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75. Tra le braccia della morte pt1

PROSSIMO AGGIORNAMENTO: VENERDÌ

75. Tra le braccia della morte pt1

La giornata di ieri, dopo la confidenza di Roxy, è trascorsa abbastanza tranquillamente. Lo scherzo che Jade ed io avremmo voluto fare a Rooney non è andato come sperato. Ad essere andata di mezzo è stata la signora Muller.

Quando è uscita dal bagno con i capelli fucsia, una mazza impugna in una mano e gli occhi rabbiosi, ammetto di aver avuto davvero paura.

Roxy è rimasta per pranzo, e lei stessa si è resa conto di quanto la famiglia Muller sia diversa dalla nostra. A tavola regnava il silenzio più assoluto, solo ogni tanto ci si guardava in faccia. Invece da me ogni scusa era un modo per far baccano.

Tra le mura della mia ex casa regnava sempre e solo quella confusione, che ti faceva sentire il calore familiare.

Dopo pranzo, prima che Roxy se ne andasse, lei ed io ci siamo sedute sul divano del salotto, dove non c'era nessuno, e abbiamo continuato a chiacchierare.

Mi ha chiesto cosa avessi intenzione di fare ora, che ho scoperto le ombre, il lato nascosto, le pieghe del passato della mia famiglia sfasciata.

Le ho risposto che ho intenzione di incontrare mio padre, di guardarlo faccia a faccia e sputargli in faccia tutto ciò che ha fatto e ricordargli, che avrà la punizione che merita.

Naturalmente Roxy ha sgranato gli occhi, e mi ha vietato persino di pensare, solo un'altra volta, una cosa del genere. Ma lo devo fare per mia madre, Ines. Lei mi voleva bene, ne sono certa.

Lei è una delle poche certezze che mi sono rimaste nella vita. L'unica certezza che ora però giace al cimitero, solo ed esclusivamente, per colpa di mio padre. Di mio padre, che farebbe di tutto per appagare i suoi desideri uccidendo.

Se lui sarà un matto psicopatico, non sa con chi si è messo a che fare. Penso mentre entro nella camera dei genitori di Rooney, mentre quest'ultimo è nella sua stanza a vestirsi per andare all'università.

Mi guardo indietro, e una volta costatato che nessuno mi stia guardando, mi richiudo la porta alle mie spalle.

Il signor Muller è già in centrale, mentre sua moglie è in bagno a truccarsi. Ho via libera.

Devo cercare una pistola. Non la userei mai, ma è sempre bene far temere l'avversario che ho intenzione di incontrare. Il padre di Rooney è un detective, quindi deve possedere per forza un'arma in più.

Inizio dal cassetto del comodino affianco al letto, ma come immaginavo non c'è ciò che cerco. Con una bambina in casa, il signor Muller dov'è che potrebbe nascondere una pistola?

Mi guardo freneticamente in torno con la rabbia, che mi ribolle nelle vene. Non ho molto tempo. Il mio sguardo vaga dal letto matrimoniale all'armadio, dalla scrivania a...

scatole delle scarpe.

La scorsa volta, quando cercai il certificato di morte di mio padre nella stanza di mia madre, fu proprio lì che lo trovai.

Lancio un'occhiata alla porta, e poi in grandi falcate raggiungo le scatole. Mi abbasso sulle ginocchia, inalzo tutte le prime scatole per poi aprire solo quella che è sotto a tutto.

Sorrido soddisfatta quando trovo una pistola. La afferro e la poggio di fianco a me sul pavimento, rimetto apposto le scatole, ed infilo l'arma negli jeans.

Mi affretto ad uscire dalla stanza, e per fortuna ritrovo di nuovo lo spiraglio di luce proveniente dalla porta del bagno, segno che la signora Muller si sta ancora truccando.

"Claire" la voce di Rooney mi fa sobbalzare. "Ehi, ma tutto bene?" ridacchia.

Punto lo sguardo sul ragazzo, che ha già lo zaino in spalla e uno casco sotto braccio.

"Sì, tutto bene" mi avvicino a lui.

"Sicura?" Aggrotta le sopracciglia scrutandomi insistentemente.

"Sicurissima" le mani dietro le spalle, lì dove tengo la pistola infilata nei pantaloni.

"Allora andiamo o facciamo tardi" scuote il casco che ora si rigira tra le mani.

"Oggi salto le lezioni".

"Cosa?" Si acciglia. "Perchè?".

"Devo risolvere una questione importante. Non fare quella faccia perchè no, non ti farò venire con me" gli dico per poi schioccargli un bacio sulle labbra. "Stai tranquillo".

Sospira e m mi accarezza una guancia. "Sai... con te non si sa mai".

Gli sfioro le dita delle mani con le mie. Mi allontano da lui mentre mi fissa con le labbra piegate in un sorriso.

"Ci vediamo dopo" gli dico camminando all'indietro.

"A dopo" mi risponde, quando già sto correndo verso il salotto.

Dopo aver salutato Jade seduta sul divano a mescolare la sua pozione Polisucco, esco fuori dall'abitazione.

Mentre scendo le scale saltando due gradini alla volta, afferro il cellulare e chiamo Lauren.

"Pronto?" Sento dall'altro capo telefonico.

"Lauren, inviami la posizione di casa tua".

"Cosa?" Colgo il suo tono preoccupato.

"La posizione di casa tua. Ora, per favore" scendo gli ultimi due gradini.

"A cosa ti serve? Claire, ti prego non fare stupidaggini, okay? Tua madre non vuo-".

"Io non ho più una madre" esco dal mio condominio. "Me lo hai detto tu".

"Lo sai che non è vero... sai che-".

"Lauren, sai già quello che devi fare. Ci vediamo tra poco" riaggancio la chiamata.

Prima di iniziare a camminare, invio un messaggio a Roxy con su scritto: "Tra poco ti invierò una posizione, se per due ore o tre vedrai che non ti chiamerò, manda la polizia lì. Ti prego, non dire nulla a Bridgette e a Rooney. Soprattutto a Rooney".

///

La casa di mio padre non ha nulla di particolare, come immaginavo. È una semplice abitazione situata in un condominio a Saint Denisnon, quartiere che ho sempre voluto evitare per il suo degrado.

Una volta entrata dalla porta di casa, c'è un piccolo ingresso, e subito dopo un salotto cupo. Nonostante quest'ultimo sia munito si un balconcino, questo affaccia in un vicolo interno e isolato, dove la luce del sole non arriva.

Lauren mi inviata a sedermi sul divano, da dove il mio fratellastro mi fissa senza un'espressione ben definita.

Mi accomodo affianco a lui poggiando un gomito sul bracciolo di pelle logora.

Lauren si tira una ciocca di capelli dietro l'orecchio e informa Gavin e me, che si rintanerà in cucina per preparare qualcosa da mangiare.

Una volta allontanatosi, inizio a tamburellare le dita della mano sugli jeans. Mio padre ancora non è in casa.

Mi chiedo cosa stia facendo, dove sia e con chi sia. Mi chiedo quale sarà l'effetto che mi procurerà guardarlo in faccia per la prima volta. Dalla foto del professor Bernad, quando assegnò l'elaborato dei serial killer, il viso di mio padre mi fece venire i brividi lungo le braccia.

Per un attimo penso di aver fatto una gran stupidaggine, a volerlo affrontare faccia a faccia. Si tratta di un serial killer, si tratta di un uomo violento e malato, ed io sono a casa sua ad aspettarlo. Mi sono tuffata tra le braccia della morte, senza rifletterci nemmeno un secondo di più.

"Che ci sei venuta a fare qui?" La voce del bambino affianco a me mi fa sussultare.

Mi volto verso di lui. "A conoscere mio- nostro padre".

"Non dire mai più 'nostro'" ribatte atono.

"Gavin, siamo fratelli!".

"Noi non siamo fratelli" mi guarda distorcendo le labbra.

"Sì, lo siamo" avvicino il mio viso al suo. "Abbiamo lo stesso padre".

Inarca le sopracciglia scure. "È qui che ti sbagli. Purtroppo, dei due" indica lui e me con un indice. "ad aver vissuto con nostro papà sono stato io, mentre tu hai fatto la bambina felice".

Dischiudo le labbra rimanendo di stucco dinanzi a tale cattiveria. Gavin è solo un bambino, eppure le linee delle sue labbra compongono un'espressione malvagia. Le sue sopracciglia creano una piega in mezzo agli occhi, che sono così neri da sembrare due demoni.

I miei pensieri vengono interrotti dal suono del campanello, che mi fa sobbalzare seduta stante.

Non credo di essere pronta a ciò che sta per succedere.

Spazio noce suprema

Eccomi qui ritornata con un nuovo capitolo💜

L'ho suddiviso in due parti per questioni di lunghezza. Questa parte è un po'breve ma la seconda sarà molto più lunga (e pesante).

Claire ha rubato la pistola del signor Muller, e la situazione non promette molto bene. Farà qualche guaio? Cosa succederà?

Finalmente la nostra protagonista sta incontrando suo padre, il killer dei cuori solitari. Pericolo in vista!

Vi ricordo che il prossimo aggiornamento sarà questo venerdì, ASSOLTAMENTE DA NON PERDERE!

Un kiss.
A presto♥️

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