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𝐔𝐧𝐨

@kimareum: Passerei ore ad ammirarmi

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Dopo ben quattro ore passate in classe, la campanella suonò e tutti quanti cominciarono ad alzarsi per uscire.

— È ora di pranzare? Chiesi confusa a Jungkook che si stava alzando dopo aver chiuso il quaderno.

Ma sei scema o lo fai apposta?

— Beh non lo so, è la prima volta che ci faccio caso.

— Sì, Areum. Intervenne il mio migliore amico. È ora di pranzare.

— Non è a te che parlo!

— Beh, almeno hai ricevuto una risposta.

— Sì, ma lui non è te. Sospirai alzando gli occhi al cielo. Comunque, ci sarà anche GM?

Scheda di identificazione numero cinque:

Nome: Kim Taehyung

Età: diciassette anni e mezzo

Rango sociale: GM (gemello malefico)

Difetto più grande: troppo cattivo con me

Qualità più grande: sa fare delle belle foto

A cosa non resiste: le macchine fotografiche

Il suo essenziale: la sua macchina fotografica

Cosa non gli piace: la sua faccia appena sveglio

Cosa gli piace: la mia faccia appena sveglia e la fotografia

Cosa colleziona: gli obbiettivi delle macchine fotografiche

Il suo motto: "Il mondo è talmente bello, che anche uno stupido potrebbe fare foto eccezionali" (non chiedetemi che significa, perché non lo so neanch'io)

— Penso, non lo so, rispose Jimin.

— Eunmi? Disse Jungkook.

— Sì? Rispose essa cercando di fare una voce carina.

"Sì?" Jimin la imitò facendomi morire dal ridere.

— Mangiamo insieme?

— Jimin, dissi pietrificata mettendomi una mano sulla fronte in modo drammatico, sto per svenire. Che cosa ho appena sentito?

— Oh, regina...sospirò il ragazzo mettendo una mano sulla mia schiena per evitare che cada a terra.

— Principessa, lo corressi seccata.

— Mi scusi, principessa. Sono nell'incapacità di risponderle.

— Certo Jungkook.

Inizialmente stavo un po' esagerando, ma dopo aver sentito Eunmi accettare la proposizione del MIO JK, mi sentii svenire per davvero.

— I'm sorry mi amigo, but-

— "My friend", sussurrò il mio best friend per correggermi.

— I'm sorry, my friend, riprese la sottoscritta, but...l'uscita è per di là.

— Taci, Areum, mi disse Jungkook alzando gli occhi al cielo.

— Dio mio, non è possibile...Jimin!

— Sì?

— Spiega a queste due persone che non mangeranno a pranzo insieme. E accompagna questa...Mi girai verso Eunmi (Dio solo sa come abbia fatto a non accecarmi guardando la sua orribile faccia) cercando una parola per definirla nel più gentile dei modi per evitare di far arrabbiare Jungkook ancora di più, questa signorina dove dovrebbe trovarsi.

— Ok, ma dove la metto?

— E che ne so io? Sei tu il genio. Vabbè, è stato un piacere parlare con te Eunmi. Adesso possiamo andare a mangiare, dissi prendendo a braccetto Jungkook che si allontanò immediatamente.

— Mamma mia, sospirai cominciando a perdere pazienza. Jungkook, mi stai stancando. Non ti stavo mica lasciando la scelta.

— Io ti lascio quella di andartene senza nessun graffio.

Graffio? Ma ci pensava quello alla mia carriera da modella?

— Jimin, amico mio, lasciamo questi stupidi mangiare assieme. Chi siamo noi per impedirglielo?

— Perché cambi idea?

— Non fare domande, girai i miei preziosi tacchi per cominciare a dirigermi verso la porta dell'aula nella quale eravamo rimasti solo noi, andiamo.

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— Aigo, Jimin! Mi lamentai piagnucolando.

(aigo: viene usato dai coreani quando sospirano)

Il mio amico seduto di fronte a me, alzò lo sguardo verso di me dopo aver ingoiato il suo boccone.

— Dimmi.

— Perché quella là può mangiare di fronte Jungkook mentre io sono di fianco a lui sulla sua orizzontale? Lo vedo a malapena. Indicai le persone di cui stavo parlando che stavano mangiando uno di fronte all'altro, due tavoli più lontani da noi.

— "Diagonale", non "orizzontale".

— Hai finito di correggermi?!

— Scusa.

— Ciao ragazzi! Disse una voce che purtroppo mi era famigliare.

— Dio mio, le mie preziose mani si rinchiusero in due pugni che andarono a sbattere sul tavolo, non lui! Vi prego!

Scheda di identificazione numero sei:

Nome: Jung Hoseok

Età: diciannove anni

Rango sociale: RM (ritardato mentale, alla sua età dovrebbe essere all'università)

Difetto più grande: mi ci vorrebbero almeno vent'anni per elencarli tutti

Qualità più grande: stranamente qui mi ci vuole un secondo: nessuna

A cosa non resiste: i suoi occhiali da sole (da vomitare sono)

Il suo essenziale: gli occhiali da sole (anche in inverno)

Cosa non gli piace: Jungkook, la scuola, ancora Jungkook...

Cosa gli piace: le persone che odiano Jungkook e me (lo so, non è logico. Non mi sorprende che un tizio del genere sia stato bocciato)

Cosa colleziona: penso l'abbiate capito: gli occhiali da sole

Il suo motto: "Un paio di occhiali sono quasi meglio di un paio di tette".

— Yo, lo salutò Jimin.

— Ok, non ho più fame, dissi prendendo il mio vassoio dopo essermi alzata per andarmene via. Peccato che quella faccia di cavallo di Hoseok si sia messo davanti a me per impedirmi di scappare.

— Gattina mia, mi trattenni dal vomitare. Fammi il piacere di rimanere con me almeno oggi, mmmh? Mise une delle sue viscide mani sulla mia spalla, obbligandomi a sedermi di nuovo. Grazie tesoro, sapevo che avresti accettato.

Senza il permesso di nessuno, il ragazzo posò il vassoio sul tavolo e si sedette accanto a Jimin.

— Hoseok, devo andare.

— Bellissimi i tuoi capelli oggi.

— Grazie, lo so. Vabbè, mi alzai di nuovo, magari mangiamo insieme un'altra volta.

— Sarebbe un vero peccato che del cibo ci cada sopra.

— Hoseok! Esclamai falsamente eccitata dopo aver fatto dietrofront rischiando di cadere davanti a tutti e slogarmi una caviglia per colpa dei tacchi. Mangiamo insieme? Mi ritrovai a mettermi seduta per la terza volta in cinque minuti.

— Non la trovi estremamente carina? Sussurrò Hoseok al mio migliore amico.

— Sì, certo, rispose esso guardandolo in malo modo.

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— Mamma! Gridai scendendo le scale a tutta velocità per raggiungere mia madre nella veranda dove si stava occupando delle sue piante.

Dimmi, pulcino mio.

— Che ne pensi? Le chiesi tenendole un foglio sul quale avevo appena disegnato un nuovo modello del quale andavo molto fiera.

— Wow, disse lei analizzando il foglio con uno sguardo poco convinto. Che bello...è un...cappello?

— No, dovrebbe essere un vestito.

— Ma certo, ti stavo solo prendendo in giro. Sapevo che mentiva. Mi ci erano volute ore per realizzare quel disegno, e menomale che erano delle ore che avrei dovuto consacrare allo studio e non allo shopping. Si vede benissimo da questo colletto che è un vestito.

Mamma, quella è la gonna. Aigo, sospirai riprendendo il foglio, lasciamo perder- qualcuno era sbucato dal nulla per strapparmi il foglio dalle mani.

— Mamma mia che schifo!

— Cos'hai detto? Prova a ripetere!

— Ho, detto, che, è brutto. Non hai proprio talento.

— Mamma!

— Tae, non essere cattivo con tua sorella.

— Vuoi per caso che finisca a vivere per strada? Non credo proprio, allora bisogna dirle la verità già d'adesso per evitare che si faccia false speranze.

Non aveva tutti i torti, alla fine mi ritrovo a fare un lavoro che non c'entra niente con la moda, e mi ci trovo benissimo. Ma parleremo di questo fra MOLTI capitoli, torniamo alla me di quindici anni fa...

— Lascialo perdere tesoro, io trovo i tuoi disegni stupendi.

— Grazie mamma.

— Incredibile, mio fratello sbuffò, non hai nessun talento Areum, sappilo.

— Sei sicuro di quel che dici? Andiamo a chiedere chi sai tu?

Scheda di identificazione numero sette:

— Nome: ???

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┆ -ˏˋ ˗ˏ✎ Spazio Autrice * ೃ

✽⋆ ┆. ° .❆ Chi potrà mai essere il personaggio misterioso? Che legame avrà con Tae e AreumIndizi: è maschio e lo conoscete di certo

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