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𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐫𝐞

@kimareum: " Due pasti ben freschi da divorare. Peccato che non avrete mai il minimo assagio di uno di questi due, ci siamo capiti"

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— Kim, tengo a complimentarmi con lei per la motivazione che ha avuto durante la gita.

— Le sue parole sono gentili prof, ma un trofeo sarebbe ancor meglio.

— L'unico trofeo che ho qui è il trenta che si è presa nell'ultima verifica.

— TRENTA? Aigo Jungkook, calcola la mia media per favore.

— Non penso possa essere più bassa di così, disse il professore sospirando.

— Allora, cinque più, due virgola cinque e trenta diviso tre...fanno dodici virgola cinque.

— Prima ero a tre virgola settantacinque. Sono fiera di me! Su cos'era la verifica? Non mi ricordo.

— Era un ripasso delle moltiplicazioni semplici.

— Mi spieghi come diamine fai ad essere contenta di aver preso un voto del genere?

— Quella là si ritroverà senza capelli alla fine dell'anno se non abbassa la cresta con me, dissi senza degnare Eunmi di uno sguardo.

— Parlando della fine dell'anno Kim, deve pensare a darsi una mossa per recuperare tutte le lezioni perse prima che arrivino gli esami di ammissione per l'università.

— Mmmh, sì.

— Jeon eccellente come sempre. Anche lei è stata molto brava Yang.

— Eunmi, quanto hai preso?

— Già la sento vantarsi per il cento da qua, dissi alzando gli occhi al cielo.

— Cento come te Jungkook. Io e te siamo proprio legati.

— Sarò io a legarti.

— Qualche problema Areum? Mi chiese Eunmi con il suo solito tono innocente.

— Cosa? No...

— Ah pensavo di averti sentita borbottare.

— Ah perché c'è qualcuno qui con una voce melodiosa come la mia? Comunque ti sbagli.

— Ma-

— E tu la pensi come me Jungkook, dissi impedendogli di finire la sua frase, vero?

— Ovvio.

Aveva paura che spiefferassi tutto dopo la sua dichiarazione fatta in montagna. Dichiarazione che non si può proprio chiamare così, visto che poco dopo mi disse di provare qualcosa anche per Eunmi. Il nome in codice che gli avevo assegnato cambiò dopo quell'evento. Non era più MU (Mister Universo), bensì MUCICTDS (Mister Universo con il culo tra due sedie).

— Kim, vorrei vederla alla fine della lezione se possibile.

— Mi spiace dirle che non è possibile, ho delle cose da fare.

— Non le ho realmente chiesto il suo parere, quindi è obbligata.

— Jungkook, bisbiglai per non farmi sentire dal prof, aiutami!

— Dai Areum, disse Eunmi alzando apposta il tono, non ti ucciderà mica rimanere in classe qualche minuto in più.

— Senti scarto umano, fammi il piacere di stare zitta e di occuparti degli affari tuoi. So di essere magnifica, ma la lavagna è dall'altra parte, quindi girati!

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— Jimin ti rendi conto? Da quando si è dichiarato mi ignora più che mai.

— In che senso? Mi chiese il mio migliore amico dopo aver ingoiato il suo boccone di riso.

— Non hai sentito prima a lezione di matematica? Gli ho chiesto di coprirmi e neanche mi ha calcolata!

— Coprirti per cosa?

— Coprirmi dal prof che voleva vedermi alla fine dell'ora!

— Aigo Areum. Sei rimasta con il prof solamente per due minuti, non è successo niente. Comunque, che ti ha detto?

— Di darmi una svegliata e che posso contare sui miei compagni per ricevere dell'aiuto in certe materie.

— Quindi cosa farai?

— Dovrei fare qualcosa?

— Beh sì, se vuoi avere il tuo diploma.

— E cosa ci faccio? Non posso mica incollarlo al muro! No si abbinerebbe a tutte le foto di me incollate in camera.

— Chiuderesti il becco a tutte le persone che dicono che non sai fare nulla, disse Juna che era seduta accanto al mio migliore amico.

— Chi è che ha osato dire questo?

— Beh...nessuno in particolare, ma ci sono sicuramente delle persone che lo pensano, vero Jimin?

— Non so di cosa stai parlando Juna. Haha, chi penserebbe mai una cosa del genere di Areum?

— Haha, è vero, non so perché l'abbia detto.

— Non me la stai raccontando giusta. Dimmi la verità!

— Diciamo che mentre ero nei corridoi con Jimin, ho sentito delle persone sparlare di te.

— E si può sapere chi erano queste persone?

— Areum, disse Jimin, io avevo detto che era meglio non raccontartelo per evitare che ci rimanessi male.

— Non mi importa, voglio sapere di chi parlate.

— Vai Juna, diglielo.

— No, sei tu il suo migliore amico.

— Va bene. Ci eravamo incontrati in corridoio, e dirigendoci qui in mensa, abbiamo sentito Eunmi e-

— HAHAHAHA! Pensavate seriamente che mi sarei offesa ? Eunmi può pensare quello che vuole e sparlare di me alla sue amiche quanto le pare e piace.

— Il problema è che non sparlava di te con le sue amiche. Ma con Jungkook.

Sentii il mio cuore fermarsi. Ancora una volta, Jungkook mi aveva solamente presa in giro e non era minimamente cambiato.

— Che cosa dicevano?

— Che era ridicolo che fossi contenta di aver preso trenta alla verifica mentre tre quarti della classe hanno preso cento.

— E poi?

— E poi Jungkook si è messo a dire che Eunmi aveva ragione e che stava rimpiangendo di averti detto una certa cosa durante la gita, ma non ha specificato cosa.

— OK, dove sono? DOVE DIAMINE SONO?!

Più terrorizzata che mai, Juna si mise a tremare e me li indicò con timore.

Mi alzai senza alcuna esitazione ed andai da loro, pronta a fare casino.

— Areum.

— Ciao ragazzi, vi state godendo il pranzo?

— Beh, non è male.

— TU STAI ZITTO! E tu...dissi puntando il dito contro Eunmi, tu passi la tua vita a criticare ogni mio movimento. Comincio seriamente a credere che sei invidiosa.

— Invidiosa di cosa? E poi perché vieni qui a fare una scenata?

— Vedo che ti piace criticare le persone e poi fare come se niente fosse...

— E quand'è che ti avremmo criticato?

— Non ho mai detto che Jungkook fosse incluso, io parlavo solo di te. Ma alla fine ti sei fregata da sola, e questa sarebbe un genio che ha preso cento in matematica? Non sa nemmeno fare i conti prima di parlare.

— Ah, ti stai arrabbiando solo per quel che abbiamo detto prima? Ma fammi il piacere, ti eri messa a festeggiare come se prendere trenta ad una verifica con delle moltiplicazioni che si fanno alle elementari fosse chissà che. Cosa pretendevi? Un applauso? Un Oscar? Stai facendo una scenata per nulla, non c'era nulla di cattivo in quel che dicevamo.

— Ma non sai fare altro che parlare sempre di me? Sto cominciando a chiedermi se non sono magari io a piacerti per quanto sei ossessionata da me.

— Non ci posso credere. Non ce la fai proprio ad avere un minimo di modestia? E comunque no, direi che la mia vita sarebbe pure meglio senza di te.

— Pronto? Senza di me forse a quest'ora non vivresti neanche più. Comunque ti avverto, smettila di metterti in concorrenza con me, io e te giochiamo in due categorie fin troppo diverse.

— Ti stai facendo film mentali cara mia. Il motivo per il quale non hai amici è proprio questo: pensi che tutti ti invidiano quando invece non sei nient'altro che una bimba viziata per nulla interessante. Secondo te perché la gente ti fissa sempre quando passi? Per nulla, perché sei un miserabile granello di sabbia nel deserto, un chicco di riso in un pacco da dieci chili, un buco nero. E adesso spostati, mi fai ombra.

— Areum-

— Cazzo, tu devi proprio stare zitto! Non ti ho chiesto di parlare e non ti chiederò più niente in vita mia. Fra tutti, il peggiore sei tu. Pensi seriamente di poterti venire a scusare ogni volta pretendendo che mi scordi che pezzo di merda sei in realtà? No cavolo! Sarai pure bello, ma sei anche un gran coglione. 

— Ma-

— Prova ad aprir bocca per umiliarmi una sola volta e ti giuro che ti servirà un trapianto di testicoli, perché i tuoi li avrò fatti a pezzi. Complimenti, adesso ti odio ufficialmente. Afferrai la sua fetta di torta alla fragola e la schiacciai nel suo piatto di purè. Stavo per andarmene, ma mi resi conto che meritavano seriamente di vedere cosa succede quando mi arrabbio seriamente. Questo, è per avermi chiamata granulo di sabbia, presi il bicchiere d'acqua di Eunmi e glielo versai in testa senza alcuna pietà. Questo, per avermi definita un buco nero, sollevai il suo piatto ancor pieno di purè e lo schiacciai contro il suo petto che aveva meno volume del piatto. Questo invece, è per aver detto che sono un chicco di riso in un pacco da dieci chili, presi la sua fetta di torta che fece la stessa fine del purè. Non ho finito, sappi che sono tutt'altro che una bambina viziata e che di amici ne ho, ripresi il piatto che avevo schiacciato contro il suo seno inesistente e gli versai il resto del purè mischiato alla glassa della torta in testa. E per finire, questo è per ricordarti chi sono, brutta stronza che non sei altro. Se qualcuno qui in questa mensa la pensa come loro, me lo faccia sapere, per me sarà un piacere rifarvi il ritratto come si deve. Per finire in bellezza, le schiacciai il piede senza alcuna delicatezza e strofinai per bene il tallone per rovinare la sua scarpa bianca e nuova. Peccato che nessuno stesse facendo foto o video, la sua faccia era fantastica, un piacere per i miei occhi. Comunque, sappi che ti schiaccerò come un chiodo agli esami di ammissione per l'università. Se tu prenderai ottanta, io prenderò ottantuno, stanne certa. E adesso se vuoi scusarmi, ho un pranzo da finire. Lo spettacolo è finito, potete tutti riprendere a mangiare.

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