Capitolo 53.
Levi's pov.
Mi risvegliai con il moccioso addosso, e nel letto poco più avanti scorsi Farlan dormire beatamente.
Controllai l'ora.
6:00 a.m.
Vicino all'ora vidi anche l'anteprima dei messaggi.
"Fatti trovare oggi davanti la mia camera."
Cosa avrei potuto fare se non obbedire?
Quel giorno sentii come un brutto presentimento, più brutto del solito.
Lanciai uno sguardo fugace al ragazzo moro.
Dormiva con ancora le gambe avvinghiate alle mie.
Ebbi un'improvvisa paura che lo mettesse in mezzo.
Finché avrebbe picchiato me sarebbe stato un conto, ma il mio ragazzo non avrebbe dovuto toccarlo, non me lo sarei mai perdonato.
Gli accarezzai la guancia facendolo svegliare.
"Mhh... Levi..."
Mormorò spaesato.
"Shh... torna a dormire, è presto."
Sussurrai perdendomi fra i suoi gentili lineamenti.
Si allungò verso di me attaccandosi al mio addome.
"Che stavi facendo sveglio a quest'ora?"
Mi chiese.
"N-niente..."
Risposi.
Mi guardó un po' più lucido.
"Levi."
Mi guardó come se avesse intuito già tutto.
"Eren non è nulla, mi sono svegliato prima tutto qui, ora torna a dormire."
Dissi vago.
"Dammi un bacio..."
Alzò il viso verso il mio.
Gli presi il mento poggiando le mie labbra sulle sue.
"Ora dormi moccioso."
"Va bene..."
Si riaccucciò sopra di me.
Iniziai a coccolarlo mentre riflettei a cosa fosse dovuto quel brutto presentimento.
Eren's pov.
Alla fine l'ora di alzarsi arrivò ed andai a lezione.
"Eren ultimamente stai molto con Heichou..."
Jean aprí il discorso con le braccia dietro la nuca.
"Lo so... a voi dispiace se non ci sono?..."
Chiesi con cautela.
"Eren è ovvio che ci dispiaccia, ma ti comprendiamo anche."
Armin mi sorrise.
"Sì, nessuno di noi rinuncerebbe ad una serata con il proprio fidanzato... o fidanzata"
Aggiunse il castano.
"Grazie ragazzi..."
Dissi sinceramente.
Passate le ore scolastiche andammo a mangiare qualcosa in mensa.
"Ragazzi tra un mese finisce la scuola..."
Prese parola Connie, tutti i presenti si zittirono.
Aveva ragione, stava finendo l'anno.
Stranamente non ne rimasi elettrizzato per niente.
"Tanto ci vediamo l'anno prossimo, no?"
Domandò Sasha tra qualche boccone.
"Certo."
Connie la guardò in modo dolce, partirono vari sguardi maliziosi.
"Connieee"
Reiner lo guardò divertito.
Il ragazzo arrossì istantaneamente, nel frattempo l'aria si riempì di fischi da parte di tutti.
"R-ragazzi!"
Sasha era ancora più rossa.
Quei due stavano nascondendo qualcosa, era ovvio, ma li lasciai in pace, sapevo quanto fosse imbarazzante parlarne con altri.
Finito di pranzare alcuni se ne andarono, mentre io rimasi con Annie, Reiner, Mikasa, Bertholdt ed Armin.
Restammo un po' a parlare, anche se con Mikasa non spiccicai parola, ero ancora una situazione fin troppo delicata.
Tornai in camera più tardi, solo quando notai che Armin ed Annie iniziarono a parlare in modo più intimo.
Ero preso dal cellulare, stavo controllando i social mentre girai la maniglia della porta della camera.
Aprendo sorpresi Marco e Jean, non stavano facendo nulla di scandaloso, il lentigginoso era posizionato senza maglia sopra il castano che gli teneva una mano salda alle natiche.
"EREN TOGLITI DAL CAZZO."
Mi lanciò addosso una scarpa ed io scoppiai a ridere divertito.
"Scusate, continuate pure..."
Dissi trattenendo a stento una risata.
È così che si sente Farlan allora...
Chiusi la porta.
Ormai era ora di andare in palestra ma c'era solo un piccolo problema, la mia divisa era dentro la camera ed io ne ero rimasto fuori.
Cosa c'era ad ostacolarmi?
Probabilmente due ragazzi che stavano scopando.
Decisi di raggiungere la palestra con gli abiti normali.
Era presto, ma non avevo molto da fare.
Aprendo la porta vi notai il corvino seduto ad una scrivania mentre sistemava dei documenti.
"Ma lavori sempre?"
Chiesi avvicinandomi.
"Che ci fai qui?"
Mi chiese puntandomi uno sguardo.
Aveva entrambe le mani appoggiate al tavolo, le braccia distese e lo sguardo basso.
"Non ho niente da fare e... tu?"
Chiesi sbirciando le carte sparse.
"Sto sistemando delle cose..."
Rispose con voce stanca piazzandosi una mano sul viso fino ad arrivare ai capelli.
Lo raggiunsi stampandogli un bacio.
"E quei vestiti? Dov'è la tua divisa?"
Mi chiese poi puntandomi uno sguardo.
Iniziai a balbettare qualcosa.
"Ehm... sì ecco... è in camera ma...-"
Tentai di dire.
"C'è un insetto in camera e non vuoi entrare?"
Chiese ironico.
"...no ci sono due ragazzi intenti a scopare."
Arrossii leggermente.
Si stupì per un tempo brevissimo per poi sospirare.
"Vieni"
Mi prese il polso trascinandomi fuori.
"L-levi..."
Tentai chiedendo invano delle spiegazioni.
Mi portò in camera sua.
"Tieni"
Mi diede una canottiera con dei pantaloncini.
"Cosa..."
Sussurrai guardando gli indumenti finiti fra le mie mani.
"Mettili"
Mi guardó con le braccia incrociate al petto, d'impulso abbassai lo sguardo.
"N-non è necessario..."
Risposi umile.
"CAMBIATI."
Mi ordinò poi senza mezzi termini.
Levi's pov.
Lo vidi abbastanza imbarazzato.
Puntó lo sguardo verso le sue gambe dove erano appoggiati i vestiti.
"Vuoi che mi giro mentre ti cambi?"
Chiesi divertito con un sopracciglio leggermente alzato.
"N-no..."
Era ancora più rosso.
"Muoviti allora."
"S-sì..."
Si stava togliendo la maglia poco convinto.
Mi morsi un labbro.
Si fermò guardando a terra imbarazzato.
"Ho capito mi giro"
Mi voltai di schiena.
"No, figurati... mi metti solo un po' a disagio se mi guardi..."
Ammise.
"Ti ho visto molte volte..."
"Sì.. ma eri sempre tu ad iniziare e io mi lasciavo andare... da solo mentre mi guardi mi mette a disagio..."
Lo disse pianissimo.
Mi girai verso il ragazzo completamente rosso.
"Se ti cambio io?"
Domandai con una punta di malizia.
"V-va benissimo."
Mi avvicinai divaricandogli le gambe sul letto così da farmi spazio.
Gli tolsi la maglia fra qualche bacio giocando per un po' con i suoi capezzoli, si infilò poi l'altra maglia.
Mi diressi verso i pantaloni.
Li sfilai tastando nel mezzo.
Il ragazzo mi staccò appena in tempo vedendomi lasciar andare un po' troppo.
"Dobbiamo proprio allenarci oggi?"
Chiese controvoglia.
"Sì Eren..."
Risposi risistemandomi.
Puntò i piedi a terra.
"Idiota, andiamo."
Lo rimproverai, gli allenamenti erano importanti.
"Sì... d'accordo."
Mi obbedì alla fine.
Eren's pov.
Gli allenamenti si intensificarono e la paura di non riuscire più a reggerli si fece sempre più concreta.
Appena finito anche di pulire, il corvino mi lasció dicendo che era di fretta.
Non ebbi il tempo di chiedergli nulla che era già sparito.
Levi's pov.
Ricevetti altri messaggi da Erwin.
Mi minacciò più del solito ed appena finiti gli allenamenti mi recai in camera sua nonostante non ne fossi un granchè elettrizzato.
Mi aprí quasi subito.
"Entra."
Era più serio del solito.
Obbedii.
"Adesso ascoltami."
Mi attaccò al muro tenendomi per i capelli.
"Ti avevo avvisato più volte di non stare insieme a quel ragazzino, giusto?"
Iniziò ad un palmo dal mio viso.
Non spiccicai parola.
"GIUSTO?"
Chiese con più enfasi.
Girai lievemente il viso così da non incrociare i suoi occhi.
Mi afferrò il mento stringendolo e facendomi gemere appena.
"Perchè hai continuato, puttana?!"
Chiese con occhi da pazzo, non smisi di guardarlo con disprezzo.
"Adesso fai quello che voglio io."
Mi spinse verso il letto fermandomi con un ginocchio sul torace.
Respiravo a malapena.
Mi tolse i vestiti svestendomi anche di quel poco di protezione che mi rimaneva per poi iniziare come sempre.
Il biondo mi penetrò non lasciando tempo per far nulla in mia difesa.
Sentii tutto in fiamme scorgendolo tremendamente violento.
Mi tappó la bocca con un mano così da soffocare anche i miei gemiti di dolore.
Delle lacrime bagnarono il mio viso stremato.
"B-basta..."
Tentai di dire.
"Stai zitto."
Continuò lui.
"T-ti prego..."
Si fermó solo dopo qualche minuto afferrandomi il collo.
"Levi, cos'hai lì?"
Indicò un piccolo morso lasciato dal moro.
Merda.
Non gli risposi.
Si alzò di rimando, nel frattempo mi rivestii il più velocemente possibile.
Sentii come se il mio corpo non rispondesse ai comandi, anche se in quel momento la mia forza di volontà si fece più forte di qualunque altra cosa.
Mi stavo allacciando le scarpe quando Erwin tornò sul letto spingendomici contro, poi, ad un tratto realizzai la cosa.
Il mio intuito non sbagliava mai, avrei dovuto saperlo, il presentimento di quella mattina era reale.
Misi a fuoco l'immagine.
Aveva un coltello in mano.
Uno di quelli affilati e taglienti.
Aveva una lama grossa e rifinita nei minimi particolari.
Pensai subito di afferrare la mano del biondo concentrando tutte le mie ultime forze.
"Puttana... che ne dici di pagare per quello che hai fatto con il moccioso?"
Strinsi i denti, mentre il mio istinto mi urlava di combattere, il mio corpo consigliava di mollare e la mia mente di fuggire e correre da Eren.
Ma a chi dare retta?
Non feci in tempo a formulare nulla.
Inizió a incidermi il petto.
Un taglio lungo da spalla a spalla.
Strinsi i denti mentre del liquido iniziò a scorrere lungo il mio addome.
Tentai di scostarlo, ma provocai solo un'altra incisione lungo tutto il torace.
Quando vide che iniziai a dimenarmi mi affondò una parte di lama nell'addome e lì il dolore iniziò a prendere il sopravvento.
Non capii più nulla.
Sentii solo sangue su sangue scivolare lungo il mio corpo macchiandone i vestiti.
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