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24. So che non è facile

#CrystalWatson

Dopo la chiamata confusa di Felicity ero entrata in panico, stavo zitta davanti agli altri ma i miei pensieri erano come l'aria, era impossibile non respirare, come potevo dire una cosa della genere a lei, a Roy, John, figuriamoci a Thea.
Sarebbe stato troppo anche per me.
Appena arrivati a casa sentire la voce di Iris mi diede ancora fastidio, c'era qualcosa che mi piaceva di lei ma era più forte la cosa per cui non la sopportavo. Joe si era preso cura delle mie mani sporche di sangue, e del mio viso. Era un brav'uomo.
Mi dissero di andare a rinfrescarmi e non vedevo l'ora di chiudermi la porta alle spalle.

Ogni giorno era una lotta, e io ero stroppo stanca di continuare a combattere sola. Mi asciugai le lacrime e tornai da loro dopo essermi cambiata.
Barry sembrava nervoso ma non avevo abbastanza spazio nella testa per pensare anche a questo.
Quando Joe mi disse che sapeva chi ero prima del fulmine rimasi senza parole. Sapeva della mia rabbia, dei miei capelli, di Luke... Non mi piaceva parlare di quei periodi.
Dopo aver mangiato andammo a letto, stare sdraiata mi dava una sensazione strana ma piacevole, sembrava che le ossa prendessero la forma morbida del materasso, appena chiusi gli occhi sentì un emozione salire, la paura e non riuscivo a capire come dominarla. Barry uscì e notò che non riuscivo ad addormentarmi e mi abbracciò riscaldandomi. Mi cantò una canzoncina di cui sentì la metà delle parole, gli occhi si chiusero da soli e io onestamente non lottai per l'incontrario.

Faceva fin troppo freddo per trovarsi su una montagna innevata, mi avvicinai per vedere cosa stesse succedendo, indossavo un vestito nero sporco di ghiaccio che arrivava fino alle caviglie e che mi impediva di muovermi più agilmente.
Guardai dritto a me e vidi Oliver. Era senza maglietta, le cicatrici erano fin troppo evidenti, aveva in mano due spade di cui ero sicura non sapesse usare nel modo giusto, mi girai e vidi due persone che li osservavano come se sapessero cosa sarebbe successo. Il combattimento ebbe iniziò e io incomiciai a muovermi verso di loro, stando zitta, provai a spingerli ma caddi a terra, aprì gli occhi scoprendo di avere due freccie verdi nelle spalle, mi alzai e corsi verso di loro, altri sei colpi, ma non mi  fermai.
E poi lo vidi, Ra's lo colpì in pieno petto con quella maledetta spada, e appena alzai lo sguardo scoprì di essere stata colpita anch'io come lui. Incomiciai a gridare mentre l'arma usciva dal nostro corpo sentendo troppo freddo.
Mi girai e guardai Oliver che era immobile, sembrava che mi guardasse negli occhi, per la prima volta vidi le sue labbra muoversi per sussurrare qualcosa.

<<Non ho capito... Ripeti>>

<<Sc-usa..>>balbettò mentre le sue labbra si coloravano di rosso sangue<<Scusa>>

Il mio sguardo diventò terrorizzato e cercai in vano di muovermi ma sembrava che l'aria mi stesse intrappolando, cercai di prenderlo ma le mie mani incomiciarono a picchiare la pietra innevata, l'assassino non smise di pregare e io mi ritrovai in una pozza di sangue, Olvier mi fissava ancora battendo gli occhi come si fa quando ci si sveglia dopo un incubo.
E poi all'improvviso Ra's gli diede un calcio e lui cadde giù dal precipizio, fu inutile provare a prenderlo perché sbattei la fronte in qualche punto, mi toccai le ferite e provai a gridare il suo nome mentre mi toccavo tutto il viso ormai rosso di sangue.

Mi svegliai sudata, aprì gli pochi vedendo Joe e Barry assonnati e preoccupati. Nessuno dei due sapeva cosa fare, stettero zitti all'inizio guardandomi con tenerezza e dispiacere ma poi il padrone di casa andò a prendere un asciugamano fresco e io rimasi sola con Barry a parlare finché non ci addormentammo stretti l'uno all'altra.
Stesso sogno, ma ogni volta faceva sempre più male, non volevo più dormire e riuscì a convincere Flash ad andare giù a guardare la tv.
Continuavo a vedere Ollie da qualsiasi parte, mi giravo e lui era lì che mi sorrideva, che mi toccava, che si allenava, che mi faceva l'occhiolino.

Sembrava che tutto andasse bene finché non mi fece piangere chiedendomi come stavo, tutte le persone che amavano finivo per non vederle più, e ogni volta mi sentivo sempre più insignificante.
Dopo il lungo abbraccio andai in bagno a darmi una lavata, sapevo bene che un ora dopo probabilmente avrei visto i loro volti e ne ero terrorizzata.
Quando la vasca fu piena di acqua, ci entrai, il caldo aveva sempre uno strano effetto su di me, non mi faceva neanche lontanamente fastidio,  anzi mi dava una sensazione rilassante. 
Misi la testa sotto acqua, invece di trattenere l'aria.
Mi sentivo depressa, e sentirsi così equivaleva ad affogare dentro la mia mente.

All'improvviso sentì un sentimento  esplodere e l'acqua divenne talmente tanto fredda da poter vedere dei pezzi di ghiaccio, qualcosa mi prese da dietro e mi tirò con una forza tale da non sentire più niente.
Mi sentivo come se fossi in mezzo all'Oceano, era troppo per toccare gli abissi ma troppo per risalire.
Era una sensazione che ti svuotava, mi toccai la pancia e scoprì di essere semi vestita.

Vidi una luce sopra di me, una parte di me urlò di rincorrerla ma l'altra era tanto esausta da smettere di combattere.
Non avevo mai visto una luce così accecante e bella, mossi le braccia più che potei nonostante qualcosa mi portasse sempre più giù, chiusi gli occhi e smisi di combattere, dovevo accettarlo.
Sentì un aria fredda toccarmi il viso, riaprì gli occhi, e scoprì di aver raggiunto la superficie di un lago nonostante assomigliare al mare, come poteva essere cosi profondo?
Mi toccai le labbra confusa guardando la vegetazione intorno a me, ero già stata in quel posto.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime con troppa facilità, respirai piano senza essere troppo avventata nell'uscire dall'acqua, raggiunsi la riva ma sembrava che le forze si stavano esaurendo uscendo da essa.
Mi toccai il petto, e cercai di non pensare al dolore che provavamo... Niente da fare, le lacrime scendevano velocemente suo mio viso già bagnato.

<<Crystal... Avrei voluto che tornassi in altre circostanza>>disse una voce

Alzai la testa, e vidi Anam.
Indossava una camicia a quadri con dei jeans, era diverso dall'ultima volta.
Ero tornata lí, nel posto in cui viveva la sua anima, le sue parole non mi fecero un effetto positivo anzi sembrava che tutta quella storia fosse colpa mia.

<<Anam... Oliver... Lui.. Non c'è più. L'ho perso, io.. >>cercai di dire mentre si avvicinava sempre di più nell'acqua<<Non so più cosa fare!>>

Lo guardai con i miei occhi rossi e disperati,  lui fece un espressione triste, non volevo che finisse in quel modo ma lui mi prese per le braccia e mi abbracciò forte nell'acqua.

<<Stai tranquilla, so tutto. Adesso usciamo da qui>>

Non sapevo cosa dire così annuí, mi portò su una roccia e mi ci fece sedere.

<<Racconta, cosa gli è successo esattamente?>>

Iniziai a parlare di come ci siamo dati il primo bacio, di come Barry stava cambiando con me, che quando cantavo ballando mi sentivo normale, e che tutto andava bene finché Olvier dovette andare da Ra's per proteggere Thea, di come avevo visto quella scena che rivendevo appena chiudevo gli occhi, dell'esplosione, del sangue, dell'incontro con Felicity e gli altri che stavo per avere, dei sogni... Ogni cosa venne alla luce,  lui non smise di guardarmi negli occhi bagnati e di continuare ad ascoltarmi come fanno dei veri amici.

<<Mi dispiace tanto...>>

<<Io non so se ce l'ha faccio! Questa volta fa più male>>

Mi abbracciò una altra volta e mi sussurrò che sarebbe andato tutto bene, un giorno le cose non avrebbero fatto così male. Eppure io non ci credevo sul serio.  

<<Devo andare>>lui annuí<< Tornerò presto, è una promessa>>

<<Non fare promesse che non puoi mantenere>>mormorò facendo un sorriso malinconico.

<<Non mi rubare le frasi>>risposi dopo essere rientrata in acqua <<Grazie mille, Anam>>

<<Sono qui per te>>

Feci un accenno a un sorriso triste, poi mi abbassai fino a quando gli occhi non videro il cielo e l'acqua allo stesso livello.
In quel momento mi sentì leggera, come se niente più importasse mentre qualcosa mi faceva andare sempre più in basso.

Non sapevo il motivo per cui ogni volta che avevo bisogno tornassi in quel posto, da Anam, il ragazzo che morì nel 1993, colui che diceva che i miei poteri erano antichi...
Riaprì gli occhi e sentì un rumore simile a uno schiaffo sull'acqua.
Ero tornata lí, nella vasca, con indosso solo delle mutande nere e un maglione dello stesso colore.
Guardai il soffitto respirando un aria più pesante di pochi momenti prima, andai si nuovo giù sott'acqua e poi aprì gli occhi vedendo la superficie.

Ritornai su, girai la testa per vedere la porta aperta e sentì dei passi correre verso di me. Feci in tempo a sedermi sulla vasca mentre Barry e Cait si buttavano a terra guardandomi.

<<Dove eri andata!?>>esclamarono all'unesco

<<Per quanto sono stata via?>>chiesi alzandomi mentre prendevo un asciugamano.

<<Era tanto che ero qui dentro, ti ho chiamata varie volte e poi ho scoperto che non c'eri più. Ho chiamato Caitlin mezz'ora fa, eravamo preoccupati>>

<<Tranquilli, sto bene, sono qui.>>

Vidi dei vestiti sul lavandino, non erano di Iris, erano quelli di Cait.
Barry si girò per non guardarmi come lei d'altronde, e gli dissi di uscire dopo aver saputo che Cisco era già andato a prendere gli ospiti.
Rimasi sola, asciugai i capelli velocemente lasciandoli mossi sulle spalle, misi una maglietta bianca che arrivava sopra l'ombelico, dei jeans a vita alta neri, e un giacca beige che arrivava fin sotto la vita, guardai in basso trovando delle scarpe alte nere, quelle che mi aveva comprato Olvier.
Ripensai al pomeriggio in cui mi prese in braccio e mi portò dentro il negozio, discutemmo molto, ma alla fine si inginocchiò come un principe azzurro e me la mise.
Mi apparse il suo viso davanti agli occhi e mi strinsi per non piangere.
E sentì la sua voce che mi diceva di essere forte, che mi sfiorava le mani dolcemente mostrante fosse muscoloso, gli occhi dolci, le labbra sottili, e quei capelli che avevo toccato talmente tante volte. 

Non volevo essere triste, mi truccai un poco e uscì andando verso di loro, cercando di dimenticare quello che avevo appena visto.

<<Andiamo>>dissi mentre entrambi mi fissavano <<Che c'è?>>

<<Cosa è successo in bagno? Dov'eri,  Crystal?>>

<<Io non ne voglio parlare, ora dobbiamo pensare a cose più importanti>>spiegai nel tono più fermo possibile.

<<Okay, sei pronta?>>feci cenno di sí, ma dentro di me urlavo l'incontrario.

Si scambiarono uno sguardo di rassegnazione cercando di non starmi troppo addosso e rinviando interrogario a dopo.
Barry mi abbracciò forte con tutto se stesso, cercai di non piangere ma fu inutile perché lui mi sussurrò che sapeva che ero spaventata dalle parole che avrei detto ai ragazzi di Starling City.


<<Sto bene, Barry. Andiamo>>dissi

<<So che non è facile, ma le cose andranno meglio con il tempo>>

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