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1. 2021

Spoiler allert su AOT, anche se questa cosa si sa da mo'-

L'ultima volta che ho visto Marco era sul piccolo portico della nostra casa. Lo stavo abbracciando stretto, in modo tale da non dimenticarmi il suo odore; la sua voce... Il mio bambino. 

"Mamma, voglio entrare nella Gendarmeria." Per lo shock faccio cadere il piatto che avevo in mano; il rumore della ceramica rotta invade tutta la casa. Mi sento mancare, provo ad appoggiarmi al tavolo della cucina. Marco mi raggiunge e mi fa sedere sul divano, mi tiene la mano. Sto tremando.

"Starai scherzando spero" mio figlio nega. 

"mamma, voglio proteggere e servire il re. Voglio rendermi utile, non essere un semplice spettatore. Mi dispiace, ma non potrai sempre tenermi sotto una campana di vetro. Sappi che, seppur con dispiacere, la mia decisione è questa e non la cambierò." mi guarda serio, determinato. Non avevo mai visto quello sguardo su di lui. Pondero la situazione: alla fine sarebbe stato al sicuro dietro le mura, non era poi così male la cosa. Sospiro e gli stringo la mano. 

"Va bene amore mio. Se la tua decisione è questa, la rispetto. Ti prego però... torna da me okay?" lo imploro con le lacrime agli occhi. Il ragazzo mi abbraccia, le parole non servono in questo momento

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"Cara mamma, 

come stai? Io sto benone! Certo, Shadis fa non poca paura, anzi.. Però mi sto divertendo. Pensa che ho trovato molti amici! Ho legato soprattutto con Jean. Sembra strafottente, però è un bravo ragazzo. Penso sia il mio migliore amico. Poi ci sono Sasha (o ragazza patata) e Connie. Loro sono i burloni del gruppo; non ho mai riso così tanto in tutta la mia vita. Eren.. beh diciamo che tra lui e Jean non scorre buon sangue; pensa che litigano per ogni minima cosa! E indovina chi fa da pacere? Io o Mikasa.. Alle volte interviene Armin. 

Mamma, non posso negare che mi manchi. Però questo è il mio sogno, e sono più che deciso di realizzarlo. Ti renderò fiera di me, te lo prometto. 

Ah sì, sono successe tante altre cose... Si è scoperto che Eren si può trasformare in Gigante. Domani dovremmo andare a Trost per chiudere la breccia e porre fine una volta per tutte a questo orrore. 

Ti voglio bene mamma. Sei il mio punto di riferimento, una delle persone a cui tengo di più al mondo. Non dimenticarlo mai okay? 

Ti abbraccio, 

Tuo Marco."

Quella sera ho pregato. Ho pregato tutte le entità possibili e immaginabili. 

"Per favore, ascoltate la mia supplica. Vi prego, fate tornare mio figlio. Proteggetelo. Non vi ho mai chiesto niente se non questo. Vi prometto che farò qualsiasi cosa, però non portatemi via la mia ragione di vita". 

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Sento qualcuno bussare alla porta. Metto giù lo straccio che stavo usando per pulire il lavello e mi affretto ad aprire. C'è un ragazzo alto, dai capelli chiari. Ha delle occhiaie molto pronunciate, si vede che non ha dormito molto negli ultimi tempi. 

"Lei è la mamma di Marco?"

"Sì, sono io.... Che succede?" 

"Forse è meglio se entriamo...." 

Lo faccio accomodare sul tavolo, prendo un bicchiere d'acqua e glielo porgo. Mi ringrazia, lo beve. Poi mi guarda serio. 

"Signora Bott, non so se suo figlio le ha parlato di me... Sono Jean, il suo migliore amico"  noto che dice l'ultima parte a fatica, ma non glielo faccio notare. 

"Chiamami Takara, e sì, Marco mi ha parlato molto di te. Che succede? Perché non è qui anche lui?" Noto le iridi del ragazzo riempirsi di lacrime e mi porge una lettera; lettera che avevo già visto nelle mani di vedove e genitori col cuore spezzato. Lo guardo  con gli occhi sgranati, il terreno mi manca sotto i piedi.

"No... no no no no no- è tutto uno scherzo vero? Marco, vieni fuori dai" Jean scuote la testa, le lacrime cominciano a scendere. 

"Marco.. Non è più tra noi"

Quella sera io e Jean abbiamo pianto abbracciati fino allo sfinimento.

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L'ultima volta che ho visto Marco speravo non fosse l'ultima volta. Però non tutte le cose vanno nel verso giusto. Non è sempre tutto bello e buono, sempre bianco.. Ma anche nero. Non mi scorderò mai il dolore provato; le notti passate a piangere da sola in camera sua.. Il senso di vuoto, di disorientamento. Come non dimenticherò mai il sorriso del mio bambino, la sua voglia di vivere e il suo ottimismo; la capacità di trovare del buono in tutti.. Insomma, lui. Il suo ricordo brucerà sempre nella mia memoria e nel mio cuore.

Ora sono abbracciata a Jean, il suo fidanzato. Stiamo guardando un mazzo di fiori posato all'ombra di un salice piangente, il suo preferito.

Siamo due anime che hanno perso la loro ragione di vita, che divise sono perse, però insieme potranno ricominciare, più forti di prima

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Angolino di Zof

Ho pianto scrivendo questa? Sì. Sto piangendo ancora? Ovvio che sì. Sono pessima a scrivere, quindi chiedo umilmente scusa se questa OS fa cacare.

Vado alla ricerca di un fazzoletto, 

- Zof 

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