𝐱𝐢𝐢𝐢. - perché mi hai baciato?
-Ci siamo persi qualcosa?- chiese Tony, non appena i due ragazzi ritornarono da lui.
Alex lanciò un'occhiata complice a Peter, poi si girò di nuovo verso il signor Stark.
-No, nulla di importante- disse alla fine, facendo una faccia da finta santa.
Lui la guardò perplesso. Sicuramente aveva già capito cosa fosse successo.
-Ok, allora, sentite qui. Uno di quegli esseri ha rapito lo stregone. Dovremmo salire su quella nave. Alex, abbiamo bisogno di te. Per quanto riguarda te Peter...preferirei che tu restassi qui-
Il ragazzo è abbastanza sconvolto.
-Signor Stark, mi faccia venire con lei, gli sarò utile-
-Peter, se ti dovesse succedere qualcosa, sai che non me lo perdonerei mai, e...-
-Se volete che io venga con voi, deve venire anche lui- lo interruppe Alex, indicando il ragazzo.
Non riuscì a capire l'espressione di Peter sotto la maschera, ma era sicura di avergli fatto un enorme favore.
-Oh, gli adolescenti! E va bene, ma farete ogni cosa che vi dirò io, intesi?- disse Tony, con un tono abbastanza genitoriale.
I due ragazzi annuirono, mentre Alex faceva comparire i suoi due pugnali da dietro la schiena.
-Allora, quando si parte?-
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-Sai che forse preferivo il costume di prima?- disse Alex, rivolta a Peter.
Lui osservò più attentamente il suo nuovo costume, realizzato con lo stesso materiale dell'armatura di Iron Man.
-Ci farai l'abitudine- rispose lui, premendo un pulsante sul polso e facendo sparire la maschera.
La ragazza vide che era abbastanza giù di morale. Lui di andò a sedere su una cassa contenente chissà cosa, mentre lei lo seguì.
-Ehi Peter- gli disse, accarezzandogli i capelli.
-E' tutto merito tuo se il dottor Strange è salvo. Grazie alla tua grande conoscenza nei film di fantascienza, certo, ma è sempre merito tuo- continuò, facendogli sfuggire una risata.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, rotti solo da Tony e da Stephen che litigavano nella stanza accanto.
-Alex- riprese poi Peter, girandosi verso la ragazza.
-Perché mi hai baciato?-
Quattro semplici parole, che però la fecero riflettere più del previsto.
-Peter, devi capire una cosa. Io non mi sono mai innamorata di nessuno in quasi sedici anni della mia vita. Non ti nascondo che, appena ti ho visto, non provavo nulla verso di te. Anzi, ti odiavo. Ma questo era semplicemente un pregiudizio. Mi sono bastati pochi giorni, e poi...sai bene cos'è successo. Avevo il cuore completamente congelato, aperto soltanto a mio padre. Ma tu...in qualche modo sei riuscito a scongelarlo- disse.
-E' semplicemente per questo che ti ho baciato. Perché, insomma, si fa questo quando si è innamorati, no?-
Peter sorrise, mentre lei poggiava la testa sulla sua spalla.
-CHI HA APPENA SALVATO LE TUE CHIAPPE MAGICHE?! IO!- urlò Tony, rivolto al dottor Strange.
I due ragazzi scoppiarono a ridere, mentre Tony e Stephen continuavano ad urlare l'uno contro l'altro.
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-Un giorno dovrò farti vedere Star Wars- disse Peter, sdraiato su un letto improvvisato accanto ad Alex.
-Cos'è Star Wars?- chiese lei, aggrottando la fronte.
-Sono una seria di film di fantascienza, fighissimi. Appena torneremo sulla Terra te li farò vedere- rispose lui, ridendo.
-Dovrai farmi vedere tante altre cose del tuo pianeta- continuò lei, rannicchiandosi vicino al ragazzo.
-Partiremo dal negozio di fumetti di sicuro- riprese Peter, mettendo un braccio intorno alle spalle di Alex.
-Poi andremo al cinema e ti farò provare i pop-corn- continuò, con lo sguardo distante di chi sta immaginando cose fantastiche.
-Ti presenterò anche ai miei compagni, e potrai venire a scuola con me- aggiunse.
-Basta che lasci da parte Liz- lo interruppe lei, ridendo.
-Si si, tranquilla. Non lo avrei mai fatto- rispose Peter, unendosi alla sua risata.
Qualcuno batté un pugno sulla parete, risvegliando i due dai loro pensieri.
-Piccioncini, dovremmo scendere dalla nave- disse il signor Stark, mentre Peter si alzò di colpo.
-Ci manca solo il soprannome "piccioncini" e stiamo a posto- commentò Alex, seguendo Peter.
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-Un attimo, voi chi siete?- disse Star Lord, mentre teneva un braccio stretto intorno alla gola di Peter.
Il signor Stark aveva dovuto trattenere Alex, che aveva già sfoderato i suoi pugnali e stava partendo all'attacco.
-Noi siamo gli Avengers, amico- rispose Peter, mentre l'altro allentava la presa e poi toglieva del tutto le braccia.
-Oh, scusate allora. Quindi non avete idea di dove sia Gamora?-
-Ti ho già detto che non sappiamo neanche chi è questa Gamora- rispose Tony, con tono abbastanza seccato.
-Forse però voi sapete dov'è un nostro amico- aggiunse il dottor Strange.
-Per caso un tipo alto, biondo, non tanto bello?- chiese Quill, abbassando le sue armi.
-Thor- sussurrò Alex, capendo la situazione.
-Lo conosci?- disse l'altro, stupito.
-Certo che lo conosco, è mio zio- rispose lei, guardandolo per la prima volta negli occhi.
Lui sbiancò all'improvviso.
-Quindi...tu sei figlia di Loki?- continuò, con voce molto più bassa e meno strafottente di prima.
-E con questo?- intervenne Peter.
-No no, niente. L'avevo riconosciuta...per via dei capelli, degli occhi. E soprattutto per i pugnali-
-Ok ragazzi, ora vi siete conosciuti. Peter Quill, Alex. Alex, Peter Quill. Ora, se non vi spiace, dovremmo trovare un certo titano viola- l'interruppe Tony, mettendosi in mezzo a loro
-Voi avete delle notizie?- chiese poi, rivolto a Quill.
-Sappiamo solo che ha rapito Gamora, ha già due gemme su quel guanto e potrebbe ucciderci tutti solo schioccando le dita- rispose lui, con sguardo assente.
Alex
La ragazza sentì una voce, all'interno della sua testa. Era quella di suo padre.
Thanos ha portato sua figlia su Vormir. Lì l'ha data in sacrificio, per ottenere la gemma dell'anima. Mio fratello, invece, si trova sul pianeta di Ovunque, per forgiare una nuova arma. Ora, il mio assassino sta viaggiando verso Titan, dove ha intenzione di schioccare una volta per tutte le sue dita.
-Fermi- disse ad un tratto Alex, fermando le voci di tutti.
-So cosa ha intenzione di fare Thanos. E...anche cosa ha fatto a Gamora- disse, girandosi verso Quill pronunciando il nome di quest'ultima.
Raccontò che suo padre si era messo in contatto con lei per aiutarla, e rivelò i nomi di tutti i pianeti che Loki aveva nominato. Quando arrivò alla parte di Gamora, Quill sbiancò di nuovo.
-Non è possibile...- disse, prendendosi la testa tra le mani.
-Mi dispiace Quill- rispose lei, mentre Peter le si avvicinava.
Le circondò la vita con un braccio, stringendola forte.
-Sei sicura di voler partecipare a quest'impresa? Sai cosa potrebbe succedere- le disse, poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
-Le missioni pericolose sono la mia specialità- rispose lei, lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra.
-Farò finta di non aver visto nulla- commentò il signor Stark, alzando le mani con fare teatrale.
-Ti conviene, Stark- rispose Alex, tenendo fede al suo vecchio intercalare aggressivo.
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