea vide la foto fu come se le avessero sparato di nuovo, lo videro tutti.
Era una polaroid firmata "Ti amo -D".
Steve sapeva solo che era stato il suo fidanzato, che era stato ucciso da un organizzazione criminale asiatica in servizio e che era stato adottato dai Pierce.
Ma quel dolore, quello che vide nel viso di Rhea, era fresco e la rabbia la pervase.
La comprese, era un colpo basso.

Rhea si spose e gridò<<Figlia di puttana!>>

<<Non importa cosa sembra ma cosa dicono i fatti!>>esclamò Everett<<Tu hai le abilità e ogni maledetto movente, lo capisci?>>

<<Ti conviene pregare che io non esca mai di qui, Sharon Carter! Perché se ti trovo ti strappo quella lingua biforcata e non hai idea di dove te la riattaccherò>>urlò.

<<Rhea, calmati! Ti prego>>si avvicinò Natasha preoccupata.

Everett non voleva arrivare a tanto<<Sei aggressiva e sola. Questo mondo ti ha strappato via ogni cosa, tutto ciò che amavi, persino quello che ti era rimasto come Sinner. Volevi farcela pagare? A tutti noi? Volevi punire i tuoi peccatori?>>

L'emicrania la colpì ancora<<No...>>

<<Volevi vendicarti per Dean, per Jason, per tutta la tua famiglia? Per tuo padre?>>

<<La sola persona che vorrei uccidere è Nicholas Fury!>>gridò.

Ci fu il silenzio, non solo per me ma per chiunque stesse vedendo quell'interrogatorio. Everett si fece avanti<<Fury è morto, ucciso dall'Hydra>>

Rhea non respirò, guardò Romanoff con orrore e poi le telecamere, come se sapesse che Sam e Steve la stavano guardando. Cercò di concentrarsi, di non mostrare la sua debolezza ma era stata arrestata, umiliata, picchiata e imprigionata.
Era così stanca e il suo cuore ne risentì.

<<Dopo quello che mi ha fatto... voi proteggete lui?>>

Natasha inclinò la testa commossa<<Non è così facile, Rhea.>>

<<Certo che lo è.>>sussurrò con gli occhi lucidi<<Lo ha ucciso a sangue freddo, davanti a me, un uomo a disarmato. Nicholas Fury ha ammazzato mio padre>>

<<Aspettate, cosa?>>domandò Everett.

Ella abbassò la testa e chiuse gli occhi.
Si sentì tradita, sola.

<<Non dirò più niente.>>

<<Rhea...>>la chiamò Nat.

<<Andate al diavolo!>>

Steve aveva dimenticato questo particolare e capì quanto fosse grave.
Al punto che Tony alzò un sopracciglio, ovviamente lui sapeva tutto ma si sentì dispiaciuto.
I tre uscirono dalla stanza, pronti per continuare la loro via investigativa.
Ma Romanoff chiese di fare una pausa, si sentiva male per la conversazione appena avuta e poi lo vide, Steve era teso come una corda di violino.

<<Stai bene?>>

Lui si voltò, accorgendosi che Tony se n'era andato dopo aver ascoltato l'interrogatorio. Vedeva sinceramente lo stato dell'amica e provò un po' di pena.

<<No, non c'è niente che abbia senso di questa storia.>>

La russa annuì<<Lo so, non è stata lei ma quella foto...>>

<<È questo il punto, quella foto. Rhea è letteralmente un genio, ricordi la sua Mustang invisibile agli apparecchi elettronici? Come ha potuto farsi beccare?>>domandò<<Stessa cosa per Bucky, l'ho cercato per un anno intero e non ce n'è mai stata traccia.>>

<<Poi Rhea viene beccata ma Sam e te riuscite a stanarlo>>

<<Ma perché accusare lei? Chi poteva sapere che non era morta?>>

<<Rumlow lo sapeva. Quindi l'Hydra lo sapeva, se qualcuno di loro fosse sopravvissuto e volesse tentare di riavere entrambi?>>

<<Entrambi? Non lo so, Steve. A me non pare così. Chi vorrebbe riavere Rhea? Lei non può essere più controllata>>

<<Ma Bucky sì>>sussurrò.

Sam entrò nella stanza, con fare molto scoraggiato<<Avevo scordato la storia di Fury ma lei ha ragione, sarei anch'io incazzato con tutti noi>>

<<Nick ha fatto una cosa sbagliata ma non è una persona sbagliata, vive nell'oscurità per aiutare il mondo.>>si avvicinò Romanoff.

<<Rhea ci odierà sempre per questo>>rammentò Rogers.

Scosse di nuovo la testa<<Odiarci? Forse lo vorrebbe ma l'ho guardata negli occhi, odia già abbastanza Nick e sé stessa. Ci perdonerà, un giorno>>

<<E come?>>

Nat lo sapeva ma anche l'avesse saputo non ne sarebbe stata certa.
Rhea le ricordava una persona che aveva amato, una bambina con cui era cresciuta, entrambi imprevedibili.
Rogers era afflitto ma lui ancora di più quando un audio si alzò nella stanza, videro il colloquio di Bucky con uno psichiatra inviato dalle Nazioni Unite.
Il medesimo era di spalle, non visibile da nessuna inquadratura e Steve se ne accorse. Si chiese perché Rhea avesse avuto un comitato militare mentre Buck no.

<<Il suo nome di battesimo è James>>disse l'uomo.<<Sono qui per farti delle domande, James>>

Egli sospirò<<Mi chiamo Bucky>>

<<Hai visto molte cose brutte>>

<<Non ho voglia di parlarne>>

Annuì<<E hai voglia di parlare della Dottoressa Pierce?>>

Tony notò come il viso del Soldato si tradì, colse la stessa umanità amareggiata del Capitano. Iniziò a pensare alla fuga, al modo in cui i due uomini senza tempo l'avevano seguita<<Lei...lei sta bene?>>

<<Ho saputo che è sveglia e arrabbiata>>

<<L'avete torturata, nemmeno l'Hydra le ha mai fatto questo>>serrò la mascella.

<<Il Generale Ross ha dato l'ordine, poteva accadere anche a te>>

Chiuse gli occhi<<Doveva accadere a me>>

<<Il suo progetto era affiancato al tuo, non è vero? Il Soldato d'Inverno era diventato il supporto di Sinner>>

<<Lei non lo sapeva, aveva sedute più intensive delle mie alla macchina della memoria.>>la giustificò a disagio, se chiudeva gli occhi poteva ancora sentirla gridare<<Rhea non ha colpito Vienna>>

<<Come lo sai?>>

<<Se avesse voluto vendetta non avrebbe lasciato sopravvissuti. Glielo ho insegnato io. Sinner non ha mai fallito una sola missione>>spiegò.<<Ma non lo ha fatto e neppure io>>

<<Sembra che tu tenga molto a lei>>

Bucky guardò la telecamera e Steve fece lo stesso, gli mancò il respiro quando capì.<<Lei mi ha ricordato com'è essere umani, con uno sguardo, un tocco, una domanda. Mi ha fatto sentire vivo e non un fantasma. Perché sì, ho visto tante cose brutte e lei è stata la sola cosa bella per vent'anni>>

<<Dunque è vero, c'è una falla nel Soldato d'inverno>>

<<Una falla?>>

<<Una debolezza>>Annuì toccando il proprio tablet<<Rhea Pierce è la tua debolezza>>

Bucky non rispose più e Wilson notò quanto fosse confuso, ma anche imbarazzato dalla verità.

<<È vero>>disse Sam ad un tratto, nella stanza<<Il Soldato D'Inverno non le ha mai fatto del male>>

<<Lei ci ha detto che è la sua ossessione, forse perché come suo maestro non ha mai potuto interagire con altri>>alzò le spalle Romanoff.

<<No, non intendo quello. Dico che letteralmente lui non l'hai mai attaccata, come a Washington. È salito sulla macchina e ha sparato a tutti noi, ma mai a lei, anche se un proiettile non le fa nulla.>>

<<Quando lei ha perso il controllo, per strada, lui l'ha chiamata per nome>>ricordò Steve<<Come poteva saperlo se lei doveva essere solo Sinner?>>

Nat alzò un amano<<Aspettate! Voi state insinuando che il Soldato d'Inverno abbia una coscienza quando è attivo? Non un killer apatico, come un robot?>>

<<Spiegherebbe come mai non ricorda me ma sa tutto di lei.>>

<<Rhea è la sua debolezza>>ripeté Sam.<<E la foto che è stata diramata è proprio di Rhea>>

Romanoff riguardò lo schermo<<Okay ma a cosa è servito? Li abbiamo presi entrambi in custodia, noi, non l'attentatore>>

Steve si fermò, pensò a sé stesso.
Rhea si era mostrata per salvarlo in Nigeria e Bucky aveva fatto lo stesso per lei a Bucarest.
Era ovvio, capì e quando alzò lo sguardo sui suoi amici notò che non era il solo ad esserci arrivato.

<<Nat...>>

<<Per lei sarebbe uscito allo scoperto>>trattenne il fiato<<Non era Rhea l'obbiettivo>>

Improvvisamente l'energia scomparve e il generatore si accese in luci rosse e blu.
Le telecamere si spensero, così come l'elettricità intorno alla cella di Rhea.
Ella dovette sbattere gli occhi due volte prima di riuscire a vedere nel buio con chiarezza, l'allarme iniziò a suonare. Conosceva il protocollo, era il segnale di evasione.

<<Era Bucky>>

ANGOLO AUTRICE

Ciao, lettori!
Spero che la storia vi stia piacendo!
Abbiamo visto che Rhea sa reagire bene anche quando è imprigionata, anche se è tutta una facciata per nascondere come si sente.
Vi è piaciuto il colpo di scena?
Commente e votate, è importante per me sapere cosa ne pensate.
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