6. I miei poteri
#CrystalWatson
Mi aveva promesso di fare colazione con me, eppure non c'era stato perché aveva scoperto che Iris West era innamorata di un altro.
Si, questo mi aveva delusa ma non perché fossi gelosa ma perché mi ero sentita la priorità di qualcuno per la prima volta, una strana sensazione visto il mio essere sempre la seconda scelta.
Appena arrivò ai Laboratori S.T.A.R. gridò ai tre scienziati che gli stavano nascondendo qualcosa, non riuscivo nemmeno a mettere a fuoco la scena. All'improvviso non ero solo delusa ma anche arrabbiata.
Dava la colpa ad altri, mi ricordava tanto me dopo la morte di mia madre, cercavo un colpevole in ogni cosa.
Tutto quello che provavo sembrava in qualche modo amplificato. Mi guardò e mi parlò ricordandosi della mia esistenza, come se prima fossi stata invisibile.
Non osai insultarlo ma si sentiva invincibile mentre trattava male Caitlin, di cui ormai mi fidavo, Cisco e Wells che sapevano infondo infondo come aiutarlo.
Mi sentivo talmente strana che una volta che parlai me ne andai in corridoio verso l'ascensore, non potevo stare lì.
Pochi istanti dopo Barry mi prese per il braccio stringendomi e mi costrinse ad ascoltarlo. Ero così stanca, arrabbiata, mi sentivo terribilmente sola e piena di emozioni che volevano esplodere.
Avevo tante domande e non m'mportava di Allen ma solo di chiedermi perché non fossi morta. Alla fine la mia vita era stata solo uno spreco di ossigeno.
Quando l'ascensore mi portò all'uscita vidi una striscia rossa correre verso una fattoria, Barry stava andando a fermare Maldon.
Volevo aiutarlo, perché sapevo che era la scelta giusta ma non ci riuscivo se prima non aiutavo me stessa.
Dovevo andare via dalla città, o chissà cosa avrei potuto fare, perché io non sono un eroina.
Mi tenni stretta cullando il dolore che provavo, andai nel parcheggio davanti a un supermercato e rubai una macchina nera come mi avevano insegnanto, un mio caro vecchio amico.
Andai fuori città e dopo ore il sole stava tramontando, ascoltai la radio e scoprì che qualcuno aveva fermato Maldon che era morto.
Allen ci era riuscito.
Lo sapevo, lo avevo sempre saputo, era fatto per questo. Forse l'acceleratore aveva tirato fuori la vera natura dei meta-umani, Barry era più buono e Maldon più stronzo.
Ed io? No, io ero qualcosa.
Mi girava sempre di più la testa e la città che avrei trovato dopo sarebbe stata quella di Arrow, un uomo che per vivere si faceva giustizia da solo, senza poteri.
Ne ero invidiosa, volevo sapere anch'io cosa si provasse ad avere il controllo, a sapere che fai è ciò che sei.
All'improvviso qualcosa mi colpì in pieno, un dolore lancinante alle testa e al cuore.
Anche respirare faceva male.
Scesi dalla macchina, e corsi fuori dalla strada entrando nell'erba alta che mi fece venire i brividi, incomiciarono a farmi male le mani, anzi bruciavano.
Non sapevo cosa fare, sentivo il fuoco nelle mani e il vento scontrarsi contro di me.
Cosa stava succedendo? Ero da sola, come sempre.
Perché a Barry non era successo tutto questo? Perché lui doveva avere fortuna mentre io sembravo essere in incidente?
Alzai gli occhi pieni di lacrime mentre il buio mi sfiorava e lo vidi, era davvero qui.
Barry Allen era davanti a me, il viso preoccupato, ed era terribilmente vicino.
Avrei potuto ferirlo.
<<Vattene, non puoi stare qui, ti potrei fare del male>>
<<No, non mi farai del male>>disse convinto.
<<Perché?>>
<<Perché siamo solo noi due>>rispose semplicemente.
Un'altra scossa mi pervase costringendomi a guardare se c'era qualcuno in giro per poter urlare.
La strada era deserta.
Lui corse subito da me accarezzandomi il volto ricoperto dalle lacrime, mi stava scoppiando la testa.
<<Fa così male, cosa devo fare?>>
<<Liberalo, tutto quello che provi lascialo andare >>suggerì<<Forse è come se ti stessi trattenendo>>
<<Barry..>>
<<Crystal.. >>ripetè<<Ora mi allontano, è la cosa giusta>>
Si, cosa è giusto e sbagliato non lo so al momento. Io cosa sono tra i due?
<<Ho paura, Barry>>
<<Non temere quello che sei>>
Chiusi gli occhi pregando Dio che nessuno potesse vederci, respirai a pieni polmoni e finalmente sentì il dolore scorrere liberamente nelle mie vene.
Cosa potevo fare?
Pensai a dove potevo essere se le cose fossero state diverse, ma non lo erano.
Quando li riaprì ci trovavamo sotto in ponte vicino alla casa in cui abitavo con i miei genitori, non poteva essere, ci avevo teletrasporto?
Le mani mi divennero blu e con dei movimenti concisi creai una palla che sollevò tutte le foglie che avevano lasciato gli alberi, come io avevo lasciato la mia vecchia vita.
Riuscivo a far sollevare tutto.
Non sapevo cos'altro potevo fare così sorrisi guardando Barry che annuiva.
Mi ammirava, nessuno mi aveva mai guardata così.
Chiusi gli occhi e mi ritrovai in una casa vuota con delle grandi finestre, l'unica cosa rimasta era una bottiglia di Vodka russa, toccai il vetro e quello divenne ghiaccio insieme alla bottiglia, fuori incominciò a scurirsi e a piovere.
Era quello che sentivo?
Mi sentivo fredda e vuota?
<<Wow>>sussurrai.
Lo scenario cambiò di nuovo, ci ritrovammo nel parcheggi dei laboratori S.T.A.R deserti come sempre. Perché ero li?
Qualcosa però mi disse di sprigionare una forza rossa, lo feci e fece così male da gridare.
Era come se il mio corpo avesse lanciato spruzzi rossi in aria fino a tornare giù come una pioggia pericolosa. Avevo paura perché scendevano giù come mille coltelli. Con vari movimenti creai due barriere, una per Barry e una per me.
Ma non si fermò, voleva sempre di più, non sapevo come controllarlo.
Mi sentivo affamata di potere.
Iniziò a bruciarmi ogni vena colorandosi di un piccolo rossore, gli occhi accesi si riempirono di lacrime, il dolore stava scatenando l'inferno in me.
<<Barry!>>gridai mentre mi correva incontro tenendomi stretta.
<<Non ce la faccio più, fa male.. Troppo!>>
<<Okay, fa male ma adesso liberalo una volta che io mi sarò allontanato.Va bene?>>
Annuí mentre la labbra si bagnavano di lacrime, chiusi gli occhi e sperai di non fare del male a nessuno. Soprattutto a lui.
Pensai al poter blu che avevo usato facendolo comparire di nuovo e tornai sotto il ponte.
Era bellissimo, calmo. Era energia.
Poi respirai a fondo, cercai di cambiarne la forma ma non era per niente facile. Tolsi il potere da una mano e l'altra creò una fiamma dello stesso colore.
Assurdo. Volevo saperne di più.
Usai sempre la stessa mano con decisione, e pensai a un emozione.
Paura.
Sempre nella stessa mano comparve una sfera, non perfetta, viola che girava.
Mi sentivo orgogliosa di saper fare tutto ciò, dovevo solo scoprire cosa poteva fare ogni potere colorato, ma potevano essercene altri?
Il potere ni attraeva, ne volevo sempre di più.
Chiusi gli occhi dopo aver guardato Barry sbalordito, assecondai l'entrata di un altro potere, sentivo che quel colore poteva essere legato a qualche mio sentimento.
Ma quale?
Riaprì gli occhi e dalle mie dita uscirono scaglie volanti e piccole fiamme oro. Sorrisi compiaciuta guardando il ragazzo davanti a me.
<<Hai visto, non è stato tanto male>>disse mentre quel potere lo avvolgeva come petali di fiori.
<<È bellissimo>>sussurrai ritornando in quel campo con lui.
Barry si avvicinò velocemente, mi sfiorò il con le dita fresche pe mani e mi guardò negli occhi.
Non avevo mai notato quanto fossero belli, erano di varie tonalità di verde, diversi dai miei, esprimevano facilmente quello che sentivano.
<<Ora stai meglio?>>
Il suo alito di menta mi toccò il viso dandomi dei piccolo brividi, avrei voluto baciarlo, toccare quelle labbra sottili che mi facevano arrabbiare ma anche sorridere.
Ma era sbagliato, lo conoscevonda troppo poco e non avrei mai fatto una cosa simile, non la nuova me.
<<Penso di si>>
<<Sei ancora arrabbiata con me?>>chiese ancora.
<<Non sono mai stata arrabbiata con te, ma sentivo così tanta rabbia nei miei confronti.>>
<<Hai pianto per venire qui, si vede sai?>> sussurrò
<<Lo so che vede che ho pianto, ma non si vede quanto>>risposi per le rime <<Ma promettimi una cosa>>
<<Cosa?>>
<<Che te ne andrai quando sarò troppo, prima che io ti faccia del male, sei l'unica persona che non voglio ferire in nessun modo. Promettimi che se avrai bisogno di me basta che dici il mio nome e io sarò lì>>
<<Crysty...>>sussurrò.
<<Promettilo, Barry, promettimelo>>
<<Va bene, va bene. Io mantengo sempre le mie promesse. E te lo prometto ma so già che non avrò mai abbastanza di te, che non mi farai mai del male e io avrò sempre bisogno di te, sempre. Mi hai salvato la vita>
<<Sempre>>ripetei, era un parolone per due mezzi sconosciuti.
Andammo in macchina e decise di guidare lui, mi prese per mano e me la tenne per tutto il viaggio mentre ascoltavano una canzone che lo fece canticchiare, si chiamava Happier, non era niente male a cantare così cantai anch'io.
Mi sentivo come se io e Barry fossimo amici da anni, da semplice parlarci, sapeva sempre come mi sentivo.
Il brano sembrava parlare di noi,
eppure non tutte le frasi ci riguardavano, anzi più che altro pensavo a lui e Iris, ma era vero.
Non volevo vederlo insieme a lei, ed ero felice che si fosse fidanzata, sapevo di non bastargli ma sapevo anche che nessuno mi avrebbe mai capita.
Lei era felice, poteva esserlo anche lui.
Ma cos'era questo?
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