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3. 2022

16.06.2022

DISCLAIMER: Questa OS era il finale della mia FF, una Reincarnation-Modern AU su AOT...

Chiedo scusa per gli eventuali errori di battitura/maiuscole, ma ho battuto su pc di fretta--

Buon compleanno, Angelo mio ❤️

‼️ E' TUTTO FRUTTO DI MIA FANTASIA, QUINDI ALCUNE PARTI SUL MONDO MILITARE SONO FALSE VISTO CHE NON SONO ESPERTA IN QUEL CAMPO. GRAZIE ‼️

Marco é in uniforme, la valigia al suo fianco. Takara e Mike l'hanno accompagnato in aeroporto, dove prenderà l'aereo verso la base militare in Afghanistan. Takara ha gli occhi scavati, gonfi dal pianto. Ha passato la notte a girarsi e rigirarsi nel letto. La preoccupazione la stava (e sta tuttora) divorando. Vorrebbe fermarlo, tenerlo al sicuro tra le sue braccia ancora un po', ma sa che non può. Suo figlio é un ragazzo determinato, una volta che si mette in testa una cosa nessuno lo può fare desistere. É tutto troppo simile a quel giorno. Quando, nel suo porticato, stava stringendo per l'ultima volta il suo bambino.

La reazione alla sua convocazione é rimasta immutata: tante lacrime, cocci rotti e il cuore segnato da una ferita non del tutto rimarginata. Paura, ansia, preoccupazione, angoscia. E poi tristezza. Tanta ma tanta tristezza.

Il gate sta per chiudere, ricorda gentilmente l'altoparlante. Takara corre ad abbracciarlo stretto. La ferita torna ad aprirsi e non si chiuderà per molto tempo. Non dice niente a Marco, è lui che pensa a dar voce ai pensieri della donna.

"Ti voglio tanto ma tanto bene. ti prometto che tornerò, anzi te lo giuro". Si stacca e le bacia la fronte, per poi sorridere. Quel bellissimo sorriso rassicurante; quel sorriso che l'ha aiutata nei momenti bui; quel sorriso che non vedrà per molto tempo. Il ragazzo entra nel gate e successivamente sale in aereo.

Appena scompare dalla sua vista, Takara crolla. Mike la stringe tra le sue braccia e le sussurra parole dolci all'orecchio. Saranno mesi molto duri per entrambi.

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Cara Takara,

come stai? Non so quando riceverai questa lettera, spero il più presto possibile.
tu, Mike, Jean, Armin... Mi mancate da morire. Qui in Afghanistan la situazione non è delle migliori, ma non mi pento della scelta fatta, e tu lo sai bene. Vi dedico sempre un pensiero nell'arco della giornata, soprattutto quando andiamo in campo. Le mine antiuomo sono il nostro nemico numero 1. Non si sa mai dove mettere il piede. Però farei questo ed altro pur di salvare vite umane.
Lo ripeto: tornerò, te lo prometto. Fino ad allora ti prego di continuare a sorridere e concentrarti sul matrimonio imminente. Va bene?
Ti voglio tanto bene, non dimenticarlo mai. Saluta tutti!
Tuo per sempre,
Marco.

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Takara si guarda allo specchio e sfiora con la punta delle dita la collana che porta al collo. I capelli sono raccolti in modo molto elaborato; l'abito bianco le calza a pennello. Bussano alla porta, la donna acconsente l'ingresso. Nanaba fa la sua comparsa.

"Come sta la mia sposa preferita?"

"Devo essere onesta? Sono in ansia. Tanto in ansia." la sposa giocherella con la lunga gonna. Lo fa solo quando è nervosa oppure stanca, vizio che si porta dietro dall'infanzia.

"Lo sai che non ti devi preoccupare vero? Mike non ti farebbe mai del male, ti ama alla follia" Nanaba le poggia una mano sulla spalla con fare rassicurante. Taka distoglie lo sguardo, che concentra fuori dalla finestra.

"Non è per Mike..."

"Marco allora, giusto?"

La madre del sopracitato annuisce mesta. E' molto preoccupata per lui. Non ha sue notizie da un mese e mezzo. Che sia... No. Non è morto. Non può aver infranto la sua promessa, non una seconda volta. Sospira e torna a guardare l'amica.

"Taki... Tutti siamo preoccupati per lui. Però è un ragazzo in gamba, vedrai che starà bene. Forza, sorridi. Tra poco dobbiamo entrare. Pronta a far rimanere tutti a bocca aperta?" L'allegria di Nanaba contagia anche Takara, che finalmente sorride. Fa un respiro profondo, poi la porta si apre e la marca nuziale parte.

Ora esistono solo Taka e Mike, uno non riesce a staccare gli occhi dall'altro. Il futuro marito le solleva il velo e le stringe forte la mano. Si scambiano uno sguardo carico d'amore. Una cosa è certa: non vedono l'ora di cominciare questo nuovo capitolo della loro vita insieme.

C'è anche qualcuno che conosciamo molto bene. Quel qualcuno è Marco. E' cambiato. Il suo sguardo è serio, impassibile; lo sguardo di chi ha visto molti orrori. Una cicatrice gli attraversa il volto, quasi tagliandolo a metà. Ma c'è una cosa che è rimasta immutata durante il suo anno in servizio: il sorriso. Sorriso che spunta assistendo al grande giorno della madre. Braccia incrociate al petto, schiena appoggiata al muro vicino alla porta d'ingresso. Solo Mike, Jean e pochi intimi sanno della sua presenza oggi.

"E ora vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa." Mike non se lo fa ripetere due volte e bacia dolcemente sua moglie. Un coro di applausi festeggia i nuovi coniugi; tra quel coro di applausi, ci sono pure quelli di Marco.

La gente esce dalla chiesa, diretti in ristorante. Gli sposi si fanno attendere, com'è giusto che sia.
Jean sussurra delle istruzioni precise a Connie, che annuisce serio. La fase 1 è partita.

La neo coppia fa il suo ingresso e la cena comincia tra brindisi, risate e tanto ma tanto cibo.

La serata prosegue a gonfie vele e finalmente takara inaugura la pista da ballo. Alla fine del lento, Mike la fa sedere su una sedia, posta dietro un telo bianco. E' confusa, non sta capendo cosa sta per succedere. Il cuore le batte furiosamente nel petto. Si accende il proiettore e un video parte.

"Ciao mamma" Taka si sente svenire.

"Sono io, Marco. Finalmente sono riuscito a trovare un posto tranquillo per registrare questo video. Mi dispiace molto non essere venuto oggi, il giorno più importante della tua vita, come mi dispiace non esser riuscito ad accompagnarti all'altare. La convocazione è stata un fulmine a ciel sereno un po' per tutti, ma non potevo tirarmi indietro... Volevo ringraziarti per tutto. sei il mio punto di riferimento, la persona che non vorrò mai deludere. devo ringraziare anche Mike. Grazie per esserti preso cura di lei e per continuare a farlo per sempre. Taki, sei stata una madre fantastica, ma ancor prima un assai migliore amica e confidente. Ora starai sicuramente piangendo e ci sto male. Sei una persona forte, va bene? Ti prego di sorridere per me." Marco si sistema i capelli e prende un respiro profondo. "E ora, girati verso l'ingresso."

La donna guarda lo schermo ormai nero, prova a cacciare indietro le lacrime. Confusa, si gira verso l'ingresso. Il suo sguardo incontra delle iridi color nocciola che non ha mai dimenticato. Si blocca sul posto, prova una serie di emozioni contrastanti: gioia e rabbia; paura e sollievo.
Marco deglutisce nervoso vedendo la madre togliersi le alte scarpe col tacco. che gliele lanci addosso? sa che ne sarebbe capace.

Takara si alza e corre incontro al figlio, inciampando molte volte sulla gonna. Si getta tra le sue braccia, comincia a tremare. Appoggia il volto sul suo petto e dà il via libera alle lacrime, che fuoriescono senza remora alcuna.
Stringe forte il tessuto della sua camicia, ha paura che possa essere tutto un sogno, che Marco possa sparire da un momento all'altro.

Ora si sente completa. Il pezzo mancante del puzzle è stato ritrovato e incastrato al posto giusto.

Marco le prende il viso tra le mani e le asciuga le lacrime con i pollici. Il gesto è di una delicatezza estrema, come se avesse paura di romperla.

"Ehi.." mormora

"M-marco...-" singhiozza Takara.

"Shhh shh Taki... Va tutto bene okay?" le bacia la fronte amorevolmente.

La madre si concentra sul suo viso e quando vede l'orribile cicatrice, si rabbuia. marco sa dove sta andando a parare e sospira.

"Eravamo in questo villaggio. Dovevamo liberarlo, stava andando tutto bene. all'ultimo ho sentito un bambino invocare aiuto, sono corso in suo soccorso. L'ho preso, però nel palazzo vicino c'era una bomba e... ho protetto quel bambino facendo scudo col mio corpo. tante ustioni e ferite, ma anche schegge. Potevo morire, però sono riusciti ad operarmi prima che fosse troppo tardi. E ho questo.. souvenir" prova a minimizzare il tutto, fallendo miseramente. takara non proferisce parola, si limita a stringerlo più forte.

"Però sono qui e non me ne andrò mai più. Stai parlando con un veterano in congedo per alti meriti."

"Non ci posso credere.. Oddio, è una notizia fantastica Marco! Dobbiamo festeggiare!" scioglie la stretta e sorride entusiasta.

La festa continua, finalmente.

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Taka sorride guardando Marco e Jean scambiarsi un dolce bacio, poi si gira verso Mike e le tornano in mente i voti nuziali di suo marito.

Ti prometto che questa volta andrà tutto bene, ti prometto che vivremo felici, senza quell'ansia che col tempo ci ha rovinato, ti prometto che questa volta avremo il nostro lieto fine

"Sì" pensa Takara ancora sorridendo "questa volta avremo il tanto agognato lieto fine".

The end

˚ ༘✶ ⋆。˚ ⁀➷

Angolo Zof

Ciao a tutti! Questa OS l'ho scritta per il compleanno del mio bambino, Marco.
Invece del solito angst strappalacrime ho optato per un Happy ending (però sapete bene che io e le OS tristi andiamo a braccetto AHAHAHAH)

Molto probabilmente non avrò dato giustizia a Marco, come non avrò riportato in modo fedele il mondo militare; d'altronde questo é frutto della mia fantasia... In caso vi abbia offeso in qualche modo, vi chiedo scusa. Non era mia intenzione, lo giuro.

Vado a prendere un fazzoletto (per l'ennesima volta).

- Zof

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