𝐱𝐱𝐢𝐢. - sarò sempre con te
Mancavano poche ore all'alba.
Poche ore prima che Alex sarebbe tornata ad Asgard, lasciando quel mondo che era diventata, in così poco tempo, la sua seconda casa.
-Alla fine hai deciso- disse una voce alle sue spalle.
Lei si girò, trovandosi davanti Tony.
-E' questo il mio destino. Io non sono nessuno per cambiarlo-
-Poche settimane fa avresti detto qualcosa di totalmente diverso-
La ragazza prese un grande respiro.
-Peter era l'unica ragione per cui io sarei rimasta qui. E lo sai anche tu. Ora che lui non c'è più...-
Una singola lacrima le scese silenziosa fino al mento.
-...non c'è più ragione che io rimanga-
Tony annuì, avvicinandosi un pò a lei.
-Sai Alex, prima non avrei voluto farti rimanere qui, e lo sai bene. Ma ti farà piacere sapere che ho cambiato idea su di te. Tu sei una brava persona-
Lei sorrise, felice di sentire quelle parole.
-Inizio a pensarlo anche io- rispose.
-Hai bisogno di aiuto? Per mettere a posto, intendo-
-Non ce n'è bisogno. Mi sono portata solo una piccola sacca, da Asgard, perciò...- disse, lanciando un'occhiata alle sue poche cose posate sul letto.
-Bene, allora. Spero che ritornerai, prima o poi. Sarai sempre la benvenuta qui-
-Tornerò, certo. Solo per assicurarmi che tu e il capitano Rogers non scateniate un'altra Civil War-
Tony si lasciò sfuggire una risata, poi diede una piccola pacca sulla spalla alla ragazza.
-Buona fortuna, Alex-
-Grazie, Iron Man-
Così dicendo, Tony uscì dalla stanza, lasciando Alex da sola.
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-Alex! Io sono pronto! Tu ci sei?- urlò Thor, dall'altro lato della porta.
-Arrivo, zio! Due secondi-
E la ragazza stava davvero per uscire, quando il suo sguardò si posò sulla scrivania di Peter.
La foto che ritraeva lui, MJ e Ned era ancora lì, dove lei la ricordava.
Senza pensarci un'altra volta, la prese e l'infilò velocemente nella sacca.
Poi uscì dalla stanza.
-Wow, ti sei proprio abituata a Midgard, eh?- disse Thor, osservando i suoi vestiti.
Alex indossava la felpa bordeaux che Peter le aveva prestato molti giorni prima, che le andava ancora tremendamente larga.
-Si- rispose.
-Ci avevo fatto l'abitudine-
I due andarono in salone, dove li aspettavano Steve e Natasha.
Alex si precipitò tra le braccia di Nat, che l'accolse in un abbraccio.
-Mi mancherai tanto...- sussurrò.
-Anche tu, Alex- rispose lei, lasciandole un bacio sulla fronte.
Prese dal tavolino il libro che stava leggendo il giorno prima.
-Ecco, prendilo tu. Quando tornerai a trovarci mi dirai cosa ne pensi-
Alex lo mise nella sacca, senza neanche far caso al titolo.
-Grazie, Nat-
Dopodiché, anche Thor fece un saluto di gruppo, per poi recuperare la sua ascia.
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Non appena uscirono dal quartier generale, un'aria gelata li travolse.
Alex, come sempre, non rabbrividì neanche, mentre Thor starnutì.
-Sai- disse, tirando su col naso.
-A volte invidio la tua natura da gigante di ghiaccio-
Alex rise, per poi porgergli la mano.
Lui la strinse e, come era successo con Peter, all'improvviso non sentì più freddo.
-HEIMDALL!- urlò poi, con lo sguardo rivolto verso il cielo.
-HEIMDALL!- ripetè.
Alex ricordava il guardiano del Bifrost.
Era una delle uniche persone che, ad Asgard, l'avevano sempre trattate con gentilezza.
Ad un tratto, una luce accecante invase il campo visivo della ragazza, che poco dopo si sentì sollevata in cielo.
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-THOR!- gridò Lady Sif, non appena i due entrarono nella gigantesca sala da pranzo.
-Alex! Sia ringraziato Odino, state tutti e due bene-
Alex restò leggermente sorpresa nel vedere Lady Sif realmente interessata a come si sentisse.
-Venite dentro, vi stavamo tutti aspettando- continuò.
Thor fece segno alla ragazza di seguirlo, cosa che lei fece.
Varcare dopo tanto tempo le immense porte del palazzo dorato di Asgard le fece una strana sensazione.
Fu avvolta da quel familiare calore, che la riscaldò fino alle ossa.
Mentre camminava nel corridoio per raggiungere la sua camera da letto, passò accanto a un quadro.
Era sicura che non ci fosse prima.
Doveva essere stato aggiunto da poco.
Rappresentava suo padre, con la sua armatura da battaglia, ma senza il suo scettro.
Alex pensò che quella fosse una delle pochissime volte in cui aveva sorriso spontaneamente.
Quando avevano realizzato il suo ritratto, Loki aveva chiesto che sua figlia fosse portata nella stessa stanza.
Era quello il motivo del suo sorriso.
Quando Alex si avvicinò al dipinto, le sembrò quasi di essere davanti a uno specchio, tanto lei e suo padre erano simili.
Sorrise, per poi allontanarsi.
Entrò nella sua stanza.
Era rimasta la stessa di sempre.
Stesso letto, stesso armadio, stessa libreria.
La ragazza posò la sua sacca sul letto dalle coperte verde petrolio, per poi svuotarla.
Rimise a posto il libro della madre nella libreria.
Poi prese tra le mani quello di Nat.
Scoprì che il titolo era "Harry Potter".
Doveva essere un libro famoso su Midgard, anche se lei non ne aveva mai sentito parlare.
Ritornò vicino alla sacca, per estrarre l'ultima cosa.
Si sedette sul letto, prendendo tra le mani la foto di Peter.
La posò sul comodino, restando poi a fissare il volto del ragazzo, dritto negli occhi.
-Io sarò sempre qui, Alex. Sarò sempre con te, non ti lascerò mai da sola-
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