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Y/n's pov

La mia mente divaga un po' ovunque, mentre gli spari si fanno sempre più insistenti su di me. Posso percepire ogni singolo pezzo della mia carne dannarsi ad ogni schianto di proiettile. Uno, poi due, poi tre. Piano piano divento sempre più imbrattata del mio stesso sangue. Il dolore che sto percependo è così forte che a momenti pare scomparire del tutto, quasi come se il mio corpo non fosse in grado di decifrare una pena simile. Non me lo meritavo. Non meritavo di fare questa fine, qui, così. Le risate di Lisa non fanno che aumentare la mia afflizione. Assordano i miei timpani e angosciano il mio cervello e il mio cuore, sofferenti come non mai.

Momenti su momenti scorrono repentini nella mia mente. Tutti mi ritornano in testa, ma una persona in particolare mi si piazza di fronte: Jungkook. Non oserei immaginare che faccia farebbe in una situazione simile, perciò mi godrò il meraviglioso, splendido, genuino sorriso che mi sta porgendo. E' quasi contagioso. I suoi occhi sono leggermente socchiusi, spinti dalle guance morbide innalzate dalle pieghe delle labbra inarcate verso l'altro. E' così bello, sembra quasi un angelo. Mi sussurra ripetutamente che mi ama, che è fiero di me.

Vorrei corrergli incontro, abbracciarlo, gridare che ho paura, ma non è così. Stranamente, non ho paura. Forse perchè ancora non ho ancora realizzato pienamente di star morendo sempre di più. Che ad ogni secondo mi spengo sempre di più. Che ad ogni tentato respiro non faccio che incamerare il mio rosso sgorgante.

Eppure sta succedendo, eppure...sto morendo.

Jungkook's pov

"tieni" mormora Taehyung porgendomi un pezzo di pollo dal colore poco appetitoso. Giro lo sguardo verso di lui e corrugo le mie sopracciglia dal disgusto, ridandoglielo indietro "non sono mica un bidone della spazzatura" sussurro per non farmi sentire dalla hostess che sta passando di fianco a noi con le bibite. "Ma se tu mangi tutto! Dai ti prego!" abbassa la voce di colpo "non farmelo riportare indietro o mi daranno dello stronzo.." borbotta. Mi limito a fargli spallucce, addentando la pasta al pesto di noci e gamberi che hanno servito come primo piatto, in classe business. "sceglievi qualcosa di più buono" dico indicandogli con la forchetta il mio cibo. In tutta risposta lui farnetica qualcosa che non riesco a capire, per poi farmi gli occhi da cerbiatto. Alla fine cedo. Gli porgo un po' di quello che sto mangiando "ecco, ti va bene? E' quasi metà". Il suo broncio si trasforma in un sorriso a trentadue denti, tipico suo. Tuttavia non riesco a trattenermi e mi faccio trascinare, scoppiando in una lieve risata incredula. Guardo ciò che mi è rimasto nel piatto con poco appetito, probabilmente dovuto al nervosismo che cresce sempre di più dentro di me.

Un'altra assistente di volo passa di fianco a noi, con in mano dei pezzi di carta dal colore verde acceso. Mi allungo senza pensarci due volte verso di lei, sapendo cosa sta reggendo. Riesco a sfiorarle il braccio facendola girare "mi dica" sorride. Con l'indice indico ciò che sorregge tra le dita "è il credito wifi dell'aereo?" chiedo, sapendo già la risposta. Come pensavo, lei annuisce. "ne vuole una? Sono da tre giga". Provo a nascondere la mia faccia contrariata. Con tre giga non riesco neanche a guardarmi un film in alta definizione. "sì, ne posso avere quattro?" richiedo sotto lo sguardo sconvolto di Taehyung. "Mi dispiace sig. Jeon, l'aereo prevede solo un credito per passeggero, dal costo di cinquanta dollari". huh!? sospiro "va bene, la prendo" borbotto prendendo i soldi dal portafoglio. Con cinquanta dollari compravo cento banana milk, o una cena per me e la mia y/n. "grazie mille!" controbatte lei dandomelo. "Era così necessario?" mi guarda male Tae scuotendo la testa "atterreremo tra meno di mezz'ora. Potevi comprartela lì una volta arrivati. Con lo stesso prezzo ti facevi una sim nuova e ti durava due mesi" aggiunge, lasciando cadere la nuca sul morbido schienale del sedile. "svegliami quando arriveremo". Io annuisco in segno di approvazione, facendo finta di non aver sentito il rimprovero. Attuo la piccola procedura necessaria all'attivazione del wifi e mentre lo faccio mi scappa lo sguardo sull'orario. Sono le sette e mezza. Un tocco di qua, una conferma di là e finalmente la connessione funziona. Vengo immediatamente devastato da centinaia su centinaia di messaggi, che per poco non bloccano il mio dispositivo. La prima cosa che ho intenzione di fare è aprire la chat di y/n. Clicco sul logo dell'applicazione, quando una volta aperta vengo distratto dal numero di messaggi inviati da un contatto sconosciuto: 105?

Poso sopra il mio dito e leggo ciò che ha scritto.

"Jungkook. C'è un problema. Y/n non è in camera."

"Cazzo, c'erano delle cimici nella sua stanza"

Spalanco gli occhi, le dita mi iniziano a tremare.

"La stiamo cercando da più di tre ore, ma non c'è traccia di lei, l'hai sentita?"

I miei occhi iniziano a bruciare come non mai, mentre le mie dita scorrono in preda al ritrovo del suo nome. Da lei solo un messaggio. Lo leggo immediatamente, per poi soffocare nella mia stessa anima.

"Sono nell'edificio abbandonato, se non rispondo alle chiamate raggiungi il posto immediatamente con la polizia. Mio padre è qui."

Un grido colmo di angoscia mi esce senza pensarci due volte dalle labbra, svegliando di colpo Taehyung e facendo girare tutti verso di me "che c'è!?" chiede lui sconvolto scrutandomi da capo a fondo, per poi notare la mia espressione e il modo in cui sto reggendo il telefono tra le mie mani.

"J-Jungkook? Che succede..?" il suo tono cambia improvvisamente, quasi avesse capito. Il respiro inizia a mancarmi, mentre il mondo mi cade a poco a poco addosso. I brividi mi pervadono, l'ansia mi investe. Taehyung mi prende il cellulare dalle mie mani, rimaste immobili in quella posizione dallo shock. Dopo un paio di secondi di lettura i suoi occhi si spalancano e per poco non escono dalle orbite. Sposta lentamente, tremante come non mai, il viso in mia direzione. "N-non dirmi che W-Woonu..." prova a dire, ma il rumore dell'atterraggio e il cambio di pressione ci scombussola lo stomaco, facendolo zittire.

[...]

Ci catapultiamo fuori non appena vengono aperte le porte, per poi iniziare a correre con tutte le nostre forze verso l'uscita. Nessuna fatica potrà mai sovrastare, anche solo ricompensare, il dolore psicologico che sto provando in questo momento. Taehyung mi segue senza proferire parola, chiaramente preoccupato. "cazzo, cazzo" farnetico raggiungendo un taxi. Con la massima velocità che posseggo in corpo apro la portiera e getto dentro alla rinfusa il bagaglio che mi sono portato, lasciando poi entrare Taehyung. Mi metto nel sedile anteriore e mi giro verso un uomo dall'aria strafottente, che mi guarda sconvolto. "portami qui" gli dico mangiandomi le parole, mentre gli mostro l'indirizzo sullo schermo. Invece di partire, un grande sbuffo esce dalle sue labbra coperte dalla folta barba. "Anche tu? Ma cosa avete oggi con questo posto" biascica, alzando una mano all'aria "esca prego, non la porterò lì".

Gli occhi mi si riempiono di fiamme e bolle di calore scoppiano nelle mie vene "FAI PARTIRE QUESTA CAZZO DI MACCHINA E PORTAMI LI' SE NON VUOI CHE TI UCCIDA CON LE MIE STESSE MANI!" gli urlo addosso con tutta la potenza che tengo, facendo rabbrividire perfino me stesso. In men che non si dica il suo piede si posa sull'acceleratore e, senza proferire parola, fa come gli dico. Intanto digito il numero di Sun e lo telefono, per poi accorgermi di non avere credito "CAZZO!" grido sbattendo il pugno sui miei quadricipiti. "c-che s-succede?" mormora il conducente. Giro gli occhi su di lui di scatto "mi presteresti un telefono per chiamare?". chiedo fissandolo. Lui annuisce e me lo porge. Lo ringrazio e ridigito il numero dell'investigatore. Accetta immediatamente alla chiamata "brutto stronzo! dimmi dov'è!" sento gridare dall'altro capo "rintraccerò il numero e giuro su dio che ti farò uccidere!" aggiunge, prima di essere interrotto dalla mia voce "J-jungkook? che ci fai con un numero neozelandese?" chiede, con un tono completamente differente. "Sono qui, sto andando da lei" mi limito a dire, per poi dargli l'indirizzo. "cazzo.." sussurra una volta capito il posto. "Forza! Abbiamo l'indirizzo!" dice a qualcun altro, prima di ritornare a parlare con me. "quanto ci vuole perchè tu ci arrivi?" chiede. Io rigiro la domanda all'autista, che mi avvisa che in una ventina di minuti saremmo arrivati. Propongo la stessa risposta a Sun. "bene. Io e dieci pattuglie stiamo raggiungendo il posto. Cinque minuti e saremo lì".

I venti minuti più lunghi della mia vita. Ogni secondo in più mi sembrava di percepirla sempre meno. Il terrore non mi abbandona, e nemmeno Taehyung, che sta piangendo da un po' in silenzio dal sedile posteriore. Non riesco a smettere di muovere la mia gamba, che lascio tremare dal nervosismo. Provo a respirare, ma non ci riesco. Perchè so di cos'è capace quel bastardo. E con la scusa del padre lei avrà abboccato sicuramente. Perchè non gliel'ho detto. Perchè mi sono lasciato convincere. E se dovessi perderla per sempre? Come diavolo sopporterò tutto ciò?

Lanciando la vista in direzione del finestrino riesco a scovare l'aria quasi spettrale del posto, illuminato però da una massiccia luce rossa-arancio. Il sole del tramonto è così inteso che quasi ci acceca e rende tutto attorno a noi uno scenario inverosimile. Se non fosse per la situazione, oserei dire quasi magico. Il numero elevato di macchine della polizia e agenti posti dietro di questa mi fa capire che ci troviamo sulla scena del crimine. Non appena il tassista si ferma scendo senza pensarci due volte, lasciando la portiera aperta e Taehyung mi segue. Un paio di agenti si girano verso di me e per un attimo mi avrebbero puntato la pistola contro, se non che Sun mi viene incontro e mi abbraccia, facendoli tranquillizzare. "d-dov'è!?" gli grido scoppiando a piangere senza lacrime. "E' dentro, ma non sappiamo quanti sono e se sono armati" risponde lui sospirando "due minuti e manderemo una pattuglia se nessuno si presenta". Mi faccio passare le mani tremanti sul viso. Non posso aspettare due minuti, sono troppo importanti. "Andiamo! Vi prego! Andiamo ora cazzo!" lo supplico, correndo verso il posto puntato dai mirini, sotto lo sguardo di tutti. Sun cede e fa cenno agli altri di raggiungermi, per poi seguirmi frettolosamente. Passo dopo passo la nausea mi arriva allo sterno. Non ho nemmeno il tempo di farne un altro, quando un paio di spari mi fanno sobbalzare "Jungkook!" grida in lontananza Taehyung, coprendosi raccapricciato la bocca. "nasconditi qui!" urla Sun spingendomi dietro un cassonetto senza neanche aspettare una mia reazione, per poi sparare a chi ha davanti " non ci pensate due volte a fare fuoco! Colpite chiunque possiede un'arma!" urla agli altri poliziotti, che gli danno retta. Un insieme di botti e scoppi mi fa coprire le orecchie, ma cerco con tutto me stesso di rimanere composto e non lasciarmi prendere dal terrore. Mi basta pensare che ne vade la vita di y/n, che la paura passa e il coraggio sopraggiunge. Inspiro ed espiro in modo affannato, prima che la mano di Sun mi porga qualcosa in fretta e furia "prendila, sai usarla vero?" dice in un momento di pausa-spari. Io annuisco. Avevo visto un video l'altro giorno, dopo che ho saputo dell'accaduto nella stanza di y/n. Sapevo maneggiarla perfettamente e avevo imparato ad usarla. "Bene, abbiamo colpito una ventina di uomini senza ucciderli, ma ferendoli abbastanza da impossibilitare l'attacco. Molto probabilmente ce ne saranno altri. Ti senti pronto ad andare mentre io ti copro le spalle?" dice poi, abbassandosi per guardarmi negli occhi "ti senti sicuro? Rischi la morte Jungkook" aggiunge forte d'animo, ma preoccupato. Chiudo gli occhi per un secondo e mi raccolgo, per poi aprire gli occhi e annuire "andiamo." e mi alzo. Facendo attenzione corro verso la porta chiusa dell'edificio e con l'aiuto di due agenti che ci hanno raggiunto la apriamo.

Mi guardo attorno velocemente, ma non vedo nessuno. Finchè, riporgendo lo sguardo verso il centro della stanza la vedo. "Y/N!" grido correndo verso di lei, disperato. Ti prego, ti prego, non dirmi che..."y/n!?"

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