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Β«Davvero tu e Andrew avete intenzione di andare fino in fondo con quella storia di Sverthian?Β» Mentre parlava, Brian osservava il suo migliore amico riporre in una bassa panca la spada con cui ormai si esercitava ogni giorno per almeno tre ore. L'armeria sotterranea del Palazzo Imperiale era deserta e laggiΓΉ l'aria era ancor piΓΉ rigida che in superficie.

Alex lo guardò. «Beh... ormai sappiamo per certo che Kyran si trova lì e se non faremo qualcosa, sicuramente lo uccideranno. Non possiamo rimanere qui a guardare senza fare niente.»
Brian sbuffò. «Ma andiamo! In fin dei conti è il nipote di Iago, no? Che ci vada lui a recuperare Kyran! Perché anche tu e Andrew siete così decisi a rischiare il collo per uno che neppure conoscete? Prima annunciate a tutti il vostro fidanzamento e di voler addirittura sposarvi, e poi ecco che di botto scegliete di andare incontro al pericolo senza alcun criterio!» Per lui quella decisione era a dir poco suicida e non aveva senso. Iago non sembrava l'ultimo degli incapaci e in fin dei conti con lui ci sarebbe stato l'altro suo nipote, Frederick. Davvero per andare a salvare un solo individuo occorrevano così tante forze?

Woomingan non perse le staffe di fronte alle parole dell'amico. Capiva alla perfezione da cosa erano dettate e non poteva biasimarlo fino in fondo. «Ho promesso a me stesso che non avrei mai più lasciato indietro nessuno. Iago è mio amico, Brian, e non posso lasciare che lui e Frederick si avventurino a Sverthian da soli, senza qualcuno che guardi loro le spalle. Io e Andrew ci proteggeremo a vicenda, non devi preoccuparti così. E poi... insomma... le mie capacità potrebbero tornare utili, prima o poi.»

Β«Dimentichi, perΓ², che AndrΓ©, anzi Grober, ti sta alle calcagna e non aspetta altro che tu esca dal nido per acciuffarti come si deve!Β» insistΓ© Herden. Β«Se scegliesse di darti la caccia a Sverthian, giocherebbe praticamente in casa e avrebbe chissΓ  quanti vantaggi! Conosce quei luoghi e non sappiamo neppure se la gente di quelle parti sia amichevole o meno! E se fossero dalla sua parte? Hai pensato a questo mentre decidevi di fare il buon samaritano del cazzo?!Β»

Per un attimo gli sembrΓ² quasi che nell'espressione tranquilla di Alex vi fosse stato un guizzo ben differente, qualcosa che vi stonava terribilmente, ma fu, appunto, solo per un secondo. Β«Ci ho pensatoΒ» replicΓ² lentamente Woomingan. Β«Non faccio altro, ultimamente.Β»

«Allora siamo a posto» lo rimbeccò sarcastico Brian. «Allora sì che va tutto bene! Ci hai pensato, ottimo!»

Β«Cos'altro vuoi che ti dica?Β»

Β«Che non andrai a Sverthian a rischiare il collo insieme al tuo dannato fidanzato! Siete morti entrambi giΓ  una volta, Alex! Possibile che non vi sia bastato?Β»

Ciò che davvero stupiva Brian era che Andrew avesse scelto di assecondare quella trovata folle di Alex. Andrew non era uno stupido, eppure si stava comportando come tale. Era ovvio che quella storia non potesse finire bene. Era come invitare Grober direttamente lì a Obyria e dirgli che avrebbe potuto fare tutto quello che gli fosse passato per la testa.

Alex esitΓ². Β«Non Γ¨ solo per Kyran che voglio andare a SverthianΒ» ammise infine. Β«Ti ho giΓ  detto che spesso faccio dei sogni strani, a volte anche degli incubi, giusto?Β»

Β«Quindi?Β» incalzΓ² l'ex-sceriffo, domandandosi dove l'altro volesse andare a parare.

«Quindi... spesso mi capita di rivivere esperienze che so non essere mie, non appartenere alla mia vita, ma a quella di qualcuno che è vissuto prima di me: Richard. Lui aveva qualcosa a che fare con Sverthian, Brian, e so che è importante scoprire di che si trattava. Dentro di me sento che è collegato strettamente a Obyria e forse a Grober stesso. È un'occasione irripetibile, questa, e non posso farmela sfuggire. So bene che è rischioso, so cosa potrebbe accadere, ma so anche che ne sarà valsa la pena, comunque vada a finire.»

Β«Un attimo...Β» Brian agitΓ² una mano, imponendosi di non dare in escandescenze una seconda volta. Β«Mi stai dicendo che sei deciso a seguire una pista strampalata basata esclusivamente sui tuoi sogni?Β»

«So che può suonare assurdo e insensato, ma... sì.»

Brian sbatté le palpebre, convinto che di lì a poco Alex avrebbe riso e ammesso che si trattava solo di uno scherzo ben congegnato, ma i secondi passavano e ben presto si rese conto che era la verità.

Β«Senti,Β» riprese Alex, Β«non mi aspetto che tu capisca o che tu appoggi le mie idee, ma ormai ho preso una decisione e vorrei che almeno tu cercassi di rispettarlaΒ».

Brian, per un attimo, ebbe una mezza idea di prendere l'amico e sbatterlo come un tappeto. Β«Rispettare la tua decisione, dici? PerciΓ² se un tizio va da un altro tizio dicendogli che ha deciso di gettarsi sotto un treno, il secondo dovrebbe limitarsi a fargli ciao con la mano e ad augurargli buon viaggio? Ha molto senso, hai ragione.Β»

Β«Oh, Dio, Brian! Sembra quasi che tu ti stia augurando che tutto vada per forza a puttane!Β» esclamΓ² Alex, esasperato. Β«Cosa c'entra la storia del treno, ora?Β»

«C'entra eccome! È la stessa cosa, Alex! Sei tu che sembri ormai averci preso gusto a rischiare per forza la pelle ogni volta che puoi! Prima con la storia di Andrew, con Logan, Arwin, Iago e Grober! Hai una dannata divinità del caos che ti alita sul collo e sembra non fregartene un bel niente!»

Β«Sul serio?Β» lo rimbeccΓ² Alex, che iniziava con evidenza ad alterarsi. Β«Stai davvero dicendo una cosa del genere a me, Brian Herden?Β»

«Sì, e sai bene che ho ragione.»

Β«Io non voglio rischiare per forza la vita, ma sono stufo di stare sotto una campana di vetro mentre invece gli altri si danno da fare come possono pur di rendersi utili! Se posso fare la mia parte e dare una mano in qualche maniera a porre fine a tutto questo, perchΓ© non dovrei farlo? Ci sono cose piΓΉ importanti della paura di rischiare la propria vita, Brian! Cose per cui vale la pena morire, se serve!Β»

Β«Morire per cosa, esattamente?Β» incalzΓ² Brian, altrettanto inviperito. Β«Per una persona che non conosci? Per inseguire letteralmente dei sogni che potrebbero esser basati sul niente? Rischierai la vita tua e dell'uomo che ami per andare a caccia di fantasmi? Bella roba!Β»

Alex cercò di mordersi la lingua, di non rincarare la dose, ma alla fine fallì e disse, gelido: «Da che pulpito la predica! Io forse sarò spericolato e avventato, ma almeno ci provo, anche se potrei fallire. Tu, però, non hai neppure il coraggio di farti avanti con una certa persona, Brian! Pensi davvero di poter giudicarmi? Io non credo proprio».

A quelle parole Brian ammutolì. Era ovvio che Alex avesse toccato un nervo scoperto. «Vieni a farmi la paternale solo quando avrai trovato il coraggio, il buonsenso e la dignità di ammettere quello che ormai è chiaro a tutti, tranne che a Cynder. Il discorso sulla sua innocenza è solo una comoda scusa e mi viene da pensare che tu stia solo facendo come la volpe fece con l'uva in una famosa favola: accampare scuse su scuse pur di non ammettere che non era in grado di arrampicarsi fin lassù per cogliere i frutti della vite.» Lo squadrò un'ultima volta con una severità che raramente aveva mostrato nei riguardi del prossimo e poi, senza aggiungere neppure una sillaba, lo superò e abbandonò l'armeria.

Brian avrebbe voluto seguirlo per dirgliene quattro, ma sapeva di essere in torto, almeno per quanto riguardava la questione di Cynder.

Da quando si erano trasferiti a Obyria alcune cose erano cambiate e altre, invece, erano rimaste immutate.

Skyler, subito prima della partenza che era stata stabilita con poco preavviso, aveva avuto una specie di ennesimo tracollo di salute e, come se non bastasse, anche dal punto di vista psicologico. Per una serie di odiose coincidenze si era imbattuto in David Wickelby, quel David Wickelby, e per lui era stato uno shock rivederlo dopo tanti anni di silenzio e di lontananza, anni durante i quali David non aveva mancato di rigirare a modo suo il dito nella piaga. Sembrava che avesse persino scritto un libro basato proprio su quanto si era verificato a Feridan Town e che avesse avuto la faccia tosta di includere la presenza di Skyler camuffandola nelle sembianze di una ragazzina dai discutibili costumi che aveva coinvolto il povero protagonista maschile in una sequela di vicende al limite dell'assurdo culminate in un finale che aveva ricalcato alla perfezione il vero epilogo della vicenda. Sommando tutto ciΓ² al modo in cui David se l'era data a gambe e aveva lasciato al proprio destino il suo amante all'epoca diciottenne e con un bel po' di problemi legali cui far fronte, problemi che lo avevano spinto al tentato suicidio mentre David era tornato dalla moglie e aveva persino avuto un'altra figlia, anche se poi il matrimonio si era risolto in uno sterile divorzio, non sorprendeva che Skyler fosse alla fine imploso.

Brian era dell'onesta opinione che al suo posto avrebbe rinnovato i connotati a Wickelby a suon di manrovesci e gli altri sembravano del suo stesso identico avviso, specialmente Alex che aveva perso veramente le staffe e quasi fatto fare una brutta fine a David. Se Brian non fosse stato lì per fermarlo, aiutato da Samantha e anche da Cynder, probabilmente Alex si sarebbe ritrovato con una bella morte sul suo personale curriculum vampiresco rimasto sempre immacolato.

Da quel momento in avanti era stato un continuo crescendo di speculazioni su Grober e le sorti di Obyria, nonchΓ© sul futuro matrimonio del principe ereditario finalmente tornato per reclamare il trono delle streghe. In effetti Samantha e Skyler, per quanto potesse apparire incredibile, parevano essersi decisi ad appianare un po' alla volta le divergenze fra di loro e Skyler, soprattutto, stava iniziando a conoscere meglio Jonathan e a passare con lui tutto il tempo, per quanto glielo permettessero le lunghe e tediose lezioni di etichetta e altra roba squisitamente regale.

Eppure quei due davano l'impressione di star nascondendo qualcosa a tutti e ad averlo notato con maggiore attenzione era stato proprio Cynder. Una volta, osservando il fratello mentre interagiva con Jonathan, aveva detto ad Alex di trovare il gemello piΓΉ magro e stanco di prima.

Skyler continuava a evitare l'argomento e Samantha era sempre sfuggente quando si parlava di quella faccenda in particolare, ma era ovvio che qualcosa bollisse in pentola e che non si trattasse di niente di buono.

E poi... beh... c'era Cynder in sΓ© per sΓ©.

Non era cambiato piΓΉ di tanto, al massimo si era anzi aperto di piΓΉ con il prossimo in generale e sembrava trovarsi bene a Obyria. Adorava soprattutto che fosse ricca di fauna e di luoghi immersi nella natura, a differenza di molte cittΓ  umane dove il cemento regnava sovrano e si respirava solamente aria inquinata. Pareva persino aver acquisito un aspetto piΓΉ sano e messo su un po' di peso, specie grazie ai giorni che trascorreva curiosando nei boschi e nelle campagne circostanti; in tali occasioni spesso tirava giΓΉ dal letto Brian quando l'alba non era ancora arrivata e l'ex-sceriffo ammetteva che in quei momenti gli risultava difficile non strangolarlo, anche se poi finiva sempre per dimenticare il torpore sonnolento che seguiva quelle levatacce e si lasciava contagiare dall'entusiasmo a dir poco avventuriero e candido di Cynder. Una volta gli ci erano voluti venti minuti buoni per convincerlo a non arrampicarsi su un albero secolare dall'aspetto imponente, anche se alla fine non era servito a nulla e Langford lo stesso aveva deciso di tentare la sorte, curioso di sapere cosa avrebbe visto da lassΓΉ.

Veniva davvero da chiedersi se quel mucchietto d'ossa non avesse realmente sangue felino nelle vene, visto che non dava mai retta e si era rivelato agile nell'arrampicarsi sugli alberi. Secondo Skyler era possibile che Cynder, essendo pur sempre un Morphyr, anche se in modo meno marcato e con peculiaritΓ  meno evidenti rispetto a lui, con un po' di esercizio e di pratica avrebbe potuto mutare forma e forse rivelare sembianze animali proprie di qualche felino, che fosse un gatto o persino una pantera. Insomma, dipendeva da tante cose e forse la loro era una semplice impressione o forse, invece, prima o poi Cynder si sarebbe rivelato un Morphyr di tutto rispetto.

Aveva dei poteri, di tanto in tanto qualche incidente bizzarro in presenza sua si era verificato e altre volte era capitato che Cynder, senza pensarci, avesse provato di possedere dentro di sΓ© la magia. Di recente, ad esempio, per puro caso era riuscito a far tornare in ottimo stato una pianta che si era seccata. Si era rinvigorita fino al punto da fiorire nel giro di pochi minuti, cosa che di solito non accadeva neppure alle piante di Obyria che erano decisamente piΓΉ interessanti e misteriose di quelle del mondo umano.

In poche parole, Cynder si era innamorato di Obyria e di tante sue sfaccettature e sembrava andare d'accordo con ogni forma di vita che la abitava. Una volta, strano ma vero, era persino riuscito a strappare un piccolo sorriso a quel musone impenitente di Iago e c'era mancato poco che tutti urlassero al miracolo.

Brian, dal canto proprio, si era reso conto che forse da parte sua potesse esserci qualcosa al di là dell'amicizia in modo graduale, senza però mai ammetterlo apertamente né affrontare la questione con Cynder che, purtroppo, non aveva mancato di dar luogo a situazioni imbarazzanti, nella sua ingenuità. Solo la sera prima Brian lo aveva trovato intento a prendere una boccata d'aria nei giardini e dopo un po' di silenzio Cynder, scorgendo in lontananza Alex e Andrew passeggiare da soli mano nella mano e infine fermarsi un attimo per scambiarsi una dolce effusione, persi nella loro personale bolla di ritrovata intimità, aveva chiesto a Brian come venisse di solito definito quell'affetto così diverso dal solito che Andrew e Alex parevano condividere.

L'ex-sceriffo, un po' in imbarazzo, aveva cercato di spiegargli che esisteva qualcosa piΓΉ forte dell'affetto, qualcosa che le persone erano solite chiamare amore.

β€ŸE cos'Γ¨ l'amore?" aveva chiesto ancora Cynder, realmente incuriosito, precisando di aver letto qualcosa in merito all'argomento nei libri, ma di non aver mai capito fino in fondo quella cosa che sembrava tanto speciale e complessa.

Brian non aveva saputo cosa rispondergli, perΓ². Come si poteva spiegare un sentimento del genere, d'altra parte? Lo si viveva e basta, lo si capiva quando e se decideva di palesarsi agli occhi di coloro che ancora non lo avevano conosciuto e vissuto, ma non poteva esser spiegato tramite sterili parole. Alla fine aveva accennato con la testa ad Alex e a Andrew e detto che era quello l'amore.

Cynder aveva inclinato il capo, proprio come avrebbe fatto un gatto, e sorriso appena mentre osservava quei due con tenera meraviglia. β€ŸSembra molto bello" aveva commentato. β€ŸE loro sembrano felici. Quindi l'amore rende felici le persone?"

β€ŸSolitamente lo fa, sΓ¬" aveva replicato Brian, pur sapendo che non fosse sempre quello l'esito delle storie d'amore.

β€ŸTu lo hai mai provato?" aveva chiesto ancora Cynder mentre il suo viso era illuminato dal tenue e incantato riverbero del lieve bagliore viola e rosa pallido emesso dai fiori notturni nelle grandi aiuole che adornavano quell'area dei giardini. Brian si era reso conto ben presto di star fissandolo con troppa intensitΓ , irretito dall'atmosfera che pareva aver voluto rendere a bella posta Cynder ancor piΓΉ avvenente, di una bellezza fatata e pura, proprio come ci si aspettava da qualcuno che aveva sangue di ninfa nelle vene. Quando si era deciso a rispondere alla domanda che gli era stata posta, solo allora aveva finalmente interrotto il contatto visivo con gli occhi ammalianti e grandi di Langford, rispondendo, con voce rauca, di non sapere bene se avesse mai realmente provato vero amore nei confronti di qualcuno. Era fra le domande peggiori e piΓΉ spinose che potessero esser rivolte a un essere umano e raramente si era soliti dire la veritΓ , ovvero: non lo so.

β€ŸProbabilmente finirΓ² per morire da solo come un cane" aveva aggiunto, cercando di scherzare e ignorando con ostinazione il cuore che aveva preso a battere velocemente, quasi come se avesse voluto schizzargli via dal torace.

Era stato allora che si era reso conto di essere un ipocrita e di aver finito per tradire se stesso e ciΓ² che all'inizio si era ripromesso, ovvero non farsi strane idee e rispettare il candore di Cynder, nonchΓ© la sua sincera amicizia.

Si odiava per aver permesso a se stesso di coltivare sentimenti del genere per una persona speciale e fuori dai canoni come Cynder, qualcuno che meritava solamente il meglio del meglio e aveva ancora tanto, tantissimo da imparare e da vedere.

Si era odiato per aver pensato, solo per un secondo, che forse, in circostanze diverse, quello sarebbe stato un momento perfetto per parlare, per rischiare o addirittura sporgersi e sfiorare le labbra di Cynder con le sue, quelle labbra che non avevano mai baciato anima viva e che forse, in passato, erano tuttavia state profanate da quel rivoltante essere di nome Arwin.

Ecco... Brian aveva ripensato ad Arwin, a ciò che quel mostro aveva fatto a Cynder, e si era reso conto di non esser forse poi così diverso da quel vampiro.

A quel punto si era alzato e aveva augurato un buon riposo a Cynder, andandosene e fronteggiando poi una notte insonne in cui i pensieri si erano mescolati e accavallati gli uni sugli altri.

Quella situazione delicata non era semplice e lo diventava ancor meno quando gli toccava fare i conti con quello che Skyler, non troppo ironicamente, definiva il razzismo obyriano nei riguardi di chiunque fosse normale, ovvero un essere umano privo di poteri che solitamente veniva recepito come un intruso, qualcuno dal quale guardarsi. La gente di Obyria pareva quasi pensare che gli umani fossero rimasti cristallizzati all'epoca in cui avevano adorato ardere sui roghi le streghe e dare la caccia a coloro che, secondo il loro giudizio, potevano esser definiti solo e unicamente dei mostri.

Assurdamente altri, invece, avevano il terrore dell'essere umano, specialmente degli scienziati, e vedevano i buon vecchi medici come dei macellai ignoranti e dai metodi barbari, indietro anni luce rispetto alla medicina sovrannaturale.

Divertente come le dinamiche fossero alla fine sempre le stesse, quando si veniva a patti di cose come la diffidenza nei riguardi del diverso, falsi miti e concezioni errate di ciΓ² che non si conosceva o si temeva per motivi non meglio specificati.

Lì era l'essere umano il diverso, il mostro temuto da tanti, lo straniero indegno di ricevere un trattamento alla pari.

All'inizio Brian si era detto di aver sviluppato una sorta di paranoia, ma poi aveva capito che non fosse affatto così. Aveva notato spesso le occhiate che tutti, compresi i domestici del Palazzo Imperiale, di tanto in tanto gli avevano rivolto e ancora gli rivolgevano. Ironicamente Andrew era un altro a subire spesso quel trattamento di diffidenza e superiorità, visto che era ancora un criminale, seppur sotto la protezione di pezzi grossi che avrebbero fatto saltare qualche testa se gli fosse stato torto un solo capello e, a quanto pareva, nessuno era così stupido da voler ritrovarsi nel mirino di individui del calibro di Sophie e il Principe della Notte in carica.

Gli Efialti, comunque, erano quelli visti peggio, a detta di tutti. Godevano di una fama a dir poco pessima e neppure la loro stretta collaborazione con Obyria sembrava capace di far breccia nell'animo di tanti, troppi abitanti dell'impero. Se Brian avesse dovuto paragonare la loro situazione a qualcosa di sua conoscenza, avrebbe di certo scelto il razzismo nei confronti degli afroamericani, degli asiatici e di tutte le minoranze etniche possibili e immaginabili che ancora, nel mondo umano, anche dopo tanto tempo, a volte dovevano fronteggiare episodi di intolleranza e di ingiustizia nei loro riguardi.

Per un abitante medio di Obyria un Efialte era quel tipo di straniero che bisognava tollerare per cause di forza maggiore, ma che in circostanze diverse neppure avrebbe potuto metter piede in quelle terre.

Obyria aveva dei lati oscuri che molti, ottusamente, si ostinavano a non voler vedere nΓ© affrontare, ma c'erano e forse, prima o poi, avrebbero scatenato un bel po' di problemi. Era una polveriera alla vecchia maniera e una sola scintilla avrebbe fatto esplodere tutto quanto in pochi secondi, era ovvio e matematico. Era ciΓ² che sembrava preoccupare tanti.

Andrew, ora che aveva ritrovato una specie di equilibrio con Alex, faceva di tutto per ignorare l'atteggiamento di molte persone nei suoi riguardi, ma Brian, invece, si sentiva un po' abbandonato a se stesso. Era l'unico umano che avesse mai messo piede a Obyria e lì si sentiva terribilmente fuori posto. Una sensazione sempre più spiacevole e pressante che neppure la presenza dei suoi amici, di Cynder in primo luogo, riusciva a smussare e ad addolcire.

Iniziava a capire perfettamente come dovevano essersi sentiti i suoi bisnonni quando si erano ritrovati in un paese straniero che vedeva i loro connazionali come un manipolo di pochi di buono, di falliti, di delinquenti bassi e dal pessimo odore, di criminali mafiosi. Come se venire dal sud Italia rendesse chiunque automaticamente uno che aveva strettamente a che fare con Cosa nostra!

Da ragazzo aveva spesso ascoltato con non poca noia le tirate della sua bisnonna venuta a mancare a quasi cento anni di etΓ , ritenendo questioni del genere lontane da lui e dal suo sentirsi un cittadino americano allo stato puro, ma ora stava iniziando davvero a capire di piΓΉ l'ottica dei suoi bisnonni, quanto avessero dovuto sudare e lottare pur di essere accettati, stringendo spesso i denti davanti a certe battute o uscite assai infelici.

Era spiacevole venire trattati diversamente solo perchΓ© si proveniva da un contesto diverso, da una cultura diversa. Ci si sentiva quasi sbagliati, di troppo.

Si lasciΓ² cadere sulla panca vicino a uno dei due tavoli di legno grezzo e si guardΓ² in giro senza reale interesse, sentendosi ancora una volta estraneo a quel mondo.

E pensare che all'inizio si era preoccupato che Cynder sarebbe stato quello a non riuscire ad ambientarsi...

SollevΓ² la testa udendo delle nocche percuotere con delicatezza la porta giΓ  aperta dell'armeria e con un tuffo al cuore vide proprio Cynder entrare e dirigersi verso di lui. Aveva un'aria strana, come se a sua volte fosse vittima di pensieri non molto gradevoli.

Brian capì all'istante che c'era qualcosa che non andava mentre lo osservava sedersi accanto a lui e fissare infine il pavimento. «Ehi, che succede?» gli chiese subito, non avendo mai gradito girarci troppo intorno.

Langford si strinse nelle spalle. Β«P-Poco fa ho parlato con mio fratello e con mia nonnaΒ» disse piano.

Β«Riguardo a cosa?Β» incalzΓ² Herden, cercando di nascondere la propria inquietudine. Non era un bene che Sophie avesse deciso di tornare sull'argomento e di coinvolgere persino Skyler. Era in arrivo qualcosa di grosso, se lo sentiva nelle ossa.

Cynder deglutì. «S-Sophie ha detto che il nonno mio e di Skyler aveva una sorella. Ha avuto dei figli e così via e pare che io e mio fratello abbiamo altri cugini, anche se fino ad ora non li abbiamo mai conosciuti né visti di persona. Quella donna, la sorella di mio nonno, strinse un'alleanza con il popolo degli Undini che confinava proprio con il regno delle Ninfe.» Era ovvio che per lui fosse difficile spiegarsi e parlare dell'argomento. «Sembra che l'arrivo mio e di Skyler fosse stato previsto e che proprio in base a questa specie di leggenda, di profezia, venne stipulato quell'accordo, l'alleanza fra Undini e Ninfe.»

Brian a sua volta prese a fissare il pavimento e lo fece come se gli avesse fatto un torto gravissimo. Β«Un accordo di che tipo?Β» incalzΓ² rauco. Tutto in lui sembrava aver cessato di funzionare, come se il suo corpo avesse deciso di andare in pausa finchΓ© Cynder non avesse risposto alla domanda.

Langford, allora, proseguì dicendo: «Un m-matrimonio. Dovrò sposare la figlia del re degli Undini, altrimenti loro non saranno più alleati della Resistenza e questo, secondo Sophie, potrebbe rivelarsi un problema molto grave.» Per lui non aveva molto senso che dovesse sposare una persona che mai aveva visto né conosciuto, una persona che non amava. Se l'amore era ciò che aveva potuto osservare fra Andrew e Alex, allora non poteva che affermare che non potesse, dal nulla, provare qualcosa di simile per la principessa degli Undini, Nephele. Aveva letto dell'amore, di persone innamorate che alla fine avevano coronato il loro sogno sposandosi e due suoi cari amici, presto o tardi, avrebbero compiuto a loro volta quel passo, ma lui non ne sapeva niente.

Sophie aveva anche aggiunto che l'alleanza si sarebbe cementata ancora di piΓΉ solo quando sarebbe arrivato un erede, ma lui a stento era riuscito a comprendere quella questione in particolare.

Sapeva come venivano al mondo le persone, naturalmente, lo aveva studiato, ma dal punto di vista personale era del tutto ignorante anche riguardo a quello e... ora sì che aveva paura, ora sì che forse iniziava a capire ciò che Brian, tempo prima, aveva provato a spiegargli. Davvero voleva tutto questo? Davvero poteva sposare una persona senza neppure conoscerla né aver mai avuto esperienza in campo sentimentale e carnale?

Non era sicuro di desiderare tutto ciò né di ritenerlo più così giusto nei confronti di se stesso e sì, anche della ragazza che sarebbe diventata sua moglie.

Non si sentiva pronto e lo terrorizzava il pensiero di non rivelarsi all'altezza di tutte quelle aspettative che iniziavano ad apparire ai suoi occhi irraggiungibili e troppo esigenti.

Β«I-Io... io non so piΓΉ cosa fare. Non riesco a capire quale sia la scelta piΓΉ giusta per meΒ» ammise, la vista sfocata da lacrime che erano sul punto di sgorgare. Un pianto di pura frustrazione. Non riusciva a tenere il passo della propria vita, non quando lei, di colpo, pareva aver schiacciato l'acceleratore e deciso di seminarlo. Prima era sempre stata statica e sterile, scandita solo dalle visite di Arwin o Zelda, da ciΓ² che accadeva quando il vampiro in questione si tratteneva e da vane fantasticherie sul mondo che Cynder mai aveva potuto vedere, ma ora era come se il tempo avesse deciso di scorrere a velocitΓ  tripla, senza dargli la possibilitΓ  di capire fino in fondo i meccanismi della realtΓ  quotidiana, dei rapporti interpersonali e tanto altro ancora. Il tempo correva come un purosangue inebriato dalla mancanza di briglie e di limiti e lui... lui invano cercava di rincorrerlo, di fargli capire che doveva rallentare e aspettarlo.

A tormentarlo era anche il pensiero di non piacere a Nephele, di non starle simpatico o apparire ai suoi occhi diverso da tanti altri, e non in positivo. PiΓΉ che mai iniziava a credere di avere qualcosa in meno rispetto ai suoi amici, alle persone che fino ad allora aveva conosciuto, e che questo prima o poi si sarebbe rivelato un problema.

GuardΓ² Brian e vide che sembrava sconvolto quanto lui e... alterato.

Β«Nemmeno Skyler sembrava molto d'accordo con la nonnaΒ» disse Cynder, che aveva apprezzato il tentativo del fratello di mediare la situazione e cercare di porre dei freni a una questione che stava procedendo a passo fin troppo spedito per i gusti di tutti quanti. Skyler ci aveva provato, ma Sophie era stata irremovibile. Β«Credo che nessuno sia capace di farle cambiare idea, perΓ².Β»

Brian si impose di restare calmo, di rimanere obiettivo e lucido, ma piΓΉ rifletteva su quanto aveva udito e piΓΉ aveva voglia di dirne quattro a Sophie, e non c'entrava niente che lui fosse attratto da Cynder, che provasse qualcosa per quell'uomo.

Era una pura questione di principio. Possibile che Cynder non avesse voce in capitolo su niente? Davvero Sophie era disposta a calpestare i suoi diritti per assicurarsi l'appoggio degli Undini o come si chiamavano? Le importava così poco della felicità di uno dei suoi nipoti? Senza considerare la faccenda di Skyler e Samantha costretti a sposarsi per via della presenza di Jonathan e anche per far sì che in caso Skyler fosse venuto a mancare, avrebbe avuto comunque un erede.

Era tutto così ingiusto e crudele...

Β«Non dovresti accettareΒ» disse infine, prima ancora di poter rendersi conto di aver parlato. Β«Non farlo, Cynder. Non se non Γ¨ quello che vuoi. Vada per l'incoronazione, ma questo no. Non accettarlo a priori senza lottare.Β»

Cynder si passΓ² le dita su entrambe le guance per scacciare le lacrime e scosse la testa. Β«Ho paura che non sia possibileΒ» rispose con la voce incrinata dal pianto. Β«Non posso farci niente e non riuscirei a vivere sapendo di aver forse messo in pericolo gli equilibri tra i regni per un mio personale accesso di egoismo. Skyler sta facendo molti sacrifici e non Γ¨ giusto che io mi tiri indietro.Β» Non era una questione di coraggio o codardia, ma di semplice senso del dovere. In quegli ultimi tempi Cynder aveva iniziato a capire il significato di tale concetto e aveva scoperto, anche, che la vita fosse scandita per la maggior parte del tempo dai doveri di ogni singolo individuo nei confronti del prossimo, prima ancora che verso se stessi.

D'altronde era stata proprio Sophie a dirgli che era il suo dovere fronteggiare quella situazione e accettare tutti quei compromessi.

Forse un altro sarebbe scappato o si sarebbe impuntato rifiutandosi di collaborare, ma lui non voleva fuggire nΓ© venir meno a una sorte che sembrava inevitabile e d'altra parte ve n'erano di peggiori di quella. Non era la fine del mondo.

Brian lo squadrΓ² e solo perchΓ© conosceva bene Cynder si trattenne dal chiedergli se lo stesse per caso prendendo in giro. Β«Non Γ¨ egoismoΒ» insistΓ©. Β«Non si puΓ² parlare di egoismo quando altre persone vogliono a tutti i costi decidere di ogni singolo aspetto della tua vita al posto tuo! Si chiama far valere la propria opinione, i propri diritti, Cynder!Β»

Cynder, tuttavia, non la pensava così. La libertà non era affatto infinita come molti credevano e terminava laddove andava a minare quella degli altri e l'altrui benessere. Se lui avesse deciso di non rispettare gli accordi che la sorella di suo nonno aveva stipulato con gli Undini, la sicurezza di molti altri sarebbe stata a rischio. Nessuno poteva sapere né prevedere come avrebbe reagito re Syphar, il padre di Nephele, nel caso in cui Cynder non avesse voluto sposare quella ragazza. E se avesse considerato quel rifiuto un affronto, un gesto di sfida? E se avesse dunque stabilito che l'unico modo per risanare quell'atto irrispettoso fosse allearsi con Grober e le sue schiere, andando così a rimpolpare le forze delle Tenebre che continuavano ad aumentare di giorno in giorno? Sarebbe stato un problema in più a cui pensare, un altro nemico dal quale guardarsi e allora tutti, nessuno escluso, avrebbero ritenuto lui, Cynder, responsabile del disastro, un traditore. Di fronte a uno scenario del genere la soluzione meno indolore sembrava essere proprio sposare Nephele e vedere cosa sarebbe accaduto in seguito.

«Nessuna opinione individuale vale più del benessere di migliaia e migliaia di altre persone» mormorò infine. «Non conta cosa io possa volere o meno, se io abbia paura oppure no. Devo accettare che le cose andranno così.»

Brian volentieri si sarebbe sparato nel cranio. Β«Davvero lodevole questa tua vena filosofica. Il tuo cameratismo mi commuove, Cynder, ma poi sarai tu a dover tollerare ogni giorno di essere sposato con una persona con la quale potresti non trovarti affatto bene. E se quella Nephele si rivelasse una stronza come la moglie di Alex? Hai pensato a questo mentre decidevi di sacrificarti per la causa?Β»

Cynder deglutì. «Ci ho pensato, però... preferisco sperare nel contrario e credere che Nephele si rivelerà una brava persona. Dicono che sia molto bella, ma a me non importa di questo. Mi basta solo che sia gentile con me e non mi prenda in giro per via di come sono» ammise.  

Β«PerchΓ©, come sei, dimmi?Β» chiese Brian, un po' infervorandosi. Β«Prenderti in giro perchΓ© sei una persona di buon cuore e altruista? PerchΓ© sei spontaneo, al contrario del novanta per cento della popolazione mondiale? PerchΓ© sei uno dei rari casi in cui l'aspetto esteriore riflette quello interiore, invece di essere una trappola? Dovrebbe prenderti in giro per quale di queste qualitΓ , esattamente?Β»

Langford, preso del tutto alla sprovvista da quelle parole, di nuovo abbassΓ² lo sguardo e si strofinΓ² la punta del naso diritto, gesto che di solito compiva quando provava imbarazzo. Β«N-Non lo so, insomma... non so praticamente niente di niente sul matrimonio e su come sia essere una coppia e... non credo di avere poi tutto questo acume. Non sono... beh... come mio fratello.Β»

Β«Solo perchΓ© non sei come lui, ciΓ² non vuol dire che questo faccia di te un niente. Sei come sei e per il resto non devi far altro che accumulare esperienza.Β» Herden sbuffΓ² sonoramente. Β«E comunque penso ancora che tu dovresti importi, una buona volta, e mettere in chiaro con Sophie e gli altri che spetta a te decidere cosa fare della tua vita.Β» Stava solo provando a fargli capire che quella sua passivitΓ  non lo avrebbe portato a nulla, se non a farsi del male.Β 

Cynder, tuttavia, era impegnato nel riflettere su quanto Brian aveva detto prima. «Che intendi quando dici che nel mio caso l'aspetto esteriore riflette quello interiore? È una cosa bella, poi?» chiese di punto in bianco.

Brian, che stava per proseguire il discorso, si bloccΓ² e per un secondo fissΓ² Langford con aria vacua. Β«Uhm... beh... quello che... quello che intendevo Γ¨...Β» Diamine, si era messo nel sacco da solo. Non che fosse difficile dire a Cynder che oltre ad essere di bell'aspetto fosse anche bello dentro. Era la situazione in sΓ© per sΓ© a complicare tutto e non aiutava che Cynder lo stesse fissando con attenzione, con quell'aria di chi pendeva dalle labbra altrui che spesso era ancora possibile vedere sul suo viso. Β«Sei un bel tipo, ecco, e come ho detto... l-lo sei anche nell'animo. Bello dentro e fuori, tutto qui. Molto carino, insommaΒ» biascicΓ², facendo del proprio meglio per ignorare l'insistente tepore che avvertiva su ogni centimetro della faccia.

Cynder sbatté le palpebre e rifletté. «In effetti questo ha senso. Tutti dicono che Skyler è un bell'uomo e io e lui siamo gemelli. È ovvio che sia così.» Quasi era possibile vedere gli ingranaggi nel suo cervello lavorare al centouno per cento, finché non lo colse un dubbio che venne foraggiato dall'aver una volta visto Andrew fare un complimento di quel genere ad Alex. Guardò di nuovo Herden e cercò di non sorridere. Non voleva che pensasse che lo stava prendendo in giro, d'altronde, e quella era una questione molto seria. «Brian, per caso anche tu sei innamorato? Ti piace Skyler?»

Ricordava che un detto recitava che l'amore, a volte, andava a braccetto con i bisticci e quei due spesso discutevano come cane e gatto. Tutto avrebbe avuto molto piΓΉ senso, se fosse stato davvero come lui pensava che fosse.

Certo, perΓ² Skyler sembra piacere molto anche a Samantha. Che brutta situazione!

Brian, il quale per un attimo aveva quasi sperato che Cynder, grazie a un miracolo, finalmente avesse capito tutto, si trattenne per un soffio dallo spalmarsi una mano sul viso e dall'imprecare come un marinaio.

Β«D'accordo, d'accordo...Β» fece tra sΓ©, sul punto di esplodere come un petardo. Β«Sai cosa? Adesso basta! Mi sono rotto!Β» Si voltΓ² per guardare dritto in faccia Langford. Non quello stronzo e complessato, ma quello talmente ingenuo da non aver afferrato un concetto che ormai era chiaro a tutti, compresi i sassi di Obyria. Β«Hai ragione su tutta la linea, Sherlock, tranne che per un solo particolare: non Γ¨ Skyler a piacermi da impazzire, ma tu. Tu mi piaci, Cynder, va bene?Β»

Cynder lo guardΓ² perplesso e indicΓ² se stesso con l'indice. Β«Io?Β» pigolΓ². Β«Ma... perchΓ©?Β»

«Che ne so io del perché!» esclamò Brian gesticolando come un matto. «E sì, parlo di te!»

Langford dovette dunque assimilare quel nuovo e totalmente imprevisto concetto e come tentò di farlo, di esaminarlo dentro di sé, provò una sensazione del tutto inusuale e originale, almeno per lui, che lo spinse a tastarsi le gote e a registrare un'altra informazione, ovvero di avere le pelle molto calda in quella zona. Osservò dunque le proprie mani e scoprì che tremavano, anche se in modo impercettibile e sapeva di provare tutto, fuorché paura o disagio. No, in realtà... si sentiva bene, forse addirittura meglio del solito e...

Buon Dio, persino i suoi pensieri stavano iniziando a non avere più un nesso logico! Cos'era quell'euforia? E il cuore gli batteva così forte, di solito, solo dopo aver corso tanto!

Sapeva di dover dire qualcosa, ma gli era impossibile farlo e al tempo stesso non voleva tenere Brian sulle spine. Forse...

Senza fiatare ed esitando non poco, Cynder sollevΓ² le mani e le pose sulle spalle di Herden, poi gli chiese di fare una cosa, ovvero di chiudere gli occhi. Ultimamente gli era capitato spesso di non riuscire sempre a sostenerne lo sguardo per piΓΉ di qualche secondo e non aveva mai saputo spiegarsene la ragione, ma forse stava finalmente per sfiorarla e abbracciarla, comprenderla.

Brian, un po' perplesso e fin troppo teso, incapace di prevedere la reazione di Cynder o capire a cosa stava pensando, se avesse colto il significato delle sue parole, alla fine fece come gli era stato detto.

Cynder, dunque, per metterlo a suo agio e anche per consentirgli di seguire il ragionamento che stava tentando di formulare, disse: Β«Una volta ho chiesto ad Alex cosa avesse provato nel capire che per lui Andrew non era un semplice amico, una persona qualsiasi, ma qualcuno di speciale. Ha detto che il cuore gli batteva forte e che Andrew spesso lo confondeva e disorientava. Fu lui a baciarlo per primo, anche se Andrew poi si arrabbiΓ², ma solo perchΓ© non era pronto e tutto era successo troppo in frettaΒ».
Mentre parlava sfiorava il viso di Brian come avrebbe fatto un non vedente che cercava di inquadrare chi aveva di fronte a sΓ©, ma in realtΓ  era concentrato nel tentare di recepire quanto il suo corpo e il suo cuore gli stavano man mano comunicando.

Non era il primo contatto fisico fra di loro, quello, ma non si era mai permesso di toccare quell'uomo come a voler ripercorrere l'opera di Madre Natura passo dopo passo.

Scese con le dita e le fermò proprio sul torace di Brian, lì dove si trovava il suo cuore. Batteva forte, proprio come il suo, ed esattamente come quando si era addormentato fra le braccia di Herden, Cynder scoprì di gradire il tepore del corpo dell'ex-sceriffo.

In generale la compagnia di Brian, la sua stessa presenza, fisica e non, gli erano piaciute sin da subito, ancor prima di sapere che aspetto avesse quell'uomo, quando entrambi si erano conosciuti nel seminterrato.

Si era sempre sentito al sicuro con lui. Mai a disagio, mai in difficoltà, bensì al riparo, conscio di non avere nulla da temere da parte sua. Aveva gradito fin da subito il suono della sua voce, i suoi modi forse a volte un po' buffi e burberi, ma sempre dettati da un animo buono e dalla volontà di prendersi cura delle persone che gli erano care.

Β«Alex non sopporta di sapere Andrew lontano e si sente bene ogni volta che lui gli Γ¨ accanto.Β»

A Cynder non dispiaceva il caratteraccio di Brian, era anche quello a renderlo la persona che era, un essere umano completo e tridimensionale. Spesso, anzi, vederlo borbottare e mettere il broncio gli strappava un sincero sorriso e gli faceva sempre venire voglia di abbracciarlo, impulso al quale spesso, fino ad allora, mai aveva saputo resistere.

Forse Brian gli piaceva davvero e in sé per sé la cosa non era un male, però lui ora doveva sposarsi. Era impegnato, lo era anzi sin dalla nascita. Questo, quindi, lo rendeva una persona disonesta? In teoria sì, però non conosceva Nephele, lei non gli piaceva, non la amava, non c'era nulla a legarli, se non la volontà altrui che si unissero in matrimonio.

Non capiva, poi, perchΓ©, se Brian gli piaceva, allora quel pensiero fosse ora accompagnato da tanta amarezza. Non avrebbe dovuto provare gioia, invece?

AllontanΓ² le dita e riprese a torturarsi le mani come sempre gli accadeva quando era in ansia o si sentiva molto triste e perso. Β«Mi dispiaceΒ» disse infine fra i singhiozzi. Β«F-Forse... forse, alla fine, Γ¨ stato un male che ci siamo conosciuti.Β» Non aveva la possibilitΓ  di ricambiare Brian ed esplorare quel nuovo orizzonte della loro relazione insieme a lui. Non poteva perchΓ© a trattenerlo, adesso, aveva delle catene nuove di zecca, catene che non poteva infrangere, a meno che non avesse voluto dare un dispiacere a molte altre persone e causare un bel pasticcio. Lui piaceva a Brian e questo avrebbe sicuramente fatto soffrire quell'uomo, a lungo andare. Quando non si poteva avere qualcosa o qualcuno si era sempre tristi, si stava male, proprio come lui era stato male per tanto tempo nel non poter avere la libertΓ  di uscire e vedere il mondo.

Era terribile che ora Brian fosse destinato a quella sorte e quel che era peggio, era che fosse tutta colpa sua.

Provando vergogna e rammarico, nonché dispiacere oltre ogni limite a lui comprensibile, Cynder scattò su dalla panca barcollando e uscì come una saetta dall'armeria.

Brian, che fino a quel momento era rimasto col fiato sospeso e in fondo, molto in fondo, per un istante aveva creduto davvero in un colpo di scena tra i piΓΉ melensi e paradisiaci, in pochi secondi fu costretto a tornare coi piedi per terra e a tollerare l'amaro sapore di quello che lui aveva recepito come un rifiuto o qualcosa di molto simile ad esso.

Ecco, aveva fatto casino, proprio come si era aspettato. Aveva fatto il passo più lungo della gamba e ora eccolo lì, a terra, incapace di muoversi, raccattare le forze e seguire Cynder per chiarire la questione e...

Ormai Γ¨ fatta.

Cynder, semplicemente, non aveva avuto il cuore di dirgli apertamente che non lo ricambiava.

La colpa era sua e di nessun altro. Era colpa della sua dannata lingua che non sapeva mai frenarsi e riconoscere quando era meglio non parlare e piuttosto tacere.

Una piccola parte della sua mente cercΓ² di giustificare la reazione di Langford in modo diverso, di suggerirgli che forse non era come sembrava, ma Brian scelse di non darle ascolto. Illudersi avrebbe solo peggiorato la situazione.

N.d.A.

Allora... diciamo che in parte mi aspettavo questo esito. PerchΓ©? PerchΓ© Brian, a volte, Γ¨ uno che se la canta e se la suona, si fa i film mentali e, soprattutto, Γ¨ uno di quelli che non sanno nemmeno dove abiti l'autostima. Proprio come Γ¨ accaduto con Skyler c'Γ¨ stato un malinteso. Non posso biasimare Cynder perchΓ© in fin dei conti per lui si tratta di una situazione nuova e imprevista, ci sta che non sappia come comportarsi e che si senta in colpa per via della questione del matrimonio combinato, ma Brian... beh, poteva anche alzarsi e seguirlo per evitare che il malinteso proseguisse, perΓ² se lo avesse fatto non sarebbe Brian Herden, lol.

Comunque sono positiva e ho fiducia nella Brynder, quindi non disperiamoci u_u

Di nuovo: è stato difficile rendere al meglio i pensieri di Cynder e il suo modo di affrontare la sfera sentimentale. Già è complicato quando si tratta di un personaggio più o meno navigato nel campo amoroso, ma lo è ancora di più con uno che è alle prime armi come Cynder 🀣

Per ora Γ¨ tutto dal mio covo! Alla prossima! πŸ’‹

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