Capitolo 11.
Eren'pov.
"Un succhiotto? Davvero?"
Risi nervosamente mentre le mie mani iniziarono ad intrecciarsi fra loro.
"Eren..."
Mikasa si fece veramente furiosa nonostante non riuscissi a capire il perché del suo comportamento.
"Gli hai fatto un succhiotto?"
Armin assunse gli occhi a cuore non curandosi dell'espressione indemoniata della corvina.
"E anche se fosse?"
Domandai imbarazzato.
"E anche se fosse!? Tu sei tutto fuori, vuoi capire che devi starne alla larga? Non è niente di buono."
Sbottò la ragazza.
"A me non sembra affatto. Mikasa perché non vuoi che lo frequenti?"
La guardai con aria compassionevole.
Lei arrossì appena balbettando qualcosa.
"E dai ragazzi... andiamo a prendere qualcosa al bar invece di stare qui, fa anche freddo"
Armin tentò di sbollire gli animi.
In effetti era davvero freddo, ma avrei voluto allo stesso tempo capire perché a Mikasa non andasse a genio il capitano, per quella volta decidemmo di lasciar correre.
Ci dirigemmo al bar dove vi incontrammo Jean e Marco.
"Ragazzi!"
Li salutammo in coro.
Armin iniziò a parlargli mentre Mikasa mi prese in disparte.
"Eren, ti prego non frequentare più quell'uomo."
Disse appoggiandomi una mano sul braccio.
"Mikasa mi vuoi spiegare il perché?"
Chiesi guardandola severo.
"Perché non è nulla di buon...-"
"So che c'è ben altro sotto."
La interruppi scettico.
Mi avvicinai a lei scorgendo gradualmente il suo viso arrossarsi. La guardai dritta negli occhi, quegli occhi che mi ricordarono vagamente quelli di Levi.
"Perché... perché tu... insomma, tu mi sei piaciuto fin da subito Eren. Come amico intendo, e non voglio vederti finire nelle mani di quel ragazzo, è stato in prigione fuma eh...-"
Le presi le mani avvolgendole fra le mie prima che potesse finire.
"Mikasa, ti ringrazio per tutto quello che fai per me, ma penso di essere in grado di comprendere la situazione da solo, avere dei pregiudizi senza una base di conoscenza della persona non lo trovo un comportamento maturo."
Mi guardò delusa senza aggiungere altrobe alla fine tornammo dagli altri.
"Siete davvero carini"
Iniziò Marco con un sorriso dolce e gentile.
"N-no... noi non stiamo insieme..."
Dissi un po' imbarazzato grattandomi la nuca.
"Marco a lui piace il capitano."
Ammiccò il castano dando una gomitata al ragazzo lentigginoso.
"JEAN."
Lo fulminai.
Iniziarono a ridere sotto le mie guance arrossate e la mia espressione nervosa.
Andai a dormire poche ore più tardi.
L'indomani ci sarebbe stato il secondo allenamento della squadra e sarei dovuto risultare in forma.
Levi's pov.
"Quanto ci hai messo a pulire?"
Mi chiese il biondo una volta arrivato in camera.
Lanciai con noncuranza le chiavi sul tavolo che dava all'angolo cucina.
"Il moccioso mi ha trattenuto."
Risposi il più distaccato possibile.
"È bravo per la sua età."
Continuò Farlan tenendo stretta fra le braccia Isabel.
"Chi è bro?"
Chiese la rossa.
"Si chiama Eren, e smettila di chiamarmi così Isabel."
Rise rumorosamente.
"Eren... bel nom-... BRO COS'HAI SUL COLLO?"
Domandò con occhi luminosi accorgendosi di qualcosa di troppo.
Cazzo quell'idiota mi ha fatto un succhiotto, l'avrei dovuto riempire di botte. Lo sapevo.
Pensai.
Tentai di nascondermi il segno violaceo con la maglietta, ma Farlan si alzò scostandomela.
"E questo?"
Entrambi mi guardarono con aria maliziosa.
"Non vi interessa."
Continuai vago.
"Mh... e quindi il nostro impassibile Levi si è fatto abbattere da qualcuno eh?"
Disse il biondo mettendosi le braccia dietro la nuca guardandomi con un'espressione provocatoria.
Mi limitai a fissarli, consapevole loro mi conoscessero fin troppo.
"E daii... chi è?"
Insistette la ragazza.
"Ho detto che non vi interessa."
Risposi accavallando le gambe.
"Dai che facciamo delle uscite a quattro!"
Isabel era sempre stata elettrizzata da quelle dannate uscite a quattro.
"Tanto non ci verrei comunque"
Ammisi.
"Ma uff..."
La ragazza fece un broncio infantile mentre Farlan scoppiò in una risata.
"Isabel, ora meglio se andiamo..."
Farlan sapeva benissimo quando non avessi avuto voglia di dare spiegazioni e sopratutto quando avessi avuto voglia di stare solo, ed un chiaro esempio fu proprio quella sera.
"Notte."
Dissero in coro sul ciglio della porta.
Li salutai con un cenno del capo, per poi gettarmi sul letto con le braccia dietro la nuca a fissare il soffitto e a pensare a come quel ragazzo mi sottomise così facilmente.
Passarono una decina di minuti quando sentii bussare timorosamente alla mia porta.
Mi alzai molto infastidito.
"S-scusi Heichou..."
Una voce femminile mi spiazzò.
"Sei l'amica di Eren?"
Squadrai la ragazza.
"Sì... sono Mikasa."
Si presentò.
"Che vuoi?"
Chiesi con le braccia conserte al petto.
"Volevo parlarle di Eren"
Disse facendosi più coraggiosa e con voce più ferma.
"Dammi del tu."
Precisai per cominciare.
"Oh come... come vuoi. Comunque, so il tuo passato, so che non sei esattamente il ragazzo modello. Ti prego solo di non far nulla di male ad Eren."
"Perché dovrei?"
Mi appoggiai con una spalla allo stipite della porta incuriosito.
"Bhe... lui sembra essere ossessionato da te. Quindi ti prego di non deluderlo."
Rispose quasi con aria supplichevole.
"Non ti prometto nulla. Se si meriterà una punizione non esiterò a dargliela."
Assunse nel giro di pochi secondi un'espressione infuriata quanto innervosita.
"Tu non ci provare..."
Tentò di afferrarmi per il colletto ma le bloccai con facilità il colpo.
"Non mi toccare mocciosa."
Dissi guardandola dritto negli occhi.
"Tu... tu stai solo giocando con Eren vero?"
Aggiunse a tono più alto.
"Non so cosa tu voglia dire, ma è una faccenda fra me e il moccioso, non ti intromettere, e sopratutto..."
Mi avvicinai molto alla ragazza.
"Non provare mai più ad attaccarmi. Perché dopo la mia diventerebbe autodifesa e non ti conviene."
La vidi arrossire per la rabbia.
Continuai a fissarla con ancora in mano il suo polso.
"Ho... ho capito"
Ammise poi con un filo di voce.
Si scansò dalla mia presa.
"Anche quello te l'ha fatto lui vero?"
Si stava massaggiando il polso quando indicò con il capo il succhiotto.
"Ho detto che non sono affari tuoi, ora smamma."
Stavo per chiudere la porta.
"Eren è un ragazzo speciale..."
Disse affrettandosi prima che potessi chiudere definitivamente la porta.
Restai sorpreso dalla sua determinazione quasi morbosa.
La porta rimase socchiusa volendo risponderle.
"Lo so."
Vidi appena la ragazza sgranare gli occhi, solo allora chiusi del tutto la porta.
Che seccatura, pensai. Anche questa adesso.
Eren's pov.
Mi svegliai più presto del solito recandomi a fare la mia abituale doccia per poi dirigermi al bar dove incontrai Mikasa.
"Ehi, non mi aspettavo di vederti così presto"
Dissi con fare tranquillo.
Mi sorrise tra un sorso e l'altro del suo frappuccino.
"Eren, hai presente ieri quando ti ho detto di non frequentare il capitano?"
Domandò appoggiando la bevanda sul tavolino.
"Di nuovo questa storia?"
Roteai gli occhi al cielo.
"Bhe... mi sbagliavo, forse le persone possono davvero cambiare."
Ammise, passando un dito sul bordo del bicchiere.
"Cos... sul serio? Finalmente, sono felice che tu l'abbia capito."
Le sorrisi per poi incamminarci verso la classe.
"Ehii ragazzi."
Ci accolse il ragazzo dai capelli rasati.
"Buongiorno Connie"
Lo salutammo in coro.
"Ci sarete alla festa d'istituto?"
Chiese con occhi luminosi.
"Festa d'istituto?"
Inarcai un sopracciglio.
"Sì, è una festa che si fa più o meno dopo un mese dall'inizio dell'anno scolastico e alla quale parteciperà tutto l'istituto. Ci sarete?"
Chiese con sempre più enfasi.
"Credo di sì..."
Risposi nonostante non ne fossi per niente sicuro.
"Lo stesso per me."
Mi seguì Mikasa.
Connie stava distribuendo volantini ovunque seguito da Sasha, Christa e Ymir riguardo quella festa.
Riflettei realizzando solo in un secondo momento.
Una festa avrebbe compreso tanta confusione.
Tutto l'istituto.
Levi.
Letto.
No okay, forse l'ultimo sarebbe stato eccessivo, ma sarebbe stata un'occasione per stare con lui... e non me lo sarei perso.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro