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Jungkook's pov

Arrivo all'entrata con il fiato bloccato nei polmoni, infradiciato. Poso le mani sulle ginocchia per riprendere un attimo il respiro e mi addentro nell'ospedale. Sento il cuore pulsarmi nelle orecchie, la testa scoppiare. Non ce la faccio piรน. Devo trovarla, devo vederla. Devo capire cosa diavolo le sia successo.
"Mi scusi" ansimo ad una ragazza alla reception rischiando quasi di scivolare nel raggiungerla "oh no" fa lei scocciata con in mano una tazza di caffรจ. Inevitabilmente un'aria interrogativa mi persuade. "deve vedere il paziente *tuo cognome* vero?". Nel dubbio e nel pieno della confusione mi limito ad annuire "stanza 720" . La ringrazio e corro via mentre la sento borbottare qualcosa come "aish, pensano di vivere in un kdrama questi qui".
Finalmente trovo la porta, socchiusa, e trattengo il respiro prima di perdere il controllo di nuovo con i sensi di colpa che mi sopprimono. Non appena il mio piede varca la soglia della porta faccio per gridare il suo nome, ma questo rimane assorto nelle corde vocali. Ciรฒ che vedo mi blocca i piedi nella posizione in cui si trovano e le mie braccia scivolano lungo i miei fianchi, attirate dalla gravitร .

Y/n รจ chinata sul bordo del lettino di un signore e deduco sia suo padre dopo qualche breve analisi. Sta dormendo: un braccio sdraiato davanti alla sua testa, sui piedi dell'uomo, con l'altro tiene la sua mano, mentre lui sorseggia un pasto dall'aria disgustosa non discostando le dita da quelle di sua figlia anche se gli rendono difficile nutrirsi. Il suo sguardo passa lentamente dalla ciotola ai miei occhi, prima di porgermi un sorriso silenzioso con ancora in mano il cucchiaino di legno da cui gocciola la colazione. Non oso immaginare che impressione possa avergli fatto, cristo. Mi inchino piรน volte e tento di dire qualcosa,ma mi ferma posando il cucchiaino sulla bacinella, poggiandosi l'indice sulle labbra e indicando con questo y/n. Annuisco e lo raggiungo dopo avermi fatto segno di prendere la sedia e sedermi di fianco a lui. Come realizzo che y/n non รจ ferita ed era uscita solo per trovare il padre, il peso che sentivo nel petto finalmente si affievolisce: i miei occhi appesantiti si chiudono da soli. Diamine, non sarebbe dovuto succedere cosรฌ. Avremmo dovuto svegliarci insieme, uscire a pranzo e venirlo poi a trovare con calma e in pace. Questo pover uomo si รจ ritrovato la figlia nel bel mezzo della notte e un ragazzo -non oso nemmeno immaginare il modo in cui sia ridotto in questo momento davanti ai suoi occhi- alle prime ore del mattino, cosรฌ all'improvviso.
Con voce roca e stanca ridacchia piano "presumo tu sia lo-stronzo-che-amo-ma-che-mi-fa-uscire-fuori-di-testa-con-la-sua-gelosia". Rabbrividisco. Y/n deve avergli raccontato qualcosa. Come se mi avesse letto nel pensiero mi dice "Non dirle che lo so, facevo finta di dormire. Ogni volta che viene a trovarmi riesce a sfogarsi solo quando pensa mi sia addormentato". Poso gli occhi su di lei e tutto attorno a me perde significato. Ho solo lei, che mi spicca davanti quasi avesse un'aura dorata dietro. Dopo averla guardata per un minuto buono e aver notato la copertina nel letto vuoto dietro la sua sedia, mi alzo e vado a mettergliela addosso con la maggior delicatezza possibile, scostandole una ciocca di capelli dal viso, per poi tornare dov'ero. Merda, mi tremano ancora le mani "mi ero preso un bello spavento, pensavo le fosse successo qualcosa". Mi passo le mani sul viso. "apri l'ultimo cassetto" mi sussurra lui. Cosรฌ faccio senza esitazione dopo una rapida occhiata al suo volto "cosa c'รจ dentro?" chiede. prendo in mano un tessuto nero "un paio di mutande" lo guardo confuso. "allora รจ il secondo cassetto". Un po' titubante (e leggermente sconvolto dall'aver tenuto in mano le mutande del padre della mia ragazza) faccio come dice. Aprendolo trovo una serie di asciugamani di piccola grandezza "asciugati i capelli figliolo, o rischierai di ammalarti". Ammetto che in quel momento una sensazione di nausea mi ha pervaso. Non per ribrezzo o disgusto, avevo solo tanta voglia di piangere, ma la ricaccio via, il piรน lontano possibile da me. Lo ringrazio e ne prendo cautamente uno. Mentre mi asciugo lo ascolto "ho visto in televisione come la guardavi." fa una breve pausa prendendo un altro sorso di quella che credo sia zuppa di pesce "Ammetto che ho sempre fatto un po' di fatica a distinguere i volti dei coreani, specialmente quando ci eravamo appena trasferiti. Y/n aveva solo sette anni. Ma il tuo" sospira "ho sempre capito chi fossi, in televisione, sul computer." la sua fronte si corrugรฒ e i miei occhi si lucidarono "avevi sempre lo stesso sguardo: un po' annebbiato, trattenevi di sorridere troppo. L'ho capito dal concerto in nuova zelanda sai?" Non riesco a smettere di guardarlo. Sento che se spostassi gli occhi da lui o anche solo sbattessi le palpebre, le lacrime scorrerebbero sulle mie guance. "Sei un bravo ragazzo Jungkook. รˆ inutile che stia qui a dirtelo io." mi asciuga con il pollice gli occhi "Amo davvero sua figlia, signore" Il mio sguardo di sposta sul lenzuolo, ora improvvisamente non riesco piรน a guardarlo negli occhi "lo so, lo so. Ero esattamente come te da giovane. Ho fatto trebolare sua madre per un bel po' di anni, prima di chiederle di sposarmi" ridacchia guardando y/n e accarezzandole la testa. "e chiamami pure Aiden" mi guarda. Che nome particolare "ha un bel nome, signo-..Aiden". Non ho mai chiesto le origini di y/n. Davo per scontato fosse coreana, anche se il suo aspetto tradiva la cosa "aish, che idiota". Mi scappa dalle labbra. Non appena realizzo la cosa mi prendo la bocca tra le mani "oddio" gemo sotto la sua risata "oddio mi scusi". "Non preoccuparti figliolo. รˆ scozzese. La nostra famiglia proviene dall'isola di Skye." annuisco. Dalle labbra mi esce una sorta di grugnito di consapevolezza. In mente mi ripassano i dettagli del volto di y/n. Il colore dei suoi occhi mi sembra piรน accentuato ora che ho capito il motivo del suo aspetto particolare e cosรญ attraente. "Siete tutti cosรญ voi scozzesi?" chiedo, mentre il ricordo della madre mi torna in testa. Lei se non sbaglio, aveva i capelli neri e gli occhi marrone scuro. "Si, in quel posto sรญ. Sembriamo tutti fratelli. Quando sposai sua madre, che non รจ della nostra isola , tutti notarono subito le differenze delle sue caratteristiche fisiche. Lei รจ delle Hawaii. Ci siamo conosciuti in una vacanza". Annuisco in silenzio. Hawaii e Scozia, la combinazione letale. Ecco il segreto dietro la bellezza mozzafiato di y/n. La voce di Aiden interrompe i miei peniseri "ci siamo dovuti trasferire perchรจ la gente odiava la diversitร . I miei genitori in particolare, avevano una mente molto chiusa." tiene gli occhi fissi sul televisore acceso e in muto davanti a noi, poi li riposa su di me accompagnandoli ad un sorriso "per ripicca allora ci siamo trasferiti in Corea del sud." scoppia a ridere. piรน forte del dovuto, arriva a svegliare y/n dal sonno.
"Non volevo svegliarti, tesoro" le dice. Lei gli sorride "come stai papรก? scusa per stanotte" e richiude gli occhi. Non sembra neanche essersi accorta della mia presenza. "non preoccuparti. Alla fine sono crollato anche io". Y/n spalanca gli occhi " crollato?" lo guarda con viso spaventato "nel senso addormentato" ride lui. "Ah. Papร , per favore, non farmi venire infart-". I suoi occhi si posano su di me e le sue parole si fermano sulle sue labbra. Ci guardiamo fissi. Nessuno riesce a dire niente, il silenzio sembra avvisare tutti della tensione che percorre tra di noi. Faccio per spezzare il ghiaccio, quando y/n si alza di colpo dalla sedia "vado a sciacquarmi il viso" e corre via. Incurandomi degli occhi posati su di me, abbasso lo sguardo sulle mie mani. Dal nervosismo mi sto graffiando le pellicine, non riesco a smettere. Un lungo sospiro esce dalla mia bocca, quando mi sento una mano posata sulla spalla. Alzo gli occhi: Aiden mi sta guardando con tenerezza "Ascolta figliolo" lo guardo senza proferire parola "non voglio intromettermi tra voi due, ma quando succedono queste cose, vuol dire che รจ arrivato il momento di riflettere su quello che non sta andando. Devi capire la cosa giusta da fare per porre a fine a tutto questo, capisci a cosa mi riferisco?". Annuisco anche se un po' incerto "tu la ami, Jungkook?".."si, si la amo. La amo da impazzire" mugolo "allora saprai esattamente cosa fare. Segui il tuo cuore." dice, per poi aggiungere
"segui sempre il tuo cuore e vedrai che tutto si sistemerร ." mi sorride. Ha un sorriso cosรญ dannatamente bello. รˆ identico a quello della figlia.
Dopo aver parlato ancora un po' con Aiden lo saluto e lo ringrazio di cuore, per tornare a casa.
Nella strada di ritorno la mia testa di ritrova essere il casino piรน totale. ogni parola detta dal padre mi gira e rigira in continuazione nella mente. "la cosa giusta da fare..." sussurro. "tutto deve rendere y/n felice. Questo รจ l'importante" ..Aish, che confusione. mentre cammino vengo interrotto dalla voce di un uomo che sta parlando al telefono, anzi sta praticamente urlando."lasciamoci. Tu non stai bene con me, la colpa รจ solo mia: non sono riuscito a capire...no! zitta!.. non sono riuscito a capire che non sono la persona giusta per te". La sua voce mi rimbomba nella testa, le sue parole mi acchiappano. Mano a mano che mi allontano dalla scena, il mio cuore inizia a cedere. Perchรจ dentro di me sono sicuro..la situazione รจ la stessa. Y/n non รจ felice con me. รˆ costretta a dover scappare nel nel mezzo della notte pur di non stare con una persona come me. Tutto per colpa mia, per colpa della mia stupida, insolente, dannata gelosia. Fare la cosa giusta, fare la cosa giusta...e se fosse..questa?
Con gli occhi fissi sul cemento del marciapiede continuo a convincermi sempre di piรน della dolorosa scelta che mi tocca fare.

Y/n's pov

Sono ormai passati tre giorni, e la convivenza con Jungkook si รจ fatta piรน strana che mai. Se devo essere sincera, non l'ho visto che un paio di volte. Tutto il resto del tempo l'abbiamo passato ad ignorarci, fare come se uno non esistesse nella vita dell'altro. E la cosa mi ha spezzato, mi spezza tutt'ora. Ogni volta che cercavo l'occasione di chiarire, lui usciva di casa e tornava la notte tardi, tardissimo, credo anche ubriaco. Non poteva andare avanti cosรฌ. Stamattina mi sono svegliata e ho trovato davanti al frigorifero un biglietto: "vediamoci a mezzogiorno al bar sotto casa".
Guardo l'orologio con mille domande in testa, mille perplessitรก, dubbi, paure: le undici e quaranta. Caspita, devo sbrigarmi o mi perderรฒ l'occasione di poter finalmente riparlare con Jungkook.
Arrivo incredibilmente in orario sul posto stabilito, trovo Jungkook seduto a me di spalle, guarda la finestra. Lo raggiungo. Non appena mi vede, deglutisce un paio di volte e mi fa segno di accomodarmi.
provo a parlargli "buongiorn-"
"Lasciamoci."

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