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14. Espodere

#CrystalWatson

Quando arrivammo a Starling City feci un enorme sorriso, Oliver mi strinse le spalle come per farmi un massaggio e tutti tacquero fissandomi.

<<Sono sicuro che ti piacerà qui Cryatal!>>esclamò Diggle <<Non per essere noioso ma devo andare a casa, mi mancavano Sara e Lyla>>

<<Me le farai conoscere vero? Io amo i bambini.>>

<<Perfetto! Ti sei giocata i pomeriggi liberi per fare la spesa!>>esclamò salendo le scale.

<<Volevo fare un giro da Arrow per vedere come sono andate le cose senza di me>>disse Oliver.

<<Bene, allora resto qui al computer>>rispose Felicity.

<<E anch'io resterò qui finché non avrai finito, quindi muoviti>>

<<Tu sei una santa!>>gridò lui alzando le braccia al cielo e dandomi un bacio su una guancia <<Farò veloce dai, così poi ti porto a casa>>

<<Perché mi porti a casa? Non può farlo Felicity quando torniamo?>>

<<Felicity non abita con me, Crystal.>>

<<Ma avevamo detto che dormivo da lei>>

<<Beh, cambio di programma. Vieni con me, c'è tanto spazio e poi preferisco che stai come me al sicuro.>>

Annuí e aspettai che lui se ne andò.
Per ore Felicity parlava con Oliver attraverso delle articolari a volte ridendo ed ero così stanca per aver usato i miei poteri che mi addormentai nel vecchio letto di Arrow. Mi svegliai poche ore dopo nelle braccia di Oliver che mi sussurrò di portarci in un loft in una determinata via. E in un baleno fummo lì.
Mi sistemò sul letto morbido e restò a parlare finché non gli dissi di dormire con me, e lui lo fece.
Il giorno dopo fu molto divertente, conobbi Thea Queen, una ragazza speciale. Mi offrì di lavorare al Verdant quando ne avevo voglia, e le dissi che ci avrei pensato. Felicity mi presentò Ray Palmer, uomo brillante, ma in un certo senso i miei poteri percepivano che era anche pieno di segreti. Tenni per tutta la giornata la piccola Sara, visto che la tata era malata e sua madre doveva lavorare, riuscì a convincere Oliver e Diggle a portarla giù e la lasciai nel letto costruendo un muro di cuscini, poi suo padre mi insegnò come montante e smontare una pistola. Oliver invece mi insegno come dominare la forza sulla trave.
Martedì, invece, passai l'intera giornata fino alle otto di sera con Thea e Roy che mi portarono a fare shopping. La prima mi comprò un intero armadio contro la mia volontà, disse che Oliver era d'accordo. Le chiesi con quali soldi li pagasse e mi confidò che erano quelli di suo padre biologico, Malcom Merlyn.
Pensavo che in qualche modo dovevo essere onesta con lei, sentivo che aveva avuto una vita di segreti e così la portai fuori mostrandole cosa sapevo fare.

<<Sei una meta-umana?!>>

<<Non si sa ancora... Ci stanno lavorando.Ho voluto dirtelo perché Oliver mi ha detto che odi le bugie e i segreti, non voglio essere un amica falsa e che dice che vuole proteggerti mentendo>>detto questo mi abbracciò forte.

<<Spero che tu rimanga qui, nessuno mi ha mai detto una cosa del genere.Considerati una nuova parte della famiglia!>>

<<Lo capisci che i segreti riguardanti tuo fratello non posso... >>

<<Dirmeli? Lo so. Ma mi hai detto che hai dei poteri, potevi non dirmelo.. Ma invece lo hai fatto! Ollie lo sa?>>

<<Si>>

Quando tornai a casa, Thea mi diede un armadio da montare in camera di Oliver e con pochi movimenti delle mani lo feci. Il bel giustiziere non fu molto contento del fatto di aver rivelato a Thea dei miei poteri ma gli dissi che ormai era una donna e aveva bisogno di fidarsi. Per poco non litigammo ma poi mi strinse nel letto e ci addormentammo abbracciati. Non so perchè eravamo diventati così intimi o forse era perché avevamo bisogno di quello.

Il giorno dopo mi svegliai di buon ora, stampai un bacio sulla fronte di Oliver, indossai una gonna color panna a vita alta, una magliettina azzurra, una giacca di pelle beige, e tacchi bianchi.
Andai a trovare Felicity al suo nuovo lavoro, mi disse che ero bellissima con quel cambio look. Andammo a pranzo insieme e gli parlai del fatto che mi sentivo affaticata e la testa mi stava esplodendo. Mi ordinò di usare i miei poteri per teletrasportarci al Verdant, voleva farmi degli esami.
Passammo almeno due ore a fare prelievi, text mentali e cose del genere che mi fecero impazzire.

<<Ho capito! Come hanno fatto gli altri a non accorgersene? Sono scienziati! Hai tanta forza dentro di te ed è normale che tu senta il bisogno di esteriorarla>>

<<Che succede?>>esclamò comparendo Oliver e dandomi un bacio sulla fronte come ormai faceva spesso.

<<Crystal ha bisogno di aiuto, non possiamo aspettare che esploda>>

<<Va bene, allora c'è solo un modo per far sì che tu ti liberi di questo peso>>

<<Quale?>>chiesi.

<<Facendoti vedere tutto quello avresti voluto avere>>rispose.

Mi prese per mano e per circa tre ore andammo in giro, vidi coppie innamorate, persone ricche, genitori che baciavano i propri figli, gente che rideva in compagnia degli amici.
Fin da bambina non amavo uscire, mi era sempre piaciuto stare sola, e perché? Vedere quello che vorresti e non poterlo avere fa tremendamente male. Ma tutto fu troppo quando vidi un famiglia stupenda, il marito assomigliava tantissimo a mio fratello e la donna che amava era veramente bella, dentro il passeggino blu c'era una bambina di pochi mesi, davanti a loro c'erano gli altri due figli con il nonno mentre ridevano.

<<Scusa ma non c'è la faccio.>>dissi andandomene <<Sono triste per quello che sono>>

Oliver mi prese per il polso e mi sussurrò di portarci su un tetto qualsiasi di Starling City. Obbedì senza dire niente mentre lui continuava a fissarmi con quegli occhi che avevo imparato ad amare.

<<Cos'ha fatto più male?>>

<<La famiglia>>risposi vedendolo annuire<<Famiglie fatte a pezzi, senza amore.. Capisci perché fisso il vuoto a volte?>>

<<Mi dispiace>>

<<Dispiace a me, non sono forte come mi credete. Ho fatto finta di nulla, ho soffocato il dolore, ho alzato la testa e sono andata avanti nonostante tutto intorno a me stesse cadendo a pezzi.E adesso..>>

<<Le persone forti le riconosco, sono quelle che donano tutto quello che hanno anche se sanno che non lo riceveranno indietro.Ho visto come stavi quando Barry ha scoperto che te ne andavi, tu non piangevi ma ti tremava la voce mentre parlavi. Si capiva che ti stavi sforzando per non esplodere, per non travolgerlo con la forza della tua sofferenza. Ma io sono qui, Crystal. E devi farlo perché non andrò via.>>

<<Avevo paura di essere troppo poco per qualcuno che valeva così tanto>> dissi interrompendolo <<i fulmini mi capirebbero, loro esplodono solo dopo essersi tenuto tutto dentro. Non sono pronta Oliver>>

<<Ma lo sarai, e chiamami Ollie se ti piace di più, ma non dire a Felicity che te l'ho detto io>>

<<Va bene Ollie>>dissi sorridendo, poi lo abbracciai e arrivammo al Verdant mentre la gente ballava.

Nei giorni seguenti parlai poco con Barry, Oliver riempiva le mie giornate con allenamenti, giri, film, feste e cene, e mi sentivo bene. Ma in quel weekend qualcuno venne a farci visita.
Cisco, Cait e Barry. Perche non ero contenta?
Erano venuti perché avevano i risultati per il boomerang e volevano aiutarvi a prendere il responsabile.
Arrow si fece aiutare nonostante trovassi il comportamento di Cisco e Flash un po infantile. Proprio in quel pomeriggio mi tornò il mal di testa, era molto più forte di quello della settimana precedente, vedeva tutto doppio, e mi girava la testa. Grazie a Roy avevo imparato come far ristabilire la vista, dovevo concentrarmi su un oggetto o una persona, in quel caso usai una freccia.
E ci riuscì finché Oliver non venne a dirmi che doveva parlarmi e che sarebbe andata tutto bene.

<<Me lo fai un sorriso?>>mi chiese.

Lo feci e lui posò le sue labbra sulla mia pelle dicendomi di usare la sbarra mentre lo aspettavo. Sembravamo due bambini di dieci anni.
Lo aspettai mentre mi tiravo su e giù contando quante ne facevo, Cait mi chiese se andava tutti bene e io annui.Felicity mi guardava di sottecchi e mi disse che quando avevo finito potevo prendere un aspirina. Aveva già capito tutto.
Cisco mi parlò dicendomi che avevano delle cose per me ma che le avrei viste quando saremmo stati tutti insieme anche se rideva imbarazzato nel vedermi in top. Ma ormai mi ero abituata.
Ero curiosa ma quello che provavo ostacolava i bei pensieri, finché non arrivò Oliver che voleva che scendessi, obbedì dopo un po e andai a cambiarmi.
Appena finì mi disse che doveva andare via ancora e che gli dispiaceva, notavo però che Barry mi fissava senza dire niente e che quando i nostri sguardi si incontravano mi sorrideva nervoso e io mi scaldavo.
Se ne andarono ma sentivo un peso su di me e così andai a sedermi sopra la trave, Oliver non voleva che lo facessi perché era pericoloso ma non riuscivo a non farlo. Proprio in quel momento Felicity si mise a gridare di scappare e io ero troppo in alto per capire cosa fosse successo, vidi un boomerang entrare nel computer e Cait scappare facendomi segno di stare zitta. Una voce incominciò a parlare con Lyla e all'improvviso sentì dei colpi di pistola, e Felicity urlare a lei di abbassarsi. Stavo per materializzarmi al suo fianco quando sentì qualcosa trafiggermi. Gridai con tutta la forza che avevo ma non riuscì a far funzionare i miei poteri. Cait corse da me mentre Felicity medicava Lyla che stava perdendo i sensi per essere stata colpita. Mi aveva colpito all'addome. Ma faceva molto più male la testa che mi stava esplodendo. Non riuscivo più a muovermi così dissi di non preoccuparsi di me. All'improvviso però sentì la voce di Oliver e di Barry che gridavano il mio nome, erano tornati grazie a Dio.

<<Sono qui>>cercai di dire tenendo con una mano la ferita che non smetteva di sanguinare mentre l'altra era sulla testa. <<cosa diavolo mi sta succedendo?>>

<<Oh Mio Dio>>gridò Flash paralizzato vedendo il sangue cadere a terra sempre di più.

<<Non riesco a usare i miei poteri, fanno male, Oliver!>>

<<Barry, portala in ospedale>>esclamò Diggle riferendosi a Lyla, lui obbedì e poco dopo era tornato.

Barry stava per correre a prendermi ma Arrow disse di no, prese una sbarra e si tirò sù togliendosi la maglia fino ad arrivare a me, mi prese e mi strinse a sé mentre gridavo per il dolore dandomi il pezzo di stoffa da mettere sulla pancia. Poi si buttò nel vuoto, io chiusi gli occhi, atterrò perfettamente e mi sistemò sul tavolo. Non smettevo di muovermi e di gridare per colpa della testa. Tutti avevano gli occhi lucidi e non sapevo cosa fare.

<<Diggle, Barry, Roy, tenetela ferma>>disse lui.

<<Oliver! >>gridai immobilizzata con le lacrime che mi bagnavano il viso.

<<Stai calma, adesso tolgo il boomerang e poi non ti farà più male>>

Stavo per urlare che non era quello il problema ma lui lo tolse prima e gridai guardando Barry che piangeva cercando di farsi forza, dopo questo avrebbe voluto farmi tornare con lui.

<<Oliver Jones Queen, ascoltami!>>gridai più forte che potevo e lui si fermò come tutti gli altri<<Non era quella a farmi male! È la testa>>

<<Okay, okay.. >>sembrava in panico <<Esplodere.. Okay! Caitlin medica la ferita più velocemente che puoi, Diggle stai con Felicity sulle scale, voi altri allontanatevi dalla trave e dal vetro.>>

Cait fece veloce mentre piangeva confusa, poi Barry la prese e la mise dietro di lui. Oliver mi prese in braccio vedendo che non smettevo di tenermi la testa. Mi mise per terra mentre le lacrime scivolavano e mi tenevo stretta gridando per il dolore lontana dai miei amici. Ero a pezzi e così presi un coltello che si trovava vicino a me e mi tagliai pensando che avrebbe fatto più male quello ma non fu così.

<<No!>>urlò Oliver fasciandomi la ferita <<So che fa male, piccola. Ma non succederà niente di brutto finché sarò con te>>

<<Ho paura>>gridai mentre il dolore aumentava sempre di più.

<<Anch'io>>

<<Allonanti>>gli dissi disperata.

<<Non esiste>>

Abbassai la testa e tutto successe velocemente, la luce, il buio improvviso, il sangue dal naso, io che gridavo, gli altri che non si muovevano, gli occhi di Oliver su di me, le sue mani nella mie, i muri bucati, il dolore e il potere uscire da me lasciandomi un vuoto enorme per poi tornare.
Ero stanca, ma non stanca nel senso fisico ma in quello mentale, sentivo tutte le mie emozioni travolgermi e non sapevo che altro fare.
Quando riaprì gli occhi vidi per primo Oliver che mi fissava come se fossi l'unica cosa al mondo, mi mise una mano sul viso e sorrise. Barry corse da me tenendo per mano Cait che aveva il viso umido per le lacrime, Cisco mi toccò la spalla comprensivo, Felicity mi strinse una mano e la accarezzò sorridendomi, e Diggle sembrava spaventato per Lyla ma cercava di non fare niente.
E in quel momento piansi nelle braccia di Ollie che mi teneva stretta dicendomi che era orgoglioso di me.

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