28. Ora di tornare
#OliverQueen
Ero vivo, come poteva essere?
Aprì gli occhi ritrovandomi in una casina di legno in mezzo alle montagne innevate, mi girai e vidi Tatsu, la moglie di Maseo, delle mie vecchie conoscenze che risalivano ai cinque anni lontano dalle persone che amavo. Era sempre la stessa, asiatica, occhi scuri, mingherlina ma molto forte, con la sua voce dura
<<Da quanto tempo sono qui?>>chiesi cercando di muovermi
<<Da un mese, ma sei troppo debole>>
<<No, è troppo tempo! Devo tornare a casa>>
<<Finiscila, ti ho riportato in vita ma non vuol dire che sei più forte adesso. Questo freddo ti ha salvato molto di più di come l'ho fatto io. Devi riposare>>
Mi addormentai di nuovo, sognando la donna che amavo, le avevo promesso che sarei tornato entro pochi giorni, e adesso tutti pensavano che fossi morto, pensare a cosa potesse essere successo a lei mi rattristava, Barry sarebbe corso da lei appena avrebbe avuto bisogno, magari era lei che se ne era andata, e gli altri? Thea? Felicity? Roy? Dig?
Mi svegliai di soprassalto sperando che fossi nel mio letto con la ragazza con cui non avevo ancora fatto l'amore, con cui non avevo mai avuto il coraggio di prenderla e portarmela via. Sentivo che era distante, lontana, e che non sarebbe mai tornata da me.
<<La ami molto?>>mi chiese
<<Si, solo che sento che non sarà più la stessa quando tornerò, e lei ha bisogno di me>>
<<Magari sei tu che hai bisogno di lei>>
<<Com'è fai a saperlo?>>
<<La chiamavi nel sonno>>rispose
<<Un mese è tantissimo tempo, e Starling City senza di me?Non sarà semplice...>>
Improvvisamente la porta si aprì e Maseo comparve sulla soglia della camera, ero stanco, aveva il viso sporca e cercava di riscaldarsi nel caminetto, persino le candele erano accese in tutta la casa.
<<Come sta?>>
<<Bene, ha solo bisogno delle mie medicine e di tanto riposo>>
<<Ehi! Sono qui! Vi sento!>>esclamai cercando di attirare la sua attenzione mentre entrambi ridevano leggermente, lui si avvicinò e mi si mise davanti <<Maseo... Devo andarmene. Un mese è troppo tempo, devo tornare nella mia città!>>
<<Mi dispiace, Oliver. Ma sei troppo fragile, non ti preoccupare del resto. Il tuo team sta risolvendo i problemi a Starling City, la signorina Smoak è appena tornata da Central City>>mi informò
<<Perché? Cosa è successo?! >>
<<Non lo so esattamente, stavano cercando qualcuno ma non so chi>>
<<È venuto qualcuno tre giorni fa>>disse Tatsu
<<Si, sono riuscito a farlo andare via, è stato una settimana alla nostra ricerca... Ma non ci ha trovati>>
<<Chi era?>>domandai confuso
<<Di sicuro nessuno della Lega, era diverso... Non voleva fare del male a nessuno>>
Era il mio team?Roy? Dig?
Chi era il pazzo che era venuto a cercarmi?
Non sapevo come comportarmi.
E sarai mai tornato da Crystal? Lei mi amava ancora?
Non riuscì a evitare di vederla sul letto insieme a me a farci degli stupidi dispetti.
<<Tra quanto potrò tornare?>>chiesi mentre Maseo mi metteva seduto
<<Settimane probabilmente>>
<<No, è troppo>>
<<Devo andare a controllare il perimetro, la Lega sta cercando il tuo cadavere ma non riesce a trovarlo>>
Rimasi zitto per un po mentre lui usciva guardando Tatsu, erano ancora innamorati ma dopo la morte del figlio avevano deciso di vivere separati per sempre. La mancanza spezza i rapporti. Sarebbe stata la stessa cosa con Crystal, non ero pronto a dirle addio.
Tatsu tolse le garze dal mio petto e disse di guardare su, obbedì, e un dolore atroce mi pervase ma non feci una piega. Avevo sopportato cose peggiore, questa era la convinzione che mi faceva andare avanti.
Ma non sapevo cosa pensare di Crystal, la rivendevo sorridente e bella, con gli occhi pieni di ricordi brutti ma con la speranza che tutto un giorno sarebbe stato bello.
Chiusi gli occhi per il dolore e svenni.
Vidi la ragazza che amavano davanti a me, eravamo al Verdant, mi stava raccontando di come Barry fosse innamorato di Iris.
<<Pensi che lei se ne accorgerà mai?O sarà troppo presa a stare con quel Eddie>>
<<Ho sempre pensato che lei non andasse bene per lui. Iris è troppo attaccata alle cose normali, mentre Barry ha sempre creduto nelle cose impossibili>>
<<Lei non ti ha mai detto niente di lui?>>chiesi ridendo
<<Non ne hai idea>>affermò con un piccolo sorriso
<<Ad esempio?>>
<<Perché non esci con lui? Andate al cinema? Fate una passeggiata vicino a casa>>mormorò imitandola <<e io gli ho risposto che avevamo troppe cose da fare>>
<<Sei pazza>>spiegai<<ma pazza nel senso positivo>>
Ridemmo molto quella sera, gli raccontai come Thea mi aveva dato la colpa a dieci anni per aver sfasciato due quadri da 15.000 dollari ognuno, mi chiese di Tommy, il mio migliore amico morto, non sapeva come chiedermi di mia madre sapendo che avevo visto con mia sorella il suo omicidio.
<<A volte le cose accadono per renderci più forti>>dissi
<<A volte non mi interessa essere più forte, le cose mi sarebbero andate bene anche da persona meno potente con tutte le persone che amavo al mio fianco>>le sorrisi stringendogli la mano sul bancone
<<Forse bisogna solo imparare ad amare qualcuno, anche se è forte solo perché ha perso tutto>>
<<Beh, Oliver Queen, magari nessuno nasce con il destino già scritto, cambialo da solo e vedrai che sarai veramente forte>>
Diggle mi chiamò dicendo di scendere e mentre lo facevo mi girai per farle l'occhiolino, sorrise, ma non sembrava felice.
A volte le persone sorridono anche se la cosa non gli va di farlo, stava a me credere se fase vero o falso. Ritornai da lei e le diedi le chiavi di casa.
<<Sel sicuro?>>
<<Certo, vai a riposarti>>
Mi alzai di soprassalto, respirai piano, avevo una gran voglia di gridare ma non sapevo cosa fare, la cosa brutta era che mi sentivo vuoto, mi mancava realmente qualcosa.
Tatsu canticchiava una canzone giapponese, era diventa un eremita da quando Maseo se ne era andato per entrare nella Lega degli Assassini. Nessuno dei due voleva pensare al figlio che ormai non c'era più, eppure era successo.
Mi resi conto di essere in quella che doveva essere la sala, le pareti di legno scuro, il divano di pelle nero vecchio, era vuoto sicuramente, un rifugio. Mi diede della penicillina mentre cercavo di controllare le mie forze.
Ogni giorno ero più forte, era passata una settimana e finalmente riuscivo a stare in piedi, almeno potevo partire e tornare a Starling City, Maseo mi aiutò quel giorno, vennero ad attaccarci e lui dovette farsi male per andare a dire a Ra's che non ero morto e che avevo ucciso tutti quegli uomini lasciando lui vivo.
<<Vieni con me, Maseo. Non tornare in posto così orribile>>
<<No, la Lega non è la mia prigione>>
Ci avrei messo un giorno per arrivare a una pista e poi qualche ora per arrivare in città.
Avevo paura, il mio team stava combattendo la criminalità ma Crystal? La sentivo realmente distante e non sapevo cone erano andate le cose.
<<Grazie Tatsu, per tutto.>>dissi abbracciandola goffamente
<<La ragazza che ami, so cosa stai pensando. Ma io dopo tutto questo tempo non sarei riuscita a sopravvivere alla morte di Maseo. Sarà felice all'inizio ma non sarà la stessa... Magari se ne è andata>>
<<Non lo so. Vorrei solo che le cose fossero diverse... Quando stavo venendo qui ho pensato che magari fosse meglio se lei fosse tornata dai suoi amici.>>risposi
<<Sarebbe la cosa migliore per quella ragazza, se la ami davvero lasciala andare ma se..>>Un rumore ci interruppe <<Meglio che vai>>
<<Cosa dovevi dirmi?>>chiesi
<<Te l'ho dirò la prossima volta, Olvier>>
Presi le mie cose, e uscì mentre il vento ghiacciato mi pungigliava il viso per tornare dalla donna che amavo e dai miei amici che avevano bisogno di Arrow.
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