Jungkook's pov

Quella stronza, quel pezzo di merda, lo sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto, che me l'avrebbe fatta pagare, ma perchè ora? perchè ora che y/n è entrata nella mia vita!?

Mi allontano frettolosamente dal lì, ho bisogno di cambiare aria, mi sento soffocare, e sopratutto, non riesco ad affrontare y/n sulla cosa. Avevo intenzione di parlargliene, sicuramente, ma non adesso, non ora che ci eravamo riconciliati. Corro verso la piccola spiaggia del lago e mi siedo sull'erba sabbiosa, la brezza fresca del primo pomeriggio mi accarezza il viso turbato. Che diavolo devo fare: ora tutti sanno che sono stato con quella serpe. Mi prendo il viso tra le mani e penso, penso e penso ancora. Pensavo che non ci saremmo mai più rivisti, dopo quello che è successo, invece è dovuta sbucare fuori quel maledetto giorno al centro commerciale, è dovuta rientrare nella mia vita e come l'ha fatto ha solo combinato casini, cosa che non mi è una novità.

[...] Il suono della sabbia calpestata rimbomba nelle mie orecchie e il corpo di una persona si siede accanto al mio, le nostre braccia si toccano, è proprio chi pensate che sia "Jungkook.." mi dice y/n, appoggiando una mano sulla mia schiena. Non so perchè, ma in quel momento i miei occhi hanno deciso di riempirsi di lacrime e trattengo tutto me stesso per non crollare emotivamente davanti a lei.

Y/n's pov

Non ha senso allontanarci nuovamente, per quanto possa far male devo almeno permettergli di spiegarsi. Non sono nessuno per pretendere che tutte le sue relazioni passate si dissolvino nell'aria una volta arrivata, ma Lisa era l'ultima persona con cui pensavo avesse avuto un trascorso. Appoggio una mano sulla sua schiena incurvata e leggermente tremante "Jungkook.." sussurro come se volessi consolarlo. Non mi risponde, si limita a tenere saldo il muro del silenzio, presumo per riflettere e così faccio io. Resto a fissare lo specchio d'acqua che in modo calmo galleggia nell'aria, dando vita a piccole e leggere onde, il cui suono è l'unica cosa percepibile dalle nostre orecchie e tutto mi ritorna in mente come un treno in deraglio: il suo sguardo la prima volta che la conobbi al centro commerciale, il modo in cui la fissava una volta baciato nel corridoio, come l'ha spinta non curante l'altro giorno. In un modo o nell'altro non l'aveva mai trattata come uno sconosciuto, si comportava sempre come se sapesse che tramava qualcosa. I suoi occhi quando si posavano su di lei, non avevano quell'indifferenza che si rivolge a chi di te, non sa niente. Sapevano, sapevano di lei e della persona che è tutt'ora. "Siamo stati assieme per quasi un anno" dice all'improvviso, spezzando i miei pensieri - e in parte il mio cuore-. Mi limito a sospirare "non è stato un anno continuo però.." aggiunge "..ci siamo lasciati e rimessi insieme molte volte, l'anno scorso. Ci siamo conosciuti ad una cena di famiglia, i nostri genitori sono partner commerciali e amici molto stretti, sono stato spinto indirettamente a mettermi con lei. Anche se ero impegnato a cantare ed esibirmi, ricevevo chiamate da mia madre in cui mi supplicava di stare con lei, sai, per il buon nome della famiglia e stronzate del genere." lo guardo, i suoi occhi fissi sulle montagne

"Ci siamo frequentati per un po' e ammetto che pensavo di essermene innamorato. Era la mia prima e vera relazione e non sapevo come funzionassero queste cose. Per di più lei non era così" ridacchia pieno di rancore, una piccola risata nervosa che non mostra nessun segno positivo, come fosse un segnale scaccia lacrime, come se non facesse risultare patetico ciò che voleva dire "oh, no che non era così" abbassa gli occhi

"era sempre sorridente, si comportava in modo premuroso, ai miei occhi era la persona migliore che avessi mai incontrato." Osservo le sue mani che si grattano a vicenda dall'ansia e dal turbamento: decido di prenderle, delicatamente, come se fossero la cosa più fragile su questa terra. lo guardo e noto che i suoi occhi sui miei brillano dal trattenimento di tanto rancore "e che è successo?" gli chiedo a bassa voce. "Ho scoperto per caso che dopo due settimane mi tradiva con un'altro" oh..

"con Rowoon".

Non ci credo. Ecco perchè quella scenata assurda il primo giorno..la mia mano che su di lui stava compiendo carezze rincuoranti si ferma dallo stupore e lui lascia che i suoi occhi si chiudano, le lacrime gli attraversano lentamente le guance. Ora capisco da dove proviene tutta questa sua gelosia, il perchè delle sue paure così insistenti. "ti starai chiedendo perchè non l'ho lasciata dopo l'accaduto", vorrei annuire ma mi limito ad ascoltare "decisi di perdonarla. Nessuno aveva scoperto la cosa e tutti attorno a noi sembravano così felici, addirittura avevano organizzato il nostro matrimonio una volta terminato il contratto con la BigHit. Ma poi lo rifece, con un altro ancora e ci lasciammo. Più e più volte mio padre cercò di convincermi, a dirmi che stare con lei era l'unico e vero vanto della nostra famiglia, che la cosa rendeva felice mia madre, così passammo i mesi a stare insieme davanti alle videocamere, a fare foto fingendo che andasse tutto bene, e a lasciarci.

Lei tornava, mi diceva "mi piaci, Jungkook"..e ogni volta sapevo che mentiva, ma mi rifiutavo di non crederci. Si era costruito un rapporto malato, tossico, io ero convinto che quello fosse amore, che stare con qualcuno significasse anche affrontare cose di questo genere, mentre lei sfruttava la cosa per vivere le sue..avventure.. finchè non decisi di lasciarla definitivamente. E fu lì che iniziarono i veri guai" non so cosa dire, non so come risollevarlo, per di più inizio a sentire i miei occhi pesanti e mi lascio sfuggire qualche goccia in pena "iniziò a minacciarmi, dicendo che se l'avessi lasciata avrebbe detto a tutti che la violentavo e cose di queso tipo" mi porto la mano alla bocca. Sono sinceramente sconvolta, povero Jungkook "mi perseguitava, veniva da me ovunque andassi, ripetendo sempre quel dannato 'mi piaci, mi piaci Jungkook', ad ogni occasione, era una tortura" si morde forte i denti, ma alla fine un gemito portato dal pianto esce dalle sue labbra e cerca di coprirsi gli occhi con la mano piangendo a cuore aperto. Mi piazzo davanti a lui "Jungkook..jungkook guardami" gli tolgo le mani dal viso. Vederlo così mi trucida l'anima, ma provo a sorridergli "andrà tutto bene, risolveremo la cosa insieme". Lui mi guarda. "non preoccuparti" gli accarezzo il viso "non ti mollo. Affronteremo la questione, costi quel che costi e io rimarrò al tuo fianco, sempr-" Jungkook mi prende di colpo e mi stringe forte. "andrà tutto bene" piango con il mento appoggiato sulla sua spalla e la sua mano che mi regge il capo. dopo qualche minuto mi dice "ti amo, y/n, mi dispiace così tanto.."..lo guardo "no, non devi dispiacerti, non è colpa tua" appoggio il palmo della mano sulla sua guancia e gli asciugo le lacrime con il pollice. Lui abbassa gli occhi e torna ad abbracciarmi. "E jungkook..".."si?" singhiozza"

"quello non era amore".."ora lo so" sospira.