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Samantha osservΓ² Jonathan sgambettare fuori dalla sala da pranzo riservata a lei, a Skyler e a chiunque altro facesse parte della famiglia reale o le fosse comunque strettamente vicina. Visto che suo figlio aveva giΓ  terminato di fare colazione e visibilmente aveva sin da subito mostrato di avere fretta di non perdere l'occasione di assistere per una volta all'allenamento mattutino di Alex insieme a Iago e allo zio materno, Sam aveva deciso di dargli il permesso di andare. Non solo perchΓ© sapeva che Jon sarebbe stato in mani sicure, ma anche perchΓ© aveva bisogno di parlare a quattrocchi con Cynder.

Ormai erano due giorni che sembrava strano, anzi demoralizzato e con la testa altrove, privo dell'entusiasmo che aveva mostrato sin da subito. BenchΓ© Skyler avesse giΓ  chiesto al fratello se qualcosa non stesse andando per il verso giusto e Cynder avesse risposto che andava tutto bene, Sam la pensava diversamente.

Schiarì piano la voce e guardò con fare eloquente il suo futuro marito. Appena si fu assicurata che lui aveva recepito il messaggio, si rivolse direttamente all'altro Langford: «Uhm... odio essere insistente, Cynder, ma sei sicuro che vada tutto bene?»

Cynder si riscosse dallo stato meditabondo in cui si trovava sin dal risveglio e guardΓ² la ragazza. Β«Cosa?Β» fece spaesato.

Sam, allora, tamburellΓ² le dita sul tavolo e scoccΓ² un'altra occhiata a Skyler ancora piΓΉ determinata e categorica. Skyler, allora, intervenne: Β«Fino a due giorni fa sembravi sereno e... beh... tu e Brian eravate praticamente incollati l'uno all'altro. Ora, invece, tu sembri quasi voler evitarlo e lui sta facendo la stessa, identica cosa. Devi ammettere che...Β»

«Quello che Skyler, nella sua solita maniera prolissa, sta cercando di comunicarti, Cynder, è che sappiamo che è successo qualcosa fra voi due. Lo sospettiamo, almeno, e se è così... allora parla con noi e dicci qual è il problema.»

Β«P-Problema?Β» pigolΓ² Cynder, guardando ora il gemello, ora la futura cognata. Β«Ecco, i-io... n-non...Β»

Β«Cynder, non sei un asso nel mentire e sappiamo che odi farlo, perciΓ² sputa il rospoΒ» incalzΓ² Sam, quasi annoiata. Β«E tu ricordati di prendere le medicine, sciamannatoΒ» aggiunse, rivolgendosi a Skyler che sussultΓ² ed ebbe il buonsenso di fare come gli era stato detto.

Il minore dei Langford smise finalmente di punzecchiare con la forchetta la propria crostata di rabarbaro che di solito tendeva a divorare in pochi minuti, goloso di dolci come si era ben presto rivelato. Sospirò. «Io... io credo di non essere più così sicuro di voler sposare Nephele. Sapete... la figlia di re Syphar.»

Skyler e Samantha si guardarono sbigottiti, poi lei battΓ© il palmo della mano sul tavolo e si sporse: Β«Su, forza, dicci tutto e non tralasciare nessun dettaglio, specialmente quelli piΓΉ piccanti!Β» esclamΓ² agitata. Β«Vi siete baciati? Volete scappare insieme ed Γ¨ tutta una messinscena la vostra per non destare sospetti, vero? Forza, Cynder, non fare il mollusco e parla!Β»
Β«Stiamo cercando di farlo aprire e parlare, Sam, non di traumatizzarlo!Β» fece Skyler, stizzito. Β«E comunque non penso si tratti di quello, a meno che Brian non voglia ritrovarsi castrato!Β»

Cynder fissΓ² tutti e due con tanto d'occhi, mezzo stordito. Β«Scappare?Β» biascicΓ². Β«PerchΓ© vuoi castrare Brian, Skyler?Β»

Β«Parla!Β» esclamarono all'unisono gli altri due.

Lui, chiedendosi se per caso non avessero alzato il gomito di prima mattina, si fece tanta forza e finalmente raccontΓ² per filo e per segno, secondo la propria ottica, quanto era accaduto due giorni prima fra lui e Brian e come fosse arrivato alla conclusione che non fosse una mossa onesta sposare Nephele visto che lui, in realtΓ , aveva a cuore un'altra persona. Β«Dopo l'altro ieri... Brian ha iniziato a non parlarmi piΓΉ o quasi e c-credo... credo che sia arrabbiato con me. Forse non sono stato capace di fargli capire che provavo la stessa cosa e l'ho ferito.Β»

Β«Beh... accidentiΒ» commentΓ² Skyler, tossicchiando. Β«Uhm... voi rimanete pure qui, io vado a fare quattro chiacchiere con Brian e credo mi porterΓ² dietro il bastone della nonna.Β»

Β«Sei fragile come un novantenne attaccato alla bombola d'ossigeno, John Wick dei poveri, perciΓ² siediti ed evita di fare l'ennesima figuraccia nel tuo stile.Β» Samantha sventolΓ² una mano e tornΓ² a concentrarsi su Cynder. Β«Ammetto che mi aspettavo ben altro, ma...Β»

Β«PerchΓ©?Β» la interruppe Cynder, perplesso.

Lei, allora, sospirΓ² e si massaggiΓ² le tempie. Neanche quando aveva dovuto spiegare in qualche maniera a Jonathan come nascevano i bambini aveva dovuto faticare tanto. Non che Skyler fosse stato d'enorme aiuto, visto che aveva avuto la brillante trovata di confondere le idee al figlio uscendosene con la classica scempiaggine della cicogna. Il risultato finale? Jonathan, finchΓ© lei non era riuscita a risolvere il pastrocchio, si era intestardito nel voler credere che i bambini, in realtΓ , nascessero dalle uova delle cicogne. Stretta Γ¨ la foglia, larga Γ¨ la via, Samantha aveva dovuto ricorrere a tutto il proprio contegno per non rincorrere con un attizzatoio in mano Skyler per tutto il Palazzo Imperiale.

«D'accordo, senti, non sono una persona delicata e non inizierò a esserlo proprio ora: l'unico motivo, Cynder, per cui non ti sei reso conto secoli fa che Brian stravedeva per te è che... beh, che sei inesperto e non hai mai avuto esperienze in questo campo. Ce ne siamo accorti tutti e abbiamo deciso di non immischiarci perché in fin dei conti erano affari vostri, niente di più. Quindi, se è vero quel che hai detto, credo proprio che il vostro sia stato un problema di comunicazione. In parole povere, Cynder, credevo tu fossi più sveglio di così.» Ignorò la gomitata di Skyler. «La tua reazione è stata un po' ambigua e Brian è praticamente un paguro nelle questioni di cuore. È quel che sostiene Alex, almeno, ma visto che sono come fratelli, mi fido del suo giudizio.»

Β«Ovvero...Β» intervenne Skyler. Β«Sarebbe molto piΓΉ semplice se tu andassi direttamente da lui e cercassi di risolvere la questione e fargli capire che in realtΓ  ti piace. PerΓ²... ecco... non andarci da solo, giusto per sicurezza. Ecco.Β»

«Skyler Thomas Langford!» Samanta gli inferse uno dei suoi micidiali pizzicotti temuti persino da Andrew. «Cynder non è così sprovveduto e Brian non è un assatanato! Smettila di fare il protettivo quando è meno opportuno!»

«È comunque mio fratello!»

«Sì, lo so, e ha tutta la mia massima solidarietà e compassione!» Samantha sbuffò e mulinò la lunga chioma bionda in un gesto di superiorità e stizza, colpendo in pieno la faccia del futuro consorte e riuscendo finalmente a strappare una piccola risata a Cynder. «Invece di ridere come una iena rincretinita, Lanford 2.0, va' da Brian e parlagli. E bacialo, magari. Con quel cretino di tuo fratello funziona sempre, quando ha uno dei suoi momenti di depressione cosmica.»

«Sam!» squittì Skyler, avvampando.

«Cosa? È vero.»

Cynder, che si era giΓ  alzato, si bloccΓ². Β«Baciarlo?Β» biascicΓ². Β«M-Ma io non...Β»

Samantha agitΓ² una mano. Β«Ma lascia stare! Sicuramente Brian ne sa piΓΉ di te, perciΓ² non c'Γ¨ problema. Posa le labbra sulle sue e lascia tutto il resto a lui, semplice!Β»

«Samantha!» scandì Skyler. «Non dargli strane idee! Una cosa alla volta!»

«Fosse per te Cynder dovrebbe direttamente farsi prete di clausura o come altro diavolo si dice!» La ragazza si alzò, raggiunse Cynder e lo scortò di persona alle porte della sala. Gliele aprì. «Corri! Scattare, scattare!» Lo spronò, battendo le mani. Lui sorrise raggiante e come una saetta fece come gli era stato intimato, non prima di aver ringraziato Samantha con un bell'abbraccio dei suoi.

Non era esattamente il tempo migliore per stare all'aria aperta, visto che da qualche giorno Obyria si era interamente ricoperta di un soffice strato nevoso. Brian poteva giurare di non aver mai visto in vita sua della neve così bianca, tanto da apparire quasi abbagliante. A Obyria non c'era l'inquinamento e la natura veniva rispettata rigorosamente e i risultati erano evidenti.

Tra non molto sarebbe arrivato il Natale e quello sarebbe stato il primo in assoluto che Brian avrebbe trascorso lontano dalla sua famiglia. Il pensiero di non rivedere i suoi genitori, per non parlare di sua cugina, la compagna di quest'ultima e il piccolo Noah, suo nipote, inevitabilmente gli riempiva l'animo di tristezza.

Se solo le cose non fossero andate da schifo come invece erano andate, perΓ², Brian era sicuro che sarebbe stato meno spiacevole sopportare la lontananza dai suoi cari. Purtroppo, perΓ², aveva combinato un guazzabuglio, due giorni prima, e da allora era diventato ancora piΓΉ intrattabile del solito e tendeva a isolarsi e a voler stare per conto proprio, nonchΓ©, soprattutto, a evitare Cynder. Mossa da vigliacco, lo sapeva bene, ma aveva bisogno di un po' di tempo per superare il pasticcio che era stato lui stesso a causare.

Avere Cynder vicino che cercava di comportarsi come se nulla fosse accaduto e di interagire con lui sarebbe stato solo controproducente.

Eppure si rese conto che la sua vita continuava ad avere un pessimo senso dell'umorismo non appena scorse in lontananza, mentre si voltava e si accingeva a imboccare uno dei sentieri di bianco acciottolato dei giardini, proprio il fratello di Skyler correre in sua direzione. Era ovvio che fosse lì per lui. Non c'era nessun altro e comunque sarebbe stato lo stesso palese.

Porca puttana, pensΓ² sconsolato Herden. E ora?

Si convinse a cercare di ignorare Cynder e a proseguire per la propria strada, ma lo fece un secondo troppo tardi.

«Eccoti, finalmente!» fece stremato Cynder, che palesemente sembrava esser giunto lì di corsa e senza prendersi neppure un secondo di pausa.

Brian lo squadrò brevemente. «Così ti prenderai un febbrone» si lasciò sfuggire, notando che non indossava neppure un soprabito che potesse ripararlo dal gelo. Sicuramente aveva pure sudato e questo peggiorava le cose.

Cynder agitΓ² una mano per scacciare la questione. Β«Devo parlarti, quindi... per favore, non andare via un'altra volta e ascoltamiΒ» lo implorΓ². Β«Poi... poi, se vorrai, potrai fare come se io non avessi detto niente e continuare a ignorarmi, ma almeno dammi la possibilitΓ  di parlare, prima.Β»

Ecco, ci siamo.

Brian, consapevole di non poter sul serio scappare per sempre e di dover affrontare la questione, si arrese e annuì debolmente. «D'accordo, ma... rientriamo. Non mi va che tu finisca per ammalarti per colpa mia.»

Β«Va bene, va bene, come vuoi tu!Β» fece sbrigativo Langford. Non gli diede neppure il tempo di dire altro e gli afferrΓ² una mano, trascinandolo letteralmente per il sentiero piΓΉ vicino.

Lo lasciΓ² andare solo quando furono di nuovo dentro il palazzo dopo aver superato una delle entrate secondarie. Il corridoio era decisamente piΓΉ caldo e confortevole.

Cynder si guardò in giro e non appena si fu accertato che la zona era abbastanza tranquilla da consentire loro di parlare senza essere interrotti, cercò di iniziare il discorso che si era prefissato di fare a Brian, ma ben preso capì che c'era una gran differenza fra il pensare a una cosa e il metterla in pratica sul piano reale. «Uhm... a-allora... ecco...» biascicò, capendo subito di esser già arrossito senza neppure aver spiccicato mezza parola.

Brian sospirΓ². Β«Cynder, ascolta... lo capisco, va bene? Insomma... ne hai passate tante e per te Γ¨ tutto nuovo, e comunque non Γ¨ un obbligo ricambiare i sentimenti di una persona. Non sentirti in dovere di spiegarti o giustificarti. Lo capisco, d'accordo?Β» Aveva paura che il suo atteggiamento avesse finito per far sentire Cynder in colpa, quando invece la colpa era sua e di nessun altro, e non voleva che le cose andassero a quella maniera.

Cynder, tuttavia, lo guardò attonito. «Cosa? Ma quale obbligo!» squittì. «Sono io a dover scusarmi, invece! Parlando con mio fratello e con Samantha ho capito di aver creato un enorme malinteso e di non essere stato abbastanza chiaro!»

Herden si accigliΓ². Β«Okay, ora sono piΓΉ confuso di primaΒ» fece spaesato.

Langford, allora, fece un bel respiro e decise di spiegare finalmente tutto quanto: Β«L'altro ieri, quando ho detto che... che forse era stato un male che ci fossimo conosciuti, l'ho fatto perchΓ© mi sentivo in colpa e avevo paura che prima o poi tu avresti sofferto per causa mia, perchΓ©... perchΓ© devo sposare Nephele e... ricambiando te, farei soffrire forse anche lei, sarebbe... ecco... come tradirla, penso, e questo Γ¨ male, non si dovrebbe fare. Il punto, perΓ², Γ¨ che non posso controllare ciΓ² che sento e mi fa stare male non poter stare vicino a te e fare finta che tu non mi piaccia. Anche quello sarebbe orribile e... n-non so cosa fare, capisci?Β»

La sensazione che provava di fronte alla prospettiva di sposare la principessa degli Undini e, ancor prima, dover tra non molto trasferirsi nel regno delle Ninfe, era quella che aveva provato per anni alla mercΓ© di Arwin e che ora, finalmente, sapeva come definire: in trappola. Si sentiva in trappola, imprigionato, di nuovo in catene e incapace di liberarsi.

«Però sì... anche tu mi piaci, Brian» aggiunse, sentendo il calore sulle guance divampare con maggiore intensità e la testa riempirsi di nuovo di una sorta di caotico ronzio che gli impediva di pensare lucidamente e in modo razionale. Non riusciva a guardare Brian, l'imbarazzo che provava era enorme, così come quella insita paura di essere respinto.

Si chiese se in quei casi una persona normale avrebbe dovuto fare come Samantha aveva suggerito a lui di fare, ovvero baciare la persona a cui ci si era appena dichiarati, ma se anche fosse stato così... non aveva il coraggio di fare il primo passo. Non ne sapeva niente e sarebbe morto di vergogna se avesse sbagliato.

Brian, intanto, lo fissava con aria ebete, convinto di aver capito male il discorso un po' arzigogolato che aveva appena udito. Era mai possibile che...

Ma no!

O sì?

Fece un passo avanti. Β«Dillo di nuovoΒ» disse rauco. Β«Ho sentito, perΓ²... dillo ancora, Cynder, ti prego.Β» Gli sembrava troppo bello per essere vero e di solito, se una cosa era troppo bella per essere reale, significava che non lo era, specie nel suo caso.

Al momento non gli importava del matrimonio combinato di Cynder con Nephele nΓ© del resto, ma solo di assicurarsi di non aver preso lucciole per lanterne.

Cynder sollevΓ² solo per un brevissimo secondo gli occhi. Β«Anche tu mi piaci, BrianΒ» pigolΓ². Β«P-PerΓ²... lo capisco se non vuoi avere a che fare con me.Β» D'altronde era promesso a un'altra persona, adesso, e quello aveva un peso che non poteva essere ignorato. Non aveva intenzione di portare rancore a Brian, se avesse scelto di lasciar stare e guardare altrove, di trovare qualcuno sicuramente meglio di lui. Qualcuno piΓΉ normale di lui che almeno sapesse baciare le persone in modo decente, tanto per dirne una. Β«A me sta bene se non ti piaccio piΓΉ, perΓ²... n-non voglio che smettiamo di essere amici. Mi accontenterΓ² di quello, se Γ¨ ciΓ² che vuoi. Davvero, non ti darΓ² problemi e starΓ² al mio posto, lo giuro!Β» Aggiunse ancora, implorante.

Perdere l'amicizia di Brian lo terrorizzava. Gli era troppo caro perchΓ© tutto fra loro finisse, compreso il rapporto di semplice amicizia, di affetto.

Brian lo fissΓ² ancora una volta, poi sospirΓ² e lo abbracciΓ². Β«Non so tu, ma a me non basta essere tuo amicoΒ» mormorΓ². Β«E non mi importa se devi sposarti. Ora come ora non mi importa di niente, se non di te.Β» Si scostΓ² per poter tornare a guardarlo e piegΓ² le labbra in un sorriso imbarazzato e colpevole. Β«Sono io a dover chiederti scusa, Cynder. Ho travisato le tue parole e la tua reazione, sono... sono stato troppo precipitoso, quindi... ti chiedo scusa.Β» Come spesso gli succedeva era sceso a conclusioni errate senza prima accertarsi che quella che aveva di fronte fosse davvero la realtΓ .

Cynder sorrise a sua volta e con la manica del maglione azzurro pallido che indossava si asciugΓ² le guance. Β«Scuse accettateΒ» rispose senza alcuna esitazione, anche se in veritΓ  non ce l'aveva mai avuta con Brian e riteneva quelle scuse in sΓ© per sΓ© insensate. Da parte sua non c'era nulla da perdonare. Tutti potevano sbagliare e nessuno era perfetto, e chi era lui per giudicare e non dare al prossimo la possibilitΓ  di migliorare?

Si morse il labbro inferiore, incerto su come affrontare l'argomento. Sentiva che baciare Brian era la cosa più giusta e sensata da fare, ora che tutto era stato risolto, ma non sapeva da dove partire o come fare. Gli era capitato di vedere delle coppie baciarsi e lì per lì gli era parso piuttosto semplice ed elementare, ma era davvero così?

Deciditi, Cynder, si disse, conscio che quel momento sarebbe potuto finire da un momento all'altro e che certi istanti fossero fatti per essere colti al volo prima che potessero svanire o infrangersi come bolle di sapone.

Fallo e basta. Rapido e senza ripensamenti.

Decise di fare come di solito si era soliti agire per togliersi un cerotto: uno strappo e via, senza pensarci troppo e farsi inutili remore. Sarebbe andata come sarebbe andata.

Sollevò le mani e le pose sulle spalle di Brian, poi risalì con le dita fino a cingergli il viso e si sporse forse un po' in fretta e in maniera goffa, ma lo fece, posò le proprie labbra sulle sue e un attimo dopo si ritrasse. Il cuore gli martellava contro le costole mentre osservava di sottecchi Brian restare imbambolato.

Ho sbagliato? Troppo presto? Non gli Γ¨ piaciuto?

Fu quasi tentato di chiedergli come si sentisse, ma non fece in tempo: Brian lo attirò a sé di sua spontanea volontà e fu lui, stavolta, a baciarlo, e lo fece in modo molto più deciso che lasciava intendere che sapeva cosa faceva. Per Cynder fu un po' strano, in un primo momento, specie perché non era abituato ad avere Brian così vicino in una circostanza ben differente da un semplice e innocuo abbraccio. Sentiva la mole più robusta e mascolina di quell'uomo premere senza prepotenza contro di lui, una delle sue braccia cingergli la schiena e l'altra mano, invece, sfiorargli una guancia; diversamente rispetto a quando Arwin in passato si era imposto con irruenza su di lui e lo aveva forzato a fare e subire cose spiacevoli, Cynder non si sentiva né in pericolo né desideroso di allontanarsi.

L'istinto gli diceva di dischiudere le labbra, come se tutto nella sua persona desiderasse solo di mescolare il respiro a quello di Brian, quasi ne valesse della sua sopravvivenza.

Le sue gambe di colpo parevano esser diventate molli e incapaci di reggersi da sole e Cynder, dunque, avvolse le braccia attorno al collo di Herden, aggrappandosi a lui e consentendogli di spingerlo dolcemente indietro, verso il muro dietro di loro contro il quale la schiena di Langford andΓ² piano a cozzare.

Cynder si lasciò guidare in quel bacio lento e decisamente più appassionato rispetto al primo, così inaspettato da togliergli il fiato. Era umido e gli permetteva in qualche maniera di assaporare Brian e scoprì che gli piaceva molto ciò che i suoi sensi stavano registrando. Gli piaceva in modo strano e nuovo, proprio come si ritrovò a provare una sensazione strana e senza precedenti quando una delle ginocchia di Herden, senza volerlo, in quell'intreccio di membra premette appena sul suo inguine. Fu come una piccola, piacevole scarica che si propagò lungo tutta la colonna di Cynder, specialmente in basso, specialmente in quella porzione del suo corpo che fino ad allora non era mai riuscito davvero a comprendere e, in minima parte, aveva volutamente ignorato perché gli ricordava troppo delle volte in cui il suo carceriere aveva fatto delle cose che lo avevano messo a disagio. Cose che spesso si erano rivelate dolorose, non piacevoli.

Eppure tutto gli appariva lontano in quel momento. Diverso.

Si sporse, quasi a voler provare di nuovo quella sensazione inebriante. Brian, che a differenza sua aveva capito cos'era accaduto, si separΓ² da lui per riprender fiato e metabolizzare la cosa. Β«Accidenti, Micetto, impari in frettaΒ» commentΓ², scombussolato e felice al tempo stesso, anche se avvertiva un pochino d'imbarazzo. Causare a Cynder un'erezione dal niente non era decisamente nei suoi piani. Il bacio in sΓ© per sΓ© era stato forse il piΓΉ bello di tutta la sua vita, il piΓΉ significativo e importante per una montagna di motivi, ma adesso?

Cynder, che pareva aver preso a sua volta coscienza dell'incidente, si scostΓ² i capelli dal viso color papavero per via dell'imbarazzo e non solo. Β«M-Mi dispiaceΒ» biascicΓ². Β«N-Non mi Γ¨ mai successo prima. Non so che dire.Β» Trovava improbabile che quella cosa accadesse sempre a tutti coloro che si scambiavano un semplice bacio e si chiedeva perchΓ© proprio a lui fosse dovuto invece capitare.

Brian sbuffΓ² una piccola risata. Β«Non devi vergognartene. PuΓ² accadere e comunque... ti basta pensare a qualcosa di spiacevole o triste. Di solito con me funziona.Β»

Β«Davvero?Β» incalzΓ² Langford. Β«Tu a che pensi?Β»

L'altro soffocΓ² una risata ancora piΓΉ marcata. Β«Quando ero ragazzo pensavo alla mia professoressa di chimica. Era una vecchia arpia, tra le donne piΓΉ sgradevoli che esistesseroΒ» confessΓ² divertito.

Cynder lo fissò a occhi sgranati. «Era davvero così orribile?»

Β«Puoi dirlo forte, Micetto!Β» confermΓ² Herden, fingendo di rabbrividire e storcendo il naso. Β«Bleah! Non le sarei andato vicino neanche con un manico di scopa!Β»

Langford, non del tutto convinto, incrociΓ² le gambe e per buona misura giunse le mani davanti all'inguine, convinto che bastasse a nascondere quello che riteneva un fattaccio colossale. Β«E c-cosa si fa se non passa?Β» chiese.

Β«Beh.... uhm...Β» Brian tossicchiΓ². Β«Ecco...Β» GesticolΓ², non sapendo come impostare il discorso. Che diamine, suo padre non gli aveva mica fatto un discorsetto! Lui, su consiglio di un suo compagno di scuola, si era andato a informare su internet e... beh, tra un porno e l'altro aveva imparato da solo a gestire uno dei lati piΓΉ fastidiosi della pubertΓ . Β«Si usa la mano, ecco, o... q-qualcuno lo fa al tuo posto e... altra roba simpaticaΒ» aggiunse bofonchiando. Β«Il metodo migliore Γ¨ farsi una doccia fredda, perΓ²!Β» recuperΓ² subito dopo. Β«Dai, vieni, ti accompagno!Β»

Cynder, non poco smarrito, si lasciΓ² scortare alla volta dei propri appartamenti situati nell'ala del palazzo riservata alle stanze della famiglia reale e degli ospiti piΓΉ illustri. Β«Che vuol dire con la mano?Β» chiese, cercando di capire meglio cosa intendeva Brian.

Herden gli scoccΓ² un'occhiata in tralice piuttosto nervosa. Β«C-Che vuol dire?Β» ripetΓ©, la voce insolitamente acuta. Β«Beh, devi... insomma...Β»
Β«Se io ti piaccio e tu piaci a me, e visto che ci conosciamo ormai abbastanza bene e siamo anche buoni amici, forse puoi insegnarmi tu come si faΒ» propose allora Cynder, convinto che imparare gli sarebbe tornato utile se in futuro il suo corpo avrebbe di nuovo reagito a quel modo. Vedendo Brian perdere colore sul viso, perΓ², iniziΓ² a preoccuparsi. Β«Ti senti male?Β»

L'ex-sceriffo scosse la testa a fatica, poi decise di darsi metaforicamente un ceffone da solo per ridarsi un po' di tono. Si fermò, schiarì la voce e domandò: «Senti, Cynder, te lo devo chiedere: quanto sai, esattamente, riguardo al sesso e roba simile?»
Possibile che nessuno glielo avesse mai spiegato in quel periodo in cui aveva iniziato a stare insieme a loro? In teoria quel compito sarebbe spettato a Skyler, visto che era suo fratello e dato che quella era una situazione particolare.

Cynder ci pensΓ² su. Β«Beh, nei libri di biologia e anatomia ho studiato il corpo umano e le sue funzioni. So cosa accade fra due persone in quel preciso momento e come nasce una nuova vitaΒ» replicΓ² infine.

Brian annuì. «Okay, d'accordo, quindi... sai cosa ti è successo prima, giusto? Almeno dal punto di vista teorico, intendo.»
Β«All'inizio ero solo spaesato perchΓ© non mi Γ¨ mai capitato, ma poi prima ho riflettuto e ho capito che si trattava di...Β»

Β«Va bene, va bene!Β» lo interruppe Brian agitando le mani. Β«Lo sai, perfetto. Nient'altro?Β»

Langford ci pensò di nuovo su. «Mhm... in effetti non ho ben capito come funziona un amplesso fra due persone del medesimo sesso. È diverso da quello canonico, presumo, vero?»

«Penso di sì» replicò Herden, passandosi due dita sugli occhi e chiedendosi perché certe cose capitassero sempre a lui. «Il punto è questo, Cynder: devi imparare a conoscere il tuo corpo e ad andare oltre quello che puoi aver letto o meno nei libri. La vita non è sulle pagine stampate, capisci? La vita è tutto questo!» Fece roteare l'indice di ambedue le mani attorno a sé. «Sapere cosa vuoi dal punto di vista sia fisico che non fisico è importante, Cynder. Dà molta più sicurezza e anche grazie a qualcosa di così banale si riesce a stare al passo con gli altri.»

Non stava scherzando e il conoscere il proprio corpo faceva parte, in fin dei conti, della vita di un individuo. Si iniziava a farlo sin dall'infanzia e poi si andava avanti e ci si arricchiva di nuove conoscenze, nuove consapevolezze.

Cynder, perΓ², evidentemente era stato ostacolato anche da quel punto di vista. La fase della pubertΓ  doveva esser stata un bel po' ardua per lui e giΓ  di per sΓ© non era semplice da affrontare.

Langford annuì piano. «C-Credo di aver capito. Comunque credo che ora mi sia passata.» A quanto pareva era sufficiente concentrarsi su qualcos'altro, qualunque altra cosa, per risolvere il problema.

Brian si trattenne dal fare un bel sospiro di sollievo. «D'accordo, allora» ribatté. «Sarò onesto: sono una pena quando si tratta di spiegare qualcosa a qualcuno, ma proverò a fare del mio meglio. Andiamo in biblioteca. Lì non ci va praticamente mai nessuno.»

Cynder, benché titubante e in soggezione di fronte a un argomento che pareva davvero vasto e complicato, annuì e lo seguì. Per darsi un po' di forza in più, però, prese una mano a Brian e non la lasciò andare neppure per un secondo.

Alex voltΓ² la pagina del pesante volume che stava leggendo e che parlava della storia di Obyria sin nei minimi dettagli, comprese le imprese talvolta assurde, talvolta terribili e altre volte davvero degne di nota per il loro eroismo, del proprio antenato, ovvero Richard Esper.

Erano giorni che leggeva ogni volta che aveva un momento libero nella speranza di scovare degli indizi, qualcosa che potesse fargli capire in che modo Richard avesse avuto a che fare con Sverthian e confermare i propri sospetti, ma fino ad allora niente di niente. Andava anche detto, perΓ², che al momento la questione che davvero catturava la sua attenzione fosse quel che stava ovviamente accadendo fra Brian e Cynder.

Skyler e Samantha gli avevano raccontato degli ultimi sviluppi, naturalmente, ed era ovvio che quei due fossero tornati pappa e ciccia, ma fino a che punto? Avevano forse portato a un livello superiore la loro intesa?

Trasferì lo sguardo su Cynder che sedeva sulla poltrona proprio accanto al divano dove invece sedeva lui ed era impegnato nello studiare a fondo i primi basamenti dell'etichetta reale del regno delle Ninfe. Lo stava facendo, per giunta, allietando le proprie papille gustative con un lecca-lecca che aveva tutta l'aria d'esser al gusto ciliegia.

SpostΓ² allora gli attenti occhi grigi su Brian che invece si stava sforzando di concentrarsi sulla conversazione che stava intrattenendo con Andrew. Entrambi sedevano sull'ampio e grande davanzale dell'altrettanto imponente finestra adornata di una meravigliosa vetrata che raffigurava un paesaggio boschivo nel quale cervi dal manto candido si aggiravano placidamente, di tanto in tanto sparendo dietro agli alberi spogli e ricomparendo dopo un po'. La cosa bella delle vetrate del Palazzo Imperiale, infatti, era che sembrassero esser dotate di vita propria e avessero la peculiaritΓ  di cambiare in base alle stagioni.

Trattenendosi dal ridere, Alex ignorΓ² per semplice cameratismo nei riguardi dell'amico il suo tornare di tanto in tanto a concentrarsi su Cynder, specialmente il modo in cui questi si gustava ingenuamente e sovrappensiero il dolciume.

Povero Brian. Doveva essere frustrante fare la corte a una persona così innocente e poco esperta come Cynder. Un bell'esercizio per uno dotato di poca pazienza come lui, non c'era che dire, e in più a un occhio esterno risultava terribilmente divertente.

Credo sia meglio fare con lui una chiacchierata, si disse, chiudendo il volume e posandolo sul basso tavolino di scintillante cristallo che brillava alla luce dell'allegro caminetto. Si alzΓ² e scompigliΓ² affettuosamente al volo i capelli a Cynder, il quale si riscosse e gli sorrise. Β«Dove vai?Β» gli chiese.

«Uhm, ho voglia di farmi una tazza di quell'ottimo tè fabbricato da tua nonna. Ne vuoi un po' anche tu?» fece Alex.

«Sì, per favore!» replicò Langford, entusiasta di fronte alla prospettiva di fare una pausa. «Altrimenti finirò per addormentarmi a furia di leggere tutte quelle regole. Sono un po' noiose.»

«Posso immaginare» commentò divertito Woomingan, per poi rivolgersi agli altri due. «Brian, verresti a darmi una mano?» chiese all'amico, facendogli capire con lo sguardo che in realtà quella del tè era una scusa.

Andrew, subodorando qualcosa, diede una lieve spinta fra le scapole a Herden. Β«Io rimarrΓ² qui con Cynder. Magari imparerΓ² qualcosa sull'etichetta delle ninfe.Β» AndΓ² a sedersi vicino al cugino sul divano e Alex e Brian, allora, abbandonarono il salottino privato. Appena furono in corridoio si avviarono in silenzio, finchΓ© Woomingan, a un certo punto, non rallentΓ² e si fermΓ². Con le braccia incrociate si voltΓ² per guardare dritto in faccia il suo migliore amico, sfoggiando un piccolo e soddisfatto sorriso che Brian, in tutta franchezza, riteneva snervante.

Β«Beh?Β» incalzΓ² burbero l'ex-sceriffo, ficcandosi le mani nelle tasche dei pantaloni. Β«Su, forza, gongola pure.Β»

Β«Lo sapevo che gatta ci covava.Β»

«Non dovevamo andare a prendere il tè per tutti?»

Β«Cavolo, lo sapevo io!Β» esclamΓ² Alex, saltellando come una ragazzina sovreccitata. Β«Quindi ora come stanno le cose fra di voi? Andiamo, racconta! Non fare il vecchio paguro!Β»

Herden roteò gli occhi. «Ci siamo solo baciati» borbottò, le guance ora di un intenso color papavero. «E ho dovuto spiegargli una cosetta o due su... ecco...» Sbuffò sonoramente e mimò un gesto che chiunque, passando di lì, avrebbe ritenuto a dir poco osceno visto che descriveva alla perfezione la stimolazione di un membro maschile tramite la mano.

Alex non ce la fece e scoppiΓ² a ridere di gusto. Β«Brian, l'insegnante di educazione sessuale!Β» trillΓ², non riuscendo a smettere di sganasciarsi dalle risate.

«Davvero divertente» commentò a denti stretti Brian. «È stato imbarazzante!»

Β«Non avresti fatto prima a dargli una dimostrazione pratica, scusa?Β» incalzΓ² Woomingan, calmandosi un pochino e asciugandosi gli occhi, visto che aveva riso fino alle lacrime. Β«Dopotutto Γ¨ il metodo migliore per imparare in fretta queste cose da maschietti, no?Β»

Β«Ma sei matto?!Β» sbottΓ² Brian sottovoce. Β«GiΓ  che c'ero, magari, poi avrei anche potuto includere il pacchetto completo! Ma come ragioni?Β»

Β«Ragiono da trentunenne con una vita sessuale decente.Β» Cogliendo l'occhiata truce dell'amico, Alex tossicchiΓ². Β«D'accordo, scusa. Questa era pesante.Β»

Β«Direi.Β»

Β«Quindi? Cynder ha imparato qualcosina?Β»

«Penso di sì. Non lo so, okay?! Non ne abbiamo più parlato.»

Alex, dunque, ricominciò a camminare e l'altro lo seguì. «Poco fa ti ho visto, sai? Insomma, ho visto come lo guardavi.»

Β«Potresti evitare di rigirare il dito nella piaga?Β»

Β«Non so come fai a resistere. Davvero, amico, hai tutto il mio rispetto!Β»

Β«La frustrazione sessuale Γ¨ l'ultimo dei miei problemi, francamenteΒ» ribattΓ© fiacco Brian, fissando un punto imprecisato davanti a sΓ©. Β«Tra non molto se ne andrΓ  da qui e a quel punto non so quanta importanza potrΓ  avere quel che c'Γ¨ fra noi adesso. Come se poi fosse chissΓ  cosa! Ci baciamo e basta, roba molto basica.Β»

Β«Allora vai con lui, no?Β»

Β«Ricordi cosa accadrΓ  dopo che Skyler e Samantha si saranno sposati e saranno stati incoronati, vero?Β»

Β«E allora? Che ti importa se anche Cynder dovrΓ  sposarsi? Nell'arco della storia quasi nessun matrimonio reale era basato sull'amore ed era tutta una questione di mero interesse politico o economico! Sul serio, Brian, ti fai troppi problemi!Β»

«Non è solo questo.» Brian sospirò. «Ragioneresti così se al posto di Cynder ci fosse Andrew, dimmi? Per te non farebbe davvero alcuna differenza? Io non credo proprio. Se ora fosse Andrew a dover sposare una persona che non ama per puro interesse politico, tu saresti in un mare di lacrime perché sai che tutti i sogni che avevate non potranno mai avverarsi perché lui presto o tardi sarà costretto a fare una scelta e mi risulta che qui i matrimoni non possano essere disfatti, non quelli fra due persone di spicco. Non sto dicendo di amare alla follia Cynder e di voler un giorno sposarlo, okay? È ancora tutto da vedere ed è ovvio che lui meriti di meglio di uno come me, ma odio non poter avere una reale scelta e lo vedo che anche lui ci sta male. Tu impazziresti se Andrew dovesse essere un giorno costretto ad allontanarti e a rimanere sposato con la persona che qualcun altro ha scelto al suo posto. Impazziresti di dolore, Alex, ecco cosa accadrebbe.»

Alex abbozzò un sorriso triste e colpevole. «Colpito e affondato» ammise. «È una situazione difficile e intricata, non c'è dubbio. Ti direi di andare da Sophie e dirle come stanno le cose, se solo non sapessi che neppure lei fa i salti di gioia nel costringere Cynder a tener fede ai patti fra le Ninfe e gli Undini. Sarebbe troppo bello per esser vero che lei decidesse di ascoltarti e di infrangere gli accordi, suppongo.»

Β«Non so neppure se ne varrebbe in ogni caso la penaΒ» fece dopo un po' Brian, deglutendo a fatica. Β«I-Insomma... lui presto sarΓ  re, no? Che cosa potrei mai offrirgli, a quel punto? Non sono nessuno e qui sono ancora piΓΉ insignificante, nonchΓ© una presenza sgradita praticamente agli occhi di tutti, a parte rare eccezioni. Un giorno potrebbe rendersi conto che non sono abbastanza per lui e allora avrebbe rischiato tutto per niente.Β»

Β«Per niente?Β» ripetΓ© lentamente Alex, fermandosi di nuovo e guardandolo con la stessa durezza con cui l'aveva guardato giorni prima. Β«Lo sai di chi stiamo parlando, vero? Sai che Cynder non Γ¨ quel tipo di persona e non potrΓ  mai esserlo, giusto?Β» Pareva davvero arrabbiato. Si avvicinΓ² e puntellΓ² con il petto l'indice dell'amico. Β«Aveva ragione Skyler: sei un lumacone con la testa piena di segatura, Brian Eugene Herden!Β»

Brian gli fece allontanare la mano. Β«E tu allora sei scemo quanto me se pensi che questa storia possa durare a lungo! Non sono nato ieri, Alex, e non mi risulta di aver mai avuto un briciolo di fortuna in questo genere di cose! Forse dovrei semplicemente arrendermi all'idea di rimanere da solo e farmene una ragione!Β»

Alex sorrise in modo forzato e battΓ© le mani, un applauso di puro scherno. Β«Santo cielo, quanto coraggio! Quanta cavalleria! Sono impressionato!Β»

Β«Ma andiamo! E se alla fine Nephele gli piacesse, eh?! A questo ci hai pensato?!Β»

Β«Chi cazzo se ne frega di Nephele o come si chiama!Β» sbottΓ² Alex, spazientito. Β«Nessuno sa quello che accadrΓ  domani e tu, invece, giΓ  pensi a roba che potrebbe anche non verificarsi mai! Guarda me, Brian! Mi sono sposato con Fiona e qual Γ¨ stato il risultato, dimmi? Ho mai smesso di amare Andrew? Mai, neppure un giorno l'ho fatto! E se Cynder finisse per innamorarsi di te, fidati che neanche lui smetterebbe di amarti! Sa piΓΉ di chiunque altro quanto certi legami siano preziosi e insostituibili! Sa cosa significa essere completamente da soli e non ti condannerebbe mai a una sorte del genere!Β»

Davvero stavano parlando dello stesso Cynder che lui conosceva? Cynder che si sentiva un mostro anche solo se calpestava per errore una lumaca? Cynder che odiava vedere gli altri star male ed era sempre il primo a chiedere scusa quando si convinceva di esser stato lui a sbagliare in qualcosa?
Roba da matti.

Brian non replicΓ² e puntΓ² altrove gli occhi con una testardaggine incredibile, certo, ma che Alex conosceva fin troppo bene.

Woomingan sospirΓ² e si ravviΓ² i capelli per allontanarli dal viso. Gli erano cresciuti di molto, tanto da esser tornati piΓΉ o meno alla lunghezza di quando era ragazzo e postava foto di sΓ© sui social per mettersi in mostra e farsi fare complimenti a profusione per pura vanitΓ . Quando tutto era cominciato.

«Io credo che ora come ora tutti noi dovremmo esser grati di essere ancora qui, anziché sottoterra. Dovremmo esser grati di poter trovarci qui a discutere di questioni di cuore, anziché là fuori, da qualche parte, a dover seppellire un nostro amico o a chiederci quando verrà il nostro turno. La vita è troppo breve per farsi remore come le tue, Brian, e io penso che se due persone sono destinate a stare insieme, allora niente potrà mettersi in mezzo e tutto, prima o poi, tornerà a posto da solo. Ci vuole pazienza, però, e bisogna lottare. Ti basterebbe vedere come ti guarda Cynder quando pensa che tu non possa notarlo per capire che non rinuncerà così facilmente a te. Il suo mondo ruota attorno a te, adesso, e se tu fossi davvero la persona intelligente che ho sempre pensato che tu sia, allora te ne sbatteresti di quattro stronzi razzisti e del matrimonio fra Cynder e Nephele. Te ne fregheresti di tutto e lotteresti per rimanere al suo fianco, costi quel che costi.» Fece una pausa. «Hai ragione: se Andrew fosse al posto di Cynder, impazzirei per il dolore, farei un casino del cazzo, ma poi mi ricomporrei e lo seguirei, se lui me ne desse l'occasione. E non perché sono il suo dannato zerbino e mi sta bene qualunque cosa lui mi dica o mi faccia; non lo farei per qualche scopata e per l'illusione che un domani potremmo tornare a stare insieme. Lo farei perché lo amo troppo, fin troppo per poter rinunciare a lui, e per lui sarei disposto a fare la parte del giullare, a ricoprirmi di ridicolo e di vergogna perché ormai è l'unico sottile filamento che mi impedisce di cadere nel buco nero che vedo sotto di me. Lui è ciò che mi tiene ancorato alla terra, alla vita e al piacere di viverla. Per Andrew mi prenderei una pallottola e morirei con il sorriso sulle labbra. Magari perché sono un coglione a cui non è bastato morire una volta, come hai detto tu, o forse perché saprei in cuor mio che a quel punto avremmo davvero pareggiato i conti, ma lo farei. Vederlo sposare qualcun altro forzatamente mi ucciderebbe dentro perché vedrei quella morte anche nei suoi occhi e soffrirei ancora di più, più di quanto potrei mai tollerare, ma sarebbe ancor peggio lasciarlo andare e rinunciare all'amore, per quanto potrebbe arrivare a farmi male e ad avvelenarmi.»

Non stava esagerando nΓ© parlando per iperboli. Non scherzava piΓΉ sui sentimenti e affini da un bel po' di tempo, ormai, e prendeva le faccende di cuore molto seriamente.

«Se per te vale la stessa cosa, allora spiegami perché cazzo stiamo ancora qui a parlarne» aggiunse infine. «Questo non sei tu, Brian, e rivorremmo tutti il solito sceriffo con le palle d'acciaio che ha saputo accettare di vivere in un mondo che brulica di mostri e angeli e non teme di confrontarsi con loro, pur sapendo di essere in svantaggio. Rivogliamo il Brian Herden che non si è fatto piegare neppure da Arwin. È lui l'uomo di cui Cynder ha realmente bisogno.» Scosse la testa e sorrise mestamente, con una punta d'ironia. «La vita è davvero strana, sai? Una volta io ero Anakin e tu eri Obi Wan, e ora ci siamo scambiati i ruoli. Ora sono io a far le lavate di capo a te e francamente avrei preferito che le cose non fossero mai mutate. Non pensavo di dover fare discorsi così ovvi ed elementari a uno come te, Brian. A te che tanti anni fa subodorasti il disastro ancor prima che si verificasse e tentasti invano di farmi capire che ero un bastardo e dovevo fare un passo indietro.»

Brian strinse le labbra e continuΓ² imperterrito a non voler guardare in faccia Alex. Β«Le persone cambiano.Β»

«Sì, hai ragione» lo rimbeccò Alex. «Ma io so che tu puoi essere molto meglio di così. Più intelligente e sensibile di così.» Davvero Brian pensava di fregare proprio lui? Il problema era che aveva paura di tante cose e forse era in parte giustificato, ma non si poteva lasciare che la paura vincesse o si era già morti, si era già sconfitti. «Cynder non è la tua ex e non farebbe mai ciò che lei ha fatto a te. Cynder non sa neppure cosa voglia dire tradire la fiducia del prossimo e ferire le persone sapendo di farlo. Lui da te vuole una sola cosa e sai di poter dargliela. Vuole amore e non vedo perché mai dovresti aver paura di concederglielo. Se temi di poter soffrire, allora scusa tanto, principessina, ma l'amore non è solo rose e fiori. Fa anche male, a volte. Tanto male che preferiresti morire, ma ne vale la pena. Ne varrà sempre la pena.»
Lui aveva sofferto quando Andrew prima era sparito e poi era riapparso sette anni dopo come cadavere; aveva sofferto mentre vedeva la bara venir calata giΓΉ nella fossa e guardava il suo viso immortalato in un lieve sorriso dentro la piccola cornice che adornava la lapide. Aveva sofferto per anni e anni e aveva sofferto ancora dopo, quando Andrew era tornato e aveva giurato di uccidere anche lui per pareggiare i conti.

Non aveva fatto altro che soffrire per un lungo periodo di tempo e solo la nascita di Anthony gli aveva restituito un po' di voglia di vivere, di vedere ciΓ² che il giorno successivo avrebbe portato con sΓ©, e quando alla fine aveva deciso di fare tabula rasa e di ricominciare tutto da zero con Andrew... era stato solo allora che quel dolore si era attenuato, addolcito da ogni singolo bacio che si erano scambiati e reso sordo da ogni notte che aveva trascorso tra le braccia del suo uomo, del suo amato e non piΓΉ perduto Andrew. Aveva sofferto per amore, certo, ma gli era sufficiente guardare non solo il suo fidanzato, ma anche i suoi amici, per capire che ne era valsa la pena e che avrebbe ripercorso da cima a fondo quell'inferno altre cento volte, consapevole che alla fine tutto si sarebbe sempre sistemato.

Sconsigliava vivamente a Brian, tuttavia, di attendere che si verificasse qualche disgrazia per constatare che l'amore esigeva certe volte dei tributi salati e fosse un purosangue difficile da governare, uno di quelli che attendevano una piccola distrazione per cogliere al balzo l'occasione per disarcionare il proprio cavaliere.

Bisognava essere sciolti e abili, flessibili, talvolta ci si doveva piegare o impuntare. Era questo a rendere l'amore emozionante e travolgente, una droga dalla quale era poi impossibile disintossicarsi. Se ne voleva ancora, sempre di piΓΉ, poco importava quali conseguenze l'astinenza avrebbe poi recato in dono. L'importante era viverlo al massimo, bere dal suo calice fino all'ultima goccia e assaporarne tutte le sfumature, comprese quelle piΓΉ amare o aspre.

Alex si sporse e strinse in un affettuoso e fraterno abbraccio Brian, e non si sorprese quando gli fu chiaro che stava piangendo e soffocando i singhiozzi contro la sua spalla.

Sapeva cosa c'era dietro a quelle lacrime. Era una mescolanza di tante cose, di tante paure inespresse e numerosi dubbi. Non era solo per via della situazione con Cynder.

Non si piangeva mai solo per un preciso motivo, lo si faceva sempre quando tutto diventava troppo e si aveva bisogno di esternare in qualche maniera il malessere accumulato. Era una valvola di sfogo.

«Ce la caveremo tutti» gli disse a voce bassa. «Se la caverà Cynder, te la caverai tu, ce la caveremo io e Andrew e così pure Skyler e Samantha. Ne usciremo più forti e lo faremo tutti insieme.»

Rifiutava a priori che tutto potesse sempre andare male. Non era praticamente possibile e Grober li stava sottovalutando tutti quanti, e questo gli si sarebbe rivoltato contro.

Si scostò e scosse per le spalle l'amico per rinvigorirlo. «E ora basta frignare, sceriffo!» lo apostrofò tra il serio e il faceto. «Come ti salta in mente di piangere così, alla tua età? Spina dorsale, coraggio!»

Suo malgrado Brian si ritrovΓ² a sbuffare una tremula risata mentre scuoteva la testa con fare rassegnato. Β«Sembri piΓΉ stupido che mai mentre dici 'ste cazzate, Woomingan.Β»

«Sono biondo, amico mio. È il mio lavoro essere lo scemo del gruppo e faccio del mio meglio per non deludere mai le aspettative!» Alex gli tirò un pugno scherzoso sul braccio, ben attento a calibrare la propria forza.

Β«CoglioneΒ» gli fece eco Herden, ora davvero divertito. Β«E io che pensavo di aver a che fare con una persona seria!Β»

Alex si finse sconvolto, anzi con il cuore a pezzi mentre si premeva una mano sul petto e faceva tremare appositamente le labbra piegate in un broncio adorabile. «Così mi offendi, però! Io una persona seria? Quando mai?»

Β«Ma vaffanculo, pagliaccio.Β»

«Ecco, ora già va meglio.» Alex si fregò le mani con fare pratico. «E ora direi che dovremmo proprio andare a prendere per tutti quel benedetto tè.» Mentre camminava spedito e con una certa fretta tornò a guardare Brian. «Comunque avrei qualche consiglio da darti per quello che si spera essere l'immediato futuro.»

Β«Che futuro? Di che vai cianciando?Β» incalzΓ² Herden, fra il dubbioso e il sospettoso.

Β«Fra te e Cynder, mi pare ovvio!Β»

Β«Grazie, ma non mi serve ancora un'agenzia matrimoniale!Β»

Β«MacchΓ© agenzia e agenzia! Parlavo di sesso!Β»

Β«Risparmiami, grazie.Β»

Β«E invece no! Ma andiamo! Sai di non sapere praticamente niente sull'argomento e io invece ormai ho una certa esperienza! Fidati che non Γ¨ come fare sesso con una donna!Β»

Β«Lo so da solo che c'Γ¨ differenza fra un uomo e una donna!Β»

Β«E invece non lo sai! Non sai niente, perciΓ² ascoltami!Β»

Β«Faccio finta di non conoscerti, invece.Β»

«Vuoi fare una bella figura o rischiare di traumatizzare il poveretto a vita? È un faccenda delicata!»

Brian si guardΓ² in giro con aria nervosa. Β«E abbassa un po' la voceΒ» fece piano all'amico. Β«Non mi va che tutto il palazzo venga a sapere degli affari miei!Β»

Alex gonfiΓ² le guance e sbuffΓ² come un mantice, poi decise di iniziare a esporre al proprio amico tutto quello che c'era da sapere, ignorando le proteste e gli sguardi scandalizzati di Brian.

Β«Devo fare cosa al suo che?Β»

«Non essere ridicolo! È uno dei tanti preliminari che si possono mettere in pratica, niente di più! Però sappi che se fatto per bene serve a sciogliere molto la tensione della persona con cui ti trovi! Forse, però, potrebbe scandalizzare un pochino Cynder, almeno all'inizio. Insomma, l'orale per alcuni è imbarazzante e a non tutti piace.»

Β«Oh, CristoΒ» si lamentΓ² Herden.

Β«Vuoi fare sesso o no? Preferisci continuare la relazione con la tua mano preferita fino al prossimo decennio?Β» Alex gli bussΓ² in fronte con le nocche. Β«Concentrati, Herden! Ti voglio reattivo e in piena fase d'apprendimento! Animo, ciurma!Β»

Brian si massaggiΓ² la testa. Β«Va bene, ma smettila di starnazzare e strillare come una gallina inferocita, grazie! Non sono sordo!Β» Iniziava a riconsiderare molto la figura di Andrew e a pensare che quell'uomo fosse un autentico santo dell'era moderna. Ce ne voleva di forza interiore per non strangolare Alex, quando faceva in quel modo.

Woomingan si fermò e gli menò l'indice in faccia. «Regola tassativa e importante: non glielo buttare su tutto in una volta! Fa malissimo e dà tutto, tranne che piacere! Sii gentile e rispetta i suoi tempi. Se vedi che non si trova a suo agio o se prova addirittura dolore, se ti dice che vuole fermarsi, allora vi fermate e basta. Chiaro? E niente repertorio da film porno! Digli che lo ami, che è bellissimo e roba così, ma niente paroloni da luci rosse. È ridicolo e per giunta fastidioso, toglie tutta la poesia da un momento che dovrebbe essere intimo e speciale! Oh, e il preservativo! O quello o niente!»

Β«D'accordo, mamma, tutto chiaroΒ» borbottΓ² Brian, che non ci aveva capito granchΓ©, se non di evitare di comportarsi da animale, anche se non aveva mai fatto nulla di simile ed era sempre stato rispettoso con le sue vecchie fiamme.

Woomingan lo guardΓ² male. Β«PerchΓ© ho la sensazione che in realtΓ  tu non abbia capito assolutamente nulla di quel che ho detto?Β» incalzΓ² sospettoso, mettendosi le mani sui fianchi e riducendo gli occhi a pericolose fessure. Β«Ripeti tutto, forza!Β»

Brian sventolò una mano e proseguì. «Sì, va bene, ciao.»

Β«Torna subito qui! Non abbiamo neppure cominciato!Β»

La neve cadeva fitta dal cielo, quella notte, e fuori dalla finestra era possibile udire solamente il suono del vento che ululava sommessamente.

Cynder sospirò e decise di esser rimasto fin troppo a lungo nella vasca da bagno. A meno di non voler diventare simile a una prugna secca, era giunto il momento di uscire da lì e vestirsi per la notte, magari dormire, se ci riusciva.

Fra due giorni avrebbe abbandonato il Palazzo Imperiale per raggiungere Ninfipoli, la capitale del regno delle Ninfe e dei Sileni, e allora tutto sarebbe di nuovo cambiato per lui.

Non si sentiva pronto a separarsi da suo fratello, dai suoi amici e, soprattutto, da Brian.

Gli avevano detto che Nephele si sarebbe recata a Ninfipoli solamente qualche giorno prima delle nozze e che si sarebbero conosciuti e incontrati per la prima volta solo all'altare, visto che secondo la tradizione era proibito ai due sposi avere il benchΓ© minimo contatto prima del matrimonio.

Non si poteva dire che lui e Brian non avessero provato fino alla fine a parlarne con Sophie, a farle capire che loro adesso avevano una relazione e avrebbero meritato di poter viverla in tutta serenitΓ . Sophie era stata irremovibile. In teoria Cynder aveva chiesto al Principe della Notte di dar loro manforte, ma per ragioni a lui ancora ignote Dario non aveva potuto presentarsi il giorno del fatidico incontro con Sophie e la disfatta era stata a quel punto garantita.

A quanto pareva la sorte era contro di loro, ma a Cynder non importava di questo e non gli importava neppure che sua nonna avesse detto che Brian non poteva seguirlo a Ninfipoli. Si sarebbero rivisti il giorno delle nozze di Skyler e Samantha, con la speranza che in tale occasione non si verificasse qualche altro disastro.

Finì di asciugarsi e uscì dal bagno per vestirsi. Quando alla fine si ritrovò sotto le coperte, tuttavia, gli fu ben presto chiaro che non sarebbe riuscito a chiuder occhio. Non da solo, almeno, specie con la bufera che imperversava là fuori.

Scompigliandosi i capelli per la frustrazione sbuffΓ² e si tirΓ² su; lanciΓ² un'occhiata all'orologio bianco appollaiato sul caminetto e vide che segnava la mezzanotte precisa.

In un primo momento pensΓ² di chiedere a suo fratello se potevano dormire insieme, almeno per quella notte, ma poi ricordΓ² che negli ultimi giorni fosse risultato palese a tutti che ormai Skyler e Samantha erano soliti condividere spesso lo stesso letto.

Non poteva disturbarli e non voleva essere di troppo.

PerΓ² a Brian sicuramente non dispiacerΓ . E poi stiamo insieme, no?

ScivolΓ² fuori dalle coperte, si infilΓ² le pantofole e cercΓ² di essere il piΓΉ silenzioso possibile nell'uscire dai propri appartamenti e percorrere il corridoio.

Era tutto buio e fuori dalle vetrate la luce della luna era quasi del tutto assente, celata dalle nuvole. Cynder ringraziΓ² di aver sempre avuto un'ottima vista anche nella totale oscuritΓ  e procedette spedito, sempre molto attento a essere silenzioso come un'ombra per non disturbare nessuno.

Gli parve un viaggio lungo un'eternitΓ , ma alla fine ce la fece a giungere a destinazione e a bussare alla porta della stanza di Brian, pur sentendosi in colpa nell'esser andato a disturbarlo a quella tarda ora.

Con sua enorme sorpresa, perΓ², Herden venne ad aprire quasi subito e lo fissΓ² con un certo stupore. Β«Cynder, che succede?Β» chiese, come se fosse convinto che dovesse esserci un motivo spiacevole dietro a quella visita inaspettata.

Langford fece spallucce. Β«Posso dormire con te? Non mi va di rimanere da solo e quel vento non mi piace per niente.Β» Non potΓ© far a meno di guardare Brian con aria speranzosa, augurandosi che scegliesse di ospitarlo. Nel frattempo cercΓ² disperatamente di non far caso al fatto che l'ex-sceriffo fosse a petto nudo e avesse ancora addosso i jeans di quel pomeriggio. Era anche sudato, notΓ² di nuovo Cynder, e la cosa gli piaceva, in un certo senso.Β 

«Uhm...» Brian deglutì, del tutto distratto dal modo in cui Cynder lo stava guardando. Non gli aveva mai visto quell'espressione negli occhi e la reputava al tempo stesso disorientante e... seducente. «Veramente non mi ero neppure messo ancora a letto. Stavo... ecco... non ero granché stanco e allora ho deciso di fare qualche esercizio per passare il tempo. Lo faccio spesso quando sono nervoso o non riesco a dormire» cercò di spiegare. «Però avevo quasi finito, quindi...» La voce gli si smorzò quando Cynder, semplicemente, lo superò ed entrò nella stanza. «Okay, accomodati pure» borbottò Herden, chiudendosi dietro la porta. Si voltò e non riuscì a frenarsi dall'imprecare vedendo che Cynder si stava sbottonando la parte superiore del pigiama.

Β«C-Che fai?Β» biascicΓ² Brian.

Langford lasciΓ² a metΓ  l'opera e tornΓ² a guardarlo. Β«Io... io voglio poter ricordarmi di queste ultime due notti con un sorriso. Voglio che siano speciali, capisci?Β» Erano giorni che ci rifletteva, che non faceva che pensare di voler conoscere ciΓ² che molti suoi coetanei giΓ  avevano conosciuto. Voleva dimenticare per sempre l'incubo nel quale era stato costretto a vivere per tanti anni e finalmente sapere com'era trovarsi fra le braccia di qualcuno che aveva rispetto per lui e lo aveva a cuore. Voleva dimenticare tutto, ogni cosa, stretto all'uomo che aveva di fronte. Conoscere quel piacere che faceva ansimare e gemere e gridare d'estasi, perdervisi per conoscere meglio anche se stesso, i propri desideri che mai gli erano stati chiari e in parte lo spaventavano.

Si tolse l'indumento che poco fa aveva terminato di sbottonare e lo lasciΓ² scivolare a terra. La sua pelle era bianca proprio come quella delle statue di marmo, il corpo efebico, di una mascolinitΓ  dolce e fragile come quella di un giovane adulto non ancora del tutto uomo.

Accorgendosi che Brian pareva esser rimasto di stucco e non voler saperne di muoversi da dove si trovava, Cynder iniziΓ² a credere di aver sbagliato clamorosamente a compiere quel passo forse fin troppo azzardato e audace. Β«N-Non mi vuoi?Β» si lasciΓ² sfuggire.

Brian fece un bel respiro e lo raggiunse. «Non è questo. Il punto è che... insomma... ne sei sicuro, Cynder? Non è troppo presto?» 

L'altro sospirò. «Se non ora, quando?» chiese a sua volta, stringendosi nelle spalle. «E comunque... sì, sono sicuro. Solo che... dovrai dirmi cosa fare e come. Non ne so molto e ho paura di rovinare tutto.» Si avvicinò, allungò le mani e prese fra di esse il viso di Brian, poi si sporse e lo baciò sulle labbra. Voleva che capisse che diceva sul serio, che per la prima volta sapeva cosa voleva. Voleva lui, voleva i suoi baci, le sue carezze, ogni parte di lui; voleva sentire per la prima volta ogni centimetro del suo corpo su di sé, averlo... dentro di sé, anche, e sapere cosa si provava a esser un tutt'uno con una persona che si riteneva essere importante, speciale.

Se davvero non c'era nulla che in lui non andasse, allora non voleva porsi inutili problemi e remore.

«Cynder» mormorò Brian, ancora incerto e timoroso che non fosse il caso di spingersi così in là, specialmente perché lui stesso non aveva alcuna esperienza ed era più confuso che mai dopo le mille spiegazioni e i consigli che Alex aveva cercato di offrirgli. Non che non desiderasse Cynder, ma se davvero fosse stato troppo presto per lui? Se gli avesse fatto male?

«Sono io a volerlo» lo rassicurò l'altro con dolcezza, con una semplicità disarmante. «Stanotte so cosa voglio, ciò che desidero. Per me non c'è alcun problema, perciò non preoccuparti.» Tornò a baciarlo e cedette alla tentazione, permise alle proprie dita di scorrere sul torace virile e un po' scivoloso di Brian, di assaporarne il tepore che sembrava più intenso ora che non era coperto dai vestiti. «Toccami» gli sussurrò all'orecchio, quasi implorandolo. Sorrise e chiuse gli occhi non appena Herden decise di soddisfare la sua richiesta e ripercorse con le mani la curva della sua pallida schiena. Il suo tocco pareva bruciare, ma in modo piacevole, gli procurava brividi che si propagavano ovunque e dei quali Cynder ben presto capì di non poter più privarsi.

Ancora una volta fece di testa propria e arretrò alla cieca. Era già stato in quella stanza e la conosceva a memoria. Appena avvertì dietro ai polpacci la struttura solida del letto, si lasciò cadere sul materasso e trascinò con sé Brian che rivelò di avere i riflessi sorprendentemente pronti, visto che puntellò le dita sulle coperte e riuscì così a non gravare del tutto su di lui.

Cynder ancora una volta si prese del tempo per osservarlo con aria che sembrava avida e curiosa al tempo stesso. Con le dita di una mano ripercorse le insenature del torace di Herden e poi scese ancora, scivolΓ² lungo il plesso solare e si fermΓ² appena sopra il cuoio delle cintura, dove percepiva il leggero rilievo di alcune vene che sotto i jeans proseguivano il loro corso ancora piΓΉ in basso.

Come ipnotizzato sfiorò il rigonfiamento sul cavallo dei pantaloni e capì che Brian era nelle sue identiche condizioni.

Si umettΓ² le labbra e animato da una sicurezza che lui stesso mai si era reso conto di possedere, allentΓ² la cintura e sbottonΓ² i jeans di Brian.

Qualche volta aveva scelto di cedere alla curiositΓ  dopo che l'ex-sceriffo gli aveva spiegato a grandi linee cosa andava fatto quando ci si ritrovava a essere eccitati e si era reso conto che era facile lasciarsi andare a quell'attivitΓ  decisamente appagante e faceva sentire meglio, piΓΉ rilassati, anche se poi quasi sempre si era dovuto fare un bagno.

Voleva mostrare a Brian che imparava in fretta, farlo sentire bene e fargli provare lo stesso piacere. Β«Posso?Β» chiese sottovoce. Lo vide annuire, sembrava teso oltre ogni dire, era come guardare un vulcano che attendeva la giusta scintilla o la minima scossa di terremoto per esplodere ed eruttare. Cynder, dunque, decise di donargli subito il sollievo di cui necessitava: fece scivolare la mano dentro i boxer e la avvolse attorno alla sua virilitΓ  irrigidita dalla libido; la sfiorΓ², la accarezzΓ², i movimenti simili a quelli della marea che andava e veniva sul bagnasciuga. Era un po' strano farlo con il corpo di un altro, ma gli piaceva, anche. Paradossalmente recava piacere anche a lui. Gli piaceva osservare ogni singola reazione di Brian in base ai gesti che compiva, ai movimenti della sua mano che lo spingevano a sospirare e ad emettere gemiti rauchi che apparivano a Cynder una melodia ipnotica e trascinante. Β«Ho scoperto che fare questo mentre si pensa a una persona che ci piace fa sentire ancora meglioΒ» mormorΓ² Langford. Β«Io l'ho fatto pensando a te, una volta. E tu? Lo hai fatto mentre pensavi a me, di recente?Β»

Un po' era davvero curioso di saperlo, un po' invece voleva stuzzicare appositamente Brian. Si sentiva in vena di mattane, quella notte. Euforico, ansioso e coinvolto in ciΓ² che stava accadendo.

Brian, scevro come ormai era di ogni inibizione e pudore, alla fine annuì, ammettendo che sì, lo aveva fatto. Aveva ceduto alla tentazione e lo aveva fatto.

Cynder sorrise e decide di osare di piΓΉ. Aveva chiesto, il giorno prima, ad Alex di dargli qualche consiglio in merito a quell'argomento e gli era stato grato per non averlo giudicato e aver risposto alle sue tante domande.

Con la mano libera riuscì a disfarsi del resto del pigiama e della biancheria, calciando via tutto, e solo per un secondo venne assalito da un leggero imbarazzo nel mostrarsi privo di vestiti, completamente nudo ed esposto.

Sapeva che in teoria non bisognava passare subito all'atto, ma in fin dei conti non era la prima volta per lui. Pian piano aveva compreso meglio ciΓ² che in passato aveva subito e aveva scelto di accettare la realtΓ , di non essere piΓΉ nΓ© integro nΓ© puro, di recare dentro di sΓ© forse una macchia incancellabile, ma sapeva anche che quella notte sarebbe stato diverso. Brian non sarebbe stato violento come Arwin, non gli avrebbe fatto del male appositamente nΓ© lo avrebbe fatto piangere. A Brian importava di lui, era buono e provava dei sentimenti per lui. Cynder era al sicuro fra quelle braccia, lo aveva saputo sin dal principio e ne era ancora certo.

Era abituato a soglie del dolore piΓΉ alte e crudeli, era forte, proprio come Brian una volta gli aveva detto, e tale si sentiva.

Smise di stimolare l'ex-sceriffo e allontanΓ² le dita, guardandolo dritto negli occhi. Si sporse e gli cinse la schiena con le braccia e i fianchi con le gambe, lasciΓ² che fosse il suo corpo a parlare, a fargli capire cosa voleva. Β«S-Se ti puΓ² aiutare, fai finta che io sia una donnaΒ» propose con una certa esitazione. Magari sarebbe stato piΓΉ semplice. Non sapeva se Brian avesse piΓΉ esperienza di quanta ne avesse lui nΓ© se avesse mai fatto quelle cose con un maschio.

Brian si fece coraggio e gli sfiorò una guancia, occhi negli occhi. «Davanti a me c'è un uomo meraviglioso, una persona stupenda, Cynder. Non devo fingere un bel niente, non ne ho bisogno» disse con onestà, baciandogli la fronte. Era nervoso, lo ammetteva, e gli pareva di trovarsi in uno di quegli sogni erotici particolarmente vividi e ricchi di particolari e se era così, allora non voleva più svegliarsi.

Cynder non faceva che sorprenderlo ogni giorno e quella notte pareva aver voluto superare se stesso, ma se era a suo agio, se era sicuro di voler compiere quel passo, perchΓ© avrebbe dovuto dirgli di no?

Si chinò e si concesse del tempo per ricoprirlo di attenzioni, per baciargli la mascella e poi il collo, le clavicole e il torace. Scelse anche lui di osare e si concentrò sulle areole rosa chiaro di Cynder, prima sfiorandole con le labbra e poi baciandole, succhiandole. Lo sentì contorcersi nella sua presa ed emettere lamenti di apprezzamento privi di filtri, tipici di chi stava per la prima volta subendo quel genere di dolce tortura. Si fermò per osservarlo, per bearsi solo per qualche secondo della visione di un Cynder diverso dal solito ed ebbro di pura lascivia, spogliato di ogni ritrosia e paura, per la prima volta a stretto contatto con la parte più intima e forse animalesca del suo essere. Persino mentre gemeva e ansimava, mentre si contorceva possedeva una sorta di innata grazia, voluttuoso proprio come lo sarebbe stato qualunque uomo nato da una ninfa.

Cristo santo, mi fai impazzire.

Brian scivolΓ² ancora piΓΉ giΓΉ e continuΓ² a lasciare una scia di baci roventi sul torace di Cynder, sullo stomaco, sul plesso solare e, a sorpresa, sulle cosce, cosa che fece sussultare Langford lo indusse a inarcare la schiena e a sollevare per puro riflesso il bacino.

«Ti piace?» gli chiese Herden, soffiando contro la sua pelle. Cynder scostò il dorso della mano dagli occhi e lo guardò languidamente, lo sguardo lucido e le labbra socchiuse che tremavano ad ogni pesante sospiro. Annuì, incapace di proferire frasi di senso compiuto. Per la prima volta era senza parole, del tutto schiavo dei propri sensi, del fuoco che ora sentiva dentro di sé e lo lambiva, lo consumava un po' alla volta. Stava bruciando, forse presto si sarebbe tramutato in cenere, ma l'agonia si prospettava essere dolce e appagante come lo era addormentarsi e sognare.

Forse stava giΓ  sognando e non voleva ammetterlo.

Brian, capendo che era arrivato al limite, risalì e lo baciò al volo. Cynder, totalmente in preda a quella sorta di avida follia che lo serrava in una morsa da togliere il fiato, tornò a stringere i suoi fianchi tra le proprie gambe. «Dentro» gemette. «Ti voglio dentro di me.»

Voleva ricordare quella notte per sempre, poter riviverla nei propri sogni ogni singola notte che sarebbe rimasto lontano da Brian, in attesa di rivederlo e poter tornare a danzare con lui ancora una volta, altre cento. Se non poteva averlo con sΓ©, allora sarebbe stato il suo ricordo a riscaldarlo nelle notti solitarie che gli si prospettavano davanti.

Forse perché ormai era incapace di trattenersi oltre, forse perché quella preghiera lo aveva mandato in tilt completamente, Brian decise di accontentarlo e sin da subito capì che era diverso dal fare sesso con una donna. Si rese conto che ci voleva molta più delicatezza, che bisognava andare per gradi e concedere al corpo del proprio partner di abituarsi a quella presenza imprevista.

Β«Come... come ti senti? Fa male?Β» chiese a Cynder.

Questi scosse la testa mentre cercava di accomodarsi meglio sulle coperte e divaricare maggiormente le gambe. Si sentiva pronto ad accoglierlo del tutto dentro di sé, non aveva paura. «Sono forte, ricordi?» lo apostrofò, tra il serio e il faceto. «Non devi avere paura di farmi male.» Allungò un braccio e affondò le dita della mano fra i suoi capelli castani; appena lo ebbe abbastanza vicino tornò a baciarlo, perché avvertiva il suo nervosismo e voleva che a sua volta abbandonasse ogni incertezza, che si lasciasse andare. Trasferì entrambe le mani sui suoi fianchi e li incoraggiò a proseguire e Brian, finalmente, colse il silenzioso segnale, facendosi strada poco alla volta nelle sue membra ora più rilassate e accoglienti, come se ogni cellula del corpo di Cynder avesse riconosciuto in lui una presenza familiare e gradita. Come se tutto in lui non attendesse altro, se non di diventare una cosa sola con quell'uomo.

Pochi istanti di retrocessione e poi ebbero inizio le spinte vere e proprie, lente e profonde, al contempo avide e intrise di esitazione.

Β«Tutto bene?Β» sussurrΓ² Brian a Cynder, scostandogli i capelli corvini dalla fronte.

Cynder annuì mentre si stringeva a lui. Si sentiva soverchiato e inebriato, come se gli avessero fatto bere una sostanza alcolica particolarmente stordente, ma al tempo stesso presente, consapevole e felice. «Smetti di chiedermelo» sussurrò al suo orecchio. «Con te mi sento sempre bene» aggiunse, quasi sospirando tali parole mentre Brian gli baciava la fronte e il viso, ricolmandolo di piccole attenzioni che lo facevano sentire importante, coccolato e viziato... amato.

Sì, era così che si sentiva, ed era meraviglioso. Era come scoprire dopo tanto tempo di possedere delle ali e poter sollevarsi da terra, librarsi nel cielo, danzare fra le stelle.

Brian non aveva mai detto di amarlo, eppure Cynder dubitava che una semplice infatuazione potesse giustificare tanta premura, tutta quell'attenzione nei suoi riguardi.

Non importa se sarΓ² lontano. Non importa chi dovrΓ² sposare. Io ormai sono legato a te e niente potrΓ  cambiare questa realtΓ .

Continuarono a stringersi l'uno all'altro, a danzare prendendosi il loro tempo, come se avessero davanti a loro altri cento anni a disposizione, come se quegli istanti fossero destinati a durare in eterno. E mentre danzavano, Cynder conobbe per la prima volta qualcosa di molto piΓΉ importante del piacere carnale fine a se stesso, qualcosa che gli tenne compagnia mentre, un'ora dopo, osservava Brian dormire accanto a lui. Aveva quasi paura ad assopirsi, temeva che tutto svanisse o si rivelasse un semplice sogno a occhi aperti.

Proprio per questo si accostò di più al suo dolce sceriffo di quartiere, scivolando sotto una delle sue braccia e accoccolandoglisi contro. Solo allora, grazie al suono ovattato del suo cuore e alla bufera là fuori che finalmente si era placata, riuscì ad abbandonarsi all'oblio e a riposare, per la prima volta, senza venire tormentato dagli incubi, al sicuro fra le braccia di chi era ormai per lui il centro del mondo intero.

N.d.A

Mi ero ripromessa di non dirlo, ma... lo dirΓ²: un pochino, ino, ino, preferisco la scena d'amore Brynder alla prima in assoluto fra i Bryler. Non lo so, Γ¨ solo che continuo ad avere la sensazione che Cynder riesca a tirar fuori da Brian ogni aspetto migliore del suo carattere e che Skyler, invece, spesso e volentieri sia riuscito a tirarne fuori il peggio, pur senza volerlo, e a farlo soffrire. Io adoro i Bryler, croce sul cuore, solo che... Brian e Cynder sono cosΓ¬ dolci da farmi male al cuore, ecco tutto 😭❀️ E penso che una relazione debba renderti una persona migliore, non fare l'esatto contrario πŸ™ˆ
Sono solo io o Γ¨ un'impressione oggettiva?Β 

Ad ogni modo, c'Γ¨ poco da dire su questo capitolo. Era piΓΉ lungo degli altri, vero, ma sarebbe stato inutile dimezzarlo e spezzare il ritmo che sto provando a conferire alla storia πŸ€·πŸ»β€β™€οΈ E poi ne valeva la pena, diciamocelo 🌚

Per ora Γ¨ tutto e... lo dico: forza Brynder πŸ˜ŽβœŠπŸ»πŸ’ƒπŸΌ

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