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Caterina Maria Romula di Lorenzo de' Medici, nota semplicemente come Caterina de' Medici

~Caterina

Il nome femminile deriva dal greco katarรฒs e signifca 'pura'. Il nome รจ tra i piรน diffusi nel mondo e numerose furono le donne illustri che lo portarono, tra cui regine, imperatrici e ben otto sante. L'onomastico si festeggia il 29 aprile in memoria di Santa Caterina da Siena, Terziaria Domenicana, morta nel 1380. La Santa รจ Patrona d'Italia, Roma, Siena, delle lavandaie, dei corrieri e degli infermieri. Numerosi i derivati del nome, quali: Cร tera, Catrina, Rina, Catia, Katia.
Nella religione sono festeggiati il 29 e il 30 aprile, l'onomastico รจ S. Caterina da Siena. Anche nel mese di novembre possiamo ricardare un'altra data importante, ovvero il 25 che รจ dedicato a Santa Caterina d'Alessandria.

~Maria

II nome deriva dall'ebraico Maryร m e significa "principessa, signora". A questo nome vengono perรฒ dati anche altri significati, nati soprattutto dal culto a Maria, la Madre di Gesรน, quali per esempio "la signora ritrosa, la signora beneamata, goccia del mare". Il nome diffusissimo รจ portato anche dagli uomini in unione con un altro nome, per esempio Carlo Maria, Vittorio Maria, Luigi Maria, Antonio Maria, ecc. Varianti ebraiche: Miriam, Mariam, Mira. Da quest'ultimo deriva il diminutivo Mirella che ormai ha acquistato forza di nome proprio. Maria รจ utilizzato molto frequentemente in nomi doppi con piรน di trenta possibilitร . Da Maria รจ derivato il termine marionetta. Infatti, nel Medioevo, gli ecclesiastici che nelle rappresentazioni sacre interpretavano i ruoli delle tre Marie (Maria madre di Gesรน, Maria Maddalena, Maria di Cleofa, che accompagnarono Gesรน al Calvario), erano chiamati marionette. Diminutivi: Mariella, Mariuccia, Marietta, Mariolina, Mariola. L'onomastico si festeggia il 12 settembre in onore della Santa Madre di Gesรน, patrona dei barbieri di Roma. Sono comunque numerosissime le sante con questo nome e le localitร  che festeggiano in giorni diversi la Madonna, dando ogni volta un differente significato.

Il suo nome รจ legato alle guerre di religione che si combatterono in Francia negli anni del suo regno.
Apparentemente il nome Caterina fu imposto in memoria di Caterina Sforza, la madre di Giovanni delle Bande Nere, il quale aveva sposato Maria Salviati, riunendo cosรฌ i due rami della famiglia Medici. Maria omaggiava la Vergine e Romula le era stato assegnato in onore del patrono di Fiesole.

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Caterina ha ben 40 anni, ed รจ nata il mercoledรฌ 13 aprile 1519 a Firenze.
Il suo segno zodiacale รจ l'ariete. Questo un segno di grande azione creativa. L'individuo Ariete ha bisogno di agire e di organizzare, รจ originale e rifiuta di venire organizzato o dominato da altri. Puรฒ essere egoista, รจ coraggioso e apprende rapidamente. Ha la costante necessitร  di nuovi traguardi e di nuove idee. Inoltre รจ una felice combinazione; puรฒ essere privo di tatto anche se non se ne rende conto. Benchรฉ assuma un aspetto coraggioso, questo puรฒ essere una copertura in quanto puรฒ vacillare facilmente. L'Ariete generalmente gode di buona salute, ma anche se รจ dotato di grande energia, รจ incline a soffrire per i propri entusiasmi ed eccessi. L'Ariete classico sarร  sempre in moto, coraggioso, impulsivo fino alla temerarietร  perchรฉ convinto delle proprie ragioni, scarsamente diplomatico ma senz'altro spontaneo fino al punto di concludere anche in perdita i propri rapporti, spesso senza tenere in alcun conto le conseguenze delle sue azioni e delle proprie parole, ed altrettanto sovente in grado di ricadere negli stessi errori giร  commessi, ma sempre pronto a riprendersi e a rialzarsi.

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Gli ambasciatori stranieri erano concordi nel riconoscere le ottime capacitร  politiche di Caterina. L'ambasciatore veneziano Lipomano scrisse: "Donna liberale, magnanima e forte. Questa grande principessa ha lo spirito robusto quanto il corpo. Mentre si veste, mentre mangia, direi quasi mentre dorme, ella dร  udienza."
E ancora, veniva definita "donna di rara intelligenza, esperta negli affari, sopratutto quelli di Stato."
Scrive Orieux: "Caterina portava in dote, in quanto fiorentina e in quanto Medici, un certo modo lucido e impietoso di guardare il mondo e la societร  e un'arte sapiente di manovrare gli uomini a proprio vantaggio. Quest'arte della concertazione e della diplomazia era viva a Firenze da lungo tempo ed era stata praticata ben prima che Macchiavelli ne esplicitasse le regole nel suo "Principe"."
Caterina seppe senza dubbio seguirle, queste regole, e riuscรฌ a destreggiarsi tra le complicatissime vicende politiche e sociali della Francia del suo tempo
Caterina dimostra, ยซricercata istruzioneยป, sapienza, contegno, prontezza e la capacitร  di integrarsi perfettamente nell'ambiente.
รˆ una straordinaria osservatrice, impara ben presto a dosare le parole, a rivolgersi in modo differente rispetto al proprio interlocutore, a comprendere appieno le dinamiche di corte.

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~Megan Follows~

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รˆ una donna davvero versatile e con moltissimi interessi.
Al suo arrivo in Francia, di lei avevano destato ammirazione la grazia e la dolcezza. "Et la grace plus belle encore que la beautรฉ".
Il suocero, Francesco I, l'aveva subito protetta e aveva intuito la superioritร  intellettuale di Caterina; ammirava inoltre le tante belle doti della piccola fiorentina (era un tempo in cui, oltre alla bellezza, contavano anche e soprattutto "il gusto, l'intelligenza, il talento, la vivacitร ").
In Francia, Caterina si era sempre sentita (ed era considerata, in effetti) una straniera.
Fin dal suo arrivo aveva portato dall'Italia, oltre alle persone che facevano parte del suo entourage, anche usi e consuetudini della sua terra.
Caterina de' Medici italianizzรฒ la sua corte, imponendo modi e mode nuovi che nel tempo si sono cosรฌ ben connaturati da diventare aspetti tipici della Francia (i profumi, la cucina, il lusso...).

Una delle grandi passioni di Caterina sono i cavalli e l'equitazione.
Fu lei a introdurre in Francia il modo di montare all'amazzone. Fino ad allora le donne si sistemavano su un sedile, il "sambue", posto sul cavallo, con le gambe di lato; in questo modo non potevano andare nรฉ al trotto nรฉ al galoppo e tantomeno seguire i cavalieri nella caccia o nella corsa.
Tutte le dame copiarono questo nuovo modo di cavalcare adottato da Caterina; le gonne si sollevavano a mostrare le gambe e a volte anche di piรน..."Ciรฒ divenne motivo di scherno e di sollazzo al punto che le donne amazzoni furono costrette a portare le coulottes, note in Francia in quel periodo con il nome di calesons. Queste erano un indumento specifico dell'abbigliamento maschile e ciรฒ fece gridare allo scandalo i teologi".
Caterina curรฒ le scuderie reali piรน di
qualunque altro re francese.

Ama anche la caccia e usava sia piccole armi da fuoco che la balestra
Caterina, รงa va sans dire, ha una mira perfetta!

Molto noto รจ il suo amore per il cibo e la sua golositร . Cosรฌ come รจ noto che fu lei a introdurre l'uso della forchetta e la divisione dei cibi in dolci e salati.

Caterina ama anche ricamare. Come scrive Brantome: "Dopo i pasti, trascorre parte del suo tempo a lavorare sui tessuti di seta, in maniera impareggiabile".
Da Venezia, ha fatto arrivare un disegnatore, Federico Vinciolo, che le dedicรฒ un libro con motivi per ricamo, creati appositamente per lei.

Caterina ama tenere tutto sotto controllo.
Tra le cose a cui tiene di piรน, vi era il rispetto per il cerimoniale di corte. Vi si "attenne lei stessa scrupolosamente, rigorosamente, per tutta la vita" e allo stesso modo lo impose ai suoi figli e a tutta la corte.
"Levarsi, coricarsi, l'ordine dei pasti, i movimenti, la distribuzione dei posti, tutto era regolato e sorvegliato. ...

Caterina de' Medici ama molto la poesia e, soprattutto, la musica.
Il suo poeta preferito รจ Pierre de Ronsard e spesso i suoi versi venivano messi in musica, come ad esempio nel caso dell'opera "Rossignol mon amour" musicata da Claude le Jeune.

Caterina รจ molto abile nell'arte della manipolazione, e anche in quella dei veleni. Meglio non mettersela contro non si sa mai cosa aspettarsi da lei.

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~Medici per nascita

Campo d'oro, a sei palle poste in cinta, di cui la mediana al capo, piรน grossa, di azzurro, all'arme di Francia, le altre di rosso

La casata dei Medici รจ un'antica famiglia fiorentina, protagonista di centrale importanza nella storia d'Italia e d'Europa dal XV al XVIII secolo.

I Medici ottennero, de facto, il controllo prima della cittร  di Firenze, e del Granducato di Toscana poi. Tranne qualche interruzione di breve durata, il potere mediceo durรฒ dal 1434, con la signoria di Cosimo il Vecchio, al 1737, con la morte di Gian Gastone, ultimo granduca.

Originari della regione del Mugello, probabilmente appartenenti alla piccola nobiltร  di campagna inurbata a partire dal XII secolo, inizialmente le attivitร  dei Medici delle prime generazioni riguardarono la mercatura tessile, l'agricoltura e solo sporadicamente l'attivitร  bancaria.

Con la fondazione del Banco dei Medici, ad opera di Giovanni di Bicci, la famiglia acquistรฒ nel tempo ricchezza e potere, divenendo finanziatrice delle realtร  piรน influenti nel panorama politico europeo. Il Banco, ad esempio, finanziรฒ il Papa, la conquista del Ducato di Milano da parte di Francesco Sforza, la vittoria di Edoardo di York nella Guerra delle due rose.

Con l'avvento al governo di Cosimo e di suo nipote Lorenzo il Magnifico, incarnazione del principe umanista, il potere mediceo fu uno dei principali poli propulsivi del Rinascimento: i signori di Firenze erano trattati come sovrani dagli altri monarchi europei, e la vita artistica e culturale della Firenze del XV secolo era punto di riferimento per tutta Europa, grazie anche all'instancabile opera di promozione culturale svolta dal Magnifico. Politicamente, Lorenzo si premurรฒ di conservare l'equilibrio degli Stati italiani attraverso la salvaguardia della Lega Italica promossa dal nonno, garantendo all'Italia un lungo periodo di pace interna e di sviluppo. Dopo la sua morte nel 1492, i suoi eredi non furono altrettanto capaci, contribuendo a far precipitare la Penisola nella rovinosa serie di conflitti noti come Guerre d'Italia, che segnarono la sempre maggiore marginalizzazione degli Stati italiani nell'Europa delle grandi potenze nazionali.

La famiglia Medici ha espresso tre Papi della Chiesa cattolica: papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, ultimo successore di Pietro ad essere semplice diacono al momento dell'elezione, portรฒ alla corte pontificia lo splendore e i fasti tipici della cultura delle corti rinascimentali. Il 3 gennaio 1521 scomunicรฒ Martin Lutero con la bolla pontificia Decet Romanum Pontificem. Papa Clemente VII, cugino di Leone X, negรฒ il divorzio ad Enrico VIII d'Inghilterra e dovette subire lo Scisma anglicano. Durante il suo papato vi fu il Sacco di Roma. Entrambi i papi furono grandi mecenati nella tradizione di famiglia. Il terzo papa mediceo, Leone XI, regnรฒ invece per meno di un mese nell'aprile del 1605. La famiglia conta anche due regine consorti di Francia: Caterina de' Medici, l'ultima discendente diretta del Magnifico, e Maria, figlia del Granduca Francesco I de' Medici e nonna di Luigi XIV, il Re Sole.

Con l'avvento del Granducato nella seconda metร  del XVI secolo i Medici divennero sovrani a tutti gli effetti unificando sotto il loro scettro gran parte della Toscana, con l'unica eccezione dell'indipendente Repubblica di Lucca e dello Stato dei Presidi, sotto dominazione spagnola.

Il governo dei granduchi medicei fu inizialmente illuminato come quello dei loro avi: diedero impulso ai commerci, proclamarono la tolleranza religiosa con le famose Leggi livornine del 1591-1593 e furono mecenati delle arti e della scienza, patrocinando Galileo Galilei, astronomo di corte di Cosimo II de' Medici, e fondando, con il cardinale Leopoldo, l'Accademia del Cimento, la prima istituzione scientifica in Europa a promuovere il metodo sperimentale di Galileo.

Il malgoverno degli ultimi granduchi e la morte senza eredi dell'ultimo sovrano mediceo Gian Gastone nel 1737, portรฒ il Granducato nella mani di Francesco I di Lorena[6], marito dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, rimanendo ai loro discendenti fino all'Unitร  d'Italia.

La sorella di Gian Gastone, Anna Maria Luisa de' Medici, ultima del ramo granducale, stipulรฒ il "Patto di famiglia" con gli Asburgo-Lorena lasciando per testamento l'immenso patrimonio artistico alla cittร  di Firenze. L'accordo prevedeva che i nuovi successori non potessero spostare ยซ[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinchรฉ esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilitร  del Pubblico e per attirare la curiositร  dei Forestieriยป, come scrisse lei stessa.

Attualmente sopravvivono solo tre rami cadetti: quello dei Medici di Ottajano, principi di Ottajano e duchi di Sarno, trapiantati a Napoli sin dal XVI secolo, quello dei Medici-Tornaquinci, marchesi di Castellina, rimasti nell'originaria Toscana, e quello dei Peruzzi de' Medici.

La famiglia proveniva dal contado del Mugello e trae origine da un certo Medico di Potrone, nato intorno al 1046. Alcuni esponenti della famiglia, tutti discendenti di Medico di Potrone, tra il Duecento e il Trecento si guadagnarono una ricchezza ragionevole con le manifatture laniere che in quel tempo videro un periodo di crescita della domanda, in Italia e all'estero, soprattutto in Francia e Spagna. Agli inizi del Trecento i Medici avevano giร  avuto due Gonfalonieri di Giustizia, la massima carica della Repubblica fiorentina, e per tutta la prima metร  del secolo fecero parte dell'oligarchia che dominava la cittร .

Solitamente le fonti e la tradizione letteraria ricordano che i Medici erano originari del Mugello, la zona a nord-est di Firenze oggi comprendente i territori comunali di Barberino di Mugello, San Piero a Sieve, Scarperia, Borgo San Lorenzo e Vicchio. Tale informazione non ha fondamenti documentari certi, ma รจ la piรน probabile in quanto si basa sul fatto che dal XIV secolo i Medici risultano essere proprietari fondiari della zona. Era infatti naturale per i mercanti del Duecento, che alimentavano le loro fortune economiche in cittร , acquistare terre nella zona del contado da cui provenivano. A sostenere tale ipotesi, vi sono le leggende fiorite soprattutto in epoca granducale (XVI-XVII secolo), quando la fantasia e la penna degli eruditi di corte si esercitavano a dar lustro alle origini della stirpe allora regnante in Toscana. Secondo un manoscritto secentesco oggi nella Biblioteca Moreniana, in epoca altomedievale i Medici furono legati agli Ubaldini, allora feudatari molto potenti nel Mugello, e almeno dal 1030 possedevano i castelli di Castagnolo e di Potrone appunto, situati presso l'odierna Scarperia.

Il manoscritto della Biblioteca Moreniana n. 24 intitolato "Origine e discendenza della casa dei Medici di Firenze", รจ stato attribuito a Cosimo Baroncelli (1569-1626), cameriere di Don Giovanni de' Medici. La medesima fonte riporta inoltre un racconto dai toni fiabeschi che intende nobilitare le origini della schiatta medicea e del suo stemma. Questa sorta di romanzo cortigiano presenta come capostipite un certo Averardo de' Medici - nome poi ricorrente nella famiglia fra Due e Trecento -, che fu un comandante dell'esercito di Carlo Magno, imperatore nonchรฉ ยซrifondatoreยป di Firenze. Una volta il valoroso Averardo, mentre era impegnato a liberare il territorio toscano dall'invasione dei Longobardi, sconfisse un gigante chiamato Mugello, che terrorizzava la zona omonima dell'Alta Val di Sieve. Durante lo scontro, il gigante Mugello conficcรฒ la propria mazza dentata (o forse le palle del flagello) nello scudo dorato di Averardo: i segni rimasti impressi sull'arma del cavaliere suggerirono l'emblema araldico delle palle o ยซbisantiยป nel blasone mediceo.

Cosรฌ, dopo la mitica impresa di Averardo, i lontani avi di Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico si sarebbero trasferiti nella regione del Mugello. La notizia che i Medici si insediassero in Mugello in epoca tanto antica sembra, perรฒ, ridimensionata da un'altra testimonianza. Infatti, il Libro di memorie di Filigno de' Medici scritto nel 1374 ricorda che i Medici compirono i primi consistenti acquisti di terre in Mugello fra il 1260 e il 1318, mentre possedevano immobili di una certa rilevanza a Firenze almeno giร  dal 1169. Utilizzando gli scarsi dati disponibili, risulta in ogni caso difficile stabilire se i Medici, agli albori della loro storia, siano stati proprietari terrieri molto agiati che hanno cercato in cittร  nuove occasioni di ascesa e sviluppo oppure se invece siano stati cittadini abbienti che per estendere la loro influenza e il loro potere hanno realizzato alleanze propizie con famiglie nobili e investimenti nelle campagne.

I motivi che portarono la famiglia Medici a primeggiare cosรฌ costantemente in un panorama cosรฌ variegato e pluralistico come la Firenze dal Quattrocento in poi si possono riassumere in alcuni fattori chiave.

La ricchezza
Senz'altro la prosperitร  del Banco Medici nel tempo fu la primaria base sulla quale si innestรฒ la fortuna familiare, anche se i Medici non furono nรฉ gli unici, nรฉ "i piรน" ricchi cittadini fiorentini. Sicuramente seppero sfruttare al meglio durante le generazioni di Giovanni di Bicci, Cosimo e Lorenzo il Magnifico il fatto di essere divenuti banchieri pontifici e, dal 1460 circa per qualche decina di anni, monopolisti delle miniere di allume, il componente fondamentale della tintura della lana, che veniva estratto nei territori pontifici appunto, vicino ai Monti della Tolfa.

L'appoggio popolare
L'appoggio dei ceti piรน popolari della cittร  di Firenze fu fondamentale per i Medici ed essi lo seppero guadagnare attraverso una serie di piccole ma significative azioni verso i meno abbienti: Salvestro de' Medici aveva appoggiato la rivolta dei Ciompi, Giovanni di Bicci aveva riformato l'erario svantaggiando il popolo grasso e Cosimo il Vecchio aveva per la prima volta usato la magnificenza del singolo a favore di tutta la comunitร , lasciando indelebili tracce nell'immaginario collettivo (si pensi all'arrivo della รฉlite bizantina e pontificia al tempo del Concilio di Firenze). Questo appoggio, che altre famiglie come gli Albizzi non avevano, si rivelรฒ critico almeno in due occasioni fondamentali: la cacciata di Cosimo, e il suo successivo rientro con acclamazione e la congiura dei Pazzi, nella quale fu il popolo stesso che vendicรฒ l'assassinio e l'oltraggio verso i Medici. Questo appoggio, con la scomparsa di Lorenzo il Magnifico venne incrinandosi, tanto che per ben due volte i suoi discendenti vennero cacciati dalla cittร  dalla folla inferocita, senza contare le singole congiure contro il capofamiglia di turno, ma ormai la casata disponeva di altre carte per garantire il proprio successo.

Il papato
Avere due papi dal pontificato abbastanza lungo e in un arco di tempo cosรฌ ravvicinato fu il fattore che permise ai Medici il salto di qualitร : da cittadini maggiorenti a nobili veri e propri. Alla base dell'elezione di Leone X e Clemente VII vi fu sia la ricchezza familiare che l'abilitร  personale dei due, ma anche un'intelligente politica matrimoniale dei loro antenati, che avevano permesso un'alleanza con gli Orsini, che sicuramente valse quando si trattรฒ di far arrivare il primo titolo cardinalizio in famiglia. L'alleanza papale con altri stati esteri, in particolare con la Spagna, permise di riprendere sempre la cittร  di Firenze dopo le cacciate, grazie agli aiuti militari esterni.

L'appoggio imperiale
Infine la definitiva consacrazione medicea si ebbe al tempo del ducato, quando il grande imperatore Carlo V d'Asburgo concesse il governo della Toscana a Cosimo I, forse come parte del risarcimento ai Medici per le conseguenze del Sacco di Roma che li avevano fatti spodestare. La presenza di truppe imperiali fu fondamentale nell'assedio di Firenze, nella battaglia di Montemurlo e nell'Assedio di Siena. Da allora la dinastia Medicea regnรฒ senza scosse fino all'estinzione.

~Valois per matrimonio

Quella dei Valois (/va'lwa/) fu una dinastia cadetta della casa dei Capetingi, che regnรฒ sul trono di Francia dal 1328 al 1589, con tredici re.

Succeduta ai Capetingi in linea diretta, la dinastia derivรฒ il suo nome dalla omonima piccola regione storica, situata a nord-est di Parigi, oggi facente parte dei dipartimenti di Aisne e Oise (Piccardia).
Carlo, conte di Valois, era il fratello di Filippo IV di Francia il Bello, della famiglia dei Capetingi. Con la morte del terzo e ultimo figlio maschio di Filippo il Bello, nel 1328, si estinse la linea diretta di successione capetingia e fu quindi fregiato del titolo di re di Francia il figlio maggiore di Carlo, Filippo VI, applicando la legge salica di successione, che escludeva l'ereditarietร  del trono in linea femminile.

Il suo diritto alla successione venne perรฒ messo in discussione da Edoardo III d'Inghilterra, figlio di Isabella di Francia, la figlia di Filippo IV il Bello: la disputa tra i due pretendenti al trono sfociรฒ nella secolare Guerra dei cent'anni, nel corso della quale una vasta area del territorio francese venne occupata dall'esercito inglese. Intorno al 1420, quando ormai sembrava che i Valois fossero stati sconfitti dai rivali inglesi, Giovanna d'Arco fece insorgere la popolazione e risollevรฒ le sorti del paese. La Francia ottenne la vittoria e la casata dei Valois venne ristabilita sul trono; durante il regno di Luigi XI la monarchia fu ulteriormente rafforzata.

I successori cercarono di estendere il dominio francese all'Italia, ma non ottennero risultati duraturi. Francesco I, uno dei piรน celebri re della dinastia dei Valois, fu un importante protettore dell'arte e della cultura rinascimentali. Durante gli ultimi decenni di regno dei sovrani di Valois, la Francia fu lacerata da lotte religiose. Alla dinastia dei Valois succedette un'altra casa cadetta dei Capetingi, la casata dei Borbone.

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~Regina madre

La regina consorte, normalmente, non ha diritto di succedere al marito dopo la morte di quest'ultimo. Tuttavia, non sempre questo accade: a volte, infatti, la regina consorte di un re defunto ha avuto le funzioni di reggente, mentre suo figlio, l'erede al trono, era ancora minorenne, in attesa di cedergli i poteri in un secondo momento, diventando cosรฌ regina madre.

~Delfina di Francia

Il titolo di Delfina di Francia veniva conferito alle consorti del delfino, l'erede al trono del regno di Francia. Da quando venne istituito il titolo alla fine della monarchia si sono susseguite quattordici delfine di Francia, di cui sette sono diventate regine.

~Duchessa d'Orlรฉans

Dopo il cambiamento di appannaggi da parte di Enrico II di Francia, Carlo IX diede l'Orlรฉans a sua madre Caterina, giร  Regina madre di Francia, come compenso per la fine della reggenza, soprattutto per la sua politica di tolleranza. รˆ stato l'unica suo jure Duchessa d'Orlรฉans, quindi รจ inclusa tra i Duchi.

~Duchessa consorte di Bretagna

1536-1559: Enrico (1519-1559), delfino (poi re) di Francia, figlio minore di Francesco I e Claudia. Portรฒ il titolo senza essere stato incoronato a Rennes. Diverrร  re di Francia come Enrico II nel 1547.

~Contessa d'Alvernia

Conte รจ un titolo nobiliare, diffuso in Europa, superiore al titolo di visconte e inferiore a quello di marchese.
L'Alvernia (in francese Auvergne) รจ una regione culturale e storica della Francia nella zona del Massiccio Centrale. Fino al 2016 era una regione amministrativa centro-meridionale. Il suo capoluogo รจ Clermont-Ferrand, capitale storica dell'antica provincia d'Alvernia; altre cittร  importanti sono Vichy, Montluรงon, Moulins, Aurillac e Le Puy-en-Velay.

~Duchessa di Urbino

Il ducato di Urbino (1443-1630) fu un'antica entitร  statuale dell'Italia centrale, di origine feudale e legata da vincoli di vassallaggio allo Stato Pontificio. Occupava la parte settentrionale dell'odierna regione Marche coincidente con l'attuale provincia di Pesaro e Urbino e parte della provincia di Ancona, parte della Romagna e parte dell'alta Umbria, coincidente con il territorio odierno dei comuni di Gubbio, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e parte dei comuni di Umbertide e Sigillo.

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Etero
L'eterosessualitร  รจ una variante naturale del comportamento umano che comporta l'attrazione sentimentale e/o sessuale verso individui dell'altro sesso.
Etero- deriva dal greco heteros, che significa "differente" (come ad esempio per la parola "eterozigote" o "eterogeneo"), mentre sessualitร  deriva dal latino sexus. Il termine "eterosessuale" venne inventato nel 1868 in opposizione al termine "omosessuale", entrambi coniati dal letterato ungherese di lingua tedesca Karl-Maria Kertbeny (1824-1882), e venne pubblicato per la prima volta nel 1869.

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No, รจ sposata con Enrico II di Francia.

Con Caterina alla corte papale, Clemente VII cercรฒ di organizzare per lei un matrimonio vantaggioso. Furono presi in considerazione molti candidati da tutta Europa: Ercole D'este Giacomo V di Scozia , Henry FitzRoy, Federico Gonzaga , Guidobaldo della Rovere e Francesco II Sforza.
Venuto a conoscenza di queste trattative matrimoniali, il re di Francia, Francesco I di Valois, candidรฒ il suo secondogenito Enrico, duca d'Orlรฉans. Onorato della proposta, Clemente VII riuscรฌ diplomaticamente a combinare due importanti matrimoni: quello di Caterina con il figlio del re di Francia e quello di Alessandro (nominato duca di Firenze) con Margherita d'Austria, figlia illegittima di Carlo V.

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No, non lo รจ

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Certo, le alleanze sono sempre utili

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Figlia legittima

I suoi genitori sono Lorenzo di Piero de' Medici (Firenze, 12 settembre 1492- Firenze, 4 maggio 1519), unico figlio maschio di Piero "il Fatuo" de' Medici e di Alfonsina Orsini, fu signore di Firenze e il primo ed unico duca di Urbino della dinastia Medici.

Bello d'aspetto, cavalcatore e cacciatore, non privo di abilitร  e di astuzia, fu, per difetto di energia e di coraggio, inferiore alla sua fama, non degno che a lui Niccolรฒ Machiavelli dedicasse Il Principe e che Michelangelo Buonarroti ne idealizzasse la figura nel "Pensieroso" delle tombe medicee.

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Madeleine de La Tour d'Auvergne, o in italiano Maddalena (1498 - Firenze, 28 aprile 1519), era figlia di Giovanni III de La Tour d'Auvergne (1467 - 28 marzo 1501), Conte d'Alvernia e di Lauraguais, e di una principessa di Borbone (1465 - 1511), Giovanna di Borbone-Vendรดme (o Caterina), figlia di Giovanni di Borbone-Vendรดme.

Nel 1516, Lorenzo de' Medici duca di Urbino fu posto da suo zio Papa Leone X a capo della Repubblica di Firenze. Congratulandosi con lui, Francesco I di Francia gli propose il matrimonio con la principessa del sangue francese Maddalena de La Tour d'Auvergne, contessa di Boulogne. Grazie a queste nozze, il sovrano francese avrebbe avuto un ulteriore appoggio nei progetti di espansione francese in Italia, iniziati con la calata di Carlo VIII nella penisola. La famiglia Medici avrebbe invece avuto l'onore di mescolare il proprio sangue di mecenati e banchieri con quello dell'alta aristocrazia francese.

Dall'unione dei due sposi nacque a Firenze, mercoledรฌ 13 aprile 1519, Caterina Maria Romula de' Medici. La sua nascita fu gradita a entrambi i genitori che ebbero ยซparimenti [...] piacere che se fosse stato maschioยป. Apparentemente il nome Caterina fu imposto in memoria di Caterina Sforza, la madre di Giovanni delle Bande Nere, il quale aveva sposato Maria Salviati, riunendo cosรฌ i due rami della famiglia Medici.

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(Pierre de L'Estoile)

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