Capitolo 15.
Levi's pov.
Il ragazzo mi puntò uno sguardo confuso e preoccupato.
"Che è successo?"
Domandò appoggiando le mani sulla mie spalle con aria seria.
"Nulla Eren, non è successo nulla, voglio solo averti con me."
Risposi cercando di apparire il più reale possibile, non avrei voluto coinvolgerlo una seconda volta.
Mi guardó scettico.
"Sei proprio sicuro?"
Esitai qualche secondo.
"Sì, sicuro, lasciati baciare e basta"
Dissi tentando di distoglierlo da quell'argomento.
Mi sorrise accarezzandomi il viso.
Mi persi per un attimo nei suoi occhi.
Erano così sinceri e brillanti.
"Levi, voglio chiarire la questione con i miei genitori"
Se ne uscí infine.
Tornai alla realtà sbattendo un paio di volte gli occhi.
I suoi genitori, me ne ero completamente dimenticato.
"Certo Eren, come vuoi, lo sai che ti appoggerò comunque"
"Su questo ne sono sicuro"
Mi sorrise.
Lo baciai per poi scendergli lungo il collo mordendolo delicatamente.
Lo vidi contorcersi appena, lo feci stendere sul letto.
Continuò a guardarmi negli occhi con le braccia rannicchiate al petto, lo trovai tremendamente tenero.
Gli scostai delicatamente le braccia iniziando a baciargli il collo.
Lo sentii ridere allontanandomi leggermente.
"Che hai?"
Chiesi scocciato.
"Mi fai il solletico quando mi baci il collo"
Disse passandosi una mano sui baci.
Lo guardai malizioso.
"Allora non sono l'unico che lo soffre."
Si leccó le labbra sorridendo in un gesto del tutto inconscio.
Iniziai a baciargli il collo sfiorando appena le mie labbra con la sua pelle e provocandogli oltre ad evidenti brividi, il solletico.
Inizió a ridere e a dimenarsi.
Vederlo fu una sensazione meravigliosa.
Lo avvolsi impedendogli qualsiasi movimento.
Lo abbracciai.
"L-levi..."
Sussurrò appena smise di ridere.
Lo tenni stretto dalla vita, nonostante fossi stato assieme al mio ragazzo, non riuscii comunque a togliermi l'immagine di Farlan insanguinato e debole.
"Resti qui stasera?"
Aggiunse, capendo che qualcosa non andasse.
Inizió ad accarezzarmi i capelli.
Ho bisogno tu mi stia accanto...
"Stasera?"
Domandai in un sussurro non rovinando quel momento di calma.
"Mnh sì, ti va?"
Ripensai alla mia camera.
Quella sera Farlan non sarebbe di certo tornato a dormire nel suo letto.
Un senso di malinconia mi pervase la mente.
"Sì..."
Sussurrai.
Sorrise in modo dolce.
"Va bene, resta qui con me."
Continuò ad accarezzarmi i capelli per poi scendere sul viso.
Eren's pov.
Levi era sempre stato un ragazzo complicato con cui interagire, e sapevo che quando assumeva certi comportamenti era per nascondere qualcosa di cui non avesse avuto voglia di parlare, così mi limitai a coccolarlo senza fare troppe domande.
Mi avvolse il ventre disteso sul mio addome.
Gli legai le mie braccia sopra le spalle e in tutta risposta mi strinse di più.
Era chiaro fosse successo qualcosa.
Continuai ad accarezzarlo e coccolarlo fra le mie braccia.
"Levi, sono completamente innamorato di te."
Dissi sussurrandoglielo.
"Mh..."
Mugugnò assonnato.
"Dormi amore..."
Continuai stringendolo a mia volta.
Passarono una decina di minuti ed il ragazzo sembrò seriamente essersi addormentato.
Gli passai un dito sulle labbra stuzzicandole leggermente.
Era così tenero mentre dormiva.
"Eren..."
Disse assonnato.
"Scusa"
Risposi ridendo leggermente.
"Mnh... che cazzo fai?"
Domandò strofinandosi gli occhi con i palmi delle mani.
"Dato che sei sveglio, mettiti qualcosa, come pigiama intendo"
Alzò lo sguardo verso il mio.
"Il pigiama?"
Mi guardó leggermente divertito.
Arrossii istantaneamente.
"Bhe, sì... insomma, per dormire più comodo."
Continuai sempre più imbarazzato dalle parole che dissi.
Il ragazzo si staccò da me e dall'abbraccio iniziando ad sfilarsi la maglia.
Mi morsi un labbro.
"Così sto comodo. Ora non mi rompere"
Si rimise abbracciato al mio addome.
"O-okay, se preferisci così fai pure."
Iniziai a sfiorargli le braccia sentendo i suoi muscoli contrarsi.
Rischiai seriamente di eccitarmi.
"L-levi... sei ancora sveglio?"
Chiesi alla fine.
"Mh"
Fu l'unica cosa che disse non muovendo un muscolo.
"Puoi avvolgermi leggermente più in basso?"
"Più in basso?"
Chiese assonnato e confuso alzando il viso, la sua voce appena roca.
"Sì..."
Distolsi lo sguardo dal suo.
Abbassò le mani facendole scorrere sulle mie forme fino a fermarsi sulle natiche.
"Qui va bene"
Aggiunsi infine.
Sentii un sospiro sarcastico.
"Non smetterai mai di comportarti da cagna vero?"
"Lo faccio solo per farti sentire meglio"
Mi discolpai imbronciato e scocciato dal suo comportamento.
Non aggiunse altro, restò semplicemente fermo con le mani avvolte al mio corpo.
Avevamo capito entrambi ormai ci fosse qualcosa che non tornasse.
Levi's pov.
Il mattino seguente mi alzai a fatica, la testa mi pesava e doleva.
Mi sentivo strano.
Ero steso sopra il ragazzo che dormiva beatamente, il capo girato di lato, i capelli spettinati, un'aria così innocente e gentile.
Poi capii perché mi sentii così strano.
Mi si stava alzando.
"No... eddai non ora."
Dissi con un filo di voce.
"Con chi stai parlando Levi?"
Mi chiese il moro sussurrandomi per non svegliare i suoi compagni.
Mi puntò uno sguardo assonnato e ancora non del tutto cosciente.
"Tutta colpa tua"
Dissi ironico.
"Cos...-"
Si fermó di colpo.
"Aspetta, non dirmi che sei...-"
Iniziò senza riuscire a finire la frase.
"Eccitato? Sì, ed è colpa tua."
Lo vidi arrossire, non capivo perché continuasse ad essere così timido con me.
"I-io stavo solo dormendo"
Disse sorridendo leggermente e tentando di discolparsi.
"Chi mi ha fatto mettere le mani sul suo culo? Di certo non io."
Continuai divertito.
"S-sì ma...-"
Iniziò preoccupato e leggermente agitato.
"Eren. Finiscila, sto solo... scherzando."
Dissi esasperato.
"Sono solo cose che capitano, sono un ragazzo anch'io dopotutto"
Aggiunsi sotto lo sguardo di Eren, ormai rosso in viso.
Poi mi ricordai di dover andare a trovare Farlan in ospedale.
Mi alzai di scatto.
"L-levi... ma che?"
"Devo andare, ci vediamo dopo"
Dissi stampandogli un veloce bacio.
Mi rimisi la maglia buttata nella stanza la sera prima.
Assunse un'espressione delusa.
Mi misi seduto al bordo del suo letto.
"Terrò in considerazione il fatto di essermi eccitato"
Gli sussurrai con un fugace occhiolino.
"Quando vuoi Levi, chiamami"
Disse sorridendomi.
Lasciai la camera e il college velocemente raggiungendo l'ospedale.
Scesi dall'auto facendomi strada fra tutte le camere e dirigendomi in quella del biondo.
Stavo per entrare quando sentii una seconda voce femminile provenire dall'interno.
Sbirciai dalla porta non del tutto chiusa.
Era Isabel.
Mi sentii sollevato.
Sicuramente vederla lo aiutò parecchio.
Spazio Autrice
Hallo.
Allora, parto con il ringraziarvi per le 200k visualizzazioni sulla mia storia.
Boh, senza parole, e anche per aver raggiunto gli 800 muretti sul profilo,
Sono entrambi due traguardi a cui non avrei mai pensato di arrivare, di conseguenza vi ringrazio e vi auguro buona notte♡
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