𝐢𝐱. - tu sei innamorata di peter, alex?
-ALEX!- urlò una voce, che la ragazza riconobbe immediatamente.
Era Peter, con il costume da Spiderman addosso. Si girò verso di lui, rendendosi conto in quel momento di ciò che aveva fatto. Non poteva vedere il ghiaccio, per via dell'incantesimo. Ma dall'espressione che sembrava aver assunto sotto la maschera, qualcosa di terribile aveva comunque dovuto vedere. Alex si rimise in piedi, cercando di controllare il ghiaccio che continuava a fuoriuscirle dalle mani. Era così arrabbiata che aveva solamente voglia di scagliare delle lastre di ghiaccio contro Peter. Ma quando il ragazzo si tolse la maschera e la guardò negli occhi, tutta la rabbia che aveva svanì, come risucchiata dagli occhi color nocciola del ragazzo. Si avvicinò a lui, preparandosi mentalmente un discorso che sarebbe dovuto risultare abbastanza crudele. Quando gli fu perfettamente davanti, così vicina che avrebbe potuto allungare una mano e incontrare la sua, tutto ciò che riuscì a fare fu iniziare a piangere. Buttò le braccia intorno al collo di Peter, inondando di lacrime il suo costume. Lui non ci fece molto caso, e strinse più forte a se la ragazza. Vide il suo corpo ritornare al colore naturale e pallido della sua pelle. In quel momento capì una cosa. Quando Peter era con lei, tutta la rabbia, la tristezza, ogni cosa brutta sembrava scivolare via dal suo corpo. Si accorse in ritardo di aver smesso di piangere. Si staccò dal ragazzo, tastandosi la tasca della felpa per assicurarsi che la pergamena di sua madre fosse ancora lì. Peter si rimise la maschera, controllando che lì vicino non ci fosse nessuno. Ma il quartiere, per fortuna, era completamente vuoto.
-Torniamo al quartier generale?- chiese il ragazzo ad Alex, con molta cautela.
Lei fece di no con la testa, stringendosi tra le braccia.
-Va bene allora, chiederò a zia May di prepararti una stanza da noi e...-
-No Peter, non ce ne sarà bisogno. Mi basta pensare a quello che dovrò dire al signor Stark per spiegargli quello che ho fatto-
-Alex, io non ho detto niente a nessuno. Né Nat né il signor Stark sa niente di quello che hai fatto- rispose lui.
Alex si girò verso il ragazzo, accennando un piccolo sorriso. Poi si ricordò una cosa.
-Peter, io non ho la minima idea della strada da fare per tornare. E' stata la voce di mia madre a portarmi fin qui per farmi vedere quella che una volta era la mia casa...-
-Conosci i miei poteri, vero?- l'interruppe lui.
Alex fece di sì con la testa.
-Stringiti a me- le disse, avvicinandosi.
La ragazza fece come gli aveva chiesto, circondando il collo di Peter con le braccia.
-Sei pronta?- chiese lui.
-Pronta a cos- AHHHHH!-
Alex non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che Peter fece volare delle ragnatele in direzione di un alto palazzo e si slanciò verso il cielo.
-PETEEEER! TI PREGO FAMMI SCENDERE!- urlò lei, chiudendo gli occhi e poggiando la testa sul petto del ragazzo.
Lui continuò ad oscillare per le strade di New York con la ragazza stretta intorno al corpo. Alex tenne gli occhi serrati per tutti il tempo, non aprendoli per nessun motivo. Quando finalmente Peter si fermò, vide che erano atterrati dentro una camera da letto. Era molto piccola, con un letto a castello, una scrivania e un armadio come unici mobili. Le pareti erano tappezzate da poster di Iron Man e di pagine di giornale che celebravano le sue vittorie. Sulla scrivania era posata persino una ricostruzione fatta con i Lego della maschera del supereroe.
-Mi pare di capire che tu sia una grande fan del signor Stark, non è così?- chiese Alex, staccandosi delicatamente da Peter, mentre un sorriso ironico le incurvava le labbra.
Il ragazzo arrossì. Sembrava essersi accorto solo in quel momento della situazione in camera sua. Stava per dire qualcosa, quando la porta della stanza si aprì all'improvviso. Sulla soglia si intravide una donna. Aveva dei lunghi capelli castano scuro, e gli occhi color nocciola uguali a quelli di Peter. Il ragazzo chiuse la porta sparando delle ragnatele verso la maniglia, così velocemente che Alex neanche se ne accorse.
-Alex, lei è mia zia e non deve assolutamente sapere che sono Spiderman- sussurrò Peter, togliendosi la maschera.
-Oh, benissimo- rispose lei.
-Peter? Sei lì dentro?- chiese zia May da fuori la porta.
-Si zia, un attimo!- rispose lui, togliendosi velocemente la parte di sopra del costume. Questa volta, Alex non ebbe il tempo per girarsi.
-Wow- si lasciò sfuggire, pentendosi un secondo dopo.
Peter si girò verso di lei, con un sorriso ironico. Alex si sentì le guance andare in fiamme, e si girò subito verso l'altro lato della stanza. Quando Peter ebbe finito, la zia entrò nella stanza.
-Peter! E...oh, e tu chi sei cara?- disse lei, notando subito la presenza di Alex.
-Sono Alex, piacere signora- rispose la ragazza.
-Ohhh! Chiamami pure zia. Signora mi fa sentire vecchia- continuò la donna, facendo ridere Alex.
-Sai, Peter mi ha parlato molto di te- riprese dopo un pò zia May, aprendo del tutto la porta. Alex si girò verso il ragazzo, che intanto era diventato rosso in viso.
-Ha detto che sei una ragazza fantastica, molto bella, gentile e...-
-Ok ok, credo possa andare bene così zia- la interruppe Peter.
-Ah, ha detto queste cose?- commentò Alex, incrociando le braccia e girandosi verso di Peter inarcando ironicamente un sopracciglio.
Peter fece una smorfia, facendo ridere la ragazza.
-Oh si, Alex. Lui t...-
-OK ZIA- la interruppe di nuovo il ragazzo. -Che ne dici di andare a preparare qualcosa da mangiare?-
-Peter, non ricordi? A pranzo verranno Ned ed MJ, portano loro il cibo cinese- rispose May.
Peter sbiancò all'improvviso.
-Oh s-si, giusto. Mi ero completamente scordato- commentò poi, prendendo subito il telefono dalla tasca dei jeans.
-Alex, puoi accomodarti in salotto, se ti fa piacere- riprese la zia di Peter, facendo cenno alla ragazza di seguirla fuori dalla porta.
Lei fece come aveva detto, lanciando un'ultima occhiata a Peter prima di incamminarsi verso il piccolo salone. C'erano due divani e un tavolino di vetro al centro. Accanto ad essi c'era un tavolo in legno circondato da sei sedie dello stesso materiale. Su alcuni mobili erano posate delle foto. Si avvicinò incuriosita. Sul primo mobile si vedevano varie foto, alcune in bianco e nero, di una donna e un uomo. La donna (capì Alex) era zia May, in alcuni scatti molto più giovane. L'uomo doveva essere suo marito, perché in una delle foto i due si scambiavano un bacio davanti alla Torre Eiffel. Sull'altro mobile, invece, le foto erano totalmente diverse. Erano tutte di Peter. Lo raffiguravano in varie parti della sua crescita. C'era una foto di lui appena nato, con gli occhi socchiusi e con i capelli inesistenti. Un'altra del suo primo compleanno, circondato da una ventina di altri bambini sorridenti. Un'altra ancora di lui a sei anni, con un grembiule azzurro pronto ad iniziare il suo corso di scuola. In quella foto (notò Alex) i suoi capelli ricci iniziavano a farsi vedere. Passò in rassegna tutte le foto, fino all'ultima. In quella si vedevano il signor Stark insieme a Peter, che tenevano tra le mani una targhetta al contrario. Alex si lasciò sfuggire una risata. Senza neanche accorgersene, aveva posato gli occhi sul volto di Peter. Rimase per molto tempo a guardarlo, mentre nel suo stomaco le farfalle ricominciavano la loro guerra.
Tu sei innamorata di Peter, Alex?
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