𝐂𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞
@kimareum: " Questa è dell'anno scorso, sono sempre stata perfetta "
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Dopo essermi infilata il giubbotto, uscii di casa chiudendo la porta a chiave per poi raggiungere i miei due fratelli.
— Come diamine hai fatto a metterci così tanto tempo? Brontolò Taehyung. Perfino Jin ci ha messo di meno oggi.
— Ma che diamine vuoi? Guarda che bisogna avere stile anche quando si va a fare shopping!
— Ok, ok. Almeno siete tutti pronti.
— Filate in macchina allora, ci ordinò il più grande.
— Stop! Io e Tae ci guardammo sorpresi.
— Tu sai guidare?
Per una volta che Taehyung ed io ci ponevamo la stessa domanda...
— ...no.
— Ok, fece il mio gemello sollevato, pensavo essermi perso qualcosa.
— In effetti...
— Beh, quando avrò la patente vedrete, sarete tutti senza respiro.
— Fiato, corresse Tae.
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Appena arrivati in centro, entrammo in un negozio di vestiti.
— Domani verrà Jungkook, annunciai vittoriosa.
— Che viene a fare? Mi chiese il mio gemello curioso.
— I compiti di matematica fratello mio.
— Con te?
— Ovvio, con chi altro sennò?
— Mi sa che confondi matematica e tentativo di rimorchio.
— Smettila Tae, se hai paura che diventi più intelligente di te puoi dirlo.
— Areum, mi riprese severamente Seokjin, concentrati sui vestiti del negozio invece di sprecare fiato.
— Ma hyung, stiamo solamente par-
— Silenzio! Se volete parlare andate fuori, mi state facendo perdere la concentrazione.
— Tanto non sarei mai geloso di una tipa come te, sussurrò il mio gemello cercando di non infastidire nostro fratello.
— Silenzio! Gli dissi guardandolo in malo modo. Non hai forse sentito quel che ha detto il tuo hyung???!
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Il mattino dopo, mi svegliai un'ora in anticipo. Come dimenticare che avrei passato una giornata da sola con Jungkook in camera mia? Certo che Eunmi era proprio ingenua a pensare che le avrei permesso di infilare un piede in casa mia. Non avevo assolutamente voglia di disinfettare tutto dopo la sua partenza.
Dopo essere uscita dal letto, andai a farmi la doccia ed indossai i vestiti comprati il giorno prima per poi truccarmi e scendere di sotto.
— Areum, mio fratello mi guardò scendere le scale sbalordito, che fai in piedi vestita e truccata alle otto di domenica mattina?
— Hai finito con il tuo interrogatorio brutto pidocchio?
— Ha parlato il microbo a mala pena pulito.
— "A mala pena pulito"? Ho usato tutto il mio bagnoschiuma per lavarmi.
— Perché provi a discutere con quel selvaggio inutile del tuo gemello Areum? Intervenne Seokjin. Lo sai che parlare con lui è pari a parlare in aria.
— "Inutile"? Ti ricordo che sono io a preparare la colazione ogni weekend!
— Preparerai anche la colazione i weekends, ma ti ricordo che sono io a preparare i tuoi vestiti. Quindi ringrazia il tuo hyung adorato invece di lamentarti e fare l'ingrato.
— Sai che c'è? Vado a fare una doccia, voi due siete buoni solo a dire stupidaggini.
— Parlando di doccia, Seokjin iniziò a fissarmi dopo che Tae se ne andò, non è a quest'ora che la fai di solito?
Il campanello suonò prima che potessi dare una risposta a mio fratello che decise di andarsene e salire nella sua stanza.
Dopo essermi data una rapida occhiata allo specchio, andai ad aprire la porta.
— Ciao Jung-
— Ciao Areum!
— OMO! Caddi a terra dall'infarto che mi ero presa. Che ci fai qui Eunmi?
Ma come diamine aveva fatto a trovare casa mia? Le avevo dato un indirizzo sbagliato!
— Era di fronte a casa mia.
— Mi hai mandato l'indirizzo di Jungkook. Avevo una voglia matta di svenire in quel momento. Devi esserti sbagliata.
No! No! Non potevo averlo realmente fatto!
— Certo, disse ironicamente Jungkook guardandomi in malo modo, deve proprio essersi sbagliata.
— Menomale che mi hai aperto la porta. Ero veramente confusa quando ho letto "Jeon" al posto di "Kim" sulla targa della cassetta postale.
— Hai bisogno di aiuto? Mi propose gentilmente Eunmi tendendomi una mano.
— No, leva subito quella manaccia. Le dissi rimettendomi in piedi da sola. Sapete, non avevo una grande voglia di avere dei funghi alle mani.
Entrambi entrarono dopo essersi tolti le scarpe.
— La prossima volta, Jungkook si era abbassato all'altezza del mio orecchio per sussurrarmi qualcosa, evita di darle il mio indirizzo se vuoi dargliene uno sbagliato.
Vi giuro che stavo per piangere.
— È bellissima casa tua Areum, mi complimentò Eunmi dopo essersi guardata intorno.
— I complimenti li devi fare a me, non alla mia casa, brutta stupida.
— Cosa? Non ho sentito.
— Ti stavo ringraziando, sei molto gentile.
— Jungkook, sei tu sulla foto? Chiese notando una grande foto di tre bambini incorniciata al muro.
— Esatto. Gli altri due sono il fratello di Areum e Jimin. Avevamo tipo cinque anni.
— Capito, rispose guardando le altre foto appese al muro, quindi dovete conoscervi da tanto. Eri davvero molto carina Areum, e lo sei ancora.
— Certo, certo. Dovremmo iniziare a fare i compiti, vi raggiungo tra un po'. Intanto potete andare in camera mia, due porte a destra.
— Spero che non ti sia sbagliata questa volta, Eunmi rise, prima di salire seguita da Jungkook.
— No Eunmi, sentii dal piano di sotto, non è quella la sua stanza.
— Ma aveva detto la seconda porta a destra.
Ma scherziamo ? Quando ho detto due porte a destra intendevo che quella della mia stanza era dopo le prime due. Come faceva una stupida del genere ad avere la media del novanta in matematica?
— Ah, va bene. Tu sei venuto qui più volte, vero?
— Certo, sono amico di suo fratello.
— Capito, e sei già entrato nella sua stanza?
— Hey, mi aggiunsi alla conversazione dopo essere salita. Le domande su casa mia si fanno a me! Quindi, sì. È già venuto a casa mia ed è già entrato nella mia stanza più volte.
— Ah, d'accordo.
— Bene, direi che possiamo entrare e cominciare a lavorare.
— Ok.
— Aspetta Eunmi, Jungkook la fermò prima che aprisse la porta della mia stanza per farlo al posto suo sorridendogli. Ecco, entra.
— Grazie Jungkook.
I due entrarono lasciandomi fuori qualche secondo visto che nessuno mi reggette la porta che mi ero quasi presa in faccia.
Anche se non volevo mostrarlo, la cosa mi aveva resa abbastanza triste.
Perché in tanti anni che ci conoscevamo non era mai stato così gentile e premuroso con me? Perché lei aveva il diritto ad i suoi sorrisi ed io no? Perché lei e non io? Che cosa c'era di così sbagliato in me da impedire a Jungkook di essere un minimo gentile con me?
— Bene, dopo essermi immediatamente ripresa, entrai nella mia stanza, possiamo com-
— Wow, ci sono davvero tante foto di te al muro. Sei veramente fotogenica!
— Lo so, ne avrai una più tardi se vuoi. Adesso lasciami parlare per favore.
— Oh, certo. Scusami.
— Stavo dicendo-
— Perché non abbandoni la scuola? Il suo sguardo aveva qualcosa che non mi piacque, a tal punto che brivido di disagio mi percorse la spina dorsale.
— Cosa? Dissi contemporaneamente a Jungkook che si girò verso di noi sorpreso anche lui da quel che aveva sentito.
Nello stesso momento, lo sguardo di Eunmi ritornò ad essere carino ed innocente come al solito.
Fu in quel momento che scoprii la sua vera natura. Prendevo forse dei voti di merda a scuola, ma una cosa sulla quale non mi sbagliavo mai era la natura delle persone. Prima di quel giorno non ero mai stata troppo a lungo vicino a lei per capire com'era veramente fatta.
— Non voglio sembrare cattiva, ma la scuola non ti servirà a niente, Areum. Vedendo le tue foto mi sono detta che essere modella sarebbe il lavoro ideale per te.
In generale prendevo sempre bene i complimenti, ma sapevo che quello non ne era assolutamente uno.
— Scusami?
— I tuoi voti fanno letteralmente schifo, e passi tutte le ore scolastiche a rifarti il trucco o le unghie. Conosci a malapena i nostri orari scolastici ed i cognomi dei nostri prof. Quello che intendo è che frequenti una scuola prestigiosa dove molti altri ragazzi sognano di studiare. Non offenderti, lo sto dicendo per il tuo bene.
— Davvero? Beh non è mica colpa mia se "sto prendendo il posto di qualcun altro". Non capisco perché dovrei approfittare pienamente di una cosa a mia disposizione solo perché manca a qualcun altro che sogna di averla, non abbiamo tutti le stesse voglie e gli stessi gusti. Io vorrei tanto un bel miliardo di won, eppure sono sicura che chi ne ha, non li usa a buono scopo come farei io o se ne sbatte altamente di avere tutti quei soldi. E poi, perché mai dovrei rompermi le palle ad imparare i cognomi di una decina di adulti a cui non importa niente di noi che ci torturano e riempiono di compiti senza pietà? Stessa cosa per gli orari, non cambierà nulla alla mia vita sapere se ho giapponese o matelatica lunedì dalle nove alle dieci. Detto questo, possiamo iniziare questi dannati esercizi di matematica.
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┆ -ˏˋ ˗ˏ✎ Spazio Autrice * ೃ
✽⋆ ┆. ° .❆ Bene, direi che siamo giunti ad un momento interessante della storia (almeno secondo me). I capitoli precedenti erano più per scoprire come sono fatti i nostri protagonisti, che mentalità hanno e le diverse affinità che ci sono fra di loro...
In questo capitolo abbiamo scoperto che Eunmi non è così angelica come vuole farci credere e che la nostra Areum sa fare prova d'intelligenza e maturità quando vuole.
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