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𝐕𝐞𝐧𝐭𝐢𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐫𝐨

@kimareum: " Questa gita in montagna mi è piaciuta più del previsto. Comunque sono magnifica anche a 2.000 metri di altitudine "

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PDV Esterno

— Areum.

— Lasciami in pace, non ho voglia di essere ancora più delusa di quanto lo sia già.

— Non capisco perché te la prenda tanto con lei, non è nemmeno stata cattiva. In realtà sono stato io a-

— Jungkook. Non ho voglia di avere questa discussione.

Malgrado le parole della ragazza, Jungkook prese posto accanto a lei. Essa non era in compagnia dei suoi amici perché gli aveva chiesto di essere lasciata sola.

Il nome in codice MUCICTDS (Mister Universo con il culo tra due sedie) gli si addiceva alla perfezione in fin dei conti. Provando qualcosa per entrambe le ragazze, lui stesso non sapeva più quel che faceva.

— Cerca di capirla, ha detto quelle cose soltanto perché era arrabbiata. Non le pensava veramente.

— Stai dicendo questo perché rifiuti di guardare la verità in faccia. Quindi la cattiva della storia sono sempre io alla fine. Per favore Jungkook, va via e non parlarmi più. Guardando gli altri ragazzi alla fine mi rendo conto che non sei poi così speciale. Quindi puoi stare tranquillo, puoi andare dalla prescelta del tuo cuore. Sto già iniziando a dimenticarti, ho capito che ai tuoi occhi sono soltanto la ruota d'emergenza. E questo non lo accetto, anche se ti amo.

— È questo quello che pensi?

— Non puoi essere serio dicendomi una cosa del genere!

— Perché ti arrabbi di già? Con te non si può proprio parlare.

Non rispondendo più delle sue azioni, Areum diede uno schiaffo potente a Jungkook. Talmente potente che la sua guancia diventò rossa.

— Ma tu non ce la fai proprio a parlarmi senza prendermi per il culo. Ogni volta mi arrabbio con te per la stessa singola cosa e tu che fai? Ripeti l'errore facendo pure peggio della volta precedente. Osi umiliarmi e criticarmi davanti a tutti quanti e poi osi dire che sono io quella con cui non si può parlare? La ragazza si mise a piangere per quanto era ferita, delusa ed arrabbiata. Non ce la faceva più, tutto questo era fin troppo per lei. Che cosa credeva Jungkook? Che non avesse emozioni? Non è di certo perché assomiglia ad una bambola che lo sia veramente. Non ce la faccio più. NON, CE, LA, FACCIO, PIÙ! Che diavolo ho fatto di male per meritare tutto questo odio e tutta questa cattiveria? Non sono mai stata scontrosa con te che io sappia, quindi non capisco cosa tu voglia dame. Vedermi piangere? Vedermi soffrire? Ti faccio i miei complimenti, hai fatto tombola! La stronza sta finalmente piangendo.

— Areum, mi dispiace. Hai frainteso le mie parole...

Stanca di sentire sempre le stesse cose, la ragazza si alzò.

— Non voglio più sentirti fiatare. Mai più.

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PDV di AREUM

Da: Jimin
A: Areum

7:33

Areum, quand'è che ritorni a scuola? Eunmi è sempre più soddisfatta di non vederti, e ronza intorno a Jungkook più del solito

Da: Areum
A: Jimin

7:33

Inutile che tu lo chieda

— Dai Areum, esci un po' dalla tua stanza. Stai li dentro da una settimana.

— Taehyung, non provare a farmi credere che siano passati sette giorni da martedì ad oggi che è lunedì. Lo so che ne sono passati solo sei, e comunque lasciami in pace.

— Mamma, non vuole uscire. Posso avere comunque i centomila won che mi hai promesso?

(100.000₩ ≃ 70€)

Sconvolta di sentire che la mia presenza in casa valesse così poco, mi alzai di scatto dal letto per andare ad aprire.

— Non puoi essere serio!

— Finalmente ti decidi ad uscire. Sapevo che avresti avuto questa reazione, mamma non mi ha promesso neanche un centesimo. Adesso che sei qui, potresti mangiare la colazione che ti preparato e venire a scuola? Ho lavato la tua divisa, l'ho stirata ed ho anche lucidato le tue scarpe preferite. Ti ho copiato tutte le lezioni che hai perso e fatto il tuo zaino.

— Sei molto gentile Tae, ma la risposta è no.

Chiusi la porta con forza, non vedendo proprio il piede di mio fratello gemello che urlò dal dolore.

— Areum! Il mio piede!

— Ma sei scemo? Perché hai messo il piede lì? Riaprii immediatamente la porta e rimasi scioccata nel vedere una pozzanghera di sangue. Omo! Tae, sbrigati a pulire prima che il sangue entri nella mia stanza!

— Ma non vedi che sto per morire dissanguato?!

— Scusa, ti giuro che non avevo visto il tuo piede. Dimmi cosa vuoi che faccia per te, puoi chiedermi qualunque cosa.

— Hai detto qualunque cosa?

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— Tae, ho già detto che ti odio?

— Si, lo hai già detto ventitre volte. Ed era l'unico modo per farti uscire dalla tua stanza. Comunque ho sentito parlare della litigata che hai avuto con Jungkook.

— Se è per dirmi che ho esagerato, ti giuro che non ti considererò più come un membro della famiglia. Quindi puoi tenere la bocca chiusa.

— Non sei mica tu a decidere. Ed anche se fosse, mi vuoi troppo bene per fare una cosa del genere. Quando Jin non c'è vieni sempre a piangere da me.

— Questo non è vero.

— Se lo dici tu. Comunque, non è di certo in questo modo che batterai Eunmi. E per di più non ti messa la divisa.

— Senti, è già tantissimo che io sia qui a scuola.

— Sì, ma vuol dire che te l'ho stirata per niente.

— Nessuno ti ha chiesto nulla! Una volta di fronte al cancello della scuola, presi il mio zaino dalle mani di Tae e lo salutai prima di andare per la mia direzione. Ebbi a malapena il tempo di entrare e sentii qualcuno saltarmi addosso a dietro. Seppi immediatamente chi era. Jimin, non mi sei per niente mancato.

— Areum, ti giuro che non era un piano mio.

— Ma di che parli?

— Ciao Areum.

— Ciao Juna, non mi sei mancata nemmeno tu.

— Juna, per favore, diglielo.

— No, fallo tu.

— Sei stata tu a convincermi di farlo.

— Come se avessi dovuto insistere tanto per convincerti.

— Vi prego, risparmiatemi le vostre litigate di coppia. Le cose fra di voi dovete risolverle in privato.

— Ragazzi, Jungkook sbucò da non si sa dove, più tardi glielo diciamo e più si arrabbierà.

— Ma volete spiegarmi che diamine sta succedendo qui? Normalmente con te non ci dovrei più parlare.

— Jungkook, disse Jimin, dille che era un'idea tua e ci hai chiesto di essere complici.

— Certo che di voi non mi posso proprio fidare.

— Non osar parlare in questo modo ai miei della mia girl power crew.

— And boy, disse Jimin.

— Si, vabbé. Adesso dimmi che sta succedendo, non ho tempo da perdere.

— Io ed Eunmi stavamo facendo finta.

— Tu forse, disse Juna, ma Eunmi non sembrava proprio far finta.

— Ciò non toglie il fatto che ci eravamo messi d'accordo tutti e quattro.

— Ma se sei stato tu a venire da noi, ribatté il mio migliore amico. Dì un po' quel che avevi detto a noi.

— Ho detto che mi è piaciuto tantissimo vedere quanto Areum fosse agguerrita e determinata durante la gita...

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