63. L'amore non basta
63. L'amore non basta
Descrivere l'amore di Ines e Cesar non è come raccontare di una di quelle favole di Cenerentola e Biancaneve, dove il principe salva la principessa e tutti vissero felici e contenti.
Raccontare del loro amore non è come narrare di una storia felice, perché la loro, di storia, è tutt'altro che felice se si considera il finale tragico.
Ma meglio partire con ordine.
La loro storia è ricamata da passioni pericolose e malate. L'amore, si sa, ha mille sfaccettatura, ma quella dell'amore di Ines e di Cesar non è una di quelle che si considererebbe tra le più romantiche in assoluto.
La loro storia ha un qualcosa di strano, di oscuro ma che sui due ragazzi si addice alla perfezione.
Lei a solo quattordici anni è riuscita a conquistare il sedicenne dall'aria torva e lo sguardo buio. Dopo il loro incontro e la loro chiacchierata al di fuori dei cancelli della scuola, seduti su quella panchina, il loro rapporto è andato sempre di più ad intensificarsi. Passano a malapena qualche mese quando i due formano una vera e propria coppia.
Ai due ragazzi non piacciono i pettegolezzi tra i corridoi della scuola, così decidono di rimanere segreta la loro relazione. Chiunque non si immaginerebbe, che due persone così diverse l'una dall'altra potessero divenire un qualcosa.
Ines è sempre stata la ragazza studiosa, la ragazza proveniente da una famiglia adagiata, con un certo tipo di benessere economico. Mentre Cesar è il ragazzo dal destino segnato dalla realtà che lo circonda, una realtà dalla sostanza dolorosa. è sempre vissuto nei disagi sia economici che familiari, disagi che lo hanno sempre fatto soffrire fin da bambino.
Perché non è semplice essere circondato dalle persone che ti fanno sentire inferiore, con i loro vestiti costosi o con semplicemente dei genitori che credono in loro. Questi disagi lo hanno fatto divenire il ragazzo che è oggi: un apatico che cerca di sopravvivere con l'amore che gli dona Ines.
Ma purtroppo l'amore non basta per guarire un certo tipo di ferite, che sembrano lacerarsi ogni giorno sempre di più. L'amore può guarire all'apparenza, ma dentro quegli squarci che si aprono dall'interno non si richiudono, mai.
Due anni dopo...
Ines si concia per bene la sua chioma bruna radunando i capelli in una coda alta. Guarda il suo riflesso allo specchio: non è mai stata più bella di così. Se solo non fosse per un qualcosa che la tormenta fin dal mattino, potrebbe considerarsi una ragazza bella e felice.
Si allontana dallo specchio e si volta verso il suo ragazzo, Cesar, che è disteso con indosso degli jeans a fasciargli le gambe e gli occhi fissi su di lei. Oramai è quasi un uomo, ha compiuto diciotto anni da poco e a breve se ne andrà di casa, anche se per ora non sa dove sarà precisamente la sua meta.
Il rapporto col padre è andato via via a peggiorare, se possibile ancora di più di prima. è scappato di casa circa dieci volte nell'arco di soli due anni. A volte si rifugiava a casa della sua ragazza, ma quando i genitori di lei si accorgevano della sua presenza in camera della figlia, succedeva il putiferio. A volte le due famiglie si sono scontrate anche in un modo molto importante.
La famiglia di Ines non ha mai accettato Cesar come fidanzato di Ines, ma quest'ultima nonostante sia rimasta la stessa e identica ragazza studiosa ed educata di sempre, non ha mai lasciato il fidanzato per un disaccordo con i genitori.
"Cosa c'è?" domanda la ragazza poiché Cesar non distoglie i suoi occhi da lei.
"Vieni qui" indica col mento lo spazio davanti al letto dove è mezzo disteso.
La ragazza si avvicina con le iridi azzurre a scrutarlo dall'alto. Lo ama, lo ama nonostante sappia ciò che gli altri pensano di lui. Le mali voci sul ragazzo infatti continuano ad esserci, come è sempre stato. Ha abbandonato la scuola un anno e mezzo fa pero ora lavora presso un'officina.
"Cosa vuoi?" chiede piano Ines quando è dinanzi al ragazzo.
Cesar la afferra per un fianco e con l'altra mano le prende il viso facendola abbassare alla sua altezza. I due si scambiano un morbido bacio, che poi si intensifica ancora di più fin quando lei non si stende su di lui e intreccia la sua lingua con quella di Cesar. Cesar le stringe i fianchi e le tira la coda di capelli. quando lei gli inizia a baciare il collo.
"Lo rifacciamo?" gli chiede lui fissandola negli occhi.
"Lo abbiamo fatto poco fa" sorride lei divertita.
"E quindi?" in uno scatto i due si invertono di posizione.
"Dai... Cesar" Ines sotto di lui gli accarezza un ciuffo di capelli neri. "Sono stanca...".
Cesar con un sospiro si distende di fianco a lei, per poi fissare il soffitto della camera della sua ragazza.
Anche la sua stanza è bella. Le pareti sono di un rosa pallido, al centro della stanza, dove sono distesi ora, c'è il letto a baldacchino e difronte ad esso è posizionata la grande cabina armadio una scrivania bianca.
Ines si guarda intorno con ancora ancorata allo stomaco quella stessa sensazione, che la fa stare male da quando si è svegliata e... ha fatto...
"Cesar, ho fatto il test" rivela lei fissando il lampadario.
"Che test?" Cesar volta il viso verso di lei.
Per una manciata di secondi, ad essere il sovrano è il silenzio.
"Un test di... gravidanza" Ines chiude gli occhi, una lacrima che le scivola lungo uno zigomo.
Cesar sobbalza mettendosi a sedere in uno scatto. "Cosa?".
"Se non lo vuoi-".
"No, no aspetta" la interrompe. "Sei incinta?".
Ines sposta i suoi occhi in quelli del ragazzo, che in questo momento la sta fissando in un modo che lei non riesce a decifrare.
La ragazza allunga il braccio verso il comodino affianco al letto, lo apre e tira fuori un test di gravidanza, porge quest'ultimo al suo fidanzato.
"Due lineette è positivo".
Cesar fissa l'oggetto con una certa confusione, poi alza lo sguardo su di lei.
"Ines, tu...".
"Io..." deglutisce. "Io..." la ragazza si accarezza la pancia. "Lo voglio..." un'altra lacrima le riga il viso, le labbra rosse.
"Ines... un bambino. È un bambino" Cesar fissa il ventre della ragazza. "Una responsabilità troppo grossa, come... come potremmo mantenerlo, accudirlo-".
"Lascia perdere" Ines si alza di scatto dal letto avvicinandosi alla scrivania.
"Cosa vuol dire lascia perdere?" il ragazzo fissa confuso la schiena di lei.
Come potrebbe lasciare perdere? Lasciare perdere cosa, poi? Ines e il bambino che ora porta in grembo? Come potrebbe? Lui prova rancore nei confronti del padre per non averlo mai accudito; non potrebbe fare lo stesso anche lui con suo figlio, ora che ne ha uno anche lui.
"Lascia perdere, non avrei dovuto dirtelo. Lo sapevo!" Ines sbatte i pugni sulla scrivania.
Cesar si alza lentamente dal letto per raggiungere la sua ragazza. Le poggia i palmi delle mani sulle spalle che accarezza con delicatezza, fino ad arrivare lungo le sue braccia.
La ragazza si volta verso di lui con gli occhi rossi dal pianto, le labbra gonfie e rosse, le guance bagnate.
"Il bambino è tuo quanto mio" Cesar dà uno sguardo alla pancia di lei, poi ritorna sulle sue iridi azzurre. "Non lo cresci da sola, hai capito? Ma non so come faremo... io lavoro poco, i tuoi genitori-".
"No! Loro non lo sapranno".
"Come no?".
"Scappiamo!" lei poggia le mani sulle spalle di lui. "Cesar, scappiamo, scappiamo via!".
"Tu non puoi scappare. Devi finire il liceo, andare all'università-".
"Non me ne frega niente" lei gli afferra il viso. "Ci troveremo dei lavoretti e guadagneremo qualcosa, e poi, e poi" tutto d'un tratto sembra che abbia ritrovato la felicità. "Potrei rubare dei soldi ai miei genitori, giusto per partire con un qualcosa tra le mani prima di trovare una sistemazio-",
"Ines, frena. Tu hai solo sedici anni... io potrei finire nei guai-".
"Fidati" lei gli scuote forte le spalle. "Fidati di me, andrà bene, scapperemo e nessuno ci troverà mai".
"Sogni ad occhi aperti, Ines" le iridi nere del ragazzo si spostano da una parte all'altra del viso di lei.
"Noi ci amiamo, possiamo affrontare anche questo. Ti fidi, ti fidi di me, Cesar?".
Il ragazzo la scruta perplesso. La sua vita non cambierebbe più di tanto, perché lui è abituato al pericolo, ma lei... lei che fine farebbe? Si ritroverà con la vita a rotoli.
"Ines, io... Ines ti rovinerai-".
"Decido io cosa fare nella mia vita" queste però sono solo parole di una sedicenne.
Cesar sospira. "Lo so, ma-".
"'Ma niente" ribatte lei. "Scappiamo stasera, andiamo lontano solo io e te" si avvicina a lui accarezzandogli una guancia. "Scappiamo" gli sussurra sulle labbra.
Cesar la scruta insistentemente, poi in uno scatto la bacia con avidità, mentre lei cerca di inalare più ossigeno possibile.
Entrambi sono pronti a partire per un viaggio senza meta e senza nessuna sicurezza. Entrambi partono con una prospettiva positiva verso il futuro, quando non sanno che a cambiare le carte in tavola sarà proprio uno di loro.
Spazio noce suprema
Eccomi ritornata con il nuovo capitolo♥️
Ho ritenuto opportuno aggiungere un altro Pov di Cesar, perché alla fine è prorpio lui che muove e i fili di questa storia.
Ines rimane ancora un personaggio abbastanza incognito, ma ancora per poco🙊
Vi anticipo che nel prossimo capitolo ritornerà Rooney e, che Claire scoprirà qualcosa che darà una svolta alla storia💣
A venerdì♥️
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