Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

✥ 33.

─── ❖ ── ✦ ── ❖ ───


HANEUL'S POV

Riuscimmo a far sedere Kippeum sui sedili posteriori, incredibilmente lei fu molto collaborativa.
C'era andata bene, era allegra, continuava a ridere e a parlare a vanvera di cose di cui non stavamo capendo nulla, ma almeno era di buonumore.
Era la prima volta che la vedevo così, sinceramente la trovavo divertente, la sua risata era molto contagiosa.

"Ti giuro... non ho mai visto tua sorella in questo stato." Jimin rise.

"Nemmeno io."

Salimmo in macchina e ci dirigemmo verso il campus dove alloggiava mia sorella.
Il viaggio fu silenzioso, fin quando sentii Jimin sospirare.

"Mi spiace... sono stato troppo impulsivo prima." Borbottò, riferendosi all'accaduto con quei tipi.

"È anche per questo che ti amo." Sorrisi, allungai la mano e la posai sulla sua, che a sua volta era poggiata sul cambio.

"Ma il tuo ex ha ragione, se mi fossi messo nei casini inevitabilmente ci saresti finita anche tu.
Dovevo stare più attento." Jimin si rimproverò, mi tremò il cuore nel vederlo così... fragile.

"Per fortuna è andato tutto bene, cerca di non pensarci."

"Ti ho fatto preoccupare." Jimin insistette, ma io continuai a ripetergli che amavo il suo lato impulsivo, e che avevo tanto apprezzato come fosse pronto a difendere il mio onore nonostante lui fosse solo contro quattro ragazzi.

In tutto ciò avevo notato che Kippeum avesse smesso di ridere.
Forse si era addormentata.
Stavo per girarmi per controllare, quando la sua voce mi precedette.

"Allora vi siete già messi insieme." Pronunciò, usò un tono particolarmente serio per una che rideva fino a qualche secondo fa.

"Kippeum-"

"Finalmente lo avete ammesso!" Esclamò lei, interrompendomi.

Mia sorella ricominciò di nuovo a ridere, la guardai confusa, l'alcol le aveva davvero dato alla testa.
Sentii Jimin ridacchiare, sembrava divertito dalla particolare situazione.

"Ehi... se le hai rotto la sua bambola preferita o hai fatto qualcos'altro che le hai tenuto segreto da quando eravate piccole, questo è il momento giusto per dirglielo." Sussurrò lui, gli tirai una gomitata sorridendo, ma quel sorriso svanì ben presto.

"Allora? È bravo Jimin a letto, vero?"

Oh santo cielo.
Sgranai gli occhi, guardai mia sorella come se non fosse la ragazza con cui ero cresciuta assieme.

"Kippeum!" Esclamai, percepii il mio viso scaldarsi per l'imbarazzo, intanto Jimin se la stava ridendo sotto i baffi, più divertito che mai.

"Che c'è? Tanto di sicuro avete già scopato!" Biascicò in risposta lei.

"Di brutto anche..." Jimin disse a bassa voce, non mi risparmiai e gli rifilai una seconda gomitata, facendolo ridere ancor di più.

"Kippeum ti prego... ti sembrano domande da fare?" Chiesi, visibilmente a disagio.

"Ma dai siamo sorelle!!! Dovremmo parlare di tutto, anche di SESSO!" Urlò l'ultima parola e sapevo che lo avesse fatto apposta per mettermi maggiormente in imbarazzo.

"Fate pure come se non ci fossi." Jimin sogghignò.

"Jimin per favore, non darle corda!"

"Perché no? È troppo divertente!"

"Vero che la sa usare bene quella lingua?"

"Oddio Kippeum smettila!" Esclamai, mi coprii il viso con le mani.

Kippeum rise come se non ci fosse un domani, e il mio ragazzo pure.
Fantastico, sembrava che si fossero messi d'accordo per prendersi gioco di me.
Il viaggio in auto continuò con i vari commenti piccanti da parte di Kippeum, e le risatine da parte di Jimin.
Li avrei voluti uccidere. Entrambi.

Arrivati finalmente al campus, fui contenta di scendere da quella gabbia di matti.
Ora avremmo dovuto portare Kippeum nella sua stanza... sapevo già che sarebbe stata un'impresa ardua, ma fortunatamente era Natale, nel campus non doveva esserci anima viva in quei giorni.

"SONO STANCA!" Kippeum cominciò a lamentarsi e a battere i piedi per terra come una bambina capricciosa, sbuffai esausta.

"Dai Kippeum, devi fare solo due passi!"

"Due passi? Ma se questa strada non finisce più!"

Non era vero.
Seriamente, erano solo venti metri.

"Voglio che mi porti Jiminnie."

Ero consapevole che se Jimin l'avesse presa in braccio avremmo fatto presto, in pochi secondi saremmo già stati dentro la sua stanza e non qui fuori a gelare al freddo.
Ma cavolo, la mia gelosia si fece sentire.
E sapevo che non avrei dovuto essere gelosa, che Jimin mi amava e che ormai non provava più niente per mia sorella, ma fu più forte di me... divenni verde per l'invidia.

Fulminai il mio ragazzo non appena vidi che stava per chinarsi e prendere Kippeum.
Mi spostai mettendomi davanti a mia sorella, impedendo a Jimin di afferrarla.

"Cazzo sono solo venti metri!
Può farseli a piedi!" Esclamai, non riuscii a controllare la mia voce, uscì dalla mia bocca completamente intrisa di gelosia.
E Jimin lo capì subito, perché sorrise compiaciuto.

"Sei gelosa amore?"

"Certo che lo sono.
Come io sono roba tua, anche tu sei roba mia." Pronunciai con tono fermo e deciso.

Jimin ridacchiò, si chinò leggermente e mi lasciò un tenero bacio sulle labbra.

"Che carina che sei..." Sussurrò dolcemente.

Sorrisi, ma la voce di qualcuno annullò totalmente l'atmosfera romantica che si era creata tra noi.

"Ma che schifo! Prendetevi una camera!" Urlò Kippeum.

Mi voltai, le mie sopracciglia si aggrottarono quando vidi che mia sorella iniziò a togliersi i tacchi.
Ma era scema?
Perché si toglieva i tacchi ora?
Stava nevicando!

"Non toglierti le scarpe Kippeum, sei impazzita?" Jimin le parlò.

Il mio ragazzo si mosse rapidamente, posò il braccio dietro la sua schiena e l'altro sotto le cosce, la sollevò senza fare tanti sforzi.

"Dai, la porto in braccio almeno facciamo prima." Jimin spiegò, sbuffai scocciata ma non protestai, aveva ragione lui... in questo modo avremmo fatto più alla svelta.

Presi le scarpe di Kippeum che aveva lanciato qualche metro più in là in mezzo alla strada, e li seguii.

"La piccola Haneul è gelosa!" Mia sorella scoppiò a ridere, ringhiai infastidita.

"Quando sarai sobria, faremo i conti." Sussurrai, conscia che tanto non mi avrebbe sentito.

"Quindi io me la sono scampata?" Chiese Jimin mentre continuava a tenere in braccio mia sorella.

"Oh no... farò i conti anche con te, quando saremo soli." Replicai, Jimin si girò, mi rivolse un ghigno malizioso.

"Suona eccitante." Ammiccò, roteai gli occhi a cielo ma gli angoli della mia bocca si alzarono.

Arrivati di fronte alla stanza di Kippeum, entrammo e Jimin poggiò mia sorella sul divano.
Mi guardai intorno incuriosita, non ero mai stata qui.
Era come un piccolo appartamento; il salotto e la cucina erano collegati, formavano un'unica stanza, poi c'era la camera con due letti e il bagno.
Non era male.

"Ma oggi è Nataleeeee! Auguri ragazzi, vi voglio bene!" Urlò Kippeum mentre si abbracciava un cuscino.

"Sì, ti vogliamo tanto bene anche noi..." Mormorai con un filo di voce.

"Dai Kippeum, alzati... ti aiuto a metterti il pigiama." Continuai.

"Non voglio, non ho sonno!" Si lamentò, sospirai... sarebbe stata una lunga nottata.

"Tu vai pure, io resto qui." Sussurrai a Jimin.

"Sicura?"

"Ma sì... posso gestirla."

Jimin fece un'espressione triste, si avvicinò a me, le sue mani si posarono sui miei fianchi.

"E io che volevo scartare il mio regalo..." Sussurrò, il labbro inferiore sporgeva in fuori.

"Lo hai già scartato il tuo regalo." Ridacchiai divertita.

"Ma io intendevo un altro tipo di regalo..." Amiccò malizioso.

Le sue mani si spostarono, le dita cominciarono a giocare con la cintura dei miei jeans.
Mi alzai sulle punte dei piedi e avvicinai le mie labbra al suo orecchio.

"Sarà per la prossima volta." Sussurrai, dopodiché stampai un grosso bacio sulla sua guancia.

"Okay..." Jimin mise su un broncio tenerissimo.

Lo accompagnai alla porta, ci voltammo entrambi verso Kippeum, sembrava si fosse addormentata.

"Ma respira?" Chiese Jimin, strappandomi una risata.

"Eddai stupido!"

Jimin rise, mi diede un bacio sulle labbra e uscì dalla stanza.

"Mandami un messaggio quando arrivi a casa."

"Ma certo, buonanotte amore." Jimin sussurrò facendomi l'occhiolino.

"Buonanotte."

Chiusi la porta con cautela e mi girai, mia sorella si era addormentata sul divano e ormai mi sembrava inutile svegliarla, così la lasciai dormire lì.
Presi delle coperte e le distesi sopra di lei, faceva molto freddo questa notte e non volevo che si prendesse qualche malanno.

Avvisai mia madre con un lungo messaggio cercando di spiegarle cosa fosse successo; da quando mi ero aperta con lei riguardo la mia storia con Jimin avevamo un rapporto più confidenziale, mi sentivo libera di parlarle senza dover per forza nascondere alcune cose.
Ovviamente si preoccupò, Kippeum non aveva mai bevuto e anche lei era rimasta stranìta da questo suo comportamento, ma la rassicurai.

Messaggiai un po' con Jimin, era appena tornato a casa e mi sdraiai sul letto di mia sorella; chiusi gli occhi e mi addormentai quasi subito da tanto che ero stanca.

|
|

Mi svegliai a causa dei raggi solari che filtravano dalla finestra; piano piano cominciai ad aprire gli occhi, sbadigliai e stiracchiai un po' la schiena e le braccia.
Sobbalzai dallo spavento quando scorsi una figura in piedi di fronte al letto, era completamente immobile e mi stava osservando con insistenza.
Aguzzai per bene la vista ancora un po' sfocata per il tanto dormire.

"Kippeum! Cavolo... mi hai fatto prendere uno spavento.
Sai, è inquietante se resti lì immobile a fissarmi mentre dormo." Mormorai con la voce impastata dal sonno.

Mi sfregai un po' gli occhi e di nuovo porsi attenzione a mia sorella, notai che era decisamente spaesata.

"Mi ero alzata per fare pipì... poi volevo venire nel mio letto perché il divano è scomodo. Ma c'eri tu." Borbottò, anche la sua voce era ancora roca per il sonno.

"Non ti ricordi? Sono rimasta a dormire qui."

"Perché?" Chiese, arcuò le sopracciglia confusa.

"Non ti ricordi niente della scorsa notte?"

"A tratti... ho alcune immagini in testa. Tipo te e Jimin che mi fate salire nella sua macchina." Rispose mentre affondò le mani tra i capelli per cercare di metterli a posto.

"Ti abbiamo riportata noi qua, e siccome avevi bevuto così tanto non mi fidavo a lasciarti sola... quindi sono rimasta." Spiegai.

Mia sorella annuì, anche se mi sembrò poco convinta.
Mi chiesi cosa si ricordasse di preciso, se si ricordava di me e Jimin, o delle domande imbarazzanti che aveva fatto durante il viaggio in auto.
Chissà se si ricordava anche di essersi strusciata addosso a degli sconosciuti quando si trovava su quel cubo?
Sapevo che ci aspettava una bella chiacchierata.

"Haneul?"

Riportai la mia attenzione su di lei, Kippeum non era arrabbiata, non parve nemmeno più confusa come prima, sul suo volto era presente un'espressione che non riuscii a decifrare.

"Grazie."

Oh... rimasi stupita.
A causa di Jimin ultimamente io e mia sorella non andavamo più molto d'accordo.
Quindi questa gratitudine da parte sua mi stupì, in modo piacevole però.

"Non devi ringraziarmi... non volevo lasciarti sola, tutto qui." Sussurrai guardando la coperta sopra le mie gambe, evitai il suo sguardo ma percepii un debole sorriso farsi strada tra le mie labbra.

Rialzai il capo quando con la coda dell'occhio vidi la figura di Kippeum avvicinarsi a me; si sedette al mio fianco, mi rivolse un sorriso un po' imbarazzato.

"Allora... tu e Jimin eh?"

Deglutii, si ricordava.
E pensai che fosse incredibile vista la quantità di alcol che aveva ingerito la scorsa notte.
Non risposi, abbassai lo sguardo un'altra volta sentendomi un po' colpevole, dopotutto Jimin era comunque il suo ex.
Dopo qualche secondo di totale silenzio, sentii Kippeum fare dei respiri profondi.

"Mi sembra giunto il momento di parlarne... per bene." Parlò con tono calmo.

Annuii incerta, dovevo cercare di restare calma e di non farmi prendere dall'ansia; non volevo discutere per l'ennesima volta con mia sorella, e lei in questo momento mi sembrava tranquilla quindi dovevo esserlo anch'io.

"Prima però fammi prendere qualcosa per questo mal di testa, mi sta uccidendo!" Esclamò, le sue dita andarono dritte sulle sue tempie, tentò di massaggiarle per alleviare il dolore.
Kippeum si alzò e si diresse nell'angolo della cucina, la seguii.

"Facciamo colazione?" Chiese, mentre si riempì il bicchiere d'acqua, annuii.

"Haneul, puoi parlare... non ti mangio." Mia sorella rise.

"Sì... scusa." Sorrisi un po' a disagio, tentavo di mantenere la calma ma il tentativo era vano.

Ci sedemmo intorno al tavolo e Kippeum mi allungò un pacco di biscotti, dopodiché si mise a scaldare il latte.

"Mamma e papà sanno che sei qui?"

"Sì... ho avvertito mamma con un messaggio, prima di addormentarmi."

Il momento seguente fu terribilmente silenzioso; Kippeum era di fronte ai fornelli a girare il latte per far sì che non si bruciasse il fondo del pentolino, e io intanto mi stavo torturando le mani per l'agitazione.
Mi guardai intorno, adesso che il posto era illuminato potei ammirare di più la stanza che mia sorella occupava durante il periodo scolastico, era molto carina e provvista di tutto.
Le numerose vibrazioni provenienti dal cellulare di Kippeum ad un certo punto rubarono la mia attenzione.

"Credo ti stiano cercando..."

"Sì, è da quando mi sono svegliata che mi stanno tempestando di messaggi.
A quanto pare ho dato il mio numero ad un bel po' di persone la scorsa notte." Borbottò lei con una voce totalmente disinteressata.

"Come mai hai bevuto così tanto?"

In realtà immaginavo già dentro di me la risposta ma glielo chiesi comunque.
Kippeum si voltò verso di me, mise le mani sui fianchi.

"La mia sorellina vuole farmi la ramanzina?"

"No... è che non ti avevo mai vista così. Di solito non bevi." Anzi, di solito lei non ci andava nei locali, mi raccontava sempre che odiava le discoteche.

"Di solito nemmeno ci vado in discoteca, però ieri sera Mina me lo ha chiesto e mi sono detta: perché no?
In fondo ho 21 anni... se non ci vado ora, quando ci dovrei andare?"

"Giusto... e ti sei divertita? Ci tornerai?"

"Cavolo no. Non mi piace andare in discoteca... troppi idioti che allungano le mani."

Accidenti, quanto era vero.
Mi ritornò in mente il momento di quando quell'imbecille mi aveva palpato il sedere e aveva provocato Jimin.
Peccato che gli era andata male, Jimin lo aveva steso.
Però quel tipo aveva degli amici; avevo tirato un sospiro di sollievo quando Yoongi era intervenuto, era stata una sorpresa ma in un momento del genere avevo apprezzato moltissimo la sua presenza.
Non volevo pensare a come sarebbe potuta andare a finire se Yoongi e i suoi amici non fossero stati nei dintorni.

E non pensavo nemmeno che Jimin fosse un tipo così rissoso.
Era solo contro quattro tipacci, avrebbe dovuto saperlo che non aveva speranze, che avremmo dovuto voltarci e andare via da lì.
Invece era più che disposto ad andare contro tutti, per difendermi.
Quel gesto mi scaldò il cuore, involontariamente sorrisi come un'idiota innamorata.

"Haneul, ci sei?"

Ritornai coi piedi per terra quando vidi Kippeum sventolare la sua mano davanti alla mia faccia.

"Oh, scusami..."

"Tieni." Mia sorella appoggiò la tazza con il latte caldo di fronte a me.

"Grazie." Sussurrai, presi un biscotto e cominciai a mangiare.

"Stavi sorridendo... pensavi a Jimin?"

Sentii il latte andarmi di traverso.
Tossii, cercai di non strozzarmi e di respirare regolarmente.
La mia gola bruciò ma non solo quella, anche le mie guance si scaldarono per la strana situazione.
Cosa avrei dovuto rispondere?
Ovviamente stavo pensando a lui, ma era giusto parlarne con lei?
Era mia sorella ma era anche la sua ex, non sapevo proprio come comportarmi.

"Dai... ormai l'ho capito che state insieme.
Anche perché sì, avevo bevuto, ma qualcosa mi ricordo."

Quindi qualcosa si ricordava...
Alzai lo sguardo e lo posai su di lei, Kippeum stava tranquillamente sgranocchiando un biscotto, sembrava che avremmo potuto avere una normale conversazione e questo aiutò a calmarmi.

"Jimin mi aveva detto che non voleva impegnarsi subito, che voleva divertirsi un po'... non gli ho creduto, era ovvio che voleva che ci cascassi ma gli è andata male."

"Lo sa... sappiamo che non sei stupida."

Feci dei respiri profondi, mi preparai per dirle quelle parole che avrei dovuto rivolgerle da molto tempo.

"Mi dispiace."

Kippeum mi guardò, dal suo viso non trapelò alcuna emozione.
Continuai a parlare.

"Sono una pessima sorella." Ammisi dispiaciuta.

"No, non lo sei... se tu fossi una pessima sorella te ne saresti fregata di me.
Avresti detto a Jimin di lasciarmi in discoteca invece di aiutarmi.
Non solo siete venuti a prendermi e mi avete riportata qua, ma tu sei rimasta persino a dormire... avresti potuto passare la notte col tuo ragazzo, e invece sei qui.
Non sei una pessima sorella Haneul."

"Tu... non sei arrabbiata con me?" Mormorai con un filo di voce, ero rimasta pietrificata.

"A cosa mi serve essere arrabbiata con te? A niente.
E poi se mi innervosisco perdo i capelli e mangio il doppio.
Quindi è il caso che io stia tranquilla."

Non riuscii a trattenermi, mi scappò un risata.
Ero come lei, mangiavo dolci per il nervoso, senza parlare dei tanti capelli che restavano sul fondo della doccia quando li lavavo.

"Ehi, guarda che non è divertente!
La fame nervosa è un problema... per non parlare della perdita dei capelli."

"Kippeum, i tuoi capelli vanno benissimo." Sospirai.

"No, li perdo troppi." Ribatté lei storcendo il naso.

"Usa lo shampoo anti caduta."

Venni trafitta immediatamente dal suo sguardo, okay questa non dovevo dirla, ma me l'aveva tolta di bocca.
Mi scusai e lei ridacchiò, dicendomi che lo usava già.
Fortunatamente la conversazione dava tutta l'aria di essere civile e amichevole, ne ero davvero contenta.

Però volevo che fosse realmente tutto a posto tra noi, quindi avremmo dovuto toccare l'argomento Jimin, per forza.

"Kippeum... mi dispiace per-"

"Haneul, smettila di dire che ti dispiace!"

"Non posso smetterla, perché mi sento uno schifo per come mi sono comportata con te!
Non sono stata una brava sorella, sono stata una stronza... una stronza che ti ha rubato il ragazzo."

L'ultima parte la pronunciai con un tono di voce così basso che feci fatica pure io a sentirlo.
Abbassai lo sguardo dispiaciuta.

"Sì, sei stata una stronza." Guardai Kippeum, mi stava osservando con le braccia incrociate al petto.

"Lo so... ma credimi, ho fatto di tutto, letteralmente di tutto per stare lontana da Jimin.
Sul serio, devi credermi Kippeum.
Ci ho provato a stare lontana da lui ma in un modo o nell'altro, finivamo per stare insieme." Sussurrai nervosamente.

Mia sorella continuò a fissarmi, questa volta non abbassai lo sguardo, lo tenni puntato su di lei.
Speravo mi capisse e soprattutto che accettasse le mie scuse; sapevo di essere dalla parte del torto, ma cosa ci potevo fare se mi ero innamorata di Jimin?
Non lo avevo programmato, non lo avevo fatto apposta, era successo e basta.

"Ti sei innamorata?" Mi chiese Kippeum con un filo di voce.

"Sì." Affermai decisa.

Kippeum mi sorrise, ma notai subito che era un sorriso spento, triste.

"Io... quando Jimin mi ha lasciata, mi sono chiesta più volte dove avessi sbagliato." Sussurrò.

Mi sentii male.
Appena udii quella frase, il mio cuore accusò un colpo, i miei occhi cominciarono a bruciare per i sensi di colpa, perché non volevo che Kippeum pensasse di aver sbagliato qualcosa.

"Non volevo farti soffrire." Sibilai con la voce rotta dal pianto.

Quando Kippeum vide che stavo per mettermi a piangere si alzò, venne verso di me e mi strinse in un lungo e caldo abbraccio.

"Non piangere..." Mi sussurrò, accarezzandomi la schiena per calmarmi.

"Tagliamo il cazzo a Jimin, facciamo prima no?" Rise.

Risi anch'io, apprezzavo che in questo momento mia sorella mi stesse consolando.
Poi però riflettei per bene sulle parole che aveva appena detto.

"Cosa? No!" Esclamai, Kippeum rise ancor di più.

"Dai stavo scherzando... nessuno farà nulla a Jimin." Disse mentre tornò a sedere al suo posto.

"Se si comporta bene." Aggiunse.

"Jimin si comporta bene con me. Davvero, mi rende felice... mi fido di lui.
Non pensavo fosse un ragazzo serio, e invece è davvero il fidanzato perfetto... per me." Ammisi, non potevo specchiarmi ma sapevo che le guance si stavano scurendo.

"Okay... allora evidentemente il problema ero davvero io."

"Kippeum... ti prego, non pensare così."

"Haneul cosa dovrei pensare?
Quando Jimin mi ha lasciata, mi aveva spiegato che non mi stava lasciando per te.
Ero certa invece che tu fossi la causa principale, ma lui continuava a ribadire che gli piacevo, ma non abbastanza da fargli perdere la testa.
Poi sei arrivata tu, che non solo gli hai fatto perdere la testa, lo hai fatto innamorare.
Il problema ero io... mi ero innamorata di un ragazzo che non ricambiava il mio stesso sentimento."

"Kippeum..."

"E io non ho aiutato, perché ero così emozionata di stare con un ragazzo come lui che ho affrettato il tutto: ho voluto rendere la cosa ufficiale, ho voluto presentarlo a mamma e papà, pur sapendo che lui aveva messo le mani avanti dicendomi che ci avrebbe provato, ma che non mi avrebbe promesso nulla.
Ma ero così... accecata da lui, che ho fatto di testa mia, peggiorando solamente la situazione.
Ma non me la sento di puntare il dito contro di lui... ho sbagliato anche io.
Jimin non era il ragazzo giusto per me... non era la mia anima gemella, ma la tua." Kippeum sospirò profondamente, poi continuò.

"Mi passerà Haneul, tranquilla."

Restammo in silenzio, ero lieta di sapere che mia sorella non ce l'avesse con Jimin, che non desse tutta la colpa a lui... alla fine era colpa di tutti e tre, ognuno di noi avrebbe dovuto comportarsi diversamente, avremmo potuto evitare tutto il dramma che aveva preso vita.

"Quindi... è tutto a posto? Tra noi?" Domandai con tono insicuro, volevo che quelle precise parole uscissero direttamente dalla sua bocca.

"State insieme, siete innamorati, io che devo fare? Di sicuro non mi metterò in mezzo."

"Davvero? Lo hai detto alla mamma però."

"Sì... continuava a farmi domande, mi sentiva strana al telefono e ogni volta mi chiedeva come mai non volessi passare le vacanze di Natale con voi. Allora ad un certo punto le ho detto tutto, ma in realtà non volevo dirle nulla." Sospirò, e da come stava parlando capii che era davvero dispiaciuta, che non voleva dire nulla a nostra madre ma compresi la sua scelta, la donna che ci aveva messe al mondo sapeva essere molto insistente.

"Mi dispiace, ti ho messa nei guai?" Kippeum chiese poco dopo.

"In realtà no. Mamma è felice per me e Jimin, è dalla nostra parte."

"Oh davvero?" Mia sorella sorrise.

"Dopo che le ho rivelato tutto, lei mi ha detto che aveva notato che qualcosa non andava.
Soprattutto il giorno del pranzo dove c'era anche il tuo ex.
Poi mi ha detto che da quando Jimin ha cominciato a darti ripetizioni, ti vedeva diversa... più felice." Kippeum spiegò.

Non ero capace di nascondere le mie emozioni.
Quando mi ero lasciata con Yoongi ero sempre triste, depressa.
Ero costantemente scontrosa, arrabbiata con tutti e tutto.
Invece quando le cose con Jimin erano diventate più interessanti mi sentivo più libera, più leggera; questo non era passato inosservato agli occhi di mia madre.

"Con Yoongi?"

Il mio cuore tremò non appena Kippeum pronunciò il suo nome.
Yoongi era stato il mio primo amore, e anche se adesso stavo con Jimin il mio ex avrebbe sempre scaturito qualche sensazione in me.

"È stato difficile lasciarlo definitivamente, ma non potevo continuare a stare con lui.
Ormai la mia mente è totalmente occupata e invasa da Jimin, ma vorrò sempre bene a Yoongi." Parlai, Kippeum annuì.

"Come l'ha presa?"

"Diciamo che se lo aspettava."

"Sbaglio o c'era anche lui la scorsa notte?
Mi sembra di averlo visto."

"Sì c'era anche lui." Sorrisi, ricordando dentro di me come Kippeum avesse cercato di flirtare con Jin, sembrava che questo se lo fosse totalmente dimenticato.

"Sai, mi dispiace aver trattato male Yoongi.
Non lo conoscevo, quindi non avevo il diritto di parlare di lui in quel modo. Però avevo sentito molte cose sul suo conto, cose non tanto carine... e poi era andato a letto con una mia amica, so che subito dopo l'ha trattata malissimo.
Per questo non mi convinceva molto."

Oh... ora capivo come mai Kippeum ce l'avesse con Yoongi.
Non sapevo di questa sua amica, ma non ne ero rimasta molto stupita... Namjoon mi aveva detto che quando avevo lasciato Yoongi, lui era andato a letto con un sacco di ragazze e non era stato molto carino con loro.

"Mi dispiace per la tua amica... a volte Yoongi può essere davvero stronzo." Ammisi.

"È stata anche colpa sua.
È andata a letto con lui e a malapena sapeva il suo nome... fai sesso con un ragazzo che nemmeno conosci, non puoi sapere com'è caratterialmente... può essere pericoloso e-"

"Yoongi non è pericoloso.
Può essere stronzo, ma non farebbe mai del male fisico ad una ragazza."

"Haneul tranquilla, il mio era un discorso generale... e poi fidati di me, la mia amica non ha sofferto così tanto per lui.
Si era lamentata un po', ma poi è subito passata ad un altro."

"Ci tengo a dirlo... Yoongi non è una persona cattiva." Ripetei perché ci tenevo davvero, non volevo che passasse una brutta immagine di lui.
Mia sorella mi sorrise.

"Siete stati insieme per un anno e mezzo e tu ti eri innamorata di lui... no, di certo non è una persona cattiva.
Probabilmente la mia amica lo ha beccato in un brutto momento."

Un brutto momento ovvero poco dopo la nostra rottura.
Sorrisi flebilmente, grata che mia sorella non fosse così rancorosa con me e Jimin, e che avesse cambiato idea su Yoongi.
Finimmo di fare colazione e mettemmo tutto a posto.

"Come fai a farli innamorare tutti di te?" Chiese lei ad un certo punto, aggrottai le sopracciglia.

"Cosa? Io non li faccio innamorare tutti di me!" Esclamai ridendo.

"Come no? Prima Yoongi... che ammetto, non è niente male.
Ora Jimin. Cavolo, sono invidiosa!"

"Kippeum... arriverà quello giusto anche per te."

"Sono stata fidanzata tre volte, eppure guarda dove sono adesso; la mattina di Natale qui, da sola nella mia stanza."

"Ci sono io." Sussurrai, Kippeum si voltò verso di me, mi rivolse un sorriso sincero.

"Sì. Ci sei tu."

|
|

Kippeum aveva deciso che avrebbe passato il resto delle vacanze a casa con noi; ne ero felice, ero davvero contenta che avessimo parlato e che avremmo potuto trascorrere il Natale e il capodanno tutti assieme.

Lei si stava facendo una doccia veloce e io la aspettai comoda sul piccolo divanetto, intanto messaggiai un po' con Jimin, non vedevo l'ora di raccontargli tutto.


Gli avevo raccontato a grandi linee che mia sorella non sarebbe stata più un problema per la nostra relazione.
Ora il problema era mio padre però... anche se gli avevo scritto che sarebbe andata tutto bene, non ero comunque tranquilla.

Avevo davvero paura che mio padre non prendesse bene la notizia di me e Jimin insieme.
Era vero che a lui piaceva molto Jimin, ma quando il mio ragazzo stava con mia sorella.
Cosa avrebbe potuto pensare quando gli avremmo rivelato che Jimin stava con me?
Onestamente non volevo pensarci al momento.

"Andiamo?" Mi chiese Kippeum non appena fu pronta, annuii e mi alzai, mi misi il cappotto.

"Haneul... ci tengo a dirti una cosa." Sentii borbottare da mia sorella, fermai quel che stavo facendo e la guardai con occhi curiosi.

"Anch'io devo farti le mie scuse.
Sono stata davvero una cattiva sorella maggiore, non dovevo comportarmi in quel modo con te.
Non so cosa mi fosse passato per la mente... l'amore che provavo per Jimin mi aveva annebbiato il cervello."

"Tranquilla." Sussurrai, vidi dal modo con cui mi stava guardando che era davvero pentita.

"No, non sono tranquilla.
Me la sono presa con te, la mia sorellina con cui sono sempre andata d'accordo... me ne vergogno."

"Kippeum... siamo nel torto entrambe.
Quindi che ne pensi di perdonarci a vicenda? Io accetto le tue scuse, tu accetta le mie." Appena finii di parlare mia sorella mi mostrò un dolce sorriso.

"Ci sto. Ti perdono Haneul."

"Ti perdono anch'io."

"Non discutiamo più per un ragazzo, ti prego!" Esclamò lei subito dopo, ridacchiai.

"Tranquilla... ho intenzione di stare con Jimin per molto tempo." Replicai con un filo di voce, solo menzionando il suo nome sentii le mie gote bruciare.

"Accidenti, sei proprio cotta." Kippeum commentò, non risposi... perché era tutto vero.

Ero completamente cotta di Park Jimin.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro