88. L'ultima verità
88. L'ultima verità
Claire's Pov
"Sì, Claire. Lauren ha ucciso tua madre".
Poi tutto succede velocemente... la porta del bagno di spalanca, e dal riflesso dello specchio vedo una pistola che mi viene puntata contro.
Non è finita.
L'epilogo della storia... arriva adesso.
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Lauren.
Lauren è la persona che ha ucciso mia madre. Lauren è la ragione per la quale non ho mai conosciuto la donna che mi ha partorito. Lei è la donna ingannatrice della storia della mia vita che è sempre stata tutta una bugia, una sporca menzogna.
Niente di chiaro, di limpido orna la mia esistenza, ogni cosa deve avere necessariamente un lato buio, oscuro che viene messo alla luce, ahimè, sempre dopo tempo, sempre dopo troppo tempo.
Mia zia mi ha mentito di nuovo, e adesso non so più in cosa credere. Lauren, colei che continua a tenermi puntata una pistola addosso, nel salotto di casa sua, ha ammesso di aver rubato il medaglione di mia madre. Questo vuol dire solo una cosa: mia zia è una sporca bugiarda.
Avrebbe potuto ammettere che in realtà la collana non era quella di Ines, ma la sua, e che quella persa non era la sua ma quella di Ines. Invece, ha pensato che col mentire mi avrebbe arrecato una qualche felicità, che per carità, è stata tale, peccato che sia durata così poco.
Per la mediocrità del tempo nella quale è durata quest'ultima, non si può nemmeno considerare davvero 'felicità', ma semplicemente un mancato dolore temporaneo, che però, adesso scoperta la verità, brucia più di quanto sarebbe bruciato se mia zia mi avesse rivelato quella piccola veridicità, che mi avrebbe, forse, aiutata nel non ritrovarmi ora inginocchia sul pavimento del salotto di una squilibrata, che minaccia Joel e me di mantenere il silenzio.
Mi chiedo, se prorpio adesso doveva ritornare da lavoro, prorpio nel momento nel quale Joel ed io stavamo parlando nel bagno. Ora il mio pensiero va su Gavin, che starà ancora in camera sua a cercare di battere il suo record col cubo di Rubick. Povero bambino. Provo così tanta pietà per lui.
Ha vissuto con una padre, che non è mai stato tale, che lo picchiava e lo denigrava, e con una madre pazza, così tanto pazza da aver ucciso per invidia e gelosia, sentimenti che bruciano ogni cellulare del corpo, che spezzano l'anima di chi li prova con estremo ardore.
Perchè l'invidia e la gelosia sono due armi, che prima di uccidere il prossimo fanno fuori la persona stessa, che ne conserva con troppo ardore la sostanza delle stesse. La potenza di questi sentimenti, a volte, può essere letale per le persone più deboli, e Lauren è una di loro.
"Tu sei una pazza" Joel, inginocchiato affianco a me, si rivolge alla donna che continua a puntarci una pistola contro.
"Ti ammazzerei con le mie stesse mani, se solo non fossi come te" squadro Lauren con estrema repellenza.
"Stai zitta!" Lauren stringe la presa attorno all'arma. "Zitti entrambi, voi non potete capire".
Mi fidavo di lei. Avrei quasi osato considerarla un'amica, e invece scopro che la sua vera natura è come quella di Cesar.
"Oltre che essere un'assassina, sei anche una sporca bugiarda" la accuso. "Avevi fatto ascolatre a mia zia e a me quella cassetta, nella quale Cesar ammetteva di aver ammazzato mia madre... invece... era.... cosa diamine era?!".
"Falsa" alza un angolo delle labbra. "L'ho fatta registrare ad un doppiatore, per lui è stato semplice imitare la voce di tuo padre".
Dischiudo le labbra. Menzogne su menzogne, erano tutte menzogne su menzogne.
Perché lei è stata un'imitatrice di Cesar Lambert.
Lei era da sempre a conoscenza degli omicidi di mio padre, e non ha mai detto una sola parola, non ha mai aiutato la polizia nelle indagini, e nè raccontato qualcosa a me, che ero la figlia del killer dei cuori solitari. Lei... lei addirittura lo ha imitato, ha ucciso mia madre con lo stesso metodo di Cesar, ecco perché Arthur era così sicuro, che l'omicidio di Ines fosse opera di mio padre.
"Perchè lo hai fatto?" Domanda Joel a Lauren.
Gli lancio un'occhira dispiaciuta, come se fossi la responsabile di tutto. Per colpa mia, adesso lui ha una pistola puntata contro.
"Perchè volevo essere l'unica, senza Ines tra i piedi che mi ostacolava, senza quella poco di buono che gironzolava attorno a Cesar!".
"Non parlare così di mia madre!" Sto per alzarmi, ma lei mi minaccia con la pistola, quindi sono costretta a rimettermi inginocchiata.
"Ma lui non ti amava, non ti ha mai amata" interviene Joel. "Ti picchiava, ti denigrava, proprio come faceva con tuo figlio!".
"Inizialmente non era così " la sua mano, che tiene stretta l'arma, inizia a tremare, le sue labbra lo stesso. "Almeno non con me. Dopo... dopo si è rivelato il mostro che è stato, ed è per questo che volevo incastrarlo con quella cassetta, perché era l'unica prova, anche se spregevolmente falsa, poteva farlo marcire in prigione".
"Sì, ma per un omicidio che non aveva commesso, perché ad aver ammazzato..." la voce mi si inclina. "... Mia madre, sei stata tu!".
"Lei era la persona più detestabile di questo mondo" ribatte Lauren. "Era una piaga".
"La verità è che eri invidiosa di lei" dice Joel. "Perchè Ines a differenza tua, era amata, in un certo senso, da Cesar, mentre tu eri invisibile ai suoi occhi".
"Non parlare" gli occhi di Lauren si inniettano di rosso. "Tu non sai cosa vuol dire essere sempre seconda a tutto, perché la prima rimaneva sempre, ogni volta, Ines. Oooh.. Ines, Ines, Ines. Sempre e solo lei! Da quando la conobbi al liceo, e diventammo amiche, ero divenuta la sua ombra. Lei era quella più brava a scuola, quella più ricca, quella più bella ma soprattutto quella che più veniva considerata dai ragazzi, nello specifico da Cesar. Ma lei no, lei non lo ha mai amato, mai! Non lo ha mai amato come l'ho amato io. Lei si divertiva solo a rendermi la vita impossibile. Lei doveva sempre stare al centro dell'attenzione! ".
"Il tuo era un amore malato" la interrompo. "Tu non amavi Cesar, tu semplicemente odiavi l'idea che lui amava mia madre".
"Muta!" I suoi occhi si riempino di lacrime, mentre il suo indice preme sul grilletto. "Tua madre voleva essere la migliore, e per esserlo non si faceva scrupoli a oscurare la luce altrui, la mia luce. Avevo un sogno, e anche quello ha saputo distruggere".
"Di cosa parli?" Chiede Joel.
Dopo qualche secondo di silenzio, Lauren riprende il suo racconto. "Io volevo fare l'attrice, da sempre è stato il mio sogno. Al liceo mi ero iscritta al corso di teatro, e guarda caso chi fu ad iscriversi subito dopo di me? Ines! Perché lei aveva deciso di fare tutto quello che facevo io, ma meglio!
E anche lì, anche in quella occasione, riuscì ad avere successo e ad avere le parti migliori nelle opere teatrali, che nella nostra scuola erano molti frequenti. Riuscì a rendermi insicura anche nella recitazione. Non potevo non paragonarmi a lei, perchè i primi a farlo erano i miei genitori. Ines la più intelligente, la più talentuosa, Ines la più brava e la più perfetta. La più amata, da sempre e per sempre lo sarebbe stata".
Conclude il suo racconto, per poi abbassare la pistola ed iniziare a piangere, una mano a coprirsi il viso.
Lancio un'occhiata a Joel, che fa lo stesso. Potremmo scappare, se solo Lauren non avesse un'arma. Vale la pena rischiare? E Gavin? Non posso rimanere mio fratello nella stessa casa di un'assassina. Non voglio.
Proprio nel mentre penso a cosa fare, il mio sguardo cade casualmente su Gavin, che, con le spalle a ridosso della parete del corridoio, che porta alle due camere da letto, ha un cellulare stretto tra le mani. Dischiudo le labbra.
Cosa ha fatto? Ha sentito tutto? Avrà chiamato la polizia?
Ti prego Gavin, nasconditi, non mostrati proprio ora. La paura mi fa tamburellare fin troppo forte il cuore nella cassa toracica. Non voglio che mio fratello si faccia del male.
"È inutile piangere" dice Joel, facendo voltare di nuovo Lauren verso di noi. "Ti rendi conto, che hai lasciato Claire senza la sua madre biologica?
Spero marcirai in galera, fino alla fine dei tuoi giorni!".
Tutto succede velocemente.
Lauren rialza la pistola, la punta su Joel e in un nanosecondo, che però sembra durare un'eternità, preme il grilletto e spara una pallottola dritta nel petto di Joel.
Il mio amico, il mio migliore amico, si accascia sanguinante sul pavimento, il suo capo sulle mie cosce, la sua vita che gli sfugge tragicamente tra dita delle mani.
Spazio autrice
Non mi sento di fare commenti dopo questo tragico capitolo...
Rip Joel♥️
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