✥ 05.
─── ❖ ── ✦ ── ❖ ───
JIMIN'S POV
Ieri avevo deciso di saltare l'università e restare a letto... inutile dire che Kippeum mi aveva tartassato di messaggi.
Che palle.
Ma l'ultimo messaggio che mi aveva inviato non mi aveva fatto chiudere occhio ieri notte.
< Quando ci vediamo domani mattina dobbiamo parlare. >
Quando lessi quel messaggio mi si gelò il sangue; se una ragazza ti dice o scrive dobbiamo parlare, e allora preparati psicologicamente che ti aspetta una giornata pesante.
Di cosa vorrà parlarmi?
Mi stavo comportando bene ultimamente!
Certo, tralasciando il fatto che avevo pomiciato con sua sorella, ma... quelli erano dettagli.
E se la ragazzina le avesse raccontato tutto?
No... non era così stupida, ma in caso contrario ero già pronto a sputtanarla con i suoi.
Che poi non me ne veniva nulla, ma mi divertivo a rompere le scatole ad Haneul.
La frase che mi rivolse durante il nostro primo incontro, me l'ero legata al dito.
"Sarebbe stato scadente."
Mi aveva colpito nel mio orgoglio di esperto del sesso.
Ci sapevo fare con le ragazze, e questa veniva a dire che farlo con me sarebbe stato scadente?
Eh no stronzetta.
Te la faccio vedere io.
"A cosa pensi?" Mi chiese Taehyung.
Mi mordicchiai un po' il labbro, e dopo aver emesso un pesante sospiro, risposi.
"Kippeum mi ha scritto in un messaggio che dobbiamo parlare stamattina."
"Preoccupato?"
"Non particolarmente... però non vorrei che la sorella le avesse detto qualcosa."
Entrammo all'interno del campus e ci fermammo al bar a prendere un caffè.
"Oh, a proposito... ti va di andare al bowling oggi pomeriggio?" Domandò Jungkook ad un certo punto.
"Bowling? Perché no?"
Mi piaceva giocarci, me la cavavo abbastanza bene.
"Bene... perché dovrai distrarre Haneul." Disse Taehyung.
Appena sentito il nome della sorellina di Kippeum, rizzai le orecchie e mi misi sull'attenti.
"Cosa? Che c'entra Haneul?"
"Allora... abbiamo invitato le sue amiche al bowling, e inizialmente doveva essere un'uscita a quattro, ma insistevano per far venire anche Haneul. Yeri dice che dovrebbe uscire un po' e divertirsi, esce solo il sabato sera e per il resto della settimana sta chiusa in casa, quindi..."
Non lasciai finir di parlare Tae.
"Quindi devo venire per distrarla, così voi ci provate con le sue amiche?"
Guardai sia Jungkook che Taehyung, ed entrambi annuirono soddisfatti.
"Col cazzo."
"Cosa??? Ma perché Hyung!" Si lamentò Jungkook.
"Daaaaaiiiii!"
Taehyung cominciò a fare la solita espressione da cagnolino bastonato.
La usava sempre per ottenere qualcosa... peccato che questa cosa funzionava con le ragazze, non con me.
"Ma state scherzando?? Ho una marea di motivi per non accettare! È la sorella della mia ragazza, ci siamo baciati e me la stavo per fare ma oh, no... la principessina ci ripensa e mi dice pure che scopare con me sarebbe scadente.
Scadente? Il sesso con me sarebbe scadente?
Ma vi rendete conto?
Cerco di fare il gentile con lei dandole la giacca perché aveva freddo, mi risponde malissimo.
E per farla stare zitta ho dovuto ricattarla su questo ex di cui secondo me è ancora innamorata... no okay, devo continuare?"
Tutti e due mi fissarono con espressione annoiata mentre continuavano a sorseggiare il loro caffé.
"Posso dire una cosa?" Disse Tae alzando il dito, come se in questo momento si trovasse in classe e volesse dare la risposta giusta alla domanda posta dal professore.
"Sentiamo."
"Te la sei presa troppo perché ti ha detto di no e ha definito il sesso con te scadente. Le dai troppo peso, neanche avete fatto sesso, lo ha detto solo per colpirti e cavolo, ci è riuscita!" Disse ridendo.
Lo fulminai con lo sguardo.
"Fatto sta che sei il nostro migliore amico e devi aiutarci... dai, magari è un'opportunità per conoscere meglio la tua cognatina e farci amicizia." Si intromise Jungkook.
"Anche perché Yeri mi ha assicurato che lei verrà, quindi..."
Haneul ci sarà?
Essendo consapevole che ci sarò anch'io?
Ci pensai su... forse sarebbe stato divertente.
Non per Kippeum però.
"Che dico a Kippeum?"
"La verità. Dille che vieni a giocare a bowling con noi... omettendo però che ci saranno altre ragazze." Rispose Tae.
"Tra cui sua sorella." Aggiunse Jungkook ridendo.
Ero titubante all'idea di accettare... insomma, meno vedevo Haneul e meglio era.
Non ero del tutto indifferente a quella ragazza.
Era carina, anzi che dico?
Era bellissima... e sexy.
E cavolo, baciava bene.
No okay, di questo me ne dovevo fregare.
Cavolo Jimin non puoi provarci con lei, è la sorella della ragazza con cui stai da due mesi!
Posai lo sguardo sulle due pesti che continuavano a guardarmi sporgendo in fuori il labbro inferiore.
Scossi la testa... sapevo già che me ne sarei pentito.
"Okay, ci sarò."
"Yeeeeee!"
Entrambi si misero a saltare come due bambini che avevano appena ricevuto un sacco di dolciumi.
Poi però Jungkook si bloccò; lo vidi fissare un punto dietro di me.
"Vedo un paio di corna all'orizzonte." Disse ridendo.
Mi girai non capendo il significato di quelle parole, però poi vidi Kippeum.
"Jungkook sei un pezzo di merda." Sussurrai, per poi tirargli una gomitata.
"Ahahaha scusa ma dovevo dirlo, era più forte di me."
Sentii Tae ridere, mi girai verso di lui e lo guardai in cagnesco.
"Silenzio. Ora."
"Sì capo." Mi risposero entrambi all'unisono.
Mi voltai verso Kippeum che ci stava raggiungendo insieme alla sua amica Mina.
Il problema era che continuavo a sentire quei due ridacchiare alle mie spalle.
Che begli amici che avevo... sempre presenti nel momento del bisogno.
"Ehi."
"Ehi piccola."
Mi chinai e premetti le mie labbra sulle sue.
"Ciao Mina." La salutò Jungkook, sfoderando il suo solito sguardo ammaliatore.
Mina lo guardò malissimo, se avesse potuto lo avrebbe già incenerito con lo sguardo.
"Non ti devi permettere di rivolgermi la parola tu!" Rispose furente.
Accidenti... questa ragazza era decisamente rancorosa.
"Auch! Così mi offendi." Jungkook finse una faccia sofferente.
"Bene, meglio. Quello è il mio obiettivo." Ribattè Mina freddamente.
"Quanta acidità..." Sussurrò il mio amico dai capelli color pece.
Quest'ultimo si infilò le mani nelle tasche della sua felpa, e si avvicinò all'amica di Kippeum con fare provocatorio... ma Mina questa volta non cadde vittima del suo pericoloso sguardo, e roteò gli occhi al cielo, altamente scocciata.
"Kippeum, ci vediamo dopo... Jimin."
Ci salutò, girò i tacchi e se ne andò.
"Ehi! Perché non mi ha salutato? Cosa le ho fatto di male?" Si lamentò Taehyung offeso.
"Sei mio amico." Rispose Jungkook.
"Anche Jimin lo è, ma a lui lo ha salutato!" Replicò.
Sbuffai, a volte mi sembrava di avere a che fare con dei bambini dell'asilo.
"Jimin." Kippeum mi richiamò.
"Dimmi."
"Possiamo parlare?"
E il momento era arrivato; salutai Kookie e Tae, e mi allontanai con lei.
"Dimmi tutto."
Le sorrisi dolcemente e afferrai la sua mano, facendo intrecciare le nostre dita.
"Sai, ripensavo a domenica..."
Oh no.
Che avesse dei sospetti?
"Hai conquistato i miei!" Esclamò tutta sorridente.
"Già..."
"Però... mi chiedevo. Quando tu e Haneul eravate in bagno..."
Ecco, lo sapevo.
Sospettava sicuramente qualcosa.
"Di cosa avete parlato?" Chiese, e l'espressione seria che aveva sul viso in questo momento, mi spaventò leggermente.
"Te lo avevo già detto... della scuola." Risposi, cercando di rimanere impassibile.
"Haneul ti ha detto qualcosa di specifico?"
Non capivo dove Kippeum volesse andare a parare... ma sfoggiai il mio incredibile talento nel dire bugie.
"Mi ha solo detto che è in ansia per gli esami, e ha alcuni problemi in matematica, tutto qui."
Cosa inventata al momento... ma speravo che Kippeum ci cascasse.
"Ah... okay." Disse abbassando lo sguardo.
Ci aveva creduto?
Davvero era stato così facile?
Smisi di camminare, mi fermai di fronte a lei e mi abbassai alla sua altezza; scrutai con cura il suo volto.
"Amore... se c'è qualcosa che non va me ne devi parlare, la risolviamo insieme."
Kippeum alzò lo sguardo, posandolo nei miei occhi.
"Posso fidarmi di te?"
Ecco, lo sapevo.
Eppure l'avevo avvertita... avrei provato ad uscire solo con lei, ad avere una relazione, ma stava cominciando a mettermi fretta.
E questo non andava bene.
Aveva insistito anche per presentarmi la sua famiglia, quando io invece le avevo ripetuto che era troppo presto per me.
Ma alla fine avevo accettato, perché tanto sapevo che avrei fatto colpo.
"Sì. Certo che puoi fidarti di me." Risposi più convinto che mai.
Kippeum alzò il viso per farmi capire che voleva essere baciata.
La accontentai; posai le mie labbra sulle sue, e cercai di approfondire il bacio con la lingua, picchiettandola sul suo labbro inferiore.
Kippeum però si staccò quasi subito, facendo così assumere al mio viso un'espressione confusa.
"Dai Jimin, sai che non mi piace fare queste cose in pubblico... passeremo un po' di tempo insieme più tardi, solo noi due." Sussurrò al mio orecchio.
Mi guardai intorno; inarcai un sopracciglio seccato, quando notai che non c'era nessuno.
Era fin troppo pudica questa ragazza.
Anche se era questo quello che mi aveva colpito di lei all'inizio... però, nascondersi addirittura per un bacio?
Feci una smorfia.
Più tardi, solo noi due... il bowling!
"No amore... oggi pomeriggio vado con i ragazzi a giocare a bowling."
"Ah. Come mai di martedì?" Chiese dubbiosa.
"Idea di Taehyung." Dissi alzando le mani.
"Allora non faccio domande ahahah."
Le sorrisi, presi nuovamente la sua mano e ricominciammo a camminare.
HANEUL'S POV
"Haneul!"
Mi voltai e vidi Nayeon venirmi incontro tutta sorridente.
Ma cosa si prendeva questa la mattina per essere sempre così pimpante e allegra?
"Buongiorno... Yeri?"
"È in ritardo. Come al solito."
"Certo, ovvio." Ridacchiai.
"Senti... oggi pomeriggio hai da fare?"
"No, perché?" Risposi mentre chiudevo l'anta del mio armadietto.
"Oggi usciamo tutti insieme e andiamo al bowling! Ci stai?"
"Bowling? Aspetta... tutti insieme chi? Chi saremo?"
Appena feci quella domanda, il viso della mia amica si scurì improvvisamente... ma cosa le prendeva?
"Nayeon, mi rispondi?"
"Ecco..."
"Ricordi mio cugino? È tanto che non ci vediamo e quindi abbiamo organizzato un'uscita a sei. Noi tre, più lui e due suoi amici."
Yeri rispose al posto di Nayeon spuntando alle mie spalle; mi fece prendere un colpo, non l'avevo sentita arrivare per nulla!
"Oddio Yeri! Cavolo, annunciati la prossima volta!"
Lei scoppiò a ridere... certo,tanto lo spavento qui me l'ero preso io.
"Non puoi non venire, abbiamo già detto che ci sarai!" Esclamò Nayeon.
"E poi uscire ti farà bene. Dai, ci divertiremo!" Continuò Yeri facendomi l'occhiolino.
Ci pensai su... perché no?
Mi avrebbe fatto bene uscire con altri ragazzi, e ricordavo che il cugino di Yeri era simpatico.
"Va bene."
"Siiiiii!" Nayeon in preda alla contentezza mi abbracciò... anzi, mi stritolò.
"Mi raccomando, fatti carina... non c'è bisogno che ti dica cosa devi indossare, quando vuoi sai essere una bomba sexy!" Disse Yeri.
"Addirittura? Ma andiamo solo a giocare a bowling!"
"Non mi interessa, sii sexy." Ordinò.
"Beh... anche voi." Replicai.
"Certo!" Esclamò Nayeon.
|
|
Erano le 15:30, quelle due sarebbero venute a prendermi tra un'ora... decisi quindi di prepararmi.
Feci una doccia veloce, mi asciugai i capelli col phon e avvolta nell'asciugamano andai di fronte al mio armadio.
Dovevamo solo giocare a bowling, quindi dovevo essere comoda.
Sexy ma comoda... mh.
Il bello era che neanche sapevo giocare a bowling, ma conoscendo il gioco non doveva essere così difficile tirare una palla e buttare giù quei dieci birilli.
O almeno speravo.
Optai per un paio di blue jeans attillati, strappati alle ginocchia, con un paio di stivaletti neri con un po' di zeppa, almeno mi alzavano un pochino, vista la mia bassa statura.
Poi scelsi come maglia una color bordeaux, anch'essa attillata... con dei nastri intrecciati dietro che lasciavano la schiena lievemente scoperta.
Forse era anche troppo... ma ehi, sinceramente poco me ne fregava.
Mi truccai leggermente, solo con dell'eyeliner, tentando di non commettere errori mentre lo applicavo, e del mascara.
Bene, ero pronta!
Controllai l'ora sullo schermo del telefono; erano le 16:27... fortunatamente avevo finito appena in tempo, dato che Yeri era sempre molto precisa con gli orari.
Udito il suono del clacson, scesi le scale e mi avviai verso la macchina.
"Wow! Ragazze siete bellissime!" Esclamai stupita.
Mi sedetti e le osservai con più attenzione, notando quanto si fossero agghindate per l'occasione; avevano entrambe due vestitini molto carini, non tanto attilati ma corti.
Mh... qui qualcosa non tornava.
"Yeri... ma ti sei vestita così per far colpo su tuo cugino?" Scherzai.
"Cosa? Ahahah spiritosa. È un semplice vestito... certo potevi mettertelo anche tu, invece dei jeans."
"Già, ti avevamo detto di essere sexy." Si aggiunse Nayeon.
"Ragazze, andiamo solo a giocare a bowling." Dissi inarcando un sopracciglio.
Le due non mi risposero e in poco tempo arrivammo al centro commerciale.
Salimmo al nono piano, quello dove c'era il bowling, bar e altri negozi... ma appena si aprirono le porte dell'ascensore, il battito del mio cuore si fermò.
Con gli occhi spalancati, e una forte stretta che colpì il mio stomaco facendolo contorcere, rimasi pietrificata, totalmente immobilizzata, nel vedere Jimin e i suoi due amici di fronte a noi.
Ma che cazzo...?
"Haneul..." Yeri mi fissò inclinando la testa.
Sembrava spaventata... e faceva bene ad esserlo.
"State scherzando, vero? Dov'è tuo cugino, Yeri?" Sibilai con sguardo glaciale.
"Ahahah beh ecco..."
La mia amica si mise a guardare il pavimento mentre l'attenzione dell'altra traditrice era tutta rivolta verso il ragazzo coniglio.
Fantastico.
I tre si avvicinarono a noi.
"Ehi!" Esclamò il tipo dal sorriso rettangolare.
Cavolo, non riuscivo a ricordare come si chiamavano i due amici dell'imbecille.
"Ehi!" Yeri e Nayeon ricambiarono con un insolito entusiasmo.
Non ci potevo credere, mi avevano imbrogliata!
Ma che amiche stronze che avevo... eppure sapevano bene che non andavo d'accordo con Jimin!
Parlando del diavolo... sentii lo sguardo del biondino addosso; ricambiai incenerendolo.
"Mi era mancato il tuo sguardo assassino, sai?" Stuzzicò con il suo solito atteggiamento che faceva saltare i nervi.
"Me ne vado." Ringhiai.
Mi voltai senza neanche salutare quelle stupide, e mi avviai verso l'ascensore.
"Eddai Haneul! Se te lo avessimo detto non saresti mai venuta!" Esclamò Yeri.
"Ma su quello puoi contarci!"
JIMIN'S POV
Da come si stava comportando, non sembrava sapesse che ci fossi pure io.
"Ma l'avevate avvertita che c'ero anch'io?"
"Ehm... magari abbiamo omesso questo particolare." Rispose la ragazza bionda... Yeri mi pareva si chiamasse.
Ah, grandioso.
Queste due sarebbero andati d'accordissimo con Tae e Kookie.
"Ci parlo io." Sospirai, e le amiche di Haneul annuirono all'istante.
"Vi aspettiamo qui." Disse Jungkook, che già stringeva l'altra amica di Haneul tra le sue braccia.
Non perdeva tempo il piccoletto eh?
Presi l'ascensore e scesi al piano terra.
La raggiunsi subito, era seduta sulla panchina della fermata dell'autobus.
Nel frattempo che mi stavo dirigendo verso di lei, la osservai; cavolo... era sexy pure con un paio di jeans strappati.
Questa ragazza, seppur non facendo nulla, mandava il mio autocontrollo a puttane.
"Autobus?"
"Sì, aveva guidato Yeri. E comunque non ho la patente." Rispose a bassa voce, senza neanche guardarmi.
"Tra quanto dovrebbe arrivare?" Domandai sedendomi accanto a lei.
"Dieci minuti."
"Sai, potresti anche guardarmi mentre mi parli... o hai paura che ti mangi?" Chiesi sorridendo.
Non appena finii di pronunciare quelle parole, Haneul si voltò verso di me.
"Paura di te?"
Scoppiò a ridere; i suoi occhi divennero così piccoli da diventare due adorabili mezze lune, e la sua risata ebbe il potere di scaldarmi in un attimo.
Cazzo... era troppo carina quando rideva.
"Senti... pure io non avevo intenzione di venire, ma l'ho fatto perché me lo hanno chiesto i miei amici. Potresti fare uno sforzo anche tu per le tue amiche, no?"
Haneul si alzò in piedi sbuffando.
"Ecco la differenza. I tuoi amici sono stati sinceri con te fin dall'inizio, le mie amiche no... mi hanno imbrogliata!"
"Non ti hanno detto che sarei venuto?"
"Mi hanno detto che saremmo uscite con altri tre ragazzi, non con voi." Esclamò infastidita.
Mi alzai anch'io, e non potei fare a meno di sorridere; la sua reazione era troppo buffa.
"Trovi tutto questo divertente?"
"No no... è che sei carina quando ti arrabbi." Ridacchiai.
Non ci stavo provando con lei, ero davvero sincero in quel momento.
Il mio complimento fece cambiare colore alle morbide guance di Haneul, facendole divenire più scure.
Ma che carina, era arrossita.
Allora forse sotto quella dura corazza, si trovava qualcosa di tenero al suo interno.
"Ci stai provando come tuo solito?"
"Eddai! Ma neanche un complimento posso farti? Avevo ragione a dire che sei troppo acida."
"Non sono acida." Replicò lei.
"Sì invece. Fai un po' di sesso tesoro, ti aiuterà." Sussurrai maliziosamente avvicinando il mio viso al suo, ma Haneul mise subito le distanze tra noi allontanandosi.
"Possibile che pensi solo a quello? Kippeum sa che sei così?" Domandò, con il viso rosso come un pomodoro.
Il modo in cui reagì mi fece sorridere ancora di più.
"Così come? Comunque Kippeum sa con chi sta... l'avevo avvertita."
"In che senso l'avevi avvertita?"
Intravidi una scintilla di curiosità nei suoi occhi, ma non risposi... anzi, deviai il discorso.
"A proposito di Kippeum... questa mattina mi ha chiesto di cosa avevamo parlato domenica in bagno."
"Davvero? Tu cosa le hai risposto?"
Il suono acuto della voce, più il viso pallido quanto un lenzuolo di Haneul, mi fecero capire quanto fosse intimorita da quel che le avevo appena rivelato.
"Che sei in ansia per gli esami e hai dei problemi in matematica."
Appena risposi Haneul arricciò teneramente il labbro inferiore; le sopracciglia erano corrucciate, e vidi che piano piano abbassò lo sguardo, posandolo sulle sue scarpe.
"Ho davvero problemi in matematica." Confessò a bassissima voce.
Quando le mie orecchie sentirono pronunciare quella frase, incurvai gli angoli delle labbra verso l'alto.
"Davvero? Vuoi delle ripetizioni?" Chiesi ammiccando.
"Ti piacerebbe." Ribatté lei, incrociando le braccia al petto.
"Non lo nego... allora, vieni o no? O hai troppa paura di perdere?"
"Perderò di sicuro, non so giocare..." Rispose gonfiando le guance.
Dovetti usare tutta la volontà di questo mondo per non chinarmi e cercare di toccare e punzecchiare quelle guanciotte appetitose.
Mi avvicinai ancor più a lei e piegai di poco le ginocchia per arrivare alla sua altezza.
"Vorrà dire che te lo insegnerò io... così poi giocheremo insieme." Sussurrai divertito sulle sue belle e rosee labbra.
HANEUL'S POV
"Perderò di sicuro, non so giocare..." Risposi gonfiando le guance.
Jimin rimase imbambolato nel fissarmi per una manciata di secondi, poi però lo vidi avvicinarsi sempre di più verso di me.
Quando si chinò il mio battito cardiaco accelerò a dismisura, batteva così forte che temevo potesse uscire dal petto.
Cavolo... perché Jimin mi faceva questo preoccupante effetto?
"Vorrà dire che te lo insegnerò io... così poi giocheremo insieme." Sussurrò con voce suadente soffiando sulle mie labbra.
Sentii le mie guance accaldarsi sempre di più; avevo la pelle del viso rovente, temevo seriamente il rischio di prendere fuoco da un momento all'altro.
Jimin si allontanò; mi donò uno dei suoi sorrisi angelici, che oramai avevo capito che quella fosse tutta apparenza, mi fece l'occhiolino e cominciò a camminare verso l'entrata del centro commerciale.
Titubante, decisi di seguirlo.
Magari avrei passato una bella giornata... e forse avrei potuto cambiare idea sul ragazzo di mia sorella.
Speravo solo che andasse tutto bene, e che non accadesse alcun imprevisto.
Entrammo nell'ascensore.
"Non credevo tenessi così tanto a giocare con me." Disse Jimin ridacchiando.
Coglione.
No, dovevo ritirare il pensiero avuto pochi secondi fa... non avrei cambiato facilmente idea su di lui.
"Ma chi vuole giocare con te? Voglio solo passare la giornata con le mie amiche!" Risposi infastidita.
Le porte dell'ascensore finalmente si aprirono.
"Acida." Borbottò Jimin.
Lo guardai malissimo mentre lui si dirigeva verso i suoi amici.
"Haneul! Sei tornata!" Esclamò Nayeon correndomi incontro.
"Scusaci tanto! Dai, ci divertiremo." Yeri sfoderò il suo visino da cagnolino bastonato... maledetta.
"Okay... vi perdono. Ma solo per questa volta."
"Bene! Facciamo le squadre?" Domandò il ragazzo moro col sorriso da coniglietto.
Mi avvicinai a Nayeon... questo dubbio sui nomi dovevo togliermelo.
"Ehi... come si chiamano?" Chiesi a bassa voce indicando i due ragazzi.
"Capelli neri Jungkook, l'altro Taehyung... ma Haneul c'eri anche tu in discoteca quando si sono presentati!"
"Sì, beh..."
Ma se non me li ricordavo che colpa avevo io?
"Allora, io con Yeri, Kookie con Nayeon e Jimin starai insieme alla tua adorabile cognatina." Disse Taehyung.
"Coooosa? Anche no!" Esclamai.
"Bella, dovrei lamentarmi io dato che tu non sai neanche giocare!" Disse Jimin.
"Non sono l'unica. Neanche loro sanno giocare." Indicai le mie amiche.
Yeri e Nayeon annuirono, e i tre ragazzi iniziarono immediatamente a parlottare tra loro.
"Okay, prima ognuno di noi spiegherà alla propria partner come si gioca, poi proveremo a fare una partita." Disse Jungkook.
Si avvicinò a Nayeon e la prese per mano, così facendo si allontanarono da noi.
Taehyung fece la stessa cosa con Yeri.
Ma guarda un po'?
Ero rimasta da sola con Jimin.
Stupita?
Neanche un po'.
"Allora..."
Jimin ne approfittò subito per avvicinarsi a me, ma io prontamente lo bloccai dal fare un altro passo.
"No, non ho bisogno di spiegazioni." Affermai convinta.
Il biondino mi guardò alzando un sopracciglio.
Sbuffai sonoramente.
"Andiamo, non ci vuole una laurea per mettere giù dieci birilli!" Dissi.
Jimin stranamente non replicò; però oltre che non dire nulla, lo vidi anche prendere una palla e porgermela.
"Bene, allora tira e fa strike." Ordinò.
Mi guardava con quell'aria di superiorità; era convinto che non ce l'avrei fatta... gliela facevo vedere io ora.
"Sei storta." Commentò la mia posizione.
Cercai di raddrizzarmi un po'.
"Pure peggio."
"Senti, te ne stai zitto per favore?"
"Ehi, sto cercando di aiutarti, se la posizione iniziale è sbagliata, come pensi di fare strike?"
Con la coda dell'occhio riuscii a vedere che si stava avvicinando... ancora.
"Ti aiuto io." Sussurrò.
Mi allontanai all'istante da lui, e speravo ardentemente che non avesse notato il mio viso cambiare di mille colori al secondo.
"No, faccio da sola."
Jimin alzò le mani in segno di resa e si mise a sedere sul divanetto lì vicino.
Chiusi gli occhi e feci un respiro profondo; mi riposizionai per bene, e cercai di concentrarmi sui birilli.
"Tanto non ce la farai mai."
Okay, ora vado da lui, gli stacco la testa, e userò quella, al posto della palla da bowling.
Calmati Haneul... calmati.
Non risposi alla sua provocazione, e tirai la palla.
Ma la palla finì nel canale della pista, quindi il tiro era nullo e i birilli ovviamente rimasero in piedi.
Neanche li avevo sfiorati purtroppo.
"Ahahahaha oddio, sei esilarante!"
Quello scoppiò a ridere come un pazzo, cominciarono addirittura a formarsi delle lacrime agli angoli dei suoi occhi.
Antipatico.
"Se sei così bravo allora tira tu." Lo sfidai.
Jimin smise di ridere, si alzò e venne verso di me.
Il suo sguardo divenne all'improvviso molto serio... forse non gli piaceva essere sfidato.
"Guarda e impara, piccola."
Prese la palla, si posizionò e la tirò.
I miei occhi non fecero in tempo a seguire quella cosa rotonda, che i birilli erano già tutti stesi sul pavimento.
Strike.
Maledetto infame.
Si voltò verso di me guardandomi con aria soddisfatta e vittoriosa.
"Ci hai giocato tante volte, vero?" Chiesi.
"No, non molte."
Non ci credevo.
Era impossibile che a questo ragazzo riuscisse tutto così facilmente!
"Ma... sei umano?"
Jimin mi sorrise.
Accidenti... perché lo aveva fatto?
Per un attimo mi ero dimenticata quanto fosse splendido il suo sorriso... peccato che il suo possessore era un idiota.
"Mi permetti di insegnarti?"
Emisi un lungo sospiro, ma alla fine annuì, arrendendomi.
"Okay, allora... devi cambiare le scarpe. Per giocare servono le scarpe con le suole specifiche."
"Oh... non lo sapevo."
"Volevo dirtelo, ma tu mi hai urlato di stare zitto, quindi..."
Forse avevo esagerato un po' con lui prima, adesso sembrava che davvero avesse intenzione di insegnarmi a giocare a bowling.
Arrossii, e con il capo chino per la vergogna, ebbi la forza di scusarmi.
"Oddio, cosa hanno appena sentito le mie orecchie? La principessa mi ha appena chiesto scusa?"
"Finiscila di fare l'idiota."
Jimin sorrise compiaciuto e mi fece cenno con la testa di seguirlo.
Andammo dalla signora di prima, quella che avevamo pagato per giocare.
"Che numero porti?" Domandò Jimin.
"36."
"Certo... sei alta un metro e mezzo, non ne sono stupito."
"Ehi! Un metro e cinquantacinque prego..."
"Ahahaha giusto consideriamo quei miseri cinque centimetri in più." Disse prendendomi in giro.
"Non sono miseri! Cinque centimetri fanno comunque la differenza!"
Tentai di difendermi, ma in fondo... erano davvero solo cinque centimetri...
Jimin si voltò verso di me e mi sorrise... di nuovo.
Quanto sorrideva oggi.
Avvicinò una mano ai miei capelli, e mi meravigliai quando percepii il suo dolce e morbido tocco.
Me li stava accarezzando con una delicatezza invidiabile.
"Che stai facendo?"
"Non lo vedi?"
"Beh sì... ma perché?"
"Mi piacciono i tuoi capelli e volevo toccarli... non posso?"
Sentita quella frase avvampai ancora di più se possibile, e abbassai lo sguardo.
Jimin aveva il potere di rendermi debole.
E non lo ero mai stata, non con i ragazzi.
"Sei carina quando ti arrabbi, ma lo sei ancora di più quando arrossisci." Mi sussurrò all'orecchio.
Fortunatamente l'arrivo della signora con le nostre scarpe fece allontanare Jimin.
Qui rischiavo seriamente l'infarto.
No, no! Cavolo Haneul, è fidanzato con tua sorella!
"Andiamo?"
Annuii.
Tornammo alla pista, ma notai un certo silenzio intorno a noi.
E anche... una sensazione di vuoto.
"Ehi, dove sono andati i tuoi amici con le mie amiche?" Domandai voltandomi a destra e a sinistra.
Non c'erano più, erano spariti... sembravano essersi dissolti nell'aria.
"Ancora non lo hai capito?"
Guardai Jimin confusa.
"Sono qui solo per distrarti. Così i miei amici possono provarci tranquillamente con le tue amiche."
La sua risposta non mi sorprese affatto.
"Wow... è proprio vero che i maiali girano in branco."
Ciò che dissi fece scoppiare a ridere il biondino, e cercai di non notare quanto fosse carino mentre rideva, o quanto fosse tenera e adorabile la sua risata.
Maledizione.
"Ahahaha oh tesoro... mi hanno chiamato con nomignoli peggiori."
Prese la palla e me la porse.
"Allora, lascia che ti spieghi la posizione giusta." Mormorò, con voce sospettosamente sensuale.
Poi si spostò dietro di me; allargai gli occhi a causa di quella posizione così... ravvicinata.
Ecco che il mio cuore aveva ricominciato ad impazzire di nuovo.
La mia attenzione però tornò subito su Jimin, che nel frattempo stava accarezzando dolcemente il braccio, finendo per arrivare al gomito.
"Devi appoggiare la boccia sul palmo della mano, rivolta verso l'alto... il gomito deve essere inclinato di 90 gradi all'altezza del fianco e devi tenere l'avambraccio teso e il polso dritto."
Che cazzarola stava dicendo?
Jimin continuò a spiegarmi tutto, sussurrando con tono caldo e suadente nell'orecchio... ma sinceramente?
Non stavo capendo un bel niente.
La mia concentrazione era interamente rivolta al tono di voce così erotico e bollente che stava usando; non stavo ascoltando minimamente le parole che stava pronunciando.
Le sue braccia continuavano a sfiorare le mie accarezzandole, e il suo corpo era vicinissimo al mio.
Potevo percepire il suo caldo respiro colpire il mio collo, e i morbidi capelli dorati solleticare la mia guancia rovente.
Era praticamente appoggiato a me; stando fermi in quella posizione, potevo sentire tutto di lui... TUTTO.
Cominciai a sentire anche un certo calore che man mano si intensificava, impadronendosi del mio debole corpo.
Sì, avevo caldo... stavo morendo di caldo.
Posò una mano sul mio fianco, dopodiché Jimin annusò il mio collo, facendomi agrottare un sopracciglio.
"Mi piace il tuo profumo." Sussurrò.
Non sapevo come reagire; le sue parole, i suoi gesti, il suo tocco... tutto mi mandava fuori di testa, e azzerava completamente la mia lucidità.
In quel preciso istante ero bloccata, ferma, immobile.
Anche se avessi voluto, non sarei riuscita a muovermi... il mio corpo non rispondeva ai comandi che il mio cervello gli stava mandando.
Ero diventata una pietra di marmo.
Dopo poco però, riuscii a riprendere un attimo coscienza.
"Grazie." Dissi a bassa voce.
Ma cosa stavo facendo?
Avrei dovuto tirargli una gomitata e allontanarlo da me.
Cavolo... non ci riuscivo.
Perché era dura da ammettere, ma... mi piaceva quella posizione.
Mi stava piacendo parecchio.
"La posizione di partenza è a gambe unite."
Jimin continuò a spiegare sussurrando, usando ancora quel tono di voce che... cazzo, non esageravo nel dire che mi stava facendo bagnare!
E se era capace di far eccitare solo con la voce, chissà cosa era in grado di fare usando...
No. Okay pensa ad altro Haneul, o qui non ne uscirai viva!
Le sue mani si trasferirono sulle mie cosce, che tastò delicatamente.
Chiusi le gambe.
"Anche se te le farei tenere aperte più che volentieri."
Non risposi.
Sapevo che si comportava così solo per provocarmi e vedere le mie reazioni.
Non dovevo dargliela vinta.
Anche se... mi stavo sciogliendo come neve al sole.
"Prova."
Feci un profondo respiro, e mi chinai.
Contemporaneamente Jimin si piegò insieme a me.
Era una posizione davvero imbarazzante...
Lo sentivo sopra di me, il suo corpo era a stretto contatto col mio e in più... cominciavo a sentire una certa presenza premuta sul mio fondoschiena.
Sorrisi; allora riuscivo a suscitare qualcosa in lui.
A quanto pare non ero l'unica eccitata qui.
Cercai di non destare attenzione a questo piccolo... ehm, okay forse non era tanto piccolo problema, e tirai.
Buttai giù ben otto birilli, ne rimasero in piedi solo due.
Il mio sorriso si allargò, avrei tanto voluto fare i salti di gioia ma tentai di contenermi.
"Hai visto?" Mi voltai verso Jimin più felice che mai.
"Non male come primo tiro." Disse lui, facendo poi il solito cascamorto lanciandomi un occhiolino.
Rimasi incantata nell'ammirarlo; gli occhietti stretti in due allegre fessure, le labbra piene e carnose, quei capelli così brillanti e fluenti.
Era fin troppo bello.
E forse mi soffermai un po' troppo nel fissarlo, dato che sul suo viso nacque un ghigno sornione.
Mi aspettavo che pronunciasse una delle sue solite cavolate, ma incredibilmente non aprì bocca; la sua mano si diresse verso il mio volto, e accarezzò con estrema dolcezza la guancia.
Quel gesto fu in grado di scaldarmi e farmi venire la pelle d'oca.
Era davvero da tanto tempo che non provavo più certe sensazioni.
Il mio sguardo era annegato profondamente nel suo, ma mi accorsi quasi subito che la sua attenzione, dal viso si spostò sulle mie labbra.
Arrossii quando la sua lingua fece capolino e umettò le sue, piene e invitanti.
Jimin si chinò, ma-
"Haneul!"
Sentii due voci esclamare il mio nome; Jimin ritirò immediatamente la mano e io mi voltai e... oh no.
Dovevano capitare tutte a me.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro