𝐯𝐢𝐢. - tu tieni a me?
-Alex! E' pronta la cena!-
La ragazza sentì Natasha chiamarla da fuori la porta.
-Grazie Nat, ma io e Peter abbiamo già mangiato fuori!- le rispose, mentre nella sua mente pensava a tutt'altro.
Mancava solo una settimana al suo sedicesimo compleanno, e aveva solo sette giorni per pensare a una scelta che le avrebbe cambiato la vita. Certo, voleva stare con suo padre. Ma c'era qualcosa che le faceva venire dei ripensamenti. Si buttò sul letto a pancia in su, prendendo un cuscino e stringendolo forte per la frustrazione.
Un giorno dovrò comunque regnare su Jotunheim, pensò.
Ma era realmente quello che voleva?
Qualcuno entrò nella stanza, interrompendo i suoi pensieri. Era Peter. Le sorrise, mentre sembrava comporre un numero al telefono. Dopo una decina di secondi passati col telefono all'orecchio, lo chiuse sbuffando.
-Possibile che Ned non mi risponda? Deve essere davvero molto impegnato per...-
-Peter...- lo interruppe Alex, alzandosi dal letto e avvicinandosi al ragazzo.
-Alex! Cosa c'è che non va?- le chiese, mettendosi in tasca il telefono.
Lei prese un profondo respiro.
-Tu tieni a me?- disse Alex.
Che domanda stupida, pensò un millesimo di secondo dopo.
Peter sorrise. A quanto pareva non pensava fosse una domanda stupida.
-Certo che tengo a te, Alex- le rispose, non smettendo di sorridere.
Alex sentì qualcosa che non aveva mai sentito prima. Sentiva un brontolio nello stomaco, come se delle farfalle stessero facendo una guerra al suo interno.
-Anche se hai cercato di uccidermi per due volte e sei figlia di Loki, ma...-
Alex lo interruppe alzando la mano destra. Si avvicinò di più, mentre Peter la guardava confuso. Rimase immobile per alcuni secondi. Poi abbracciò Peter, come non aveva mai fatto con nessuno. Lui rimase sorpreso da quel gesto, ma lo ricambiò subito. La strinse forte, posandogli delicatamente le mani sulla vita. Alex si sentì protetta tra le sue braccia. Le venne da sorridere, e neanche lei capiva il motivo. In qualche modo sapeva che Loki la stava guardando in quel momento, ma non le importava. Si strinse più forte a Peter, come per aggrapparsi a lui per non cadere. Ad Alex ritornarono in mente le parole di suo padre. Tu ami Peter?
Proprio in quel momento, il ragazzo si staccò lentamente da lei. Aveva ancora un sorriso stampato in faccia, e i capelli erano un pò scompigliati. Alex allungò una mano per rimetterglieli a posto. Poi si voltò, andando verso il letto. Si infilò sotto le coperte, mentre Peter cercava il suo pigiama nell'armadio. Alla fine pescò una maglia nera a maniche lunghe e un pantalone di tuta grigio, molto simile a quello di Alex. Quando di tolse la parte di sopra del costume, Alex non fu abbastanza veloce per girarsi. Arrossì violentemente, cercando di non guardare in direzione di Peter. Quando fu pronto, il ragazzo riandò verso l'armadio. Prese una sacca di velluto verde, che Alex riconobbe subito.
-Hai preso la mia sacca?- disse lei, mentre Peter gliela posava a sinistra del letto.
La aprì, ed estrasse il libro di miti norreni che si era portata da Asgard. Prese anche la coperta di sua madre e la strinse forte, come se stesse abbracciando proprio sua madre. Peter andò a stendersi accanto a lei.
-Ti va di leggermelo?- gli chiese Alex, indicando con la testa il libro.
Peter annuì, prendendolo tra le mani.
-"Miti e leggende norrene"- lesse, studiando la copertina del libro.
Alex sorrise, pensando che anche suo padre le leggeva sempre prima il titolo, e poi iniziava le storie. Peter sfogliava le pagine, soffermandosi sulle illustrazioni. Alex lo fermò quando vide le pagine dedicate a Loki. Il ragazzo si schiarì la voce, poi iniziò a leggere. Nel mentre, Alex immaginava di avere al suo fianco la madre, che stava sempre vicino a lei quando il padre leggeva le storie. Strinse forte la coperta con i serpenti ricamati, come faceva sempre da bambina. Intanto Peter leggeva, sfogliando lentamente le pagine. Dopo un pò di tempo, Alex iniziò a sbadigliare. Fece segno a Peter di chiudere il libro. Lui lo posò sul suo comodino. Poi si avvicinò ad Alex, lasciandole un piccolo bacio sulla fronte.
-Buonanotte Alex- le disse, avviandosi verso il divano.
-Che stai facendo?- gli chiese lei.
-Torna qui-
-Pensavo che dovessi dormire sul divano- le disse Peter.
-Vieni qui. Prima che cambi idea- continuò lei, arrossendo leggermente.
Lui sorrise, poi si riavvicinò al letto. Si infilò sotto le coperte al fianco di Alex. Lei lo guardò un attimo negli occhi.
-Buonanotte Peter- concluse, spegnendo la luce e addormentandosi pochi minuti dopo.
---------------------------------
Alex si svegliò il mattino dopo stranamente tranquilla. Quella era stata la prima notte dopo mesi dove aveva dormito senza avere nessun incubo. Guardò alla sua destra, dove Peter era ancora addormentato. I capelli ricci gli ricadevano sulla fronte, nascondendogli parte degli occhi. Alex dovette reprimere l'impulso di allungare la mano per sistemarglieli. Restò ad osservarlo per un pò, giocherellando di tanto in tanto con uno di quei riccioli.
-Ti stai innamorando di lui, Alex?- disse una voce nella sua mente.
Lei si rizzò a sedere, riconoscendo da subito quella voce. Era suo padre.
-Tu, che hai sempre sostenuto di avere un cuore congelato? Tu, che non hai mai provato nessun sentimento per nessuno al di fuori di me? Tu, che non hai mai amato nessuno?- continuò, alzando sempre di più il tono della voce.
-Cos'ha di speciale questo ragazzo? Perché lui?-
-BASTA!- urlò ad un tratto Alex.
Peter si svegliò subito, sobbalzando per lo spavento.
-Alex! Perché hai urlato?- le chiese preoccupato, mettendosi seduto.
A quel punto, lei capì che non poteva tenergli nascosto tutto per sempre. Gli raccontò della decisione che avrebbe dovuto prendere entro il giorno del suo compleanno, gli parlò del padre che osservava tutti i suoi movimenti e che non voleva che stesse con lui. Sentendo queste ultime parole, il ragazzo alzò le sopracciglia sorpreso.
-Mi dispiace Alex- disse, dopo aver ascoltato tutta la storia.
Alex annuì, cercando di trattenere le lacrime.
Ci fu un momento di silenzio, poi il ragazzo ruppe il ghiaccio.
-Sai che c'è?- riprese Peter, alzandosi dal letto.
-Per una volta, non ascoltare tuo padre. Tu vuoi stare con me? Perfetto, allora resta con me. Vuoi andare su Jotunheim e non vuoi mai più rimettere piede sulla Terra? Perfetto, fallo. Hai sedici anni Alex. Sono sicuro che sei già capace di gestire la tua vita al meglio. E se tuo padre vuole intralciarti su qualcosa, tu mandalo a...-
-Si si, Peter, il concetto è chiaro- lo interruppe Alex, ridendo.
Lui tese una mano verso di lei.
-Allora, vuoi restare con il più bravo supereroe di quartiere che ci sia e la sua banda di amichetti o vuoi governare un regno di ghiaccio e seminare morte e distruzione dappertutto?- le chiese, facendola sorridere.
-Direi che preferisco la prima opzione- rispose Alex, prendendo la sua mano.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro