𝐱𝐢𝐱. - avresti dovuto mirare alla testa
-Ci sei riuscito?- chiese Natasha, agitata.
Steve rimise a posto il telefono che Bruce gli aveva procurato, sbuffando.
-Ho cercato di mettermi in contatto con la loro nave, ma niente. Ho l'impressione che non siano sulla Milano-
-La nave dei Guardiani della Galassia? Ci sono anche loro?-
-Non ne sono sicuro, ma almeno uno di loro si-
-Rocket non ha detto nulla?-
Steve scosse la testa.
-Ho paura, Nat. Non ho la minima idea di cosa potrebbe succedere. A quest'ora, Tony e gli altri potrebbero essere già morti-
Lei trattenne il respiro.
-Non dire così, Steve. Non ne siamo sicuri...-
-Certo che siamo sicuri. Metà di noi sono stati spazzati via. Lo stesso succederà a loro-
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Alex si lanciò verso Thanos, con entrambi i pugnali sfoderati.
Con un gesto quasi seccato, lui la colpì dritto in viso, facendola finire a terra.
-NO!!- urlò Peter, facendo per precipitarsi verso di lei.
-Prova a fare un altro passo, ragazzino, e ti ritroverai nelle sue stesse condizioni- lo fermò Thanos.
La botta contro il suolo aveva annebbiato la vista di Alex, che riusciva a veder solo vaghe sagome sfocate.
Sentì la voce di Peter, poi quella di Thanos.
Una così diversa dall'altra.
Sapeva, dentro di lei, di essersi sicuramente rotta qualcosa.
Sentiva un dolore pulsante alla spalla, ma non osava alzare la testa per vedere cosa fosse.
Un pugnale le si era leggermente scheggiato, e ora sprizzava un liquido blu dal suo interno.
Alex
La voce di suo padre si fece strada nella sua mente, come in un sogno.
-Padre...- sussurrò lei, socchiudendo gli occhi.
Devi rialzarti, tesoro. So che ce la puoi fare
Lei piantò una mano nel terreno.
Cercò di rialzarsi, ma la spalla ferita la tradì.
Ricadde a terra, facendo alzare piccole nuvole di polvere dal terreno.
-Non ce la faccio, non ce la posso fare...- disse, quasi piangendo.
Ti sbagli, Alex. Rialzati
La ragazza si impegnò così tanto da sentirsi girare la testa.
Fallo per me e tua madre
Quelle parole furono come un pugno nello stomaco.
Alex sentì una forza sconosciuta scorrerle nelle vene, e una mano invisibile che la sollevava da terra.
Il dolore alla spalla svanì.
La vista le ritornò normale.
Abbassò lo sguardo sulle sue mani, che erano diventate blu e si stavano pian piano congelando.
Vide il viso di Peter, non più spaventato come la prima volta in cui l'aveva vista usare i suoi poteri.
Ora sorrideva.
Alex ebbe l'impressione che suo padre fosse vicino a lei, e stesse ridendo.
Vide che l'espressione di Peter era cambiata all'improvviso.
Ora era tra il sorpreso e il confuso.
Pochi secondi dopo, la ragazza ne capì il motivo.
Il suo corpo si era sollevato da terra, facendole arrivare il viso all'altezza di quello di Thanos.
I capelli le svolazzavano intorno al viso, creando un vortice nero come un cielo senza stelle.
Per la prima volta, Alex vide una scintilla di vera paura illuminare gli occhi del titano.
-Vedi questo?- disse, sollevando una mano congelata e facendo volare un pugnale dritto nella sua presa.
-Questo è uno dei pochi vantaggi nell'essere un gigante di ghiaccio-
Così dicendo, scagliò una valanga di scaglie congelate e appuntite come rasoi dritta contro Thanos.
Lui alzò la mano, proteggendosi con il suo guanto.
Una luce viola travolse tutte le scaglie, disintegrandole.
Una risata malvagia gli uscì dalla bocca.
-Pensi di essere più potente di me, ragazzina?- disse.
-Lei forse no- disse una voce, fin troppo familiare.
-Ma io si-
Una gigantesca ascia, col manico in legno, trapassò il petto del titano.
Lui non cadde a terra, ma si portò immediatamente le mani nel punto ferito.
Da dietro le sue spalle, con la sua nuova arma in mano, comparve Thor.
-COLPISCILO ORA, ALEX!- urlò alla nipote.
Alex cercò di concentrarsi, richiamando a se tutto il ghiaccio che riusciva a controllare.
Ne scagliò una nuova valanga contro il nemico, che riuscì a proteggersi il volto con il guanto.
Numerosi squarci, però, gli si erano aperti sulla pelle.
La ragazza riposò i piedi a terra, avvicinandosi al dio del tuono.
Prima che potesse parlare, però, qualcosa la fece fermare.
Nell'aria, nel terreno, sul pianeta...sembrava essere cambiato qualcosa.
Thanos rise amaramente, come se stesse aspettando quel momento da tanto tempo.
-Avresti dovuto mirare alla testa- disse, rivolto a Thor.
Lo sguardo di Alex scivolò su Quill, che si stava tastando il petto con una mano.
-O mio dio...- mormorò, poi si sgretolò in migliaia di granelli di polvere.
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