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Β«E questo, a grandi linee, Γ¨ ciΓ² che Γ¨ successo dopo che sei svenuto e... insomma... dopo tutto il resto.Β» Brian si arrischiΓ² a sollevare lo sguardo su Cynder che dopo tre giorni pareva essersi ripreso abbastanza dall'orribile esperienza che aveva vissuto. Era ancora debole, certo, e tutti loro, nessuno escluso, gli avevano imposto tassativamente di rimanere a letto e in quel lasso di tempo avevano potuto constatare fin dove quell'uomo non fosse per niente abituato a esser accudito e ritrovarsi a esser l'oggetto di premure e attenzioni.
Brian si era offerto di portare lui di persona la leggera colazione a Cynder e quando era giunto nella sua stanza, il fratello di Skyler aveva finalmente trovato il coraggio di chiedere cosa fosse accaduto di preciso mentre era in stato di incoscienza. Aveva anche rivelato di ricordare in modo confuso e poco nitido il momento in cui la cura di Iago lo aveva indotto a gridare e ad agitarsi come un'anima dannata all'inferno. Forse era un bene che non ricordasse nulla. Se non altro il trauma sarebbe stato piΓΉ facilmente superabile.
Cynder abbassò lo sguardo sul vassoio sospeso sopra le sue gambe che recava una ciotola di porridge di riso e una tazza di tè aromatico dal piacevole sentore balsamico. Era un tè speciale, gli aveva confidato quella donna, Sophie, il primo giorno in cui lo aveva convinto a berlo. In effetti, dopo ogni sorso, aveva la netta sensazione che le forze gli stessero pian piano tornando.
Sophie era una donna gentile e carismatica, materna. In qualche maniera era riuscita subito a farlo sentire a casa, come se fosse sempre appartenuto a quel luogo, a quelle calde e confortevoli mura.
Aveva scoperto che lì erano ospitati anche Samantha, la sorella di Andrew, e il suo figlioletto, Jonathan. Cynder era stato felice di rivederli, visto che non gli era più capitato da quando si erano separati dopo che lui aveva lasciato insieme a Skyler il Regno della Notte.
Samantha pareva essersi preoccupata molto quando le avevano raccontato ogni cosa e aveva quasi pianto quando, venendo da lui, lo aveva trovato sveglio e vigile.
Che bella famiglia, si era detto Cynder, ancora una volta colpito da tanta vicinanza da parte di tutti. Proprio una bella famiglia. Riusciva quasi a comprendere cosa avesse provato a fargli capire Brian quando gli aveva descritto cosa si provava ad averne una.
Eppure si sentiva anche in colpa ad aver causato loro tanti problemi e tutta quella apprensione, tutta quella paura.
Lo vedeva che Brian sembrava ancora aspettarsi una sua ricaduta o ancora peggio, glielo leggeva negli occhi anche in quel preciso istante e questo gli faceva male. Era tutto finito e lui si sentiva molto meglio.
Β«Mi dispiace aver scombinato tutto quantoΒ» mormorΓ². Β«Deve esser stata dura per voi in questi giorni.Β»
Brian, udendo le sue parole, si chiese come fosse possibile che Cynder si sentisse in colpa per una cosa del genere. Non aveva mica chiesto lui di farsi quasi ammazzare da una maledizione o qualunque altra diavoleria avessero escogitato Arwin e André. «Non hai scombinato niente» lo apostrofò con decisione. «Avremmo agito alla stessa maniera se ci fosse stato un altro di noi al tuo posto, Cynder. Forse... forse dovremmo esser noi a chiedere scusa a te. Pensavamo che fossi al sicuro, ma non era così e saresti potuto anche...» Non terminò la frase. Non voleva pronunciare quella parola, quel verbo tanto odioso che aveva imparato a proprie spese a detestare. «Se uno del nostro gruppo sta male, Cynder, noi lo aiutiamo e farlo non ci pesa per niente. à giusto così, è quello che si fa tra amici. Ci si aiuta, capito?»
Cynder deglutì a vuoto. Il discorso di Brian era sensato e non faceva una piega, ma... lui quale aiuto avrebbe mai potuto offrire ai suoi amici, nel momento del bisogno? Non era capace di fare niente, se non a farli preoccupare e a caricarli del peso di tenerlo lontano da eventuali pasticci. Dicevano che non era un peso, ma a conti fatti lo era.
Tra l'altro era sicuro di dover dire una cosa a Brian, una cosa che perΓ² non riusciva a ricordare, visto che era ancora un po' scombussolato, ma era certo che fosse qualcosa di importante.
Tacque e si limitò a terminare con due ultime cucchiaiate il porridge, poi a sorseggiare il tè. Quel cibo era buono, ma in generale Arwin gli aveva sempre imposto di terminare i pasti che gli erano stati concessi nell'arco degli anni, per quanto ridotti all'osso e mai preparati con reale cura. Per lui era automatico dover finire il cibo che gli veniva messo sotto il naso, anche se non gli piaceva o non gli andava.
«Grazie per tutto quello che fate per me» disse poi, sentendo di dover pronunciare quelle parole. Non poteva ripagare in altre maniere la mano che Brian e gli altri gli avevano teso senza remora alcuna. «Forse... forse, con il tempo, anche io riuscirò a rendermi utile e indipendente. Così almeno non dovrete più preoccuparvi per me.»
Brian lo squadrΓ², poi: Β«Mi spiace dirti che ci si preoccupa sempre per i propri amici, Cynder. Lo si fa anche quando sanno badare a se stessi. Non Γ¨ questione di utilitΓ o di essere un peso, ma di affetto. Ci si preoccupa sempre per le persone alle quali si vuole beneΒ».
Quel discorso fece tornare in mente una cosa a Cynder, il quale, dunque, sollevΓ² il vassoio, lo posΓ² sul comodino e poi, senza guardare direttamente l'ex-sceriffo, gli chiese in un mormorio a malapena udibile di avvicinarsi.
Herden lo scrutΓ², fra lo spaesato e il dubbioso, poi tirΓ² piΓΉ avanti la seggiola per fare come gli era stato chiesto.
L'altro, allora, si sporse e lo abbracciΓ², proprio come Skyler aveva fatto con lui. Era cosΓ¬ che si dimostrava a una persona che le si voleva bene, aveva detto suo fratello, e lui sentiva di voler bene a tutti loro. Per un istante si convinse di aver sbagliato, visto che Brian sembrava non voler reagire in alcun modo, poi perΓ² il poliziotto ricambiΓ² il gesto e si premurΓ² di stringerlo a sua volta senza esagerare, convinto che se avesse stretto troppo, Cynder si sarebbe frantumato come vetro sottile.Β
Quella semplice azione lo aveva solamente preso in contropiede. Non si era aspettato che il fratello di Skyler avrebbe osato tanto, considerando quanto ancora si dimostrasse a volte schivo e pronto a balzare al minimo suono o gesto brusco. La veritΓ , perΓ², aveva appena colpito in testa Brian come un sasso piovuto dal cielo: Cynder si fidava di lui, ecco perchΓ© lo aveva abbracciato, e lui aveva paura di tradire quella fiducia in qualche maniera, di non mostrarsi all'altezza di un'amicizia come quella con quell'uomo decisamente speciale e diverso da chiunque altro.Β
Oltre a ciΓ², non potΓ© non ripensare a quelle grida, alla sofferenza provata da Cynder a causa di quel marchio che lo aveva quasi ucciso; quell'esperienza, a propria volta, aveva aperto di nuovo le porte ad altri ricordi spiacevoli con i quali si ritrovava a dover fare i conti ogni singolo giorno, incapace di lasciarli del tutto andare e guardare oltre. Certe cose non le si dimenticavano. Non si dimenticava di uscire fuori per andare a spasso con il proprio cane nei boschi e imbattersi in un cadavere, e non uno qualsiasi, ma della persona della cui rovina si era stati in parte responsabili anni addietro. Non ci si poteva neppure scordare facilmente di svegliarsi e ritrovarsi a guardare il corpo esanime del proprio migliore amico, malgrado la vana speranza di un miracolo dell'ultimo secondo. Poi ecco che per un soffio una sorte terribile era quasi toccata a Cynder, una persona che conosceva da poco, ma che gli era giΓ entrata nel cuore, candida e incapace di perfidia com'era.Β
A volte era dura ricordare perchΓ© ci si affannasse tanto a voler bene al prossimo, se poi la sfortuna si intrometteva sempre e distruggeva tutto quanto. Lui se lo chiedeva, qualche volta, e trovare una valida risposta diveniva man mano piΓΉ difficile e faticoso.Β
Non voleva piΓΉ vedere un amico, una persona a lui cara, andarsene e non fare piΓΉ ritorno. Voleva che almeno uno di loro, solamente uno, gli assicurasse e dimostrasse coi fatti di essere lΓ¬, in quel mondo folle e talvolta crudele, per restare.Β Β
Si scostΓ² e si passΓ² in fretta il dorso di una mano sotto ambedue gli occhi. AbbozzΓ² un sorriso e gli venne del tutto spontaneo e istintivo scompigliare i capelli di Cynder in una specie di affettuosa carezza. Di solito riservava gesti del genere a suo nipote e a onor del vero non vedeva poi tutte quelle differenze tra questi e il fratello di Skyler. Β«Mi ci voleva proprio un abbraccioΒ» ammise. Β«Non dirlo agli altri, perΓ². Ci tengo a tener alta la mia reputazione.Β»
Cynder sorrise a sua volta, cosa che mise in mostra delle fossette appena accennate. Anche Skyler aveva quella particolaritΓ , ma visto e considerato che vederlo sorridere era raro quanto lo era beccare una stella cadente, Brian poteva affermare di non aver quasi mai notato tale dettaglio. C'era un'enorme differenza, dopotutto, fra il sorridere davvero e farlo in modo meccanico.
Β«Quando Skyler ha abbracciato me, mi sono sentito subito molto meglioΒ» disse Cynder. Β«Ho supposto che avrebbe funzionato anche con te.Β»
Β«Ottima pensata, Micetto, te lo concedoΒ» ribattΓ© Brian, ritrovando, piΓΉ o meno, il piglio di sempre. Β«Uhm... bene, direi che Γ¨ arrivato il momento di riportare questo di sottoΒ» aggiunse, accennando al vassoio. Β«Se posso togliere anche un po' di lavoro a Cindy, mi sembra piΓΉ che giusto provvedere.Β» Fece per prender su l'oggetto in questione, ma si bloccΓ² notando che Cynder, chiaramente, sembrava essersi messo in testa che era ormai giunto per lui il momento di saltare giΓΉ dal letto. Β«Di' un po', dove pensi di andare?Β» lo apostrofΓ² Herden, categorico. Β«Sguscia subito di nuovo sotto le coperte prima di fare un capitombolo e battere la faccia. Davvero vuoi ricevere il tuo primo bacio dal pavimento?Β» PosΓ² il vassoio e fece tornare disteso il gemello di Skyler, il quale lo guardΓ² di sottecchi con un'aria fra l'imbronciato e l'implorante. Era ovvio che l'inerzia iniziasse a pesargli, e anche un bel po', e Brian lo capiva benissimo, ma era meglio aspettare anzichΓ© rischiare che avesse una ricaduta. La salute di Cynder, questo lo aveva ammesso pure Skyler, Morphyr o non Morphyr, era comunque cagionevole perchΓ© quell'uomo non aveva avuto modo di sviluppare difese immunitarie alte come accadeva alle persone che conducevano una vita sana e normale. Il risultato di una segregazione durata decenni era anche quello, purtroppo, e solo il tempo e una buona dose di accortezza e di esperienza nel mondo esterno avrebbero forse provveduto a sistemare il problema.
Brian sospirò. «Avanti, non guardarmi così. Guarda che è per il tuo bene! E se ora ti alzassi e finissi per stare di nuovo male? Iago e Sophie hanno entrambi detto e ridetto che per almeno una settimana dovrai fare attenzione ed evitare sforzi inutili. Hai rischiato la morte, Cynder, e quel marchio ti ha anche prosciugato delle forze. Ti stava sottraendo energia vitale, stando a quel che sostengono loro, e per recuperarle ci vorrà del tempo.» Detestava fare la parte della mammina oltremodo apprensiva, per citare una delle storiche perle di Alex, ma non voleva più vedere una cosa come quella che aveva visto giorni prima. Gli bastava riviverla di notte, negli incubi.
PicchiettΓ² una mano sulla spalla di Cynder a mo' di incoraggiamento. Β«Vedrai che poi mi ringrazierai.Β»
Β«Va beneΒ» replicΓ² mogio Cynder, proprio come avrebbe fatto un ragazzino al quale era stato proibito di andare fuori a giocare. SollevΓ² lo sguardo. Β«PerΓ² non voglio stare da solo, quindi... puoi tornare qui, appena puoi? Non dobbiamo parlare per forza, se non ti va. Mi basta solo non rimanere solo in questa stanza per ore e ore.Β»
Il cuore di Brian si strinse come se una mano l'avesse afferrato e stritolato senza pietΓ nel pugno come se fosse stato una spugna. TornΓ² a sedersi sulla seggiola accanto al letto e si chinΓ² in avanti, l'atteggiamento confidenziale. Β«Ma scherzi? Parlerei con te anche per una settimana e senza interruzioni. A me piace parlare con te, Cynder. Dico sul serio.Β»
Cynder sbatté le palpebre come se gli fosse appena stata presentata sotto il naso una verità sbalorditiva e alla quale era difficile credere. «Davvero?» fece incerto. «Anche se sono così, voglio dire... anche se non sono normale come te e gli altri?»
L'ex-sceriffo si chiese perché Cynder si fosse intestardito tanto sul non ritenersi normale e sul ritenere, poi, così importante la normalità in sé per sé. Che male c'era nell'essere se stessi, pur con delle carenze che in fin dei conti potevano essere colmate e sanate? Chi gli aveva inculcato l'idea che non fosse normale e non meritasse un trattamento paritario?
La risposta, perΓ², gli giunse in un battibaleno: Arwin.
Se lo prendo, giuro che...
Si impose di mantenere la calma. Cynder sembrava avvertire sottopelle quando le persone erano inquiete o addirittura arrabbiate, e lui non voleva di certo che si mettesse in testa di averlo fatto spazientire.
«Ascoltami bene...» disse lentamente Brian, non in tono aspro o eccessivamente duro. Parlò con calma decisione affinché l'altro capisse che non scherzava e che doveva imprimersi nella mente quanto stava per affermare. «Una delle più grandi menzogne dell'umanità è il credere che esista solo una maniera per essere normali, ma la verità è che nessuno è normale e tutti siamo anormali a modo nostro. Tu non hai nulla in meno degli altri, Cynder, e non hai niente di cui vergognarti. A dover vergognarsi è il mostro che ti ha strappato alla tua famiglia e impedito di vedere il mondo, di crescere con tuo fratello e godere delle stesse possibilità che sono state concesse a lui. à Arwin che dovrebbe scavarsi una fossa profonda e rimanere sepolto nel terriccio come il verme che è in realtà . La normalità non esiste, così come non esiste la perfezione. Tu vai benissimo esattamente come sei e nessuno qua dentro ti vorrebbe diverso dalla persona che ho di fronte.»
Β«Ma...Β»
«Niente ma, Cynder. à la verità , è così che stanno le cose e tu sei ciò che sei: una persona. A contare è solo questo e il fatto che tu sia una persona in gamba e forse migliore di tante altre è un semplice bonus. Anzi, ti dirò di più: sei una ventata d'aria fresca e io, Alex, Andrew e Skyler avevamo proprio bisogno di respirare aria nuova, aria pulita. Sei l'elemento che completa il nostro gruppo e spesso risulti sì e no la voce della ragione perché non hai pregiudizi nei confronti di nessuno. Per il resto devi solo ambientarti e imparare pian piano a muoverti secondo i tuoi tempi e in base a ciò che vuoi. Col tempo recupererai tutto quello che ti sei perso, ma non metterti fretta e se puoi... resta come sei, Cynder, perché hai un buon cuore e nonostante quello che hai passato, non hai permesso a niente di intaccare la tua natura. Sai cosa significa questo, Cynder?»
Cynder scosse piano la testa, guardando Brian come se stesse per rivelargli un segreto di vitale importanza, ma anche come uno che di lì a poco avrebbe pianto tutte le proprie lacrime. Era più fragile che mai, tanto da far male al cuore.
Brian gli sorrise con affetto. «Significa che sei forte, più forte di quanto tu stesso creda, e prima o poi quella forza farà miracoli. Un giorno, forse, troverai il modo di trasmetterla al prossimo e quello sì che sarebbe un potere straordinario. Altro che far levitare gli oggetti o far comparire portali dimensionali!»
Herden pose le mani sulle spalle di Cynder e lo guardΓ² dritto negli occhi. Β«Io credo in tutto ciΓ² che ho detto, ma Γ¨ importante che ci creda anche tu. Soprattutto tu. Quindi... ti fidi della mia opinione, Micetto?Β»
Langford annuì mentre si asciugava una guancia con la manica del pigiama chiaro.
Β«Allora siamo giΓ a buon puntoΒ» concluse Brian. Β«PerciΓ²... appena avrΓ² portato quel coso in cucina, tornerΓ² da te e parleremo quanto ti pare. Okay?Β»
Β«OkayΒ» ribattΓ© Cynder, sollevato. OsservΓ² quello che ormai reputava oltre ogni ragionevole dubbio un vero amico prendere di nuovo il vassoio e dirigersi alla porta. Β«Brian?Β»
L'ex-sceriffo si voltΓ². Β«Che c'Γ¨?Β»
Β«Anche tu sei una persona buona. Molto buonaΒ» disse Langford in un autentico slancio di coraggio. Β«E sono davvero, davvero felice che Arwin non ti abbia fatto del male. Se lo avesse fatto, non avrei mai potuto conoscerti meglio e ora so che ne avrei sofferto. Non sarebbe stata la stessa cosa, senza di te.Β»
Brian si morse il labbro inferiore e fece appello a tutto il proprio stoico autocontrollo pur di non cedere all'impulso di tornare di corsa indietro e stritolare Cynder in un abbraccio da togliere il respiro, nonchΓ© spupazzarlo come se fosse stato un cucciolo adorabile. Diamine, era disarmante e nessuno gli aveva mai detto nulla di simile. Nessuno, neanche Alex, il suo migliore amico, gli aveva mai detto che era capace di fare la differenza e che senza di lui forse le cose non sarebbero mai state le stesse. Era come essere per la prima volta realmente importante per qualcuno, e non era dir poco. Un pugno allo stomaco che non aveva fatto male. Una carezza contrapposta a un mondo intero che spesso e volentieri prendeva a schiaffi la gente.
In una realtΓ dove tutti erano speciali e nessuno lo era davvero, in cui le persone quasi sempre si credevano re e regine del loro piccolo stagno e dimenticavano che lΓ fuori c'erano gli altri, c'era il prossimo che contava piΓΉ del proprio ego fine a se stesso, era quasi troppo bello per esser vero udire qualcuno dire a qualcun altro che era importante, che aveva una funzionalitΓ nel quotidiano e nella vita non solo sua, ma anche altrui.
Il mondo aveva dimenticato tante, tante cose, specialmente l'altruismo e l'empatia, e quanto quelle due doti che sarebbero dovute appartenere a ogni essere umano fossero capaci di salvare chi ormai si sentiva sull'orlo del baratro. Se solo le persone si fossero mostrate piΓΉ gentili le une con le altre, se solo avessero capito che era molto meglio collaborare anzichΓ© spintonarsi e farsi a vicenda lo sgambetto per salire in cima alla fantomatica montagna, quel mondo sarebbe stato un posto decisamente migliore e piΓΉ luminoso, piΓΉ sano e colorato.
Β«N-Non pensavo sarei arrivato a dire una cosa simileΒ», disse rauco Brian, Β«ma ringrazio che Arwin mi abbia catturato e messo in quel seminterrato insieme a te, Cynder. Hai reso quel giorno degno di essere ricordato in modo positivo, con un bel sorriso, e sono io a ringraziare te per averlo reso possibile. Γ un peso in meno sul cuore, davvero.Β»
Esitò qualche secondo, poi uscì dalla stanza e lo fece con un'espressione molto più serena di quella con cui si era presentato lì.
Quando Brian uscì e si guardò in giro sul portico, lì finalmente vide Alex. Prima di uscire per cercarlo aveva fatto una bella lavata di capo a Andrew e alla sua mirabolante capacità di non sapere mai darsi un freno quando ciò era opportuno.
In quegli ultimi due giorni avevano deciso di portare via da Hanging Creek Scarlett, la madre di Samantha e Andrew, ma poi ecco che il giorno seguente Skyler aveva ricevuto una visita inaspettata da parte di un uomo che solo Alex sembrava aver conosciuto in precedenza: Frederick Rivers, il cognato di Rachel che ora lavorava proprio per Sophie.
La situazione di Kyran, il compagno della donna che era stato arrestato dalle autoritΓ sovrannaturali per eccellenza, i Cacciatori, non sembrava delle migliori e pochi minuti prima si era tenuto un acceso dibattito sulla questione. Alex insisteva perchΓ© aiutassero in qualche maniera Frederick e suo fratello, ma poi sia Brian che Andrew si erano mostrati recalcitranti. In fin dei conti quell'uomo, ora come ora, aveva la nomea di pluriomicida. Era davvero saggio immischiarsi e rischiare, se fossero riusciti a intervenire, di far scagionare un tizio che forse era davvero colpevole?
Certo... Andrew forse era stato troppo zelante e categorico, specie per via dei suoi trascorsi che avrebbero dovuto renderlo piΓΉ comprensivo e di larghe vedute, ma dal canto suo Alex... beh... era fin troppo ottimista e convinto che tutti fossero come Andrew e meritassero una seconda occasione. Secondo la sua visione non esistevano colpevoli, ma solo vittime, e anche questo era sbagliato ed essere oltremodo categorici.
Brian si avvicinò e si lasciò cadere sul medesimo gradino del portico, proprio vicino a lui, e inizialmente preferì tacere e lasciare che fosse Alex a rompere il ghiaccio.
Woomingan, alla fine, gli scoccΓ² un'occhiata in tralice. Β«Sei venuto a perorare la causa tua e di Andrew?Β» lo apostrofΓ² gelido.
Ecco, ci siamo, pensΓ² Brian, imponendosi di affrontare la questione con calma.
Β«Senti, Lex... devi ammettere di essere certe volte troppo precipitoso e avventato. Hai sentito anche tu cos'ha detto Skyler sui Cacciatori: quella Γ¨ gente pericolosa, gente addestrata a fare il culo a chiunque, specialmente un vampiro novellino come te. Se anche potessimo fare qualcosa per Kyran, prima bisognerebbe lisciare il pelo a quella gente e dal resoconto di... uhm... Frederick... sembra che nei ranghi dei Cacciatori un bel po' di cose stiano cambiando, e non in meglio. Io credo che non dovremmo intrometterci piΓΉ del dovuto. Abbiamo giΓ un sacco di problemi da risolvere e forse dovremmo per il momento concentrarci su Scarlett. Una cosa alla volta, no?Β»
Alex lo squadrΓ², poi testardamente puntΓ² lo sguardo altrove. Β«Tu non capisci, Brian.Β»
Β«Allora aiutami a capire.Β»
Β«Non riesco neppure a guardare in faccia Rachel da quando ho saputo del suo compagno.Β»
Β«Non Γ¨ stata colpa tua e non sei responsabile dei guai di Kyran.Β»
Β«Se io e Fiona le avessimo dato la possibilitΓ di assentarsi prima, forse ora quell'uomo non sarebbe in galera.Β»
Β«O forse il risultato sarebbe stato comunque quello. Non puoi sentirti sempre responsabile dei guai altrui, Alex.Β»
Β«Eppure i guai raggiungono sempre chi mi sta attorno. Che coincidenza!Β»
Β«Questa Γ¨ veramente una stronzata, Lex. Stai battendo il tuo stesso record.Β»
Β«O forse Γ¨ la pura veritΓ e nessuno vuole ammetterla ad alta voce.Β»
Β«Altra cazzata.Β»
Β«Scarlett non sarebbe in quel posto, se solo suo figlio non fosse scomparso e poi morto. Samantha avrebbe avuto una vita diversa, se suo fratello avesse potuto starle vicino. Anche di questo non dovrei sentirmi responsabile?Β»
«Non potevi fare niente, Alex. Io capisco il punto di vista di Andrew, più o meno, e capisco perché era incazzato e tutto quanto, ma ricordo anche com'era avere diciotto anni, essere dei ragazzini e sentirsi impotenti. Sei scappato e sì, è stato magari un gesto orribile, ma... se tu fossi rimasto, Arwin avrebbe preso magari anche te o ti avrebbe ucciso e il risultato sarebbe stato il medesimo. Tu hai solo ascoltato lo spirito di autoconservazione, Alex. Lo fanno tutti gli esseri umani in caso di grave pericolo e tu stesso stavi correndo un rischio mortale, quella sera. Avremmo solo avuto due morti, invece di uno.»
«E chi ti dice che forse non sarebbe stato meglio così?»
Β«Cazzo, ma la vuoi smettere?Β» quasi sbottΓ² Brian. Quelle ultime parole erano state come un calcio nello stomaco, anzi mille volte peggio. Come poteva Alex, dopo tutto quello che era accaduto, dopo le altre morti che si erano verificate, dopo averci comunque rimesso la pelle lui stesso, uscirsene con discorsi del genere? Non si poteva semplicemente sentire roba simile. Β«Ti rendi conto di quanto tu alla fine sia stato fortunato? Sei tornato anche se Skyler era convinto che non fosse possibile.Β»
Β«Fortuna?Β» Alex rise. Una risata debole e infelice, amara. Β«Meno male che almeno uno di noi vede tutto quanto in questa ottica.Β»
Β«E meno male che ti era passata e avevi deciso di concentrarti sul fare il culo ad AndrΓ© e ad Arwin.Β»
Β«Io penso anche al dopo, perΓ². Ci penso, Brian, e non vedo niente.Β»
«Certo, perché dopo la fine di tutto quanto io e gli altri, semplicemente, spariremo nel nulla e ti lasceremo da solo. Mi pare logico e sensato.» Brian si passò due dita sugli occhi e si chiese se quell'eterna faccenda si sarebbe mai chiusa. «Quel che è stato è stato, va bene? E non sarà così che riuscirai a cambiarlo. Nessuno può farlo, Alex, e prima o poi una ragione per andare avanti la si trova sempre.»
Alex non rispose. Si limitΓ² a rivolgere un'occhiata mesta al vialetto e alla strada oltre di esso. Β«Tra meno di un mese sarΓ Natale e mio figlio lo trascorrerΓ con sua madre e il suo patrigno, convinto che io abbia piantato tutti in asso per andare a vivere ai Caraibi. Di certo Fiona avrΓ aggiunto che ho portato con me una squinzia per rifarmi una vita altrove. Ora come ora riesco a pensare solo a questo, Brian. Anthony era la sola ragione per cui stringevo i denti e mi ripetevo che prima o poi sarei stato meglio, ma ora quella ragione mi Γ¨ stata portata via e non ho piΓΉ niente a cui aggrapparmi. Vivo di rimpianti e di rimorsi sapendo che non finiranno mai perchΓ© ora sono un vampiro.Β»
Brian sospirΓ². Β«Oh, ma insomma! Davvero ti frega qualcosa dei divieti di questo o quest'altro? Quando tutto si sarΓ risolto, infischiatene dei rischi e torna da tuo figlio e rimetti a posto quella stronza di tua moglie!Β»
«E poi cosa? Se anche andasse tutto bene, poi cosa mi aspetterebbe? Vedere mio figlio diventare adulto mentre io, invece, rimango sempre uguale? Vederlo diventare anziano e poi morire? Prospettiva davvero allettante, sì.»
Β«Allora spiegami cosa...Β»
Β«Il punto Γ¨ questo, Brian: i morti non dovrebbero mai tornare tra i vivi. PiΓΉ mi guardo attorno e piΓΉ capisco che Γ¨ sempre un male andare contro l'ordine naturale delle cose e sfidare regole ben precise. Se torni dalla tomba, non avrai mai piΓΉ pace e verrai punito per non aver rispettato l'ordine naturale. Ecco qual Γ¨ la morale.Β»
Quei discorsi non piacevano a Brian. Lo preoccupavano un bel po', anzi.Β Che diavolo significavano tutte quelle ciance sui vampiri e quanto fossero in fin dei conti l'antitesi di tutto ciΓ² che era considerato naturale? Dove diamine voleva andare a parare?
Iniziava a credere che forse Andrew non avesse esagerato affatto quando, scegliendo di confidarsi con lui riguardo a un certo argomento, aveva sollevato una ben precisa questione: la paura che Alex, prima o poi, avrebbe ritentato il gesto che giΓ in precedenza aveva compiuto, forse finalmente riuscendoci. Alex era stato un aspirante suicida e nulla smentiva che chi aveva cercato una volta di farsi del male fino a tal punto e di porre fine alla propria esistenza non avrebbe tentato nuovamente di imboccare quella dolorosa strada che spesso conduceva a tutto, fuorchΓ© alla pace. Feriva solamente chi restava e lasciava un vuoto logorante nelle vite di coloro che avevano amato la persona che aveva compiuto il gesto piΓΉ estremo che ci fosse.
Forse le paure di Andrew non erano poi così infondate ed esagerate e forse sarebbe davvero stato molto meglio tenere d'occhio Alex con molta più attenzione.
Respirò molto profondamente. «Alex, ora voglio che tu apra bene le orecchie e per una volta mi stia a sentire senza tirare subito i remi in barca e chiuderti a riccio. L'unica morale che io vedo è questa: abbiamo sbagliato e nessuno di noi è innocente, ma ormai il passato è quello che è e non possiamo cambiarlo. Bisogna andare avanti e sai benissimo che non sarebbe possibile farlo senza di te. Abbiamo deciso di comune accordo di fermare André e Arwin e così faremo, e nulla vieta a chicchessia di risolvere nel frattempo altre questioni. Se ci sono dei contrasti con Andrew, allora parlaci. Non basta scopare per appianare tutto quanto, e non guardarmi in quel modo. Sai che ho ragione e sai di dover prendere una decisione con quell'uomo. Non solo perché stai impedendo anche a lui di andare avanti e capire che piega dare alla sua vita, ma anche perché neanche tu puoi continuare in eterno a sentirti in colpa e a punirti per qualcosa che andava oltre il tuo potere. Flagellarti così non ti porterà da nessuna parte e io non voglio che il mio migliore amico getti alle ortiche tutto quanto solo perché ci sono un sacco di problemi da risolvere.»
Si stupì lui stesso di aver tirato fuori un discorso tanto articolato e profondo, lui che di solito preferiva essere diretto e sì, a volte rude, ma sapeva anche che con Alex certe tecniche non funzionavano e bisognava andarci cauti, sempre ricordando di essere anche onesti. Quando mai non era stato onesto, poi, con Alex? Non gli aveva mai mentito su un bel niente perché era dell'opinione che fra amici bisognasse sentirsi a casa, al sicuro, tutto tranne che giudicati. L'amicizia doveva essere un santuario nel quale trovare riparo quando il resto del mondo era in fiamme, non l'ennesimo campo di battaglia, un ring sul quale pugnalarsi alle spalle a volontà .
«Non voglio più sentirti dire certe cose. Chiaro?» aggiunse, ora con una certa durezza nella voce. Per lui che gli era rimasto accanto fino alla fine, lui che poi lo aveva visto cadavere dopo aver pregato fino all'ultimo che potesse salvarsi, sentire che Alex sotto sotto sarebbe così tanto voluto tornare nella tomba era doloroso e anche un po' irrispettoso. Alex era troppo impegnato a giacere in una bara che attendeva di essere tumulata per accorgersi del dolore suo e di Skyler, del rimpianto e dei rimorsi di Andrew che non aveva potuto dargli l'estremo saluto, della sofferenza di sua madre che aveva saputo della sua dipartita troppo tardi e tanto, tanto altro ancora.
Udire discorsi simili dopo tutto ciΓ² che si era verificato era peggio che sentire Alex bestemmiare apertamente, almeno per quanto riguardava Brian.
Pochi minuti fa lo avrebbe preso a pugni, se solo avesse scelto di dar retta all'istinto, e se non lo aveva fatto era perchΓ© fosse sempre stato dell'idea che per far capire al prossimo di essere in errore non v'era alcun bisogno di ricorrere alla violenza, e ammetteva che in quei giorni in cui lui e Cynder avevano in un certo senso affermato un primo accenno di legame d'amicizia, quella sua credenza avesse iniziato a prendere il sopravvento nella sua mente.
In passato era stato un bulletto di terz'ordine, ma mai e poi mai, neanche una volta, si era permesso di metter le mani addosso al prossimo, e così pure Alex, da stronzetto manipolatore qual era stato. La violenza poteva avere molte sfaccettature, come quella verbale o quella psicologica, era vero, ma la forma di brutalità più bassa e priva di effetti positivi era e sempre sarebbe rimasta quella fisica e fine a se stessa.
Ecco perchΓ© non lo aveva preso a pugni: non sarebbe servito a niente, se non a sfogare la frustrazione che provava sin dall'inizio di quella storia, e anche perchΓ© gli voleva troppo bene per sognarsi di prenderlo anche solo a ceffoni. Piuttosto si sarebbe tagliato quelle stesse mani.
Alex si limitΓ² a fare un lieve cenno con la testa, anche se era ovvio che fosse ancora succube delle proprie convinzioni, per quanto oggettivamente fallaci e sbagliate, e Brian non si fece incantare. Non era tassativo e obbligatorio essersi formati a Quantico per capire quando qualcuno decideva di tacere e annuire solo per porre fine a una discussione in realtΓ ancora aperta, e solo per non litigare e non fomentare gli animi.
Herden sospirΓ². Β«Sei proprio un testone.Β»
Woomingan, per cambiare argomento, disse: «Da quando è finalmente tornato fra di noi nel vero senso della parola, ho notato che spesso tu e Cynder trascorrete molto tempo insieme» buttò lì, abbozzando un lieve sorriso. «Ora sembra preferirti persino a suo fratello ed è tutto dire.»
Brian lo scrutΓ² cupo, sapendo che era solo un tentativo per sviare un argomento di gran lunga piΓΉ serio e meno frivolo, ma per il momento era meglio lasciare che le acque si placassero. Forse far uscire Scarlett dall'istituto e portarla da Sophie, dove sarebbe stata al sicuro, avrebbe ammorbidito il carattere di Andrew che per certi versi risultava ancora spigoloso, per non dire a volte insopportabile, e forse, ancora, ciΓ² avrebbe contribuito almeno alla nascita di una tregua fra lui e Alex. Era ciΓ² che Brian sperava, almeno.
Si strinse nelle spalle e sussiegoso ribatté: «Sì, beh... siamo stati compagni di cella, no? E comunque, paradossalmente, fra di noi sembra il più sveglio e il più sano di mente. Ogni tanto fa bene frequentare qualcuno che non faccia l'isterico ogni dieci secondi».
Alex piegΓ² un angolo della bocca in modo velatamente malizioso. Β«Frequentare, mh? Che interessante scelta verbale!Β»
L'altro lo squadrΓ² stranito. Β«Scusami?Β»
Β«Beh, non voglio insinuare niente, credimi, perΓ²... sai, no?Β»
Finalmente Brian capì dove voleva andare a parare. «Ho trascorso anni e anni a chiedermi se tu fossi nato scemo o ci fossi diventato in un secondo momento, e sono sempre più convinto che tu sia sempre stato un cretino, Alexander Woomingan.»
«Ma andiamo!» protestò Alex, sbuffando. «à innegabile che tu te lo sia preso a cuore, Brian!»
Β«CiΓ² non significa per forza che...Β» Brian si spalmΓ² una mano sul viso. Β«Sul serio devo continuare? Roba da matti!Β»
Β«Ma...Β»
Β«Stiamo parlando di una persona innocente quanto un ragazzino, e comunque lo conosco da poco e... beh, potrei andare avanti per ore dicendo tutto quello che c'Γ¨ di sbagliato in quel che hai detto tu!Β»
Β«Sia come sia, penso che Cynder prima o poi abbandonerΓ la sua innocenza, almeno un pochino. Γ inevitabile che accada, Brian, e un giorno o l'altro guarderΓ il prossimo come farebbe qualsiasi altro adulto. Fra voi due c'Γ¨ un legame, Γ¨ evidente, e proprio non comprendo perchΓ© tu stia qui ad arruffarti le penne inutilmente. Cosa ci sarebbe di male?Β»
Herden non replicò subito, ma quando lo fece si premurò di risultare molto, molto serio e deciso: «Lo vedo come un amico, Alex, e se ci tengo così tanto a guardargli le spalle e a far sì che si ambienti nel nostro mondo, nel nostro gruppo, è perché è giusto che qualcuno si prenda questa responsabilità , e Skyler non può pensare a tutto quanto, specie perché ultimamente non lo vedo un granché bene e sento che ci sta nascondendo qualcosa. Voglio bene a Cynder, niente di più».
E poi, in tutta onestΓ , gli era capitato solo una volta di prendersi una sbandata per qualcuno del suo stesso sesso, e non aveva mai avuto il coraggio di farsi avanti. In seguito aveva avuto relazioni solo con delle donne. Si reputava bisessuale, visto che era innegabile che un po' fosse attratto anche dagli uomini, ma non ce la faceva minimamente a vedere Cynder sotto quella luce in particolare per un'infinitΓ di ragioni.
Anche solo a parlarne con Alex si sentiva colpevole e immorale, e questo bastava e avanzava a spiegare cosa ne pensasse di un simile risvolto d'eventi del tutto improbabile.
Alex decise di non insistere. «Mhm... suppongo che sarà il tempo a chiarire tutto quanto» buttò lì sibillino. «Sappi, però, che vi trovo teneri e adorabili. à bello il rapporto che state costruendo, al di là di tutto.» Ebbe il buonsenso di non commentare la tonalità color papavero che le gote di Brian avevano di colpo assunto.
Β«Sta' un po' zittoΒ» si limitΓ² a borbottare l'ex-sceriffo, deciso a non dar retta a quello scemo di Woomingan.
N.d.A
Ay, Dios mΓo! Questo capitolo Γ¨ stato davvero, davvero intenso e cavolo se Brian di cose da dirne ne aveva assai!Β
Vedo anche, perΓ², che sta cadendo nell'identico tranello in cui era inciampato Dante con Godric. Siamo agli inizi, Γ¨ vero, ma ormai i segnali li riconosco e se Herden prova a fare lo scemo come Dante il Lestofante lo spedisco a fare da baby-sitter ai pargoli Ghoul di Grober π€¦π»ββοΈ
Incrociamo le dita e confidiamo nella sua capacitΓ di essere sveglio, all'occorrenza.Β
Ah, comunque avrei voluto inserire anche la scena successiva in cui Logan si palesa ad Alex, ma stavolta con il bonus della presenza di Brian, ma ho preferito sorvolare e casomai affrontare indirettamente la questione nel capitolo successivo. Consideriamo anche che qui Brian non sa ancora niente di Logan. Nella storia canonica viene a sapere della questione ancora prima che Logan si presenti da Alex e gli faccia capire che ora Arwin e AndrΓ©/Grober sanno che Γ¨ vivo,Β ma qui, invece, molte cose si sono rimescolate e altre non si sono verificate, tipo la figura da cioccolataro che Brian finisce per fare con Dario, lol. Presente quando torna alla carica sostenendo che Alex stia facendo il filo alla Regal Sanguisuga, venendo poi subito blastato da Sua Altezza? Ecco, parlo di quello, e sono felice che non si sia ripetuto πΒ Ogni volta che ci ripenso rido malissimo, visto che sapevo che era impossibile che Dario vedesse in quel senso Alex, specie perchΓ© col senno di poi si Γ¨ visto che era giΓ abbastanza impelagato con Max.Β
Ad ogni modo, non vedo l'ora che la Brynder sblocchi la modalitΓ βpiccioncini", perchΓ© sono per prima curiosa di vedere cosa combineranno.Β
Vi dirò... hanno le carte in regola per essere una delle rare coppie della sottoscritta che davvero ha deciso di partire da una semplice amicizia e solo in seguito di diventare qualcosa in più, e quello è di solito il genere di coppia che preferisco. La trovo più equilibrata perché ha subito una graduale trasformazione. Gli Aldrew sono partiti col botto, si sa, e così tanti altri, ma ci tengo che proprio Brian e Cynder cerchino di prendersi il loro tempo e di non bruciare le tappe.
Detto ciΓ², ammetto che non pensavo di aggiornare cosΓ¬ in fretta, ma penso si sia ormai capito che questi due mi abbiano galvanizzato π€£Β Vi giuro, tra l'altro, che Γ¨ una sfida enorme rendere Cynder sempre cosΓ¬ candido e ingenuo. Solitamente mi diverte di piΓΉ scrivere nell'ottica di personaggi sarcastici e dalla lingua affilata come Andrew, tanto per fare un esempio, ma con Cynder sto facendo la gavetta e trovo che sia giusto uscire un po' dalla comfort zone, qualche volta.Β
Alla prossima, dunque! π
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: Truyen247.Pro