8. Anam.
#CrystalWatson
Dire al alta voce che avevo dei poteri era stato illuminate per me, ma vedere Barry correre via per andare al lavoro non mi era certo piaciuto.
Erano cambiate le cose tra di noi, era molto più affettuoso e la cosa mi piaceva.
Appena mi diede un bacio sulla guancia andarsene rimasi sola con Caitlin che mi portò in una sala grigia e vuota, era in costruzione.
<<Cosa facciamo?>>
<<Ho una lista di poteri che potresti avere, dobbiamo solo scoprire quali sono quelli che sai già usare o che saprai usare un giorno>>
<<Va bene>>
La guardai bene, era una donna bella e intelligente, occhi scuri ma pieni di domande, aveva un sorriso poco vivo.
Mi ricordava terribilmente me stessa.
<<Perché mi guardi così?>>
<<Sei stupenda Caitlin, perché allora mi assomigli tanto?>>
<<Non capisco, in cosa siamo simili?>>
<<Non voglio sembrare una che dice di sapere chi sei, solo che mi sembra di conoscerti..>>
<<Psiche..Tu hai quel potere, puoi vedere cosa c'è in me>>
<<Ma non voglio farlo...>>
<<Invece devi farlo, così posso studiarti>>
Mi domandai se fossi un mostro, un esprimento o una persona.
<<Allora in quel caso lo farò.>>dissi dopo che sorrise, non volevo litigare.
Chiusi gli occhi respirando piano, la conscevo bene perché conoscevo me.
<<Cosa vedi in me?Cosa sai di me?>>
<<So che non sorridi veramente da quando è morto Ronnie, l'uomo che amavi, pensi che se fosse successo tutto ciò e lui sarebbe sopravvissuto la tua vita sarebbe molto più bella. Hai paura di scendere laggiù perché pensi che potresti vedere ancora il calore investire tutto tranne il tuo corpo ghiacciato. Ti manca avere una madre, che pensi che non ti abbia mai voluto bene. Sei arrabbiata perché avresti preferito essere morta per stare con lui, e ti sentì vuota, stai cercando di riempire quel vuoto con questa storia dei meta-umani ma sai in fondo che vuoi solo che finisca.. oh>>dissi fermandomi, avevo detto troppo.
Non volevo andare oltre e quando riaprì gli occhi incontrai i suoi bagnati.
Avevo esagerato e non sapevo come.
<<Quindi qualcosa sai di me>>affermò cercando di essere professionale.
<<Non sentirti giudicata>>
<<Posso provare a fare una cosa del genere con te?>>chiese mentre ci sedevamo.
<<Certo..>>
<<Bene.. Anche tu non sorridi spesso, a parte quando c'è Barry Allen in circolazione. Pensi che lui ti possa aggiustare ma non sei rotta. Hai paura di te stessa, non vuoi fare del male a nessuno.. Non hai mai avuto una famiglia, ma sai solo che stai aspettando che qualcuno ti rivenga a prendere, ma chi? Ti sentì vuota e all'improvviso piena... Non sai che fare vero?>>
<<Già, siamo due casini>>
<<Eh già..Comunque puoi chiamarmi
Cait, solo Ronnie mi chiamava così>>
<<Okay, Cait, lo sai che se vuoi essere ascoltata io ci sono?>>
<<Lo so, anch'io ci sono se hai bisogno >> rispose e io annuí.
Alla fine non facemmo nessun esame, parlammo per ore finché Barry e Joe non si misero a litigare.
Capivo perché lo facesse, si preoccupava per lui.
Ma la cosa brutta fu che si girò e mi vide, non avevo fatto mai niente di male nei suoi confronti, ma il mio ex non era stato gentile con lui.
Ero delusa dal comportamento di Barry, e non sapevo cos'altro fare visto che riuscivo a percepire quello che sentiva nei confronti di Iris.
Cosí me ne andai, senza dire niente, sparì.
Mi ritroviamo in un grande giardino verde, non ero mai stata in un luogo tanto magico.
Davanti a me c'era una fontana molto vecchia, si potevano vedere persone, che in realtà erano statue.
Era meraviglioso, camminai pensando a quanto sarebbe stato bello vivere lí, e per poco non incapacai.
Non sapevo dove fossi ma non volevo andarmene. Anche i miei vestiti erano diversi, indossavo una gonna marrone, un body bianco, e delle ballerine.
Alzai lo sguardo e lo vidi.
Era una persona vera, un ragazzo elegante su un altalena, mi sorrise e io mi sistemai vicino a lui. Perché ero a mio agio?
<<Tu sei vivo>>dissi piano.
<<Perché sei tanto sorpresa? Forse è perché sono il primo che hai incontrato?>>
<<Ce ne sono altri qui?>>
<<No, se hai incontrato me>>sembrava triste.
<<Chi sei?>>chiesi mentre il sole mi sfiorò il viso.
<<Puoi chiamarmi Anam, che in irlandese vuol dire anima>>
<<Perché anima?>>
<<Perché sono un'anima libera, non ho un corpo... Ma sono qui per aiutarti. Cosa c'è che non va?>>
<<Va tutto bene>>risposi, come rispondevo sempre.
<<Crystal.. Non sono stupido>>
<<Come conosci il mio nome?>>
<<Te l'ho detto, sono un'anima>>continuò.
<<Okay, va bene.. Non sto esattamente bene. Non sto bene, è questo che devo dire?>>
<<Non devi dirlo per forza, perché pensi che io sia qui? Ero come te, posso aiutarti a vivere insieme a quello che sei>>
<<Non capisco. Io ho questi poteri a causa dell'acceleratore, e quelle persone di pietra? Chi sono loro? E chi sono io?>>
<<Quelle persone sono ricordi, persone che sono state qui e che se ne sono andate lasciando qualcosa. E riguardo all'acceleratore ti sbagli. Quello è stato solo un pulsante che veniva premuto, i tuoi poteri sono antichi... Una donna dal futuro andò nel passato e li diede a una bambina del 1600. Quando morì andarono a uno del 1741, poi a uno del 1812, ad un' altra bambina del 1901, a me nel 1964 e li tenni fino al 1993. Dandoli a te >>
<<Sei morto a 29 anni?>>chiesi.
<<Si, ho sfidato l'impossibile e sono riuscito a batterlo, ma nessuna guerra vive per sempre e sono arrivato qui .>>
<<Cosa devo fare?>>
<<Parla. Non riesci ad accettare i tuoi poteri perché ne hai paura.>>
<<Non credo di poter riuscire a vivere con me stessa, sono continuamente in battaglia con tutti>>
<<Cosa sentì quando stai con Barry?>>
Sapeva davvero tutto.
<<Sento tutto>>chiusi gli occhi e lo vidi<<Soltanto uno sguardo e mi manca il fiato. Mi chiedo come possono esserci tanti pareri diversi in una sola testa, ma sento che quando non è accanto a me sono incompleta>>
<<Cosa sentì quando accendi i tuoi poteri?>>
<<Mi sento bruciare, non potrei smettere di bruciare nemmeno se volessi, queste fiamme arrivano agli occhi e mi dicono che ho bisogno di sentirmi potente, ma non sono sicura di volerlo. Vedo le crepe, le ombre nella luce, il dolore scivolare nelle mie vene, brucio ma dopo un po' mi piace.>>
<<E se ti dicessi che puoi controllati?>>
<<Non ti crederei>>risposi sincera.
<<Ti sbagli, ci sono persone che si appartengono e questo ti aiuterà>>
<<Non ho mai creduto nell'amore>>
<<Esiste invece, persone che sia amano ma che lo nascondono per anni. Persone che si cercano ma che hanno paura, esistono vari tipi di amore... Ma non posso insegnartelo io>>
<<Come faccio ad andarmene?>>chiesi mentre si alzava e mi spingeva, quasi fossi una bambina.
<<Prendi un bel volo e ti ritrovarai nel posto da cui sei arrivata>>
<<Potrò mai tornare?>>
<<Ogni volta che lo vorrai>>rispose<<Io sarò sempre qui>>
<<Grazie, Anam>>
Lui mi spinse e io andai sempre più in alto fino a staccarmi da essa e salire in cielo. Guardai in basso e vidi che aveva iniziato a piovere investendo i mille colori, non stavo volando, era diverso. Difficile da spiegare.
<<Anam!>>urlai per lo spavento.
Ma vidi solo l'altalena vuota e la pioggia investirmi mentre tornavamo ai laboratori S.T.A.R.
Forse aveva ragione, certe persone si appartengono e non importa che tipo di amore possa essere.
Quando alzai gli occhi capì che il mio destino andava oltre quello che vedevo.
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