CAPITOLO 12
IN MILLE PEZZI
Cosa arriveresti a fare per proteggere per la persona che più ami al mondo?
Faresti crollare la terra pur di innalzarla al cielo?
Alexander era estremo in tutto ciò che compiva, non aveva mezze misure, né sul dovere, né sull'amore.
Il prezzo per farlo era alto e negli anni aveva patito quanto la figlia, sentirla urlare lo faceva a pezzi.
Le prime volte, quando era bambina, anche lui aveva gridato con lei e si era odiato.
Ma erano passati anni e troppo volte aveva visto che il costo ne era valso la pena. Credeva di avere una missione, una che andava avanti da prima che nascesse.
Se c'è una cosa che può invadere l'umanità di un uomo è un'ideologia, se ne impossessa e l'Hydra aveva i suoi tentacoli stretti su di lui.
Il Consiglio di Sicurezza Mondiale arrivò all'ora prestabilita e Pierce li accompagnò verso l'attico Alfa del Triskelion. <<Spero che abbiate fatto buon viaggio>>
<<Magnificamente, finché non siamo scesi dall'aereo>>si lamentò Pamela Hawley.
<<Purtroppo lo SHIELD non può controllare tutto>>
Douglas Rockwell annuì<<Incluso Captain America>>
<<So che la strada non è stata tutta in discesa e qualcuno mi avrebbe buttato fuori dalla macchina volentieri, ma eccoci qui e il mondo ce ne deve essere grato>>fu più sollevato quando arrivò una valigetta, si fermò e ne guardò il contenuto<<La struttura ha dei controlli biometrici, questi vi permetteranno un accesso illimitato.>>
<<Sembrano nuovi>>disse Jakuna Singh.
Sorrise<<La Dottoressa Rhea li ha progettati, in effetti>>
<<La dottoressa sarà presente alla riunione, vero?>>domandò Pamela con apprensione<<Ci ha invitati lei, dopotutto>>
<<Oh certo, non se lo perderebbe mai>>
E non era la sola. Il piano di Steve era "dividi e conquista", abbastanza vecchio stile. La squadra doveva separarsi per affrontare i nemici da ogni fronte, ma prima dovevano sapere chi erano i loro amici.
Fury aveva scelto di arrivare al momento opportuno al fianco di Romanoff, così da poter ammirare la vista del lavoro di Captain America.
Il medesimo aveva rubato la sua vecchia tuta al museo a lui dedicato e, accompagnato da Sam e Maria, varcò la sala audio dello SHIELD.
Gli addetti sembrarono incapaci di affrontarlo, quindi lo lasciarono fare e Steve prese un bel respiro prima di azionare il completo potenziamento dell'audio.
<<Attenzione membri dello SHIELD, sono Steve Rogers. Avete sentito molto parlare di me in questo giorni e vi hanno ordinato di darvi la caccia. Ma è tempo che conosciate la verità. Lo SHIELD non è quello che pensavamo che fosse, è stato purtroppo fagocitato dall'Hydra. Alexander Pierce è il loro leader. Le squadre STRIKE e INSIGHT sono anche essere dell'Hydra, e ce ne sono molti altri, si trovano in questo edificio. Potrebbero essere accanto a voi, sono vicini al loro obiettivo: il controllo assoluto. Hanno sparato Nick Fury e non finirà lì. Se voi oggi lancerete quei tre helicarrier l'Hydra sarà in grado di uccidere chiunque la ostacolerà, a meno che non li fermiamo>>poi chiuse gli occhi e vide davanti a sé Rhea<<Una donna brillante mi ha detto che ciò che conta davvero sono i desideri delle persone, solo ora ho capito quando avesse ragione. Il prezzo della libertà è alto, lo è sempre stato. Ed è un prezzo che io desidero pagare. Se sarò il solo allora così sia ma scommetto che non lo sarò.>>
Wilson sorrise nella sua armatura e si avvicinò solo quando l'audio si spense<<Il discorso te lo eri scritto prima oppure sei andato a braccio?>>
<<Non so di cosa tu stia parlando>>annuì sarcastico.
<<Capitano, il tuo discorso ha avuto successo. È iniziata, molti si sono fatta avanti>>commentò Maria.<<È ora di occuparsi delle sim>>
Il piano era andato a buon fine, ma la fine non era davvero ancora arrivata.
La verità può essere svelata ma affrontarla è tutta un'altra storia.
Alexander aveva le spalle al muro, era stato scoperto e davanti a sé si trovavano personalità politiche importanti.
Non gli avrebbe permesso di essere ostacolato.
<<Figlio di puttana megalomane>>imprecò Douglas.
Tre agenti entrarono nella sala ma non si mossero, Jakuna Singh inclinò il capo confuso<<Arrestatelo>>
<<A quanto pare la scena è mia>>mormorò Alexander.
<<Signore, abbiamo un problema nella sala di lancio. Rumlow sta cercando di risolvere ma al livello 3 non voglio collaborare, inclusa l'agente Sharon Carter>>
Alzò gli occhi al cielo<<Maledetti Carter. Liberate il Soldato d'Inverno>>
<<Sì, signore>>
Nella parete di vetro il conteggio sparì e venne mostrato il lancio anticipato. Egli fece un espressione sollevata<<Un problema è risolto, potete farla entrare>>
<<Sì, signore>>
Il Consiglio non aveva idea di chi egli parlasse, almeno finché Rollins non si fece da parte e una donna varcò l'attico con passo felpato.
Ella indossava una divisa nera, grigia e rossa. Un corpetto aderente gli fasciava la vita e saliva unendosi ad un giacchetto corto che le arrivava appena al collo, ma dietro vi era il grande marchio dell'Hydra. Il viso era coperto da una maschera sotto gli occhi, mentre i capelli erano legati da due pugnali.
I suoi incantevoli e fatali occhi splendevano come se all'interno ci vivesse l'intero cosmo, una riga rossa gli faceva da eyeliner. I pantaloni elastici portavano delle fondine per delle pistole e gli stivali, robusti, avevano poco tacco.
Quando poggiò le mani sulle cosce vennero messi in mostra un paio di guanti senza dita, con una stella di metallo sopra, le sue unghie erano tinte di nero.
Era bellissima, terrificante ma bellissima.
<<Lei chi é?>>domandò Chan Yen indietreggiando.
<<Direi è ora di togliere la maschera, Piccola Piovra>>
Ella ubbidì, sollevò le dita e porse la maschera a Rollins. Il suo candido viso venne svelato sotto la luce e il rumore delle esplosione degli helicarrier che volevano colpire Falcon e Captain America.
<<Dottoressa Rhea?!>>alzò la voce Jakuna.
Lui scosse la testa e le si avvicinò<<Sì ma anche no. Ora ha un altro nome: Sinner>>
<<È lei l'assassina dell'S.O.S>>mormorò Douglas.
<<Oh no, non incolpatela. Mia figlia non era cosciente di ciò che faceva, ha realizzato qualcosa di straordinario e non ho voluto darle il peso della verità>>
Pamela serrò la mandibola, ferita davvero<<Sei un bastardo>>
<<Non può sentirvi, come ho detto, ora è Sinner. E Sinner è devota solo a me>>le accarezzò un braccio<<Non avrei permesso ad altri di conoscere le parole della sua accensione>>
Il sapere è potere, su questo Alexander aveva ragione.
Steve e Sam erano saliti sugli helicarrier, già in aria, grazie alle ali di quest'ultimo. Ma non sapevano a cosa stavano andando incontro.
<<Come riconosciamo i buoni dai cattivi?>>
<<Se ti sparano addosso sono cattivi>>
La verità è che Steve non si aspettava tanti nemici, l'Hydra aveva più tentacoli di quanti ne potesse contare e la cosa non gli piaceva. Se solo uno fosse sfuggito alla giustizia avrebbe potuto ricreare l'impero di Teschio Rosso.
Il suo dovere era concentrarsi, questo si ripeteva dopo ogni colpo dato ed incassato ma più di una volta aveva guardato verso il palazzo principale dello SHIELD, sapendo che Rhea era lì.
Rogers riuscì a mettere al sicuro una sim e anche Sam ci riuscì, ne mancava uno. Entrambi si avviarono verso heliccarrier più in alto ma si trovarono in poco in mezzo a delle esplosioni.
Qualcuno stava distruggendo tutte le navicelle e uccidendo più agenti SHIELD rimasti. Steve sollevò il capo e lo vide, in mezzo al fuoco e al fumo, senza maschera c'era il Soldato d'inverno.
Pierce sapeva che nulla era certo, tentava solo di fare ciò che credeva giusto, anche se al momento gli sembrava tremendamente doloroso.
<<Voglio farvi una domanda, se domani il Pakistan marciasse su Mumbai e intendessero trascinare le vostre figlie in uno stadio di calcio per giustiziarle e voi poteste fermarli, attivando un interruttore, non lo fareste?>>mormorò piano.
Jakuna sollevò il mento<<No, se è il tuo interruttore>>
All'improvviso Pamela colpì Sinner con tutta la forza che aveva, facendola cadere e poi si avventò sui tre agenti Hydra.
Fu rapida, tolse la pistola ad uno e sparò agli due, fino a sollevare l'arma su Alexander Pierce.
Sinner si alzò immediatamente, con uno slancio in avanti e gli coprì la visuale per difendere il padre.
<<Scusa>>disse la donna sollevando una mano sul viso, tolse una maschera e la sua voce si modificò<<Ti ho rubato la scena per caso?>>
Natasha sorrise e Alexander sbuffò, ora erano in minoranza <<Posa la pistola, agente Romanoff. Non vorrei dover ordinare proprio a Sinner di ucciderti>>
<<Rhea non mi farà del male.>>mormorò<<Vero, Doc?>>
La medesima inclinò la testa, apparentemente confusa ma poi si concentrò sugli altri membri del consiglio che avevano preso le pistole degli agenti a terra. Non poteva agire senza ordini diretti e il telefono di Pierce vibrava, quando lo guardò capì che gli restava un solo carro volante.
<<Qualcosa non va, Segretario?>>lo schernì Douglas.
Sinner guardò fuori e si concentrò, non ci mise molto ad individuare Captain America che si appendeva ad una parete volante, mentre Wilson era a terra con un'ala rotta. Fu lì che notò anche il Soldato d'Inverno che scendeva.
<<Il Capitano non si arrende mai>>alzò gli occhi al cielo Alexander.
<<Lasciami andare a sconfiggerlo per te>>Rhea si voltò, la sua voce era prima di emozione<<Posso salvarci>>
Le prese una mano<<Il Soldato d'Inverno è stato il tuo maestro, può risolvere questa cosa da solo. Resta al mio fianco>>
I due erano impegnati a parlare e non notarono che Natasha era andata alla console e aveva inserito la chiavetta rubata giorni prima.
Jakuna le si avvicinò, senza abbassare la pistola sui due.<<Che cosa vuoi fare?>>
<<Sta disattivando tutti i protocolli di sicurezza e scarica tutti i segreti dello SHIELD su internet>>ammise Alexander.
<<Inclusi quelli dell'Hydra>>ribatté la russa.<<Ringrazio te, Rhea, mi hai insegnato come fare>>
Ed era la pura verità, al centro commerciale era riuscita a bypassare il drive della chiavetta grazie all'attacco ed ora imitava ciò che aveva visto.
Sperava di riuscirci prima che Alexander potesse dare l'ordine di eliminazione a Sinner.
<<Se lo farai tutto il tuo passato verrà alla luce, sicura di essere pronta a far vedere al mondo chi sei veramente?>>
Si fermò per un secondo ma poi sorrise<<E tu?>>
<<Servono due chiavi d'accesso Alpha>>l'avvisò Chao.
<<Tranquilli, siamo in attesa di ospiti>>
Si sentì l'atterraggio di un elicottero, proprio sulla pista della terrazza.
Rhea si sciolse i capelli e prese le daghe tra le dita, coprendo sempre il padre e questo non cambiò nemmeno per la sorpresa che entrò in sala.
Nick Fury camminava, un po' zoppicante, verso di loro.
Aveva un braccio stretto al petto e un po' di lividi ma era vivo.
Rhea avrebbe avuto chissà quale espressione scioccata ma ora non provava emozioni, sapeva chi era e qual era il suo stato ma non lo ricordava come suo zio, come l'uomo che le aveva tenuto la mano per attraversare la strada.
Era un obiettivo, così come per Bucky lo era per Steve.
<<Ciao, Bambina>>La salutò, ella non si mosse<<O Sinner>>
Alexander si spostò e contrasse la mandibola, per non mostrare la sua vera reazione.
Una parte di sé era sollevato che non fosse morto, aveva patito nel dare quell'ordine<<Hai ricevuto i miei fiori? Sono contento che tu sia qui, Nick>>
<<Davvero? Pensavo fossi stato tu a ordinare il mio omicidio>>
Alzò le spalle<<Be', te la sei cercata quando hai deciso di portarmi via mia figlia>>
<<Le ho teso una trappola sulla S.O.S? Sì, ma per aiutarla, per risvegliarla e farle usare le sue capacità nel modo migliore. Dovresti sapere che tengo a lei come a una figlia>>
<<Ma non è tua figlia, è la mia!>>disse prontamente.
<<E allora perché mi hai messo a capo dello SHIELD?>>
<<Perché eri il migliore e il più spietato>>
<<Quello che ho fatto è stato per proteggere le persone!>>
<<E io no? I nostri nemici sono i tuoi nemici>>gli spiegò<<Il disordine, il caos, i terroristi che vogliono distruggere una città con una bomba nucleare. La democrazia ha fallito, ci ho provato ma è solo un rimandare, un palliativo che fa molte più vittime. E sai dove l'ho imparato? A Bogotà. Non facevi domande ma quello che andava essere fatto. Io posso portare ordine per sette miliardi di persone sacrificandone 20 milioni. Ma soprattutto la mia famiglia sarà al sicuro>>
<<Al sicuro? La tua sola figlia è diventata un'umanoide che uccide per tuo volere. L'hai plasmata e manipolata affinché fosse devota solo a te e lo sarà per sempre>>commentò<<L'hai messa tu in pericolo>>
Pierce aveva avuto abbastanza potere per usare il Soldato d'Inverno ogni volta che gli conveniva.
All'inizio era stata dura farlo ma col tempo si era abituato e non aveva più provato il senso di colpa per le vittime.
Steve invece non faceva che sentirsi colpevole ma era il solo ad avere l'ultima sim e aveva la strada bloccata dal suo migliore amico.
L'idea di combatterlo gli spezzava il respiro, ma il suo sguardo era privo di vita, sapeva che lo scontro era inevitabile.
<<Moltissime persone potrebbero morire e io non lo posso permettere. Io non so cosa abbia fatto l'Hydra a te e a Rhea, ma posso aiutarti>>gli disse con voce amara<<Ti prego, non costringermi a farlo>>
Il Soldato d'Inverno non si mosse neppure, perché neppure rammentava di averlo già combattuto il giorno prima in strada. Sapeva solo di doverlo eliminare, era una cosa che faceva da decenni, doveva essere solo una missione come le altre.
Ma la prima volta è quella che conta, almeno così la pensava Alexander e scelse di essere onesto con Fury, perché era stato suo amico per vent'anni ed ora erano nemici, pronti ad uccidersi l'un l'altra.
<<C'è una parte della storia che ti sei perso, vecchio amico.>>mormorò avvicinandosi<<Quando l'Hydra venne da me per reclutarmi, rifiutai. Non volevo più combattere, volevo stare con la mia bambina. Eravamo al museo di storia naturale a New York, avevo organizzato una visita privata. E trovai, nella sala sull'evoluzione umana, dieci uomini legati mentre altri cinque gli puntavano dei fucili sulle loro teste. Rhea si mise a urlare ma solo quando la guardai capì perché, uno di quei prigionieri era il terrorista che l'aveva minacciata a Bogotá. Stavo per avvisare lo SHIELD della loro fuga, sapendo che mi avrebbero ucciso, quando Rhea smise di stringermi la mano e si avvicinò ad un nuovo agente. Rumlow aveva vent'anni ma era pronto a tutto per l'Hydra.>>
<<E quindi?>>
<<Quindi Rhea guardò il terrorista sotto tiro e gli chiese se avesse paura, perché lei l'aveva avuta. Fu allora che lo vidi, quel figlio di puttana tremava, non per noi, per lei.>>si girò a guardarla<<Non sei stato tu a salvarla, si è salvata da sola. Le telecamere si sono spente prima che irrompessi, cos'è successo dopo nessuno lo sa>>
<<Io so bene che cos'ho visto>>
<<Tu non sai nulla, Fury e temo che non lo sapremo mai. Le ho tolto quel ricordo.>>ammise<<Ma ho mantenuto la promessa, hanno avuto tutti molto paura mentre venivano massacrati per l'evoluzione umana.>>
Douglas scosse il capo indignato<<Tu sei matto, cazzo>>
<<Forse, sono un Pierce! E farò sempre qualsiasi cosa per proteggere la mia famiglia, dovessi sacrificare il mondo intero.>>
Natasha osservò Rhea, immobile che aspettava solo un'ordine<<Tu vuoi governare questo mondo>>
<<No, non io, sono troppo vecchio. Voglio che sia lei a farlo>>indicò Sinner<<Mia figlia è una dea, una regina tra le donne. È intelligente, diabolica ma è anche buona. Lei può costruire un mondo migliore, uno in cui i Pierce non si dovranno più nascondere. Puoi aiutarci a farlo, se ne hai il coraggio>>
<<Io ho il coraggio di non farlo>>rispose Nick.
Alexander guardò i tre del consiglio, poi la figlia<<È un vero peccato>>
Nessuno di loro si aspettava che fosse questa la parola d'ordine per l'attacco ma Natasha lo capì, lei era la Peccatrice dopotutto.
Sinner lanciò un pugnale verso Douglas e lo colpì al centro della fronte, cadde a terra morto.
Poi lanciò l'altro su Natasha, facendole cadere la pistola e usò le mani libere per concentrare dell'energia blu.
Chao urlò mentre le sue particelle impazzivano, ogni fibra del suo corpo si sentì muovere e venne risucchiata.
L'uomo sembrava bruciare da un'aurea azzurra che lo fece disintegrare.
Poi i suoi occhi splendenti catturarono quelli di Jakuna, lui crollò a terra in trance ed ella mosse la testa di scatto e il suo collo si ruppe.
Fu allora che Fury agì, tirò fuori il braccio stretto al petto e mostrò una pistola dalle rigature blu elettrico.
Un fascio di quel potere celeste arrivò a Rhea con potenza, al punto da farla volare con violenza a terra.
Ella non si mosse, l'aveva presa al capo.
<<Rhea!>>urlò Alexander con orrore.<<Rhea!>>
Natasha sollevò la sua pistola con rabbia, ma era anche molto preoccupata per l'amica priva di sensi.<<Non avvicinarti a lei>>
<<Come ti sei riuscito, brutto bastardo?!>>gridò poi a Fury<<Lei ha il potere dell'evoluzione reattiva!>>
<<È una fortuna che io abbia usato il Tesseract per creare armi prima della battaglia di New York e che i suoi poteri derivano da esso>>lo spinse verso il vetro delle scansioni.<<Sta bene, starà bene>>
<<Non crederai di avere ancora l'accesso, vero?>>borbottò.
<<So che avete cancellato la mia password o la mia retina, ma se vuoi starmi un passo avanti, signor Segretario>>si tolse la benda nera dall'occhio<<Devi tenere entrambi gli occhi ben aperti>>
Pierce strinse i pugni ma fece la scansione, così come Fury.
Natasha sorrise sollevata<<Ora tutto è virale e il mondo è salvo, da te>>
Sentirono qualcosa muoversi alle loro spalle, Rhea si girò a pancia in giù, cercando di sollevarsi ma riusciva a malapena a respirare.
Le fitte alla testa la stavano mettendo K.O.
Una marea di ricordi erano tornati come potenti onde, cercavano di tirarli giù.
Ricordò Steve per primo, l'ascensore e le loro discussioni, poi il suo sorriso.
Gli ultimi giorni erano tornati e non aveva idea di come fosse possibile.
Girò il viso, cercando di capire ma poi rammentò il Soldato d'Inverno, Zola e il bunker in cui era stata portata.
La russa si affrettò a correrle affianco.
Rhea alzò gli occhi bagnati e cercò di concentrarsi<<Natasha?>>
<<Mi sei mancata, Doc>>
La Dottoressa sapeva di essere Sinner, così come sapeva di aver appena ucciso tre persone.
Il suo sguardo si fermò su Fury, che la fissava teso.
Realizzò la verità appena sentita, come avesse finto di morire mentre sapeva già tutto sull'Hydra.
<<Tu sei morto>>
Cercò di rincuorarla<<Solo un po'>>
Ma non gli sorrise, né sembrò contenta.
Fury aveva sempre saputo e non aveva fatto nulla, doveva riflettere su questo.
Il tradimento di Alexander era fresco ma nonostante questo fu lui il primo che cercò.
<<Papà...>>
<<Mi dispiace, Piccola Piovra>>le sorrise tristemente<<Rumlow verrà a prenderti, ti porterà a casa>>
<<Non accadrà, un nostro nuovo amico se ne sta già occupando>>disse Natasha.<<E un altro si occupa del tuo soldatino>>
Rhea si mise in ginocchio mentre vedeva il fuoco accendersi nel cielo, era terrificante come visione<<Steve? Lui dov'è?>>
<<È riuscito a cambiare gli obiettivi degli helicarrier ma è ancora bordo>>
Forse non avrebbe dovuto patire nel vedere tre carri volanti super pericolosi auto distruggersi ma è così che si sentiva.
Gli aveva dedicato anni della sua vita, li aveva progettati per fare del bene, per essere straordinari ed ora stavano cadendo.
<<Lo so>>disse alle sue spalle Alexander<<Un mondo in mille pezzi>>
Quando ella si voltò per guardarlo non sentì odio, né rabbia, riuscì a capirlo più di quanto avesse mai fatto. L'amore fa fare cose impossibili, folli, sbagliate, tanto da sembrare imperdonabili. Rhea sapeva che Alexander non era un uomo cattivo perché aveva cose malvagie, perché le aveva fatte per amore, era il modo in cui erano stati entrambi cresciuti.
Fu per questo che in quel momento, mentre il mondo pareva reggersi a malapena in piedi, che sentì come se fosse esploso. Il tempo rallentò e fu impotente davanti alla pistola di Nick Fury, che sparò due volte al petto di Alexander Goodwin Pierce. Ma fu come se la seconda volta avesse colpito a lei.
<<No!>>gridò.
Una scarica di energia blu fuoriuscì dal suo corpo e tutto il palazzo tremò, le vetrate esplosero facendo cadere i due sopravvissuti. Il cielo si alzò un vento potente, abbastanza da far implodere le turbine degli helicarrier, che cambiarono direzione.
Natasha, da terra, poté vederla sollevarsi in aria e lanciarsi al fianco del padre, sdraiato a terra tra i vetri. <<Papà!>>
Egli boccheggiò<<Rhea..>>
<<No, no, no>>mise le mani sul sangue, l'emorragia era già in corso, proprio come il destino.
Dei gravi rumori arrivarono alla loro destra e Alexander dovette guardare bene per notare che i tre carri stavano per colpire il loro palazzo.
Romanoff e Fury capirono lo stesso, il tempo era ripartito e non si poteva sprecare un solo secondo.
Rhea era in lacrime, i suoi singhiozzi le scuotevano il petto. Cercò di ragionare, sapeva come intervenire su una ferita da arma di fuoco.
<<Dobbiamo andarcene!>>urlò Fury.<<O moriremo tutti!>>
Ella sollevò lo sguardo sullo zio ed egli si paralizzò<<Come hai potuto farlo?>>
<<Non si sarebbe mai fermato>>
Rhea tentò di tamponare ancora e cercò di usare la propria energia ma non ricordava nulla dei sui poteri, come usarli o cosa era in grado di fare.
Era nel caos, l'emicrania era insopportabile ma quel dolore, quello che le avvolgeva il cuore, era molto peggiore.
Era terrorizzata.
<<Non c'è più te-tempo>>ansimò Alexander<Ora devi andare>>
<<Io devo restare con te>>
Nick vide Maria Hill salire sull'elicottero fuori<<Rhea, no! Morirai con lui! Puoi ancora salvarti>>
<<Io non vado da nessuna parte!>>ringhiò<<I Pierce restano insieme>>
<<Io non ti lascio qui!>> gridò Natasha, si piegò verso di lei.
La Dottoressa accese i suoi occhi con estrema potenza, tutte le armi nella stanza levitarono verso Fury<<Ho fatto la mia scelta>>
Romanoff era commossa<<Ti prego>>
<<È tutto okay>>le sorrise affranta<<Puoi fare una domanda a Steve per me?>>
<<Rhea...>>
<<Chiedigli se sono stata brava>>disse, tutte le armi tornarono a terra<<Lui capirà>>
Nat e Nick videro la giovane donna sollevare la testa del padre e metterla sulle sue gambe, mentre una mano teneva a bada il sangue.
Alexander la guardò e capì che nulla le avrebbe fatto cambiare idea.
Fury prese per il gomito la russa, che venne spinta via a forza.
Natasha corse verso elicottero ma fu come farlo contro corrente, tutto di sé voleva fare retro marcia indietro.
Pensava di aver trovato un'amica e ora l'aveva appena persa.
Non poteva piangere o fermarsi, doveva salvare un altro amico.
La differenza è che Steve non poteva abbandonare Bucky, anche se il medesimo non sapeva di poter salvato.
Fu per questo che Rogers smise di combattere e accettò ogni colpo, se la sua missione era ucciderlo allora non l'avrebbe fermato.
E cosa c'è più di più potente dell'accettazione e dell'amore?
Alexander aveva intrapreso un viaggio oscuro per vent'anni, immergendosi nel freddo degli orrori del mondo ma in nome di un dovere più alto.
Tutte quelle decisioni lo avevano portato a quel momento, a dissanguare tra le braccia della figlia in lacrime.
<<Mi di-spiace, volevo solo proteggervi>>
<<Lo so>>singhiozzò, gli accarezzò i capelli<<Lo capisco>>
<<Rhea...io-no-non vo-voglio lasciarti>>
Del sangue gli uscì dalle labbra e lei lo pulì.<<Allora non farlo>>
Non volevo ricordare questo momento, non voleva ricordare nulla di tutto quello che aveva scoperto e sofferto.<<Te l'ho chiesto io, vero? Di dimenticare Sinner?>>
<<Sì...ma non cambia ciò c-che ti ho fat-fatto>>.
<<No, non lo cambia. Ma la tua battaglia è finita, non devi più combattere per noi>>
Lui sorrise appena<<A-allora torna a casa>>
<<Non posso lasciarti andare, papà, mi tengo a te da quando sono nata.>>sorrise tra le lacrime, sapeva che quel dolore non se ne sarebbe mai andato.<<Siamo Pierce>>
<<E per questo noi ci rincontreremo>>ansimò.
<<Resterò con te per sempre, papà.>>sussurrò<<E ti perdono, perché ti amo completamente >>
Lui ansimò<<La mia Piccola Piovra>>
Rhea guardò la nave avvicinarsi, le vetrate esplosero e il soffitto iniziò a fare lo stesso.
Vent'anni prima si era ritrovata sotto un altro edificio e nemmeno se n'era accorta ma ora le lacrime scendevano, il suo cuore fremeva.
Sapeva cosa perdeva condannandosi ma sapeva anche di aver bisogno di un segno. Se doveva vivere il destino avrebbe trovato un modo, come sempre.
<<Papà?>>
Ma quando abbassò gli occhi non vide altro che lo sguardo senza luce di Alexander.
Se n'era andato, le era chiaro e invece di esserne disperata ne fu sollevata. Era meglio della morte che stava stava per affrontare lei.
Si chinò sul petto insanguinato del padre e lo abbracciò forte, chiuse gli occhi e non provò alcuna paura. E quando il suo mondo esplose scelse di esplodere con esso.
ANGOLO AUTRICE
Ahia, che colpo di scena.
Cosa sarà successo a Rhea?
Vi avverto che saranno abbastanza malinconici i prossimi capitoli, ricchi di altri colpi di scena traumatici.
E poi entreremo in Civil War!
Spero davvero che stiate leggendo la storia e che vi piaccia.
Seguitemi qui, su Tik Tok e Instagram (The Stories of Hope).
Un abbraccio.
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