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External pov [qualche ora prima...]

"ma che cazzo hai fatto" sbotta Lisa girando con un lungo scatto il viso inorridito verso Jun. Lui, con in mano una pistola ancora carica di altri cinque colpi, corruga con grettezza le sopracciglia in sua direzione, e la guarda confuso piรน che mai. "dovevamo solo spaventarla! non ucciderla, demente. Lo sai come vu-" in quel momento Jun scoppia in un digrigno improvviso, zittendo la ragazza ancora prima che potesse concludere la frase "Lo so cazzo! Lo so! Woonu vuole questo, Woonu vuole quello, sono stufo! Cristo!" grida infine, lasciando cadere la pistola a terra sotto lo sguardo scioccato delle due presenti. Nessuno si sarebbe aspettato una reazione simile, specialmente da lui. Lisa lo guarda andarsene furioso e dopo aver lanciato un'occhiata a y/n ignora la sua condizione e lo insegue con foga, colpendo l'arma da fuoco con il piede e facendola finire contro il muro, poco lontano dalla vittima. Y/n lascia andare la testa pesantemente sul pavimento dopo aver sopportato quell'agonia per tutto il tempo, reggendosi la spalla con la mano non ferita. Un paio di gemiti e sospiri escono dalle sue labbra, dilaniata dal dolore e dal forte giramento di testa. "Merda..." lamenta cercando di fare lunghi respiri. "Non morirรฒ, non morirรฒ, al massimo mi amputeranno un braccio. Cristo y/n, no" parla a se stessa, cercando di distrarsi dalla tortura che sta vivendo. Gira la testa a terra in una direzione e nell'altra, cercando di scovare un'uscita o qualcosa. Non trova niente. Sembra di essere in un posto infestato. Tutto nascosto dall'ombra, addobbato da qualche scatolone e abitato da chissร  quali animali randagi e insetti. E' il turno della guancia sinistra a toccare il gelo del pavimento. Dopo qualche secondo di ricerca y/n la vede. spalanca gli occhi. "una pistola..oh dio si, non l'hanno presa" geme. Tenta con tutte le sue forze di allungarsi verso di questa, trascinando con le gambe molli il suo corpo intero in direzione dell'arma. La riesce a prendere. La scruta per bene e la appoggia sulle sue cosce, per vedere se ci sia qualche proiettile. Ci spera, il tremore con cui sorregge l'oggetto non fa che dimostrarlo. Un mugolio di sollievo trapassa le sue corde vocali non appena ne vede cinque. Sta giร  pensando a chi scagliare i colpi e Woonu sarebbe stato sicuramente una delle vittime. "sei la mia salvezza piccolina" mormora portandosi l'arma nella parte posteriore dei pantaloni e nascondendola sotto la maglia una volta accertata di aver messo la sicura. "Non morirรฒ qui, bastardi". Si sente sicura, ora che possiede quell'oggetto di difesa. Tuttavia, il suo corpo iniziava a comportarsi in modo strano. La vista si appannava, le vertigini la pervadevano e la ferita non smetteva di sanguinare. prova a raccogliere tutte le sue forze e riesce, seppur con tanta fatica, a strapparsi un po' di tessuto della maglia per avvolgerlo attorno al punto dolorante e tentare di fermare l'emorragia. Il rumore improvviso della porta che scorre cigolando la fa strisciare un po' piรน indietro dal sobbalzo. I passi di Woonu rimbombano in tutta la stanza per una seconda volta, seguiti dallo sbattere dei piedi di Lisa, Jun e Marcos "che si fa?" chiede uno di loro, rallentando la velocitร  per stare al passo del capo. "Vediamo un po' come l'avete ridotta" mormora lui a due passi da y/n, in silenzio da una paura che purtroppo non riesce a controllare. Trema come una foglia, cerca di nascondere la pistola, cerca di non piangere, di non crollare, continuando a pensare a quanto si stia odiando sul momento per non riuscire ad avere quel minimo di coraggio che le servirebbe per cavarsela. Woonu si piega con fatica di fronte alla ragazza e con la mano le strizza le guance, per farle girare il viso da una parte e dall'altra. Dopo un'attenta esaminazione, la lascia andare bruscamente e leva con tutta la nonchalance possibile/ immaginabile la benda. Osserva per qualche secondo la lesione, prima di ributtare gli occhi su Jun e scuotere la testa in segno di disapprovazione. In seguito ad un leggero sospiro si rialza in piedi con fatica e la scruta dall'alto al basso. "lo posso ancora fare. Consegnatemelo" bacchetta scrupoloso. Gli altri tre si lanciano un'occhiata rapidamente "il coltello degli ostacoli?" chiede Lisa per tutti. Il coltello degli ostacoli era l'arma preferita del capo. Durante il corso dei suoi anni Woonu ebbe modo di affrontare diversi concorrenti, uno piรน spietato dell'altro. Inutile dire che ognuno di questi venne brutalmente ucciso da lui, pugnalato tante volte quanta la percentuale di denaro che scese quei mesi. Era diventata un'ossessione ormai. Chiunque avrebbe intralciato il suo percorso, ostacolato i suoi piani, impedito di attuare le sue "pratiche convenzionali" per guadagnare il piรน possibile, sarebbe finito nel mirino di quel pugnale. E anche a y/n sarebbe toccata la stessa sorte. Doveva essere uccisa proprio come tutti gli altri, e la sua morte sarebbe stata altrettanto insabbiata. Toccava solo consegnare il coltello degli ostacoli al legittimo proprietario e lui avrebbe fatto il lavoro sporco, proprio come le ultime quattro volte. "avanti" ribadisce Woonu porgendo la mano. "Signore, non mi aveva detto di portarlo..." sussurra Marcos con un filo di voce. L'altro si gira immediatamente verso di lui, gli occhi iniettati di sangue lo facevano rabbrividire. "non hai portato il coltello degli ostacoli?" ringhia lentamente, volendo sottolineare l'errore compiuto. "no signore, ma corro subito a prenderlo" avvisa Marcos. "ADESSO!" risponde in un urlo Woonu, lanciando una rapida occhiata alla ragazza a terra, per poi ritornare su colui che sta correndo via alla ricerca dell'oggetto. "Non ha nemmeno senso rimanere qui allora" dice in tono troppo pacato con voce roca, il capo. "Torniamo dopo. Jun, dalle una pasticca, cosรฌ non se ne andrร  da nessuna parte". borbotta poi, prima di varcare la soglia e uscire dalla porta. Come detto, Jun si china davanti alla ragazza, che lo guarda con occhi terrorizzati "ti prego" mugola con il labiale y/n, notando quella scintilla di dubbio negli occhi del uomo "ti prego.." ribadisce, lasciandosi sfuggire una lacrima. Con sua sorpresa, Jun rimane qualche minuto a fissarla. Gli occhi suoi perรฒ sono completamente persi nel vuoto. La guarda, eppure davanti sembra ci sia qualcun altro di fronte. "che aspetti? Cristo, ma che ti prende oggi!?" sbuffa Lisa, facendo il lavoro al posto suo. Con Jun che la tiene ferma, Lisa la costringe a deglutire la droga. Un aspetto assai curioso, รจ che nel mentre, Jun riesce a tastare l'insolito rigonfiamento della schiena, capendo che y/n รจ riuscita a prendere la pistola. Tuttavia, non ne fa parola e si limita ad andarsene non appena la ragazza crolla sul pavimento priva di sensi. "Sei proprio da buttare oggi" ripete Lisa, chiudendo la porta senza dare il minimo riguardo all'anima in pena accasciata dentro, circondata da incubi pronti ad incomberle davanti, come l'idea di essere ripetutamente uccisa o il viso di Jungkook pronto a darle l'addio. "vaffanculo, lisa." risponde lui, lasciando senza parole l'altra. "non osare trasformarti in un angelo ora che siamo sul piรน bello. E' troppo tardi per cambiare strada" mormora lei. "non avevo intenzione di farlo" risponde lui.

"mh, certo.."

[...]

Y/n's pov

Il buio mi ha pervasa, inglobandomi con immagini orribili e visioni che mi hanno fatto credere di essere morta. Invece mi ritrovo a terra, ma cosciente. L'ultima cosa che ricordo รจ la mano di Lisa che mi tappa il naso e la bocca per costringermi ad ingoiare la pasticca. Dopodichรจ il vuoto assoluto e visioni indecifrabili che non ricordo neanche piรน. Il suono di una voce che conosco bene mi fa schiudere gli occhi, ma la paura che sia di nuovo tutto un effetto della pillola non fa che vibrarmi in corpo. Eppure questo improvviso tocco, cosรฌ caldo e familiare, mi dice tutt'altro. Sento chiamare il mio nome, piรน e piรน volte, mentre una mano mi sorregge la testa e l'altra il fianco. Mi sembra quasi di bruciare sotto il tocco di queste mani. La testa non la smette di girarmi, e nonostante abbia gli occhi aperti, non vedo che il buio. Questo finchรจ la luce inizia a mostrarmi ciรฒ che ho davanti. Lui.

"J-Jungkook?" mormoro, sperando che mi abbia sentita. "Jungkook, che ci fai qui" continuo a dire, ma non sembra sentirmi. Continuo a ripetere il suo nome, ma solo ora mi accorgo di avere la bocca chiusa. Perchรจ non riesco a parlare? Apro gli occhi del tutto e lo vedo bene. Ha un viso bellissimo, ma รจ rigato da lacrime ed รจ affetto da un'espressione cosรฌ malinconica da farmi quasi scusare con lui. Improvvisi spari mi assordano le orecchie, mentre le braccia di Jungkook mi stringono sempre piรน forte. Non riesco a sentire bene quello che sta dicendo, un forte ronzio รจ l'unica cosa che riesco a decifrare dai timpani. Ed รจ una tortura, una fottuta tortura.

Mi guardo attorno, cercando di capire cosa stia succedendo, dove sia Woonu e gli altri, ma non vedo che Agenti di polizia e Sun, con la pistola bene impugnata tra le mani che spara a chissร  chi. Piano piano le voci si fanno sempre piรน nitide e le grida prendono posto al fastidioso suono che sentivo fino a poco fa. Provo a mettermi a sedere, e Jungkook mi sorregge come se stessi per cadere da un dirupo. Con la mano buona tasto dietro la maglia e scopro che ho ancora la pistola, grazie a Dio. "J-J-J-Jung.." parlare รจ cosรฌ complicato. Vorrei urlare il suo nome, dirgli che lo amo, invece mi limito ad abbracciarlo (piรน un farmi abbracciare ecco). Appoggio il viso stanco e disorientato sulla sua spalla e intanto guardo dietro di lui. Sgrano gli occhi. Un uomo armato in mezzo alla piรน totale confusione, sta per girare il braccio nella nostra direzione e sparare il colpo fatale. Ogni microsecondo capisco sempre di piรน chi sia: รจ uno di quelli che mi ha rincorso l'altra volta, non Jun. Non so con che forze, anche solo come sia stato possibile, ma senza pensarci due volte tiro fuori la pistola e in men che non si dica, quando mancava tanto cosรฌ da essere colpiti dal secondo proiettile, riesco a spararlo con foga, colpendolo sul fianco e atterrandolo. Jungkook si stacca immediatamente, voltandosi per capire il motivo di tale scoppio. "Merda, mi hai salvato la vita.." dice con voce tremante e spezzata dal magone. "Figurati.." mi limito a rispondere, quando la scompostezza e la confusione ritornano ad inglobarmi e la stanchezza mi porta a crollare per una seconda volta, priva di energie, sul corpo di Jungkook.

L'ho colpito, oh dio, l'ho colpito

External pov

Marcos cade a terra dolorante, dopo il colpo che y/n รจ riuscita a dare. "puttana!" urla gemendo e reggendosi il fianco sanguinante con la mano. Con l'altra impugna di nuovo l'arma, pronto a colpirli. Putava a Jungkook, per la precisione. Tuttavia, due mani lo bloccano "sei in arresto" grida un'agente di polizia, che ignorando la ferita lo priva della pistola e lo ammanetta a terra.

E' quasi fatta.

Nel mentre, Sun gira il viso e incrocia quello di Jungkook. I suoi piedi iniziano dunque a muoversi nella loro direzione, quando una mano afferrante il suo braccio lo ferma. E' Jun. Il fratello lo spinge via e gli punta la pistola contro. Lo sguardo infuriato, l'espressione seria, tutto faceva sembrare che Sun non ci avrebbe pensato due volte sparare al gemello, nonostante la confusione si mescolava con il sollievo di averlo trovato. Era una situazione troppo complicata perรฒ, non poteva neanche tentare di farlo ragionare, di fargli cambiare idea come ha pensato durante tutti questi mesi di ricerca. I secondi passano e si fanno sempre piรน insopportabili. I due sono rimasti nella loro posizione, senza muovere un dito. Era tutta una questione di sguardi. Fino a che, Jun fa una cosa che stupisce tutti: alza le mani all'aria. Qualcosa si smuove dentro l'altro, che lo guarda confuso ma, nell'angolo piรน remoto della mente, stranamente sollevato. "che stai facendo.." mormora Sun guardandolo fisso nelle iridi. In tutta risposta, il fratello incomincia a ridere, in una risata tale da provocare i brividi a chiunque la incrociasse. Sembrava al risata di un morto, grottesca ma infima. A mano a mano questa risata si trasformava in un mugolio lamentoso, fino a diventare un vero e proprio pianto. "basta, รจ finita" dice Jun, alzando gli occhi al soffitto. Avrร  avuto si e no trenta pistole puntate contro. "Sono stanco, di vivere tutto questo. Ti sembrerร  una stronzata, da dire in questo momento, ma non ce la faccio piรน. Lo so che anni fa, quando decisi di diventare...questa persona, avevo accettato tutte le condizioni. Pensavo di essere pronto ad affrontare cose di questo tipo. Ma sopratutto, pensavo che mi sarei abituato.." un lungo sospiro esce dalla sua bocca, nel silenzio piรน totale "a questo. Ad uccidere persone che non se lo meritavano, giusto per soddisfare le macabre ossessioni di quel..di quel pazzo. Invece non รจ cosรฌ. Non ne sono capace" dice, stupendo tutti quanti. "questo cosa vorrebbe significare" borbotta l'investigatore. Nonostante la serietร  della frase, il suo braccio si abbassa, fino a portarsi la pistola lungo i fianchi, sconvolto dal discorso appena fatto. "significa che mi costituisco, fratello" sorride Jun, allungando le mani. Sun non sa cosa fare, come comportarsi. Continua a guardarlo zitto. Non se lo aspettava. E' il momento di ricomporsi, perรฒ. Con la testa, fa cenno ai colleghi di arrestarlo e senza che passi un secondo, seguono le indicazioni. Non appena viene ammanettato, Jun si avvicina al fratello. "Mi dispiace" sussurra, per poi dirigersi verso l'auto della polizia, dove era seduto Marcos in preda all'ira. "sei un cazzo di coglione, porca puttana" sbraita lui non appena il compagno si siede. "stai zitto, Marcos" si limita a dire Jun, lasciando andare la testa al cuscinetto del sedile. "dimmi almeno che l'hai fatto per lasciare scappare quel bastardo" mormora con improvvisa indifferenza. Gli occhi dell'altro si spalancano di colpo, non appena realizza la cosa. "Oh cazzo.." geme. "cosa?" Marcos lo guarda, mentre l'altro incrocia i suoi occhi con le pupille ridotte ad un puntino nero.

"Woonu"

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